Gli obiettivi da realizzare

Cosa mi piacerebbe realizzare se mai venissi eletta, con l’aiuto di tutti quelli che saranno d’accordo con me?
Al primo posto la riduzione del debito pubblico, non certo con tagli alla spesa pubblica e ai servizi come ha fatto il centro-destra e svendendo beni dello stato, ma focalizzando l’attenzione sugli sprechi della Pubblica Amministrazione, che si traducono in spese assurde a carico dei contribuenti.
Con tutto quel mare di euro che (forse) riceverò come senatrice, potrò chiedere l’aiuto di molti valenti consulenti. Interpellerò i cittadini, raccoglierò consigli, che verranno vagliati e alla fine spero di poter arrivare a proporre cambiamenti semplici, fattibili e concreti. Partendo magari da piccole cose, come quando anni fa scoprimmo che la Cooperativa Puliscoop di Forlì (pulizia parchi, strade ecc,) usava il biodiesel, olio di colza, per i suoi mezzi di trasporto. Se venisse usato questo propellente vegetale l’inquinamento di tutto il nostro Paese diminuirebbe, ecc., ecc.. Non mi dilungo su questo argomento perché Dario nella sua campagna per le primarie ne ha parlato ampiamente. (www.dariofo.it)
Ancora: la bolletta energetica dello Stato Italiano, secondo tutti gli ingegneri e i docenti universitari che abbiamo interpellato, potrebbe essere dimezzata solo se si usassero i criteri di efficienza energetica, obbligatori da tempo, già in funzione in Germania, Austria, nei Paesi Scandinavi e anche nel Trentino Alto Adige (vedi www.alcatraz.it). Si tratta di una somma di denaro enorme che potrebbe essere spesa per dare a tante persone oggi escluse da diritti fondamentali la possibilità di avere una casa, l’assistenza sanitaria o la salute… che non è poco!
Poi c’è un altro punto sul quale vorrei battermi: l’efficienza della legge contro i reati. Oggi in Italia non vi è certezza della pena. Tutto il meccanismo giudiziario è costruito intorno alla possibilità di invalidare le sentenze usando cavilli.
Addirittura chi è riconosciuto colpevole di truffa, può patteggiare la condanna senza aver prima restituito il denaro estorto.
E chi manda in rovina migliaia di famiglie, o si arricchisce manipolando il mercato, viene punito con una multa.
Visto che ci piacciono tanto gli americani perché non iniziamo a imitarli sulle cose buone? Negli Stati Uniti come nel resto dei paesi moderni la manipolazione del mercato viene punita con pene severissime. In Usa sono 6 anni di prigione.
Loro Al Capone lo condannarono per evasione fiscale. Da noi, oggi, Al Capone per quegli stessi reati, tra condoni e prescrizione, falso in bilancio e sanatorie, se ne andrebbe a casa con un buffetto sulla guancia, tutto un sorriso.

 

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POVERTA’ ED EMARGINAZIONE
Il Convegno organizzato dalla Fondazione Cecchini-Pace apre a nuove riflessioni sul futuro dell’umanità

di LAURA TUSSI

Noi tutti lavoriamo giustamente nel nostro microcosmo per costruire ponti di pace, dialogo di giustizia, arcobaleni di fiducia e cooperazione con i nostri vicini e con il mondo intero, immerso, purtroppo, nel macrocosmo delle ingiustizie, delle povertà, delle emarginazioni dove gli ultimi di ogni infimo luogo della terra protendono le mani verso noi, verso il nostro impegno attraverso la fiducia ed il nostro bene, la nostra umana benevolenza per il prossimo.
All’alba del nuovo millennio gli stati membri delle Nazioni Unite si sono riuniti per il Vertice di Millennio al fine di individuare gli obiettivi più urgenti per rispondere alle grandi sfide che affliggono la famiglia umana. Così dopo giornate di lavoro e con una buona dose di ottimismo, hanno indicato nel 2015 l’anno in cui raggiungere una serie di target indicati come obiettivi di sviluppo del Millennio: eliminare la povertà estrema e la fame, raggiungere l’istruzione primaria universale, promuovere la parità tra i sessi e l’”empowerment” delle donne, ridurre la mortalità infantile, combattere l’HIV/AIDS, la malaria e le altre malattie, assicurare la sostenibilità ambientale e promuovere un’alleanza globale per lo sviluppo.
Dal 1980 ad oggi i nati da almeno un genitore straniero sono passati da circa 5000 a 25.000. Ma tra questi bambini sono più frequenti la prematurità, il basso peso alla nascita, la nati-mortalità, la mortalità neonatale e calendari vaccinali effettuati spesso in ritardo o in modo incompleto, soprattutto nelle popolazioni nomadi. Inoltre, in un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanità su un campione di donne straniere, è stata evidenziata un’assistenza prenatale ridotta e gravi carenze informative tra le immigrate. Aumentano in modo costante e rapido i casi di Aids tra gli stranieri residenti in Italia, e il trend di crescita si registra anche per i casi di tubercolosi, secondo le ultime ricerche dell’Istituto Superiore di Sanità. La cancellazione del debito rappresenta per l'Africa e per tutto il terzo mondo la strada verso l'uscita da un presente di povertà e per i Paesi ricchi la possibilità di disporre di un nuovo interlocutore economico e politico sul pianeta.
Ambiziosa, su questo tema, la posizione dell'Italia. Tra i paesi che si sono impegnati a eliminare il debito con l'Africa, l'Italia "ha fatto la propria parte". Davanti a noi abbiamo una priorità drammatica: la lotta contro quel muro di povertà che divide il Nord dal Sud del pianeta e crea quelle condizioni di emarginazione e disperazione da cui traggono origine intolleranza, discriminazioni, ingiustizie e violenza. L'obbligo che abbiamo è batterci senza sosta per quello in cui crediamo, la difesa dei diritti umani, la giustizia sociale, la tutela delle classi più deboli. È il rispetto delle libertà sociali e dei diritti dell'uomo a fare dell'Europa quello che è; sono questi i princìpi che dobbiamo difendere ad ogni prezzo contro qualunque nemico. A Monterrey in Messico si tiene il vertice delle Nazioni Unite per gli aiuti allo sviluppo e, ancora una volta ci si trova davanti al problema della necessità di un miglior governo della globalizzazione per impedire ci siano ancora Paesi espulsi da essa e condannati ad una marginalità disperante. Alcuni intimano di scegliere tra Davos e Porto Alegre e di esprimersi a favore o contro la mondializzazione. Pragmaticamente, occorre proporre un altro itinerario: Doha, Monterrey, Johannesburg.
Il problema non è di schierarsi pro o contro la mondializzazione. La mondializzazione è un fatto. L'isolazionismo non rappresenta un'alternativa valida, tanto meno per un modello sociale ed un sistema di produzione e di scambi come quello europeo. Non possiamo privare né noi stessi né i nostri partner dello stimolo alla crescita economica associato all'apertura dei mercati dei beni, dei servizi e dei capitali. Soprattutto non dobbiamo privare i Paesi emergenti e quelli poveri della promessa di sviluppo che può provenire dal loro commercio con il nostro mondo
Il vero problema è il modo in cui la mondializzazione viene diretta, disciplinata e regolamentata. Come controllare e gestire la mondializzazione in modo che ne possa beneficiare il maggior numero di persone. I mercati generano efficienza e produttività, ma generano anche maggiore instabilità, maggiori disuguaglianze e maggiore esclusione.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), da alcuni anni, definisce con il termine di Human Mobile Population, gli immigrati, i rifugiati, i richiedenti asilo, gli esuli, i lavoratori in transito, i viaggiatori, i turisti, cioè le persone che, a vario titolo, si spostano da un Paese all'altro. Secondo i dati dell'OMS, solo nel 1999 sono state oltre 900 milioni le persone che almeno una volta sono uscite dai propri confini nazionali. In particolare gli emigranti in cerca di lavoro sono stati 135 milioni. Un serbatoio di disperazione in crescita: negli anni Ottanta erano 70 milioni.
È stato affermato che la mobilità è il sale del progresso. In passato si credeva che a spostarsi fossero le idee, mentre le persone rimanevano dov'erano. Oggi è ormai chiaro a tutti che le idee camminano sulle gambe degli uomini.
Tra 60 e 70 mila anni fa, l'Homo sapiens aveva già raggiunto un livello di capacità tecnica tale da adattarsi a vivere in ambienti e regioni molto diverse. Mano a mano che una popolazione cresceva, fino a raggiungere la densità di saturazione, nasceva la spinta a muoversi alla ricerca di spazi vuoti.
La mobilità delle popolazioni ha da sempre caratterizzato tutta la storia dell'uomo, dal suo apparire sino ad oggi ed ha rimescolato costantemente la geografia umana e sanitaria del pianeta.

Il diritto alla salute

L'articolo 32 della Costituzione italiana afferma: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. L'articolo 3 sottolinea che inoltre che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

A livello internazionale il diritto alla tutela della salute è garantito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, approvata il 10 dicembre 1948 a New York dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite. L'articolo 25, 1° e 2° comma, che ci deve far riflettere molto: Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; e ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

Migrazioni e salute

Le migrazioni sono fonte di stress e di pericoli per la salute, perché comportano una nuova organizzazione della vita con un conseguente totale sradicamento dall'ambiente di origine, dalle proprie sicurezze. Per tale motivo la tutela della salute dei migranti assume un'importanza strategica, anche nell'ottica di una salvaguardia della salute di tutte le persone a rischio di emarginazione.

Il problema della medicina dell'emigrazione consiste nel dover assistere persone le cui condizioni sociosanitarie si stanno trasformando socialmente e culturalmente. Per quanto riguarda il rapporto tra malattie, sintomi, cultura e affinità etniche, non si sono mai osservate evidenti correlazioni tra specifiche patologie e determinati popoli o etnie.

Questi pazienti presentano un atteggiamento assai diverso dinanzi all'esperienza della malattia, del dolore, della sofferenza e della morte. La diversa percezione dei sintomi in rapporto alle differenti culture di provenienza è valida per tutte le popolazioni. Bisogna tenere conto che spesso gli immigrati usano delle metafore somatiche come la via più breve e facile all'espressione di emozioni e sentimenti altrimenti non comunicabili. Molto spesso accusano sintomi di tipo cenestopatico (cefalea, disturbi digestivi, dolori vaghi e diffusi, prurito, bruciori alla minzione, preoccupazioni sulla propria salute fisica), senza che vi siano riscontri somatici. Il processo di cambiamento cui deve fare fronte l'immigrato richiede una continua messa in crisi della propria identità storica o culturale. Si dirà che l'immigrato sa in anticipo che gli verrà richiesto un adattamento a situazioni completamente diverse e che questo comporterà un prezzo gravoso; non è tuttavia pensabile che l'anticipazione di una sofferenza sia sufficiente per eliminarla.
Nei dodici anni durante i quali si è cercato di assicurare un'adeguata assistenza sanitaria agli immigrati, è stata raccolta ed elaborata una quantità enorme di dati grazie ai quali è stato possibile fare alcune importanti considerazioni. I dati, i numeri, le statistiche sono importanti non solo perché indicano un lavoro svolto, un'esperienza realizzata, ma anche perché rendono conto di persone incontrate, storie vissute, rapporti umani, oltre che professionali: i dati vogliono anche essere uno strumento di confronto, un elemento di riflessione per pianificare adeguatamente scelte di politica sanitaria nei confronti degli immigrati.
La malattia è di per sé elemento emarginante, soprattutto per chi non è in alcun modo tutelato. Pur essendo il diritto alla salute uno dei diritti irrinunciabili per l'uomo, migliaia di persone ne sono escluse. Da questa considerazione si è partiti nel 1983 nell'organizzare un servizio di medicina di base per coloro che non avevano garantita l'assistenza sanitaria pubblica e gratuita, con gli obiettivi di assicurare un diritto a chi non ce l'ha, stimolare le autorità a prendersi carico di alcune problematiche, verificare il fenomeno e individuare le risposte più adeguate, sensibilizzare la comunità, e in particolare il mondo sanitario, a una maggiore disponibilità e solidarietà con gli emarginati. L'emergenza di allora era costituita dalle decine di migliaia di immigrati che vivevano clandestinamente in città.

Altro obiettivo che via via si sta cercando di concretizzare è quello di offrire dei servizi di tipo socio-sanitario anche agli italiani in difficoltà (senza fissa dimora, ragazze madri, malati terminali) nei quali la malattia acuisce uno stato d'emarginazione.

Lo stimolo a sviluppare questi servizi nasce dalla constatazione che lo stato, pur potente nei mezzi e nelle possibilità, spesso è poco sensibile e attento alle minoranze o alle diversità; fornendo risposte standard, di fatto esclude coloro che per vari motivi ne sono ai margini.

Cara Laura, che bell'intervento.
"Egoisticamente", credo che comprendere e tutelare le persone che hanno compiuto (o subito) delle migrazioni sia un modo molto efficace per comprendere e tutelare meglio noi stessi.

"Non opprimere lo straniero; voi conoscete lo stato d'animo dello straniero, poiché siete stati stranieri nel paese d'Egitto".
Esodo 23:9

Annalisa1970

Grazie Annalisa per l'apprezzamento.
Penso che ogni essere umano debba almeno pensare una volta nella sua vita al benessere dell'altro, dell'altro da sè, del diverso.
Sai, penso che Dario Fo e Franca Rame siano persone meravigliose che si spendono in questa direzione e soprattutto si mettono in gioco in un mondo come quello politico dove "homo homini lupus" in una guerra collettiva, dove prevale sempre l'interesse economico a scapito della dignità di un popolo e di ogni singolo individuo.

Grazie ancora,
spero di risentirti
un abbraccio
laura tussi

cacace vincenzo
Ma lei crede davvero possibile quello che dice?
Ma lei vive in questo mondo,o ci viene a periodi?
Si guardi intorno,viviamo in un mondo di animali(che si dovrebbero offendere per il paragone)fratelli che si ammazzano per nulla,figli
che ammazzano i genitori,genitori abbandonati e così via.
Il Dio denaro troneggia sempre e comunque,l'unico errore di Dio è di aver creato i soldi.In politica(lei dice)che c'è
chi farà qialcosa per altri.Intanto un distinguo da fare subito tra quello che si promette e quello che poi realmente si fà.In politica c'è un solo comandamento:a me,poi a me,di nuovo a me,sempre a me.
Chi vuole fare qualcosa per altri non si tuffa nel mondo più corrotto e zozzo,incoerente quale è quello della politica.Pare che con la vittoria dell'ulivo,alleati con la margherita ed i verdi nonchè della rosa nel pugno(sembrano tutti contadini)l?Italia ha risolto tutti i suoi problemi.L'alternanza,la famosa consolidata alternanza.Governi tu? ed io dico che lo fai una chiavica.Si scambiano i ruoli e le affermazioni, ma noi,il popolo,la massa, siamo sempre li.A sperare che ,come dice lei,viene qualcuno che faccia qualche cosa per un altro.Chi scrive a 55 anni e lei?
Deve essere giovane,ne ha viste e vissute poche.
Cordiali Saluti

Carissimo signor Vincenzo,
Credo che la SPERANZA sia il respiro dell'uomo...noi tutti dobbiamo sempre pensare positivamente, anche quando gli eventi più nefasti si scagliano sulle nostre vite...Esiste comunque il "Buon Governo"e "La città a misura d'uomo" (Come MILANO!!! anzi come vorremmo che diventi la nostra antica MEDIOLANUM)"La cultura delle arti" il concetto di Polis e di Agorà, di dialogo e confronto interetnico ed interculturale, nella città e nello Stato, "La città ideale" di Leonardo, Leon Battista Alberti e PIER DELLA FRANCESCA. Perchè non rifarci all'alto sapere dei classici, degli umanisti rinascimentali che "pensavano positivo" soprattutto nella politica, proprio loro che a quei tempi erano continuamente sopraffatti da guerre intestine e fratricide?...Dunque anche noi dobbiamo diventare "L'ago della bilancia" della nostra condotta sociale e politica perchè forse il rinnovamento parte proprio da ciascuno di noi, da ogni singolo.

grazie
arrivederci
laura

E' vero siamo animali.
E' vero che Laura scrive fiumi di parole;)
Su un altro post ho riportato una poesia (pastrociarse) che secondo me ricalca il 'sentire' che sta alla base delle parole di laura.
Ritengo, considerazione anche abbastanza scontata e banale, che l'egoismo è il motore di ogni essere umano. Tutti danno per ricevere. E' sbagliato pensare che sia negativo.
L'egoismo è negativo solo quando danneggia gli altri, quando, necessitando di qualcosa, si prevarica qualcuno e lo si lede psicologicamente e/o moralmente e/o fisicamente.
I santi stessi fanno del bene perchè sanno e credeno fermamente di essere, passatemi il termine, 'premiati'.
Non è il solo denaro che muove le azioni egoistiche positive/negative dell'uomo; un esempio lo è Provenzano che lo faceva per qualcosa che è molto più sottile e importante del denaro: il potere di disporre delle vite.
Forse alla fine è tutto un modo per sentirsi di esistere, di essere riconosciuti se non come persone in quanto tali, come individui che fanno qualcosa.
Io quindi sono certo che esistono persone(molte) che per il proprio vissuto personale, scelgono di FARE del 'bene', perchè sentono più o meno cosapevolmente che è il modo per sentirsi il più possibile apprezzati, per essere riconosciuti, per riempirsi di affetto, per chetare la propria sete di bene, per colmare i propri vuoti interni.
C'è bisogno di persone che siano così. Magari non cambiano radicalmente il mondo, ma aprono vie, diverse visuali che il tempo e la coscienza comune prima o poi imparano a contemplare e ad accettare.

Son stato chiaro? Boh! Non mi capisco da solo ogni tanto..e si che passo 24 su 24 con me stesso..

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non so se è un complimento,
ma comunque se non è un complimento ed è un insulto:
1) ma come si permette!!??
2) ma chi si crede di essere Lei? ma ci conosciamo?...dunque veda di uscire Lei dal Blog,con le Sue Pasticciate, per non dire una parola sporca, perchè io ci sto benissimo qui.

Ma guardi che sto scherzando...
salve
laura

Son giovinetto, mi piace che mi si dia del tu..
Non ho proprio capito perchè te la sei presa con me laura, cos'ho detto? Se ti ho offesa mi dispiace, non me ne son davvero reso conto.
Forse ci siam capiti male, non ho mai detto che tu debba uscire dal blog, non ne vedo assolutamente il motivo..

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Max sei un grande!
Leggo sempre quello che scrivi e...porca miseria...scrivi proprio bene! Non nel senso della forma - sarebbe un complimento banale - ma perché ogni parola trasuda un pezzo di te e la tua voglia di essere e crescere. Mai invadente e sempre pronto a mettersi in discussione.
E' l'unico modo per riuscire a stare 24 ore su 24 con se stessi.
Io non sempre ci riesco. Spesso mi rendo conto che cerco un altrove solo per me.

Ti ringrazio, sei davvero molto gentile, m'hai fatto diventar rosso valentino..adesso però mi devo far insultare e criticare in malo modo per una ventina di volte per riacquistare il mio colorito rosetta pallido:)
Non è mica sbagliato, secondo me, cercarsi un 'altrove', c'è bisogno di aver un angolo di spazio-tempo per ricaricarsi ed esprimersi come si desidera.
Io ne ho un po' di altrove (ogni tanto mi assento da solo, ma quella è patologia..)dove trovo quello di cui ho bisogno, primo fra tutti è il giocare con la musica. Ci son momenti in cui mi escono brani che 'funzionano'; ci son altri momenti che al piano mi escono fuori di quelle lagne..che devo stare attento che i vicini non tentino il suicidio..
Ho musicato una poesia(sempre del mio amico poeta) tempo addietro che si confà all'occasione; per me ha un significato particolare perchè so che descrive i magici momenti e il luogo (il gazebo antistante l'ingresso di casa mia), in cui è 'rito consolidato' che ci si perda per ore e ore, spesso fino a far mattina, in chiaccherate ai limiti dell'analisi freudiana e della salute psicofisica, ma son certo possa assumere un valore e un sentire più universali e, quindi, te/ve la dedico..

Disegnati un cantuccio
Un angolo di mondo
Scomponi, misura, fotografa
Ricerca la regola
Il teorema e tutti i suoi
Corollari
Conserva le istantanee
Appendile al muro
Ritrova lo sguardo

Disegnati un cantuccio
Un angolo di mondo
Fa il tuo ragionamento
Attento ai particolari
Analizza ogni possibilità
Non trascurare nulla
Non trascurare nulla
Adesso dormi
Sogna un angolo di mondo
Scomponi, misura, fotografa
Ricerca, conserva, ricorda
Trova La regola
Il teorema e tutti i suoi
Corollari
(di P.Simon Ostan)

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Le suggerisco di lottare per ottenere l'abrogazione dell'Ordine dei giornalisti e quello dei Notai. Il primo è solo una struttura al servizio degli editori e serve solo per controllare le idee ed impedire la libera manifestazione del pensiero.L'Ordine dei Notai è solo un agglomerato di professionisti che fanno aumentare vertiginosamente la spesa per ogni trasferimento o mutuo o autentica di firma. I soldi che si spendono per il notaio sono tantie perfettamente inutili. Servono solo per impinguare una categoria inutile di professionisti.Chi paga e soffre è sempre e solo il povero o chi deve comprare una casa o contrarre un mutuo.Eliminare queste due professioni sarebbe un gran merito. Se vuole altre indicazioni sono disponibile. avv. Lina Arena

Non serve eliminare gli ordini basta prevedere per legge che certi atti possano essere stipulati anche senza l'ausilio dei Notai. Basta che non abolite l'Ordine del Consulenti del Lavoro, visto che siamo i professioniti tra i piu' sfigati : tutti ci fanno concorrenza, facciamo un lavoro difficile e non guadagnamo neanche tanto.......Scusa Avvocato? Non parliamo delle Vostre tariffe eh?

Ha ragione Matteo. Tuttavia farei una distinzione tra il lavoro del consulente per effettuare i calcoli e prestare le consulenze dalle complicate operazioni burocratiche imposte con le nuove leggi sul lavoro. I progetti da tradurre per iscritto e le riunioni preliminari sono delle boiate inutili che debbono essere abrogate.Come del pari dev'essere abrogato il tentativo di conciliazione nelle cause di lavoro. E' solo tempo sprecato e l'unico a subire danni è il lavoratore.

blablablau.Gli ordini professionali non vanno aboliti, perchè il mercato del lavoro è già saturo così. I raccomandati tanto lavorano ora e lavorerebbero con o senza "ordini professionali". I non raccomandati almeno , come me, possono avere un titolo.

Come sempre, la sinistra promette e poi non opera o latita. Nel caso degli ordini professionali, bisogna distinguere tra Ordine degli avvocati, degli ingegneri, dei geologi o dei medici e quello dei giornalisti e dei notai. Trattasi di due categorie disciplinate da Ordini il cui unico obbiettivo è quello di limitare la libertà di parola e di pensiero oppure restringere il campo dei fidefacienti per sottoscrizioni e stipule. Nella sostanza, i compiti sono surrogabili e se vengono espletati da iscritti agli ordini professionali producono l'effetto di incrementare le spese per la produzione di un determinato atto . Il tutto a svantaggio dei meno abbienti. In USA il Notaio non esiste e le procure vengono redatte dagli avvocati con poche lire.Perchè il mutuo deve essere stipulato in Banca a costi proibitivi? Il Notaio non interviene se non per raccogliere quattrini ingiustificati a titolo di compensi professionali. Potrebbe bastare un formulario e quattro soldi per le autentiche delle firme.Per avvocati, ingegneri e medici l'Ordine ha natura e funzione diversa.Serve in primo luogo ai consumatori in quanto attesta la presunzione di capacità specifica dell'iscritto a svolgere una determinata attività. Serve in altri termini per distinguere il medico dallo stregone. La senatrice è pregata di compulsare i compagni che hanno competenza in tema di consumatori e di Banche. Cordialità avv. Linarena

Perchè sen. Rame porta gli orecchini anche in Parlamento? Non le danno fastidio? Dal canto mio l'apprezzo per il coraggio che ha avuto accettando di candidarsi nelle liste di Di Pietro nonostante l'abisso ideologico che credo separi Lei dal gruppo di Italia dei valori. Non riesco ad apprezzare le donne con gli orecchini quando devono lavorare e trattare da pari a pari con gli uomini che di orecchini non hanno l'ombra.La saluto e Le rinnovo gli auguri di buon lavoro.

scherzi.O no? Ho capito sei una di quelle persone che giudicano tribali gli orecchini, perchè antico retaggio di femmine di tribù africane. Ma tu ne hai proprio uno, ad anello, sul tuo naso.Peccato che non te ne accorga.

Non crede che sia un enorme spreco quello che si consuma a danno dell'erario con il pagamento di tanti contributi a favore degli editori di quotidiani?Se per i giornali si spendono tanti soldi che senso ha comprarli? Già in TV è stato denunciato il fatto.Perchè non presenta un'interpellanza al governo?

Gentile compagna Franca Rame, sono contenta per la sua elezione e se ancora accetta la mia partecipazione al suo sito ,volentieri potrei dare il mio contributo.Vorrei solo ricordarLe che in passato Lei ha raccolto i contributi per Soccorso Rosso ed io a Catania le ho offerto lire 10.000 e che per rivestire una carica elettiva e decisionale in una società capitalistica e far parte di un parlamento bisogna essere affidabili e cioè credere nella struttura economica della società che si vuole gestire.Lei crede nel capitalismo?Non credo che lei creda.Il Paradiso in terra non esiste ed il capitalismo è un piccolo paradiso che non ha trovato ancora sostituti.

Dipende se il capitalismo che s'intende è quello che pone come base lo sfruttamento e l'impoverimento di altri a nostro vantaggio.
Forse quello che è sempre stato 'libero scambio' in realtà è per la stragrande maggioranza dei casi una bufala.
Come lo sono stati i regimi comunisti che, funzionando in maniera diversa, han portato alle stesse conseguenze.
Penso che ci siano alcune società da aiutare e sovvenzionare, perchè ai vertici ci sono persone che hanno passione e sono spinte da creatività e nel contempo possiedono rispetto e buon senso.
Ci sono moltissime società che meriterebbero che i propri dirigenti venissero (metaforicamente) scorticati vivi per la loro pochezza non solo manageriale, ma di uomini.
Se la dirigenza fiat, ad esempio, avesse i 'cogl..ni' e dicesse: bene, adesso cambiamo tutta la produzione; facciamo automobili, che so, a idrogeno, a olio, a sputo, a cazzate di politici, etc e facciamo delle vere e proficue join venture con altre società affinchè ad esempio i nuovi carburanti non inquinanti possano essere reperiti facilmente come la benzina..allora sarei ben lieto, come stato, di sovvenzionarla, di aiutarla e difenderla dalle pesanti pressioni internazionali.

E' un esempio forse troppo semplicistico di quello che probabilmente dovrebbe chiamarsi capitalismo, che fosse davvero così lo ribattezzerei come: capitalismo etico, perchè mosso non solo dall'idea del guadagno, ma anche dal desiderio di utilità, di vero benessere per tutti, di crescita.

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Condivido i buoni propositi che dovrebbe perseguire un'economia organizzata. Tuttavia se vogliamo che vi siano prodotti o risultati talmente importanti da giustificare il mantenimento del sistema non possiamo andare troppo per il sottile. Molto dipende anche e soprattutto dalle capacità e dalle intenzioni degli operatori e dei creativi. Il capitalismo ha delle logiche produttive che si possono non condividere tuttavia bisogna ammettere che sino ad oggi è stato l'unico sistema organizzativo dei rapporti economici che ha dato risultati estensibili a molti.Ritengo quindi che la bontà degli obbiettivi debba essere tenuta in gran conto ma il meccanismo organizzativo non credo sia facilmente sostituibile. Del resto i tentativi di socialismo sono stati talmente difettosi, gravi e viziati da radicale antidemocraticità da giustificare un rifiuto quasi aprioristico.

nutro una curiosità: passerà il referendum sulla riforma della Costituzione?

Designare D'Alema con la certezza del rifiuto e delle critiche che gli saranno indirizzate equivale ad eliminazione certa.Lo zoccolo duro del PCI non gradisce D'Alema o per lo meno lo considera un arrivista necessario.Indicarlo per la presidenza della Repubblica è solo un modo per irridere alla sua persona.II PCI esprime un mondo ancora vecchio e legato alle vecchie ideologie.La socialdemocrazia non ha dimenticato la lotta feroce che il PCI ha condotto contro Saragat per cui un nuovo partito di sinistra che vuole essere socialdemocratico deve modificare ,rinnovare ed aggiornare lo zoccolo duro che lo supporta.E' un'impresa titanica e non facile da perseguire.Veltroni a Roma lo ha potuto fare perchè giustifica i suoi atteggiamenti con il fatto che è Sindaco e deve amministrare nell'interesse di tutti. In altri termini riesce ad ingannare l'elettorato di sinistra con un'esigenza di terzietà imposta, non voluta. La socialdemocrazia è ancora poco amata nel nostro paese.

La sinistra italica ed i compagni comunisti in particolar modo sono molto affezionati al Che. Hanno le segreterie dei partiti piene di foto e di bandiere rosse con l'effigie del bel rivoluzionario cubano. Tuttavia , adesso siamo certi che del bel rivoluzionario cubano la sinistra italica conosce poco o nulla a causa della feroce censura che Fidel e la burocrazia che presiede all'attività del mondo rivoluzionario latinoamericano hanno posto sulle sue opere. Su Liberazione del 5 maggio, il prof. Antonio Moscato, comunista e professore ordinario all'Università di Torino o di altra capitale calda del nord, ha dato notizia di una grave ed ennesima censura agli scritti del Che apportata dai curatori cubani . Pare che intere pagine degli scritti lasciati da quel rivoluzionario siano state stralciate e nascoste agli occhi dei lettori cubani e del mondo intero. Il tutto per nascondere forse l'avversità di Guevara al comportamento del mondo sovietico e cinese del tempo.Il fatto è di una gravità senza precedenti che deve lasciarci interdetti e stupidi anche per la indifferenza con cui il mondo culturale della sinistra ha accolto la notizia. Cosa ha detto il guru ignobile che si chiama Eco? E il Nobel che si chiama Fo? E lo scrittore di cose futili che si chiama Baricco? E Aldo Nove? E il prigioniero Sofri che si vuole distinguere ,vanamente, dal carcerato Riina?Nulla . Tacciono e gridano contro Berlusconi. E' l'unica cosa che sanno fare. Poveracci!La sinistra italica perchè dal canto suo non lotta per eliminare tutte le censure?E perchè non critica il mondo culturale affidato alla sinistra oscurantista?

Forse perchè alcuni di questi su citati affrontano in pratica mille 'battaglie' senza che nessuno le racconti?
A me sinceramente interessa principalmente ascoltare cos'hanno da dirmi e spiegarmi i molti 'vivi capaci e di buona volontà' allontanati dalla comunicazione diretta e di massa e solo successivamente interessarmi agli scritti di un uomo, pur grande, del passato.
Perchè penso sia giusto ed importante conoscere il passato, ma non viverci con la testa sempre, si rischia di non riconoscere e capire più il presente.
Il Che era un uomo che forse per primo ha cominciato e costruito qualcosa di nuovo, un pensiero rivoluzionario, una spinta a qualcosa di diverso.
Una piccola critica da ignorante quale sono: mi sembra un po' troppo pesante imputare ad un uomo innocente, riconosciuto però colpevole e messo in galera, la colpa di non prendere posizione.
Magari si dovrebbe cercare di capire che anche chi prendiamo come modello culturale è pur sempre un uomo, con i propri limiti, ma soprattutto coni propri drammi e situazioni problematiche personali.
Di superman ahimè non esistono, anche se mi scoccia dirlo perchè è come dare una stafilettata alla fantasia..
Mi rendo conto spesso che di Che..ce ne sono tanti oggigiorno.
Dal canto mio purtroppo non riesco sempre ad ascoltarli e a valorizzarli come meriterebbero..

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Il compagno Napolitano farebbe bene a dismettere la veste del candidato alla Presidenza della repubblica italiana perchè troppi ricordi lo inchiodano a figure ignobili che la storia non potrà dimenticare. Avrà stretto le mani al compagno Honeker? Avrà conosciuto e visitato Henver Hoxa? Avrà approvato le azioni rivoluzionarie di Fidel Castro? Avrà visitato i paesi dell'est quando erano retti dai dittatori comunisti? Se tutte queste cose le ha fatte perchè non dice agli italiani che gli hanno impedito per lunghi anni di sedere sulle poltrone del governo della società capitalistica che non intende più fingere e che ringrazia i vecchi costituzionalisti che gli hanno impedito di conquistare il potere nel nome del suo socialismo?Il Napolitano ha un volto ipocrita e mellifluo. Non convince e non garentisce alcuno ad eccezione dei suoi compagni di partito. E Giuliano Ferrara sbaglia di grosso. Il suo errore è pari alla mole di lardo che si ritrova.

Disconosci la storia personale di Napolitano ma trinciare giudizi e gettare fango è sempre facile (il metodo Berlusconi d'altronde) e sei sempre pronto a farlo...

Ps. Oggi è il 9 maggio 2006 d u e m i l a s e i...non 1948, i sovietici non sono alle porte, non ti preoccupare :-)

Giorgio Napolitano nasce a Napoli il 29 giugno 1925. Nel 1945 aderisce al Partito comunista italiano e due anni dopo si laurea in giurisprudenza all'Università di Napoli, con una tesi di economia politica su "Il mancato sviluppo industriale del Mezzogiorno dopo l'unità e la legge speciale per Napoli del 1904".

Dal 1946 al 1948 fu nella segreteria del Centro Economico Italiano per il Mezzogiorno presieduto dal sen. Paratore. Fu attivo nel Movimento per la Rinascita del Mezzogiorno fin dalla sua nascita (dicembre 1947) e per oltre 10 anni.

Eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nel 1953, ne è stato membro per dieci legislature, essendo sempre rieletto nella circoscrizione di Napoli, fino al 1996. La sua attività parlamentare si è svolta per un lungo periodo in seno alla Commissione Bilancio e Partecipazioni Statali, concentrandosi - anche nei dibattiti in Assemblea - sui problemi dello sviluppo del Mezzogiorno e sui temi della politica economica nazionale.

Nello stesso tempo veniva svolgendo un'intensa attività pubblicistica, collaborando in particolare alla rivista "Società" e (dal 1954 al 1960) alla rivista "Cronache meridionali" con saggi sul dibattito meridionalista dopo la Liberazione e sul pensiero di Guido Dorso, sulle politiche di riforma agraria e sulle tesi di Manlio Rossi-Doria, sull'industrializzazione del Mezzogiorno.

Tra il 1969 e il 1975, seguì principalmente i problemi della vita culturale, come responsabile della politica culturale del PCI. Grande successo, con traduzioni in oltre 10 paesi, ebbe il suo libro "Intervista sul PCI" con Eric Hobsbawm (Laterza 1975). Fu poi - nel periodo della solidarietà democratica (1976-79) - portavoce del PCI, anche nei rapporti con il governo Andreotti, sui temi dell'economia e del sindacato. All'esperienza di quel periodo dedicò il libro "In mezzo al guado" (1979).

Nel 1981 fu eletto Presidente del gruppo parlamentare comunista alla Camera dei Deputati, incarico che mantenne fino al 1986 partecipando attivamente a tutti i dibattiti di politica generale e alla vita dell'istituzione.

Negli anni '80 venne crescendo il suo impegno sui problemi della politica internazionale ed europea, sia nella Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, sia come membro (1984-96) della delegazione italiana all'Assemblea dell'Atlantico del Nord, sia attraverso molteplici iniziative di carattere politico e culturale. Già a partire dagli anni '70, svolse una vasta attività di conferenze all'estero: negli istituti di politica internazionale in Gran Bretagna e in Germania, nelle Università degli Stati Uniti (Harvard, Princeton, Yale, Chicago, Berkeley, SAIS e CSIS di Washington). (ndR. hai capito 'sto comunista che negli anni '70 si faceva il giro degli States)

Il suo impegno europeistico si manifestò attraverso la partecipazione al Parlamento europeo, di cui fu eletto membro nel 1989, e attraverso numerose missioni all'estero, compreso il ciclo di conferenze tenute negli Stati Uniti dopo la storica svolta segnata dalla caduta del muro di Berlino e dei regimi comunisti in Europa centrale e orientale. Le conferenze furono raccolte nel libro "Europa e America dopo l'89" (Laterza, 1992) dedicato anche a una riflessione sul "crollo del comunismo" e sui "problemi della sinistra".

Il suo costante contributo alla battaglia europeistica è stato sancito dall'elezione, nel 1995, a Presidente del Consiglio Italiano del Movimento europeo. Dopo la conclusione della sua attività di governo come Ministro dell'Interno, rieletto nel 1999 membro del Parlamento europeo, è stato chiamato a presiederne la Commissione Affari Costituzionali.

La sua dedizione alla causa della democrazia parlamentare e il suo contributo al riavvicinamento tra la sinistra italiana e il socialismo europeo, gli sono valsi il conferimento - nel 1997 ad Hannover - del premio internazionale Leibniz-Ring per l'impegno "di tutta una vita".

E’ stato Presidente della Camera dei Deputati dal 1992 al 1994.

Dal maggio 1996 all'ottobre 1998 Ministro dell'Interno nel governo Prodi.

Dal giugno 1999 al giugno 2004 è stato Presidente della Commissione per gli Affari Costituzionali del Parlamento europeo.

Giorgio Napolitano è Presidente della Fondazione della Camera dei Deputati dal 1° agosto 2003.

Da Wikipedia:
Esponente della corrente moderata e socialdemocratica (capo cioè dei cosiddetti miglioristi), nel luglio del 1989 fu ministro degli esteri nel governo-ombra del PCI, da cui si dimise all'indomani del congresso di Rimini, in cui si dichiarò favorevole alla trasformazione in Partito Democratico della Sinistra.
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Da Repubblica:
Giorgio Napolitano. Ottant'anni, laurea in Giurisprudenza a Napoli, Giorgio Napolitano ha passato oltre metà della sua vita in Parlamento, da semplice deputato fino a ricoprire la carica di presidente della Camera. Allievo di Amendola, è stato uno degli esponenti di spicco della corrente migliorista, la corrente moderata e aperta al dialogo con Psi e i partiti socialdemocratici europei e al partito democratico Usa.
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Da un'intervista a La Stampa:
Vedere finire il comunismo le ha fatto male?
"Ero entrato in crisi prima, ma quello che mi ha fatto male è stato vedere il declino di un movimento e di una speranza che rappresentava molto per migliaia di lavoratori e di persone semplici".
E ora che strada prenderà la sinistra?
"Anche il Italia non può essere che quella della socialdemocrazia europea che si tende a dare per spacciata o superata ma che rappresenta in tanti Paesi una forza di governo alternativa alle forze conservatrici. In Italia questa componente della socialdemocrazia è debole. Non è previsto un partito socialista democratico, quale dovrebbe essere i Ds, che superi il 30% dei voti come in Gran Bretagna, Svezia, Spagna. Però in Italia c'è la risorsa di altre componenti che non sono vere forze di sinistra ma riformiste, raccolte nella Margherita".
E Bertinotti?
"Nella misura in cui si richiama al comunismo è anacronistico. Il suo partito più che essere di radice comunista è un partito di sinistra radicale con tutto un carico di massimalismi che si ritrovano anche altrove in Europa".
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Se un signore come Napolitano non ha le carte in regola per diventare Presidente della Repubblica, allora non ce le ha nessuno.

Invece di mettersi in prima fila, l'attempato Napolitano avrebbe dovuto ritirarsi in un convento per meditare sugli errori madornali compiuti nell'arco della sua vita politica e parlamentare.A parte il fatto che nonostante l'ìmpegno teorico profuso sui temi dello sviluppo del meridione non si è vista Campania più misera di quella gestita da Bassolino e dall'ombra di questo grande vecchio,non riesco a intravvedere l'impegno e la cultura di alto livello istituzionale di un compagno che ad onta di tutti i buonismi ha visto cose orrende ed ha .....taciuto.Non ha parlato quando in URSS vedeva fame, miseria, violenza e terrore. Non ha mai detto nulla e con il suo viso molliccio ed esangue ha ingannato tutti facendo sognare una sorta di buonismo, inimmaginabile nelle file di un partito oscurantista come quello dei comunisti italiani.E' un compagno vecchio e superato. Farebbe bene a restare dietro le sbarre di un confessionale per contare i grani del suo rosario di errori. Quante volte è stato in Cina? Ha mai raccontato le miserie che vedeva in Cina? NO....Ha taciuto. E' stato complice dei comunisti dell'est.NOn ritengo che sia degno di rappresentare il popolo italiano.

...guastatore, chiudo qui.

Se poi vuoi farci sapere chi TU ritieni degno di esser Presidente della Repubblica, sei libero di proporre la tua rosa di nomi...

Penso proprio che un po' di riflessione farebbe bene anche a te: ma ti sei riletta bene quello che hai scritto?
La democrazia e soprattutto la libertà d'opinione consentono di dire, scrivere tutto quello che si pensa, è vero, ma c'è un limite che noi stessi dovremmo mettere all'ignoranza, alla nostra ignoranza. Nel senso più letterale del termine, ovviamente: il non-sapere, l'essere disinformati (l'essere ignoranti!) non è solo uno stato mentale - passivo -, ma una colpa.
Ho poco da aggiungere al "regalo" che ti ha fatto Nexus, mettendoti in condizione di essere moralmente e intellettualmente obbligata, quantomeno!, a informarti. Poi è chiaro che puoi pensare quello che vuoi, ma accidenti...non è possibile "demolire per etichette" come fai tu, senza andare un po' più a fondo, senza opporre un'analisi costruttiva e motivata e soprattutto senza ventilare alternative.
Nel panorama politico attuale che ti andrebbe bene?
Al di fuori e lontano anni luce dal socialismo ci sono tanti personaggi! Berlusconi? Bossi? La Russa? Letta? O forse anche Calderoli....
Facci sapere chi - secondo te - sarebbe degno di rappresentare il popolo italiano! A noi poveri socialisti, comunisti e complici di comunisti, e pure coglioni...che facciamo bollire i bambini cinesi!
Staremo triti e contriti, con le nostre facce esangui e mollicce dietro le sbarre di un confessionale ad aspettare il tuo verbo.
Se però dovessi ripensarci e scegliere di andarci tu in convento (magari con i tuoi amici), per noi sarebbe un gran sollievo.

Che succede se tra qualche anno, poniamo tra 4/5 anni, Napolitano non ci sta più con la testa?Insomma va per i 90 anni...Non dico che si debba discriminare un uomo per la sua età, ma con un mandato simile sono anche questi i fattori da tenere in conto.

Guarda che la mia era una domanda retorica. Non cercavo una risposta.

Guardate che i Presidenti della Repubblica, se hanno problemi o impedimenti, si dimettono.

Consiglio alla dolce Antigone di leggere, tempo permettendo, il libro che ha scrittoi Victor Zaslavsky dal titolo PULIZIA DI CLASSE Il massacro di Katin. Apprenderà che i sovietici ebbero l'ardire di commettere il massacro di 25.000 cittadini polacchi nell'ìaprile del 1940 e di addossare la responsabilità ai tedeschi anche durante il processo di Norimberga. E' stata una vigliaccata che si può giustificare solo con la ferocia dell'ideologia socialcomunista e con l'odio feroce di classe che anima il comunista.Poichè il buon Napolitano , uomo di alto livello e di alto profilo ( non riesco a cogliere le sfumature ed i significati dell'alto livello), pare abbia approvato o comunque non disdegnato i carri armati di Budapest, mi piacerebbe sapere come giudica l'eccidio delle fosse di Katyn ed il comportamento dei compagni sovietici. Su questo argomento Napolitano deve rispondere. E' tenuto a sciogliere questo dilemma perchè è stato investito di una carica di cui credo non sia perfettamente degno ammenocchè non dica apertamente che i sovietici hanno sbagliato.Non sarebbe male se dicesse di provare vergogna per il silenzio mantenuto in questi anni.Ecco cosa sono i comunisti italiani di alto livello e di alto profilo. Meglio essere di basso profilo ma con l'onestà di dire " Ho sbagliato" , chiedo scusa.Napolitano deve dire " ho sbagliato e chiedo scusa" anche ai polacchi trucidati dai compagni sovietici ed ai tedeschi cui l'eccidio è stato ingiustamente e volgarmente addebitato.

avrei indicato Sergio Romano; Antonio Martino; Giuliano Amato .Questo il fior fiore. Sul compagno Napolitano credo la la compagna Antigone sia poco o scarsamente informata. Legga tanto e vedrà quante mani insanguinate il nostro ha stretto senza provare rammarico.

Seguendo la tua logica anche Antonio Martino dovrebbe avere le mani insanguinate o no? E' il nostro Ministro della Difesa o no? Siamo in Iraq o no? Siamo "alleati" in questa guerra di chi ha violato i diritti umani a Falluja o no?

Che facciamo, guardiamo al passato ed il presente lo ignoriamo? Mi sa che sei tu a dover leggere tanto, altro che Antigone.

Il tono del tuo commento è di stile sinistro perchèAntonio Martino non ha stretto le mani ai dittatori del tipo Mao o Henver Hoxa. Bush non è un dittatore e se anche la senatrice Rame pensa di trovarsi dinnanzi ad un dittatore(seguendo in ciò il pensiero di Toni Negri ) Le consiglio di avvertire il buon Di Pietro che per quel poco che potrà capire intuirà comunque che il suo gruppo può uscire fuori dal seminato occidentale per addentrarsi nell'alveo dei sinistri antimperialisti".

Io ho usato la TUA logica per il mio commento, ne consegue che ad essere "sinistro" sei tu quando accampi ridicole pregiudiziali verso Napolitano.

Non ti seguo sul terreno neocoion perché quel linguaggio e quelle idee mi porterebbero verso uno scontro poco tenero nei tuoi confronti, quanto all'antimperialismo, al "seminato occidentale", ecc. te lo ripeto: vivi nel passato, vedi fantasmi rossi ovunque. E' un linguaggio, il tuo, grottesco. Credi sul serio di parlare a gente "antiamericana"?
La tua è la solita scusa per fuggire il confronto: dare dell'antiamericano, antimperialista a chi critica IL GOVERNO U.S.A.
E' facile, si butta tutto in rissa e si dimenticano i tanti americani che sono contro questa guerra e criticano l'operato del loro presidente.

Un'ultima cosa: ma ti rendi conto della cazzata immane del parlare di fattore k, nel 2006???? Ma sei scemo?

Perdo tempo col discutere con uno che vive in una bolla spazio-temporale tutta sua.
Chiudiamola qui, ché chi mi da dell'antimperialista antiamericano sinistro mi manda in bestia...e poi rischio di diventare volgare.
Addio.

Ps. Se hai tempo, prova un po' a vederti qualche puntata di 60 minutes (testata giornalistica storica della Cbs, in onda su raisatextra sottotitolato in italiano), magari quella che parlava del nigergate...e quelli sono giornalisti americani non comunistacci. Altro che limitarsi a stringere mani, tsk tsk e pensare che Martino riteneva il nigergate una fandonia.

Eh...! infatti proprio qualche ora fa - in TV! - ho sentito pronunciare la storica frase: "Credevamo di essere riusciti a scongiurare il pericolo del fattore K ma l'elezione di Napolitano ci dice che non è così!". Chi mai poteva essere se non la splendida Alessandra Mussolini?
Che bella compagnia! La pensi proprio come la Mussolini... Cara o caro linarena forse hai visto troppi Star trek...il tuo Presidente ideale sarà mica il capitano Kirk?
Certo Sergio Romano - che per questioni di lavoro ho avuto la fortuna di conoscere di persona - è uomo di grande spessore sia intellettuale che morale, ma il "povero" Napolitano non è da meno.
Negli anni in cui Sergio Romano era ambasciatore a Mosca (tra l'altro mai ho pensato che se la facesse con gli sporchi rossi comunisti durante i 4 o 5 anni in Ambasciata, anche se di mani ne avrà strette...o no? saranno state insanguinate?...mah...), Giorgio Napolitano, il comunista più filo-americano che la storia conosca, già aveva capito e diceva che gli americani sanno essere capaci delle bassezze e delle azioni più ignobili, ma sono anche in grado di produrre gli anticorpi per distruggere il male e per combatterlo.
Noi italiani invece siamo ancora qui a fare la politica da bar con il fattore K e altre cazzate che neanche Moggi avrebbe il coraggio di pronunciare.
Aggiornati!

Consiglio ad Antigone di leggere e seguire con attenzione tutta la nuova pubblicistica sulla Cina ed i paesi dell'est. E' in vendita una vita di Mao scritta da una cinese che c'era.Bisogna leggere e capire che il comunismo, idea sublime da coltivare all'ombra dei conventi,non ha trovato ancora una società disposta a tolleralo senza dover spargere sangue di innocenti e senza dover comprimere le libertà fondamentali.La ricchezza e la creatività non si possono eliminare . Si possono meglio distribuire e soprattutto credo sia preferibile lottare civilmente contro chi ha o possiede piuttosto che lottare contro uno Stato padrone che può fabbricare solo muri di prevaricazione e prepotenza.Credo però che allo stato delle cose certi argomenti sono ostici per tanti politici italici.Comunque vi ringrazio per l'ospitalità e non penso che i miei interventi vi facciano male.Se non altro contribuisco a farvi ribollire il sangue nelle vene ed a riflettere su tante cose che abbiamo detto in passato e che la storia ha cancellato irrimediabilmente.

Non a caso la via dove abitava il compagno Napolitano si chiama Vico dei serpenti e non a caso sostengo che il compagno senatore Napolitano deve avere un pizzico di avarizia perchè se percepisce una pensione favolosa grazie ai lunghi anni di poltrone parlamentari che ha ricorperto in silenzio e per lungo tempo avrebbe potuto pagare al barbone Angelo la retta di un pensionato per farlo vivere decentemente.E' ridicola ed anche offensiva per il buon gusto di un compagno che si rispetti il fatto di tollerare che un poveraccio dorma all'addiaccio accanto al portone dorato di casa tua.
Non sarebbe giunto il momeno allora di proporre l'abolizione delle pensioni d'oro per i parlametari postocchè non riescono a farne un uso decente?

Vedi caro mio, credo che l'unico serpente dalla lingua biforcuta sia tu. Che bel discorso del cazzo, populista e demagogico...e tu dovresti farci ribollire il sangue, dovresti insegnarci qualcosa?

Mi fai solo ridere, tra l'altro credo che tu ormai voglia soltanto fare il provocatore, altro che consigliare letture...pertanto d'ora in avanti ti ignoro, perché di populista e demagogico mi basta sorbirmi il signor B. che regalava gli orologi ai terremotati.

Ci mancavano un novello Peron all'italiana ed i suoi accoliti pronti a sparger veleno e a denigrare l'avversario, be', ce li siamo "regalati" per anni. Credo che ci bastino e avanzino loro, ora ti ci metti anche tu...qual è il tuo modello? Bondi, Vito o Schifani? :PPPPPPPPPPPP

Ma quanti anni hai? E quale immenso concetto devi avere di te!
Quasi ti invidierei, se - invece che farmi ribollire il sangue come speri tu - non mi facessi ridere e sorridere: perché quando sento persone come te mi dico che c'è ancora tanto da fare...
In ogni caso ti ringrazio per i consigli sulle letture di un "libro su Mao di una cinese che c'era". (?)
Curioso: ma non ti ha sfiorato il dubbio che anche noi, poveri mortali ...nexus...mojito...pasqualotto...max...io... sappiamo leggere e scegliere anche da soli e forse qualcosa abbiamo letto, facendoci delle idee, magari stortissime o magari semplicemente diverse dalle tue?
Comunque volevo ricambiarti il favore con queste poche righe:
"A dirti francamente come la penso,..., mi sembra che dovunque c'è la proprietà privata, laddove tutto si misura col denaro, non è possibile che la vita dello Stato si svolga giusta e prospera: a meno di credere che si agisca con giustizia là dove le cose migliori sono nelle mani dei peggiori e si viva felicemente là dove tutte le ricchezze sono divise tra pochi cittadini.....
Per questo penso spesso in cuor mio alle isituzioni sagge e giustissime degli Utopiensi che governano lo Stato, così bene e con così poche leggi, che ...l'ugauglianza è tale che tutti hanno abbondanza di tutto. Cosicchè paragono i loro costumi a quelli di tanti paesi che emanano sempre nuove leggi senza che nessuno riesca mai a essere ben governato. Ciò di cui uno riesce a impadronirsi lo chiamano,......, proprietà privata.Le loro leggi ogni giorno più numerose, non riescono tuttavia a far sì che ognuno possa proteggere o conservare o distinguere la sua proprietà da quella degli altri, come è facilmente dimostrato da quelle infinite contestazioni che nascono con tanta frequenza e non si risolvono mai.....
Quando vado considerando,....., questi fatti approvo Platone e non mi sorprende che egli disdegnasse lo stabilire delle leggi per dei popoli che rifiutavano di spartire i beni in modo uguale per tutti. Quell'uomo sapientissimo ben previde che la sola e unica via di salvezza dello Stato è quella di imporre l'uguaglianza....
L'autore di queste parole è un noto comunista, terrorista, bolscevico di cui siete riusciti a sbarazzarvi già da qualche tempo: Tommaso Moro. Il libro - "Utopia" - risale al 1515 o giù di lì...
Il riferimento a Platone - altro noto comunista di merda di cui sicuramente avrai bruciato i libri in piazza con i tuoi amici - è un richiamo alla "Repubblica": ma l'abolizione della proprietà, che per il filosofo greco si configurava come limitata alle esigenze funzionali connesse con il ruolo dirigente esercitato dalle classi superiori, diviene per Moro il centro del modello di organizzazione dell'intero sistema sociale.
Pensa che brutta cosa! Magari Napolitano è un lontano parente di questa gentaglia...e magari anche Franca Rame!
Linarena!... rilassati, beviti un bicchiere di vino e leggi Archiloco, che era un gran simpaticone (e un gran bevitore): a noi il sangue non ce lo fai ribollire neanche un po', ma tu a furia di leggere storie cinesi diventerai gialla dalla bile.

Ti ringrazio, ho riletto piacevolmente quelle righe e credo che tornero' a rileggermi il trattato, volevo unire a questo ringraziamento poche righe di Cervo Mite:

Prima che arrivassero i nostri fratelli bianchi per fare di noi degli uomini civilizzati, non avevamo alcun tipo di prigione.

Per questo motivo non avevamo nemmeno un deliquente. Senza prigione non puo' esservi alcun delinquente.

Non avevamo serrature, ne’ chiavi, e percio', presso di noi non c'era alcun ladro.
Quando qualcuno era cosi' povero, da non possedere cavallo, tenda o coperta, allora riceveva tutto questo in dono.

Noi eravamo troppo incivili, per dare grande valore alla proprieta' privata. Noi aspiravamo alla proprieta', solo per poterla dare agli altri. Per condividerla.

Noi non conoscevamo alcun tipo di denaro, e di conseguenza il valore di un essere umano non veniva misurato secondo la sua ricchezza.

Noi non avevamo delle leggi scritte depositate, nessun avvocato e nessun politico, percio' non potevano imbavagliarci l'uno con l'altro.

Eravamo messi veramente male, prima che arrivassero i bianchi, ed io non mi so spiegare come ce la potevamo cavare senza quelle cose fondamentali che - come ci vien detto - sono cosi' necessarie per una societa' civilizzata.

Auguro a tutti una buonagiornata
Simonetta

Il mio precedente intervento è stato scritto proprio per suffragare l'affermazione: "Se un signore come Napolitano non ha le carte in regola per diventare Presidente della Repubblica, allora non ce le ha nessuno". Il TUTTO PARLA DA SE'. NAPOLITANO E' un uomo il cui impegno sociopolitico sta perdurando un'intera vita. Per far rinascere il comunismo senza degenerazioni, ma per evolverlo verso una socialdemocrazia europea, proprio come a loro tempo si stavano prodigando fino alla morte il Presidente Aldo Moro e l'Onorevole Enrico Berlinguer.

Laura Tussi

Ma forse già con il Presidente Aldo Moro e con l'Onorevole Enrico Berlinguer non si parlava di remissione delle colpe del comunismo e dell'ideologia socialista? Forse questi due personaggi non stavano già attuando un "compromesso storico" che voleva far rinascere il comunismo dai propri errori perchè diventasse progressista e propositivo?
Il compromesso storico voleva l'unione dei partiti di ispirazione progressista più moderati, con i partiti e i gruppi e i movimenti di chiara ispirazione comunista, ma non per questo sobillatrice e rivoluzionaria in chiave distruttiva. Il socialismo e il comunismo sono già stati rivisti dai loro stessi fondatori, dai loro stessi padri carismatici: come la Chiesa, hanno chiesto perdono delle proprie nefandezze...perchè continuare a rimuginare? ad accusare di colpe che appartengono oramai alla Storia e ai suoi immensi archivi del male?

Laura Tussi

Si potrebbe obbligare tutti coloro che costruiscono nuovi capannoni industriali, centri commerciali , aree industriali , aree artigianali, ecc... a dotare il tetto dei loro (non bei) capannoni di pannelli solari per la produzione di enrgia elettrica, acqua calda, riscaldamento ecc...

Credo che, purtroppo per il paesaggio, (fortunatamente per lo sviluppo economico) si continuerà a costruire e / o a ristrutturare capannoni, ritengo che con un opportuno lasso di tempo il libero mercato sappia produrre una quantità di soluzioni tecnologiche sempre più convenienti ed efficaci. Credo che il grande problema lo si incontri nella riflessione delle lobby di produttori di elettricità e di costruttori di centrali elettriche...

... non per nulla ogni tanto si parla di nucleare

ciao

marco

marco vannutelli
[email protected]

Credo che sia corretto che le deputate ed i deputati, le senatrici ed i senatori, debbano avere una retribuzione congrua al loro "alto" lavoro. Ritengo inoltre che, come avviene sempre più nella industria privata ed in parte in quella pubblica , sia corretto collegare la retribuzione ai risulatti ottenuti.
Propongo una retribuzione "all inclusive" che tenga conto di tre variabili:
la prima = la percentuale di partecipazione ai lavori parlamentari
la seconda= equiparazione alla media degli stipendi dei neoassunti in Italia ( l'idea di base è la seguente : se il 10 % della popolazione attiva italiana lavora con un contratto metalmeccanico la retribuzione del parlamentare sarà costituita per il 10 % dalla retribuzione base di un neoassunto metalmeccanico , se il 10 % è disoccupato il 10 % sarà uguale alla retribuzione dei disoccupati( 0 - zero-), se il 10 % è con contratti a progetto il 10 % della retribuzione sarà del contratto base a progetto - l'istat fa ottime stime- ecc... logicamente di tutte queste si fa una media)
la terza = decidere quanti stipendi "media della media degli stipendi degli italiani" sia corretto dare ai parlaqmentari ( sicuramente più di uno e meno di cento)

Questo sistema permetterebbe di far chiedere ai parlamentari di voler guiadagnare 1 10 100 1000 volte un "povero cristo" e d'altra parte stimolerebbe tutii i parlamentari a far si di creare le condizioni affinchè aumentino le persone che lavorano, aumentino le retribuzioni di ingresso, aumenti la flessibilità effettiva del mercato ( ovvero che i part time possano effettivamente trovare, se lo desiderano, un altro lavoro), diminuisca il lavoro in nero e migliorino le condizioni di base dei dipendenti.

Ritengo che tutto il resto delle voci debba essere annullato in quanto una volta deciso quale multiplo del reddito di un cittadino si vuole dare ai parlamentari ( realisticamente si supereranno le 15 volte ) i parlamentari possano trovare, come tutti i cittadini, nel libero mercato le forme più corrette di previdenza, assistenza mediaca, tariffa telefonica, tariffe low cost per i viaggi ecc.. ecc... .

Andrei inoltre ad eliminare anche tutti i privilegi interni al palazzo dalle telonate alla carta, dalla segretaria all'ufficio (escluse le cariche istituzionali), dal bar alla bouvette a prezzi stracciati.

ciao

marco

marco vannutelli
[email protected]

Caro Marco, battaglia nobile la tua ma pensi davvero che possa essere combattuta con qualche possibilità di successo?.
Sicuramente è nel sentire comune della gente la convinzione che i parlamentari (deputati, senatori, consiglieri regionali e quanti altri) hanno esagerato ed esagerano con stipendi ed emolumenti e privilegi vari. Ogni qual volta, però, che qualcuno solleva la questione viene tacciato di qualunquismo. Se solo si considera i tantissimi che si trovano a vivere con mille euro al mese e i nostri rappresentani politici che percepiscono venti, trenta volte tanto ci si accorge di quanto siano stridenti le due situazioni. Tutto ciò contribuisce ad aumentare sempre di più il distacco dei cittadini dalla politica. E' triste pensare che quando i parlementari votano l'adeguamento delle loro retribuzioni, c'è una votazione lampo; tutti daccordo! Mai un dissenso mai un distinguo, unanimità! Ecco perchè la vedo difficile.
Vorrei sopratutto rivolgermi a chi ha una fede politica di sinistra e che ha o dovrebbe avere a cuore i valori della uguaglianza e della pari dignità delle persone dovrebbe farsi promotore di una azione volta a sanare questa insopportabile disparità.
Si dirà che ai fini dell'economia nazionale l'incidenza di un'eventuale riduzione degli stipendi dei parlamentari sarebbe insignificante ma l'immagine di questa azione sarebbe un bell'esempio e avrebbe una tale foza che oserei definire rivoluzionaria. Sarebbe un' azione tangibile,
utile a riavvicinare la politica alla gente, verrebbe apprezzato dai più come concreta volontà di rinnovamento che porti a vedere la politica come dovrebbe essere: un servizio.
Un caro saluto.