Dario Fo per "Desideri all'Asta" di Amnesty International

Clicca qui per partecipare all'asta di beneficenza e fare un offerta per l'opera "Gli innamorati volano alto" di Dario Fo

 

Desideri all’asta, asta benefica a favore di Amnesty International,
si presenta per la dodicesima edizione dal 27 novembre al 18 dicembre.

È facile aggiudicarsi oggetti e situazioni sorprendenti e uniche che molti personaggi dello spettacolo, dello sport e della cultura hanno generosamente deciso di donare.

Quest’anno Desideri all’asta sostiene la campagna per i diritti delle donne 
in Medio Oriente e Africa del Nord
.

Negli ultimi due anni, milioni di persone sono scese nelle piazze dei paesi 
del Medio Oriente e dell’Africa del Nord per chiedere 
il rispetto della propria dignità e dei propri diritti.

Tra queste persone, migliaia di donne hanno messo a repentaglio la propria vita
per chiedere un futuro diverso.

Migliaia di donne hanno manifestato, protestato, lottato in nome di un futuro migliore.

Amnesty International Italia ha scelto di lavorare al fianco di queste donne coraggiose, 
perché cessino le violazioni dei diritti umani nei loro confronti e siano adottate leggi che pongano fine alla discriminazione di genere
.

Argomento: 
Anno: 

Franca Rame Project " Per Maria e per tutte le Marie di questa terra"

Alcuni momenti della serata Franca Rame Project " Per Maria e per tutte le Marie di questa terra" , spettacolo denuncia a cura di Dale Zaccaria con il supporto e la collaborazione del centro e dell'equipe Save centro-anti-violenza di Trani.

In occasione della giornata internazionale contro la violenza su le donne a Trani Palazzo delle Arti Beltrani 25.11.2012

Materiale estratti video : poesia di stefano benni per franca rame - maria sotto la croce da mistero buffo - genesi - materiale politico e storico dello stupro a danno di franca 9 marzo 1973 -
Riprese di Matilde...

Anno: 

DESIDERI ALL'ASTA - OPERA DI DARIO FO PER AMNESTY INTERNATIONAL

 

Desideri all’asta, asta benefica a favore di Amnesty International,
si presenta per la dodicesima edizione dal 27 novembre al 18 dicembre.

È facile aggiudicarsi oggetti e situazioni sorprendenti e uniche che molti personaggi dello spettacolo, dello sport e della cultura hanno generosamente deciso di donare.

Quest’anno Desideri all’asta sostiene la campagna per i diritti delle donne 
in Medio Oriente e Africa del Nord
.

Negli ultimi due anni, milioni di persone sono scese nelle piazze dei paesi 
del Medio Oriente e dell’Africa del Nord per chiedere 
il rispetto della propria dignità e dei propri diritti.

Tra queste persone, migliaia di donne hanno messo a repentaglio la propria vita
per chiedere un futuro diverso.

Migliaia di donne hanno manifestato, protestato, lottato in nome di un futuro migliore.

Amnesty International Italia ha scelto di lavorare al fianco di queste donne coraggiose, 
perché cessino le violazioni dei diritti umani nei loro confronti e siano adottate leggi che pongano fine alla discriminazione di genere
.

 
E' possibile visionare gli oggetti messi all'asta, tra cui l'opera "Gli innamorati volano alto" di Dario Fo, nella pagina personale di Amnesty su ebay

Andiamo a vedere Dario Fo

dario foBRINDISI – Il Manifesto per la Cultura riprende a muoversi, e propone come pedana per la ripartenza l’arrivo di Dario Fo al Teatro Verdi. Come questo evento può essere utile al progresso culturale della città? Una domanda che gli animatori del movimento propongono di affrontare e discutere in un incontro apposito, che ha come come parola d’ordine “Andiamo a vedere Dario Fo”.

leggi l'articolo completo su brindisireport.it

Anno: 

LETTERA APERTA ALL’ON. LIVIA TURCO A PROSITO DI FRANCA RAME E DELL’ILVA

 

 

A proposito dell’ILVA: una lettera di qualche mese fa diventata tremendamente attuale

 

Sig.ra on. Livia Turco, perché le scrivo? Perché sono indignato per il suo comportamento ed arrabbiato con me stesso. Mi spiego.

Sabato 18 su IL FATTO QUOTIDIANO c’era una nobile lettera della ex senatrice Franca Rame, che se la prendeva con il governo Monti, sostenuto dal suo patito, il PD. La lettera terminava con l’invito a divulgarne il contenuto. Cosa che ho fatto.

Sono andato poi sul blog della signora Rame e mi sono riletto le motivazioni per  cui si è dimessa dal senato nel 2008 che si riassumono nella impotenza di poter incidere nella realtà costituita. Una riflessione: la casta parlamentare racconta un sacco di frottole agli elettori ed è pronta ad accoltellare la madre (metaforicamente) per un posto al sole, e Franca Rame si dimette. Onore all’onestà mentale di Franca Rame.

Ma cosa c’entra lei on. Turco? C’entra e come! C’entra quando leggo che la sen. Franca Rame il giorno 11 ottobre 2007 Le ha indirizzato, in qualità di Ministro della Salute, una interrogazione con risposta scritta, riguardante le gravi condizioni dei bambini del quartiere Tamburi di Taranto, bambini che, come denunciava il primario di ematologia prof. Patrizio Mazza, a 10 anni manifestavano già la “sindrome da fumatore incallito” per via dei fumi / polveri provenienti dall’ILVA. 

Non solo, ma già allora veniva evidenziato dall’ASL un tasso di neoplasie polmonari tra i più alti  d’Italia.

L’interrogazione era accompagnata da una frase lapidaria: NON HO MAI RICEVUTO RISPOSTA ALCUNA.

Evidentemente le condizioni di salute di tante persone, soprattutto bambini , non erano prioritarie.

Non crede onorevole che se si fosse occupata 5 anni fa della salute dei bambini di Taranto  ( assieme al ministro dell’ambiente ), ci sarebbero stati qualche morto in meno e meno genitori con lutti che segnano un’esistenza?

Forse, se  invece di recarsi  a” Porta a Porta” , fosse andata   a Taranto , avrebbe potuto rispondere all’interrogazione della sen. Rame e non si sarebbe arrivati a questo punto.

Concludo spiegando perché sono arrabbiato con me stesso . Semplice: ho creduto nel governo dell’Unione di cui Ella faceva parte.

 

 

Dott. Andrea Bagaglio. Medico del lavoro

unbagagliodinotizio.com


L’ANGELO CUSTODE

23 novembre 2012

ore 4

Mi sono messa a letto alle 10, intenzionata a farmi una bella riposata. Avevo lavorato tutto il giorno. Mi addormenterò subito – pensavo. Sbadigli da slogarmi la mascella, invece niente.

Quando mi succede così ripasso monologhi… “Medea”, “Maria sotto la croce”… poi il cervello va per suo conto e mi propone idee che mi sembrano storie, chiavi teatrali bellissime… me le ricorderò domattina? La mattina dopo, vuoto assoluto nella testa. Penso e ripenso. Bisogna che mi decida alzarmi la notte quando mi arrivano… e prendere almeno un appunto. Ma temo di disturbare Dario che ha il sonno leggero. Mi sono messa sotto il cuscino un blocchetto, ma scrivere al buio non mi viene bene. Scarabocchi illeggibili. Allora  ho acquistato dai cinesi una pila minuscola come il dito mignolo, 1euro e 20, fa una luce tremenda, ma con la mano davanti illumina appena permettendomi di arrivare alla porta ed uscire dalla camera senza svegliare Dario. Sono le 4. Bell’ora… posso fare un sacco di cose senza disturbare nessuno… e che nessuno mi disturbi.

Mi godo un yogurt greco: una bontà! Accendo il computer e penso a che scrivere.

 

Mi vengono in mente certe serate bellissime… dopo uno spettacolo che so “Tutta casa, letto e chiesa”… “Sesso? Grazie tanto per gradire”… donne commosse, felici… che mi stritolano con abbracci frenetici. Hanno mani sudate per l’emozione, c’è chi scoppia a piangere e mi abbraccia forte, qualcuna m’ha detto: “Quando sono triste, disperata con la voglia di morire… penso a te e mi torna la calma nel cuore”.

Sono convita che esagerino, mi vedono come un non so ché… “Per me sei un mito!” Ma daiiiiii.

Mi meraviglia sempre il desiderio che hanno le donne di lasciarmi qualcosa di loro. Chi si toglie un braccialettino d’argento e me lo dona, chi un accendino… mezzo pacchetto di Malboro…

Negli anni ho accumulato di tutto: una scatoletta di fiammiferi con sopra scritto “Carolina a Franca con amore”. Un completo per manicure e una raffinata mascherina per la notte regalatemi di Marina De Juli, la mia grande amica. Un minuscolo portacipria d’argento, un pettinino, una molletta con sopra una rosa rossa… un uovo di legno dipinto a mano, un uovo vero con un cuore rosso e una bandierina bianca-rossa-verde che sventola, una sciarpa fatta a mano con tanti colori arrotolati insieme di nonna Ersilia: “L’ho fatta per te! Non lasciarla mai. Ti porterà tanta fortuna.”

Quanti regali! Un mare d’altre cose costose e no, comunque “tutte” per me preziosissime. Se il dono è di valore cerco di rifiutare,  ma è impossibile.

E’ tale la felicità che hanno queste ragazze, donne, nonne e bisnonne nel donarmi qualcosa di loro che mi dà grande emozione.  All’inizio riponevo  tutto in un cassetto del mio comodino. Poi quando di cassetti ne ho riempiti 3 ho deciso di  catalogare il tutto, inscatolarlo e spedirlo ad Alcatraz da Jacopo. E che dire della mia tenera amica Marisa Pizza, che insegna alla Sapienza di Roma,  da me definita “PREZIOSA” che da 20 anni mi segue, mi vuole un bene dell’anima. Ogni volta che viene da noi  ingrassiamo…. porta cioccolatini fatti da una pasticceria napoletana, che ora riesce a trovare anche a Roma e a Milano:“Gay Odin”. Ora Marisa si sta prendendo cura del nostro Archivio, coinvolgendo gruppi di studenti e studiosi appassionati, sta svolgendo un articolato lavoro per cui il nostro Archivio è protagonista di progetti europei, di scambi culturali con accademie, università italiane e straniere; produce libri e documentari che raccontano il nostro lavoro; è forse anche più testarda di me perché, presa con entusiasmo dal suo interesse scientifico, abbiamo impostato insieme un progetto di ricerca per fare del nostro Archivio un centro studi e un museo multimediale permanente.

Nel museo che prima di morire intendo fare… abbiamo un mare di materiale, accumulato in 60 anni di spettacoli, che va dalle scene teatrali ad  armadi pieni di costumi d’epoca, di abiti moderni, da donna, da uomo, armadi con scarpe donna-uomo di tutte le misure, cappelli, magliette, calzamaglie. Bauli e bauli zeppi di fondali. Il materiale di una vita di lavoro teatrale.

Ecco lì… nel mio museo, ci sarà un reparto particolare con un cartello: “regali ricevuti da Franca durante la sua vita”. Ed ogni oggetto avrà il suo nome e cognome. Forse non tutti, ma molti sì.

 

Dalle finestre spalancate mi abbraccia un’aria mite, vedo un bel cielo che mi sorride… si sta schiarendo, avremo una giornata di sole.

E’ ora di andare a dormire altrimenti domani sarò morta di stanchezza. Nel letto, mentre il sonno non arriva, osservo un angiolino appeso che brilla ad ogni passar di  macchina. “Ma dove va la gente a quest’ora?” mi chiedo sempre da impicciona.

L’angiolino me l’ha donato la mia mamma: l’aveva fatto lei. Alto un 20 cm. un faccino di panno lenci, con l’abito di pizzo bianco foderato di rosa e le ali in tulle, tempestate di piccole stelle. Un capolavoro.

Dicevo sempre: “Mamma tu hai le mani d’oro!” Sorrideva appena ma si sentiva che il complimento le faceva piacere.

 

La mia bellissima mamma

Il sorriso di mia madre non lo dimenticherò mai.

“Questo è il tuo angelo custode… è lui che ti protegge e consiglia. Dagli sempre retta!” ‘Sto fatto dell’angelo custode mi aveva fatto molta impressione, “E dove sta l’angelo, mamma, quello vero?” “Dietro alle tue spalle…” “Di qua o di là? Di spalle ne ho due.” “Sicuramente dalla parte del cuore!”

Mamma le sapeva tutte.

Come mi sentivo fortunata!

“Ogni volta che hai qualche problema lo puoi dire a me o a lui. Ti vogliamo tutti e due un gran bene.” “Si, ma lui non lo vedo mai!”

“Si farà vedere, abbi pazienza”.

Avevo 6 anni. Me ne stavo pensosa e zitta ad immaginarmi l’angiolo dietro la mia spalla sinistra.

Che sta facendo?

Io sono seduta, e lui se ne sta in piedi? Chissà quanto sarà stanco la sera. Bisbigliavo: “Dai angiolino siediti… mettiti comodo!” e gli facevo posto. Mi seccava molto non vederlo. “Vuoi un po’ di cioccolato? Ma maledizione, rispondi! Sì o no… stare zitto così non è nemmeno buona educazione!”

Chiedevo in giro informazioni… ma le risposte che ricevevo erano sciocche, banali. La gente dice spesso cretinate e non solo ai bambini.

A sette anni ho deciso di escludere i “grandi” dalla mia vita. Li ho lasciati perdere. Li guardavo un po’ dall’alto in basso… pardon dal basso in alto.

A scuola peggio ancora, alla domanda dove sta l’angelo custode la maestra non mi ha nemmeno risposto. Mi ha chiuso la bocca con uno sguardo di compatimento da raggelarmi. E quando ho chiesto durante l’ora di religione se Gesù era bianco o nero la suora ha pregato mia madre di ritirarmi dalla lezione. “Fa domande disturbanti”- disse ed è finita lì. Non ero contenta di starmene per un’ora seduta a terra in silenzio davanti alla porta chiusa. Forse troverò il coraggio di dire a suor Maria: non farò più domande, starò zitta. Ma ‘sto coraggio non l’ho mai trovato.

In quell’ora me la prendevo con l’angelo custode. “Non mi dici niente, non mi consigli… Non potevi non farmi chiedere di che colore è Gesù? Che custode sei?” Lui zitto. Muto. Forse era andato a fare pipì.

Un momento, ma gli angeli la fanno?

Bella domanda… e chi mai mi darà la risposta?

E a chi la faccio ‘sta domanda per non essere mandata al diavolo? Alla zia Ida. La zia Ida stava con noi, era stata la moglie di non so quale parente morto e ci era rimasta in eredità. Capelli crespi, grigiastri, gote naturalmente rosse, pelle screpolata, i geloni d’inverno, non era bella, ma era simpatica. Parlava con me trascurata dalla famiglia - così mi sembrava - come fossi un’adulta. “Gli angeli la pipì la fanno sulle rose, è per quello che profumano!” Rispondeva alle mie domande e mi regalava certe caramelle amare che fingevo di succhiare ed invece sputavo di nascosto. Gliele aveva regalate un suo amico di Varese… Le faceva lui… Con la cacca, credo.

Chissà che pensava l’angelo delle mie caramelle? Sono passati molti anni, una vita quasi, e qualche mese fa, frugando in un armadio che ti vedo? Le caramelle! Erano lì, tutte avvolte come le avevo lasciate! Ne assaggio una... Chissà che con il tempo si siano migliorate...Dio! sono peggio ancora! E l’ho sputata. All’istante mi è apparso l’angelo. Una faccia splendida alonata di luce che mi diceva: “E perché la sputi! Perché la sputi!” ed è scomparso. Ho gridato: “Era ora! Stai con me da una vita… Mai un sospiro… un gemito, un pernacchio e adesso mi vieni a rompere perché sputo una caramella? La sputo perché fa schifo. Mangiatele tu!”

Giuro che ero sveglia, non ho sognato: il pacchettino delle caramelle s’è spostato nell’aria… Ho visto una caramella volare… Poi la carta che l’avvolgeva è finita a terra… “Ah, non mi credi è? La vuoi assaggiare…”

Non finisco di parlare che la caramella m’è arrivata sopra una scarpa come se qualcuno me l’avesse sputata addosso. “Visto che fanno schifo? Ma sai angelo che sei un maleducato? Non si sputano le caramelle, anche se di cacca!” E l’angelo s’è messo a ridere. “Si ridi, ridi, ma non mi hai spiegato ancora perchè in tutto questo tempo… sono cresciuta, invecchiata e  non ti sei fatto mai vedere!” “Hai ragione, ma purtroppo mi è successo di dovermi occupare del progetto  per l’arrivo di un bambino speciale ma che rischiava, grazie al colore della sua pelle  di restare senza angelo.” “Un bambino senza angelo?” “ Sì, un disguido burocratico”

E ridendo a mia volta ho esclamato: “La burocrazia anche in cielo?”

“Eh sì, era un bambino dalla pelle dorata che era appena arrivato dall’Africa negli Stati Uniti. E dal momento che non aveva l’angelo custode... dall’alto mi hanno pregato di curarmi di lui” “D’accordo.., , ma dico, in tutti questi anni non hai mai avuto un attimo per venirmi a salutare?” “Te l’ho detto che mi trovavo dall’altra parte dell’oceano! E anche per noi, attraversarlo, non è una passeggiata. Ad ogni modo mi scuso. Ti prometto che d’ora in poi, appena posso ti vengo a  dare un bacino. Ma abbi pazienza. Mi è così difficile seguire quel bimbo che naturalmente, oggi,  ormai è diventato grande! Ma ha un sacco da fare! Non  sta mai fermo un attimo!” “E che mestiere fa?” “Il presidente degli Stati Uniti”.

 

                                                                                                                     Franca Rame

                          

                                                                                                                


Dario Fo e Franca Rame riportano "Mistero buffo" in Puglia, a Brindisi

Press Regione Web News - Notiziario istituzionale di sintesi dei fatti d'attualità della Regione Puglia offerti con la tecnologia dello streaming video.

Appuntamento il 30 novembre a Palazzo Granafei Nervegna, con la mostra “Lazzi, sberleffi e dipinti”, lavori pittorici di Dario Fo. Il giorno seguente è previsto lo spettacolo teatrale, al Nuovo Teatro Verdi, “Mistero Buffo”, con Dario Fo e Franca Rame. L’iniziativa è organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese, con il sostegno della Regione Puglia e del Mibac.

Clicca sull'immagine per andare alla pagina del video...

dario fo e franca rame tornano in puglia con mistero buffo

Anno: 

FRANCA RAME PER DANA BAKDOUNIS Con la collaborazione di Luca Vittorio Toffolon

Ho sempre un brivido di piacere quando vengo a conoscenza di donne che si uniscono per vincere una battaglia, ed ora il mio sorriso si allarga più del solito perché c’è stato un cambiamento fondamentale.

Fino a qualche anno fa mi arrivavano lettere da associazioni e gruppi nate nelle case di periferia, nelle sale di attesa dei consultori, nei luoghi comuni dei reparti di ospedale.

Quanto sono stata felice quando le lettere si son trasformate in mail, molto più veloci, tanto da permettermi serrate comunicazioni in pochi giorni.

Ed ora il passo finale, quello che ha dimostrato a tutti Dana Bakdounis quasi senza rendersene conto: il luogo dell’incontro è la rete, le donne si conoscono, si parlano e si sostengono partendo dal proprio computer.

Una volta si diceva “lotta senza quartiere”, ma oggi neanche più gli oceani riescono ad essere barriere. Ovunque vi sia la rete c’è la possibilità di partecipare, con un solo click o con una mail di protesta.

Quanto è forte questo mezzo? Più di quel che pensiamo, se è riuscito a far ammettere l’errore nientepopòdimeno che ad una portavoce di Facebook!

Non c’è stata nessuna marcia, nessuna piazza è stata invasa, non ci sono stati scontri con la polizia né striscioni esposti all’aria. Tutto è avvenuto virtualmente e ora Dana Bakdounis, la siriana residente in Arabia Saudita che si è ribellata al velo, è la paladina di migliaia di donne, senza averne incontrata mai nessuna.

Tutto è partito da una foto, anch’essa digitale, dove Dana si è mostrata senza velo e con un cartello: io sto con le donne del mondo arabo perché per vent’anni non ho potuto sentire il vento fra i miei capelli”.

Vedo una sottile ed elegante mano di colore che clicca da un pc vicino alla finestra in una casa di mattoni rossi senza porte in una terra dove non piove mai. Dita veloci e arrossate dal freddo caricano un post dallo smartphone di una ragazzina, rannicchiata vicino alla stufa mentre fuori nevica ininterrottamente da giorni nel profondo nord. Il “click” veloce e deciso di un dito dalle unghie curate ed in carriera, invia un “like” al mondo, prima di chiudere il portatile che fra poche ore servirà per una importante riunione.

Vite di donne così lontane e così diverse che mai si sarebbero altrimenti potute incontrare. Se si incrociassero per strada non si noterebbero neanche, ed invece ora sono tutte collegate, virtualmente ma saldamente, per una causa comune.

E da un ufficio di Milano, delle dita silenziose scivolano sulla tastiera che ha visto migliaia di parole formare commedie e monologhi, permettendomi di unirmi a questo abbraccio largo quanto il mondo.

Io, Franca Rame, sto con Dana Bakdounis perché voglio che abbia la possibilità di sentire fra i capelli il vento del suo paese e di tutti i luoghi da cui cliccano le donne che la sostengono.

Argomento: 
Anno: 

Dario Fo e Franca Rame a Brindisi con ‘Mistero Buffo’

Il Nuovo Teatro Verdi ospita l’eccezionale ritorno di ‘Mistero Buffo’. Grande attesa anche per ‘Lazzi, sberleffi e dipinti’, la mostra d’arte di Dario Fo.

dario fo e franca rame

BRINDISI - A quarantadue anni dalla prima rappresentazione torna “Mistero Buffo”, di e con Dario Fo e Franca Rame.

leggi l'articolo completo su puglia-go-city.it

Anno: 

Dario Fo e Franca Rame a Brindisi

Il Premio Nobel per la letteratura nel 1997 Dario Fo e Franca Rame tornano in Puglia nell’ambito della stagione teatrale del Comune di Brindisi, Assessorato ai beni ambientali e alle Sedi Culturali, organizzata dal Teatro Pubblico Pugliese grazie al sostegno della Regione Puglia e del Mibac.

Il primo dicembre Dario Fo e Franca Rame saranno al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi con quel “Mistero Buffo” che ha fatto la storia del teatro, riproposto dal 1969 a oggi in oltre cinquemila allestimenti in Italia e all’estero, il testo più celebre e significativo della ricerca di Dario Fo sulle radici del teatro popolare, quello dei giullari e della Commedia dell’arte.

Il giorno prima, 30 novembre, apriranno alle 18.00 a Palazzo Granafei Nervegna la mostra “Lazzi, sberleffi e dipinti”, lavori pittorici di Dario Fo, importante occasione per comprendere come la pittura abbia costituito un punto cardine nel linguaggio espressivo di Fo.

Un atteso ritorno di Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997, e Franca Rame in Puglia.

leggi l'articolo completo su brundisium.net

Anno: 

UN FUMO SALE SEMPRE LENTO NEL CIELO – DARIO FO - 19 NOVEMBRE 2012

 

Si racconta che secoli fa, la prima volta che piantarono su un colle di Gerico una pianta di cedro, i contadini del luogo danzarono di gioia. L’arbusto cresceva rapido e possente, dava bei fiori che spandevano un profumo inebriante; ma tanta bellezza portava con sé un guaio: il cedro del Libano ha bisogno di molta acqua per vivere e perciò prosciuga il terreno sottostante fin nel profondo.

Così uccide tutte le piante intorno, togliendogli l’acqua. Morivano gli ulivi, i mandorli e la vite dell’uva. I coltivatori di queste piante cominciarono a mozzare i cedri giganti e anche i loro piccoli arbusti intorno.

Gli agricoltori cominciarono a farsi guerra: bruciandosi l’un l’altro le case, uccidendo i gli uomini e anche i bambini.

 

Appena finita l’ultima grande guerra gruppi di giovani scrissero e cantarono belle canzoni. Uno di quei gruppi si chiamava “I Nomadi”. Guccini scrisse per loro un canto dedicato ad Auschwitz

 

Son morto con altri cento, 
son morto ch'ero un bambino, 
passato per il camino 
e adesso io sono nel vento. 
E adesso sono nel vento

 

Ad Auschwitz c'era la neve, 
il fumo saliva lento, 
nel freddo giorno d'inverno 
e adesso io sono nel vento. 
e adesso io sono nel vento. 
 

L’altro giorno gli uomini di Hamas hanno spalancato la porta dell’inferno lanciando 1100 razzi che hanno raggiunto e ucciso tre israeliani.

Come risposta gli israeliani hanno organizzato un raid e hanno lanciato a loro volta razzi sulla Striscia di Gaza, causando la morte di 71 Palestinesi.

Fra questi, una donna, un bambino e la madre. E poi altri tre bambini e sei ancora.

La Solita Strage degli Innocenti, dipinta e ridipinta in dieci secoli, a cominciare da Giotto, ma continua ancora. Ma il fumo di Auschwitz sale di nuovo ogni volta che va in fiamme una casa con dentro bambini.

 

Son morto con altri cento, 
son morto ch'ero un bambino, 
passato per il camino 
e adesso io sono nel vento. 
E adesso sono nel vento

 

 

Naturalmente ogni volta i contendenti si danno la responsabilità l’un l’altro per quei massacri. I potenti guardano, borbottano qualche lieve accenno all’orrore e si rivolgono subito a considerare altri problemi.

 

Nell’isola di Creta qualche anno fa hanno scoperto una grotta del XV sec. a.C. in cui erano ammucchiati centinaia di resti di bambini. Nessuno era morto per cause naturali ma perché colpito da armi da battaglia. Qualche ricercatore azzardò: “Forse si tratta di vittime di un rito, o di una normale strage.” Appunto, la solita strage d’ogni tempo.

 

Un canto che si ritrova cantato da una donna nella Lisistrata di Aristofane così si esprime:

“Beato fra gli tutti gli uomini sia quello che per primo costruì il liuto perchè potessero accompagnare il loro canto, ma sia maledetto, e con lui tutta la sua razza, colui che costruì per primo un’arma da guerra per uccidere donne, uomini e i loro bambini che danzano”.

Argomento: 
Anno: 

[VIDEO] ALLUCINAZIONI COLLETTIVE: CADONO LACRIMOGENI DALLE FINESTRE DEL MINISTERO. UNA VOLTA CADEVANO ANARCHICI...

Le istituzioni dicono che i lacrimogeni non sono stati lanciati dalle finestre del ministero, come sembrerebbe da questo video. Ricorda il povero Anarchico Pinelli. Anche lui caduto accidentalmente dalle finestre delle istituzioni.


Elezioni Dario Fo: Non mi candido ma voto per Grillo

Fa bene a vietare ai suoi la tv. Di Pietro? Colpa sua

beppe grillo

Roma, 16 nov. "Io governatore della Lombardia? Una boutade. Ma conosco Grillo da vent'anni e guardandomi intorno preferisco lui agli altri. Non ha difetti, vedo solo pregi. Ha coraggio, si informa, non parla a vuoto. Siamo fortunati ad avere Grillo". Lo dice Dario Fo alla 'Zanzara' su Radio 24.

leggi l'articolo completo su ilmondo.it

Argomento: 
Anno: 

Dario Fo e Franca Rame a Brindisi

 

dario fo e franca rame
Un atteso ritorno di Dario Fo, Premio Nobel per la letteratura nel 1997, e Franca Rame in Puglia.
Il 30 novembre saranno a Brindisi per inaugurare due mostre: “Lazzi, sberleffi e dipinti” a Palazzo Granafei Nervegna (lavori pittorici di Dario Fo) e il percorso sulla straordinaria carriera della compagnia fondata e diretta con Franca Rame attraverso le locandine e i manifesti degli spettacoli che hanno scandito 60 anni di carriera (foyer del Nuovo Teatro Verdi). 
 
 
Leggi l'articolo completo su brundisium.net
 
Anno: 

IL CANTO DELL’ALLODOLA SAPIENTE di Franca Rame

La ferocia e la crudeltà travolgono ogni dimensione umana quando si scontrano con la voglia di libertà e la bellezza. Guardate il volto di Malala: è una ragazzina di quindici anni, si batte per la dignità delle donne del Pakistan, mette per iscritto pensieri colmi di sogni aperti e irrinunciabili. La osservo e nel suo sorriso vedo una dolcezza inarrestabile, leggo la voglia di vivere di un’adolescente che sa intonare canti e muoversi nella danza. Chiedeva per sé e per le sue amiche che le si concedesse la dignità di essere libera e festosa.

Hanno cercato di eliminare il suo cervello. E’ un miracolo che non ci siano riusciti.

Io non sono una donna credente ma ogni tanto penso che l’impossibile, il magico esista e si faccia vivo quando serve.

Ho visto una ragazza di quindici anni che con altre figliole danzava sotto le piante di cedro sull’argine del fiume.

La leggerezza del loro gestire faceva pensare al volo delle allodole.

L’allodola canta al tramonto, muovendo alla tenerezza gli amanti.

Alcuni religiosi tristi sono convinti che quel volatile sia non gradito da dio e che sia quando canta al tramonto che quando si muove nel rito dell’accoppiamento, allude alla dissolutezza delle femmine libere.

Quei religiosi assicurano che l’aquila che aggredisce l’uccello dal canto lascivo è mandata dal creatore e l’altissimo è grato a chi punisce duramente ogni creatura indegna. Indegna è di certo la femmina che pone in evidenza il proprio ingegno, che parla e ragiona con saccenteria, che non curva il capo quando spunta il sole. Che non sa tacere quando l’uomo, suo padrone, ordina  e soprattutto ride di sottecchi quando quello inciampa pronunciando sciocchezze.

Non c’è quindi pena né pietà per la femmina che non sta al posto suo, cioè l’ultimo. 

Argomento: 
Anno: