Il teatro di Franca Rame e Dario Fo

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[STAMPA] Il Mistero Buffo di Franca Rame e Dario Fo a Roma

ROMA - Fo e Rame in scena a Roma con Mistero buffo.

mistero buffo dario fo e franca rame

Lo spettacolo torna in palcoscenico dopo l'esordio di 42 anni fa a Milano.
Ad ospitarlo sarà l'Auditorium della Conciliazione il 20 gennaio.

In un calembour di monologhi estratti dalla tradizione popolare di epoche e paesi diversi, lo spettacolo traccerà un quadro del mondo contemporaneo. «Oggi, dopo quasi mezzo secolo - dice lo stesso Dario Fo - torniamo in scena con una selezione di questo nostro spettacolo 'dei primordì. Non ci è stato facile decidere quali testi privilegiare. Siamo sicuri che durante questi prossimi mesi, nelle varie serate, inseriremo qua e là altri testi e soprattutto andremo recitando  all'improvviso in modo a dir poco esagerato. Ma dovete capire: per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare».

 

fonte: leggo.it

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[STAMPA] Franca Rame e Dario Fo al Teatro delle Celebrazioni

dario fo e franca rameMartedì 20 dicembre 2011 alle ore 21, Dario Fo e Franca Rame sono al Teatro delle Celebrazioni con “Mistero Buffo”. Esattamente 42 anni fa andavamo in scena a Milano con questo stesso spettacolo . Era il 1969 e recitavano in un capannone di una piccola fabbrica dismessa dalle parti di Porta Romana che avevano trasformato in una sala di teatro con il loro gruppo.

In quell’occasione Franca ed io – racconta Fo - ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa. Lo spettacolo ottenne grande successo e venne replicato centinaia di volte nel nostro teatro di via Colletta, in palazzetti dello sport, chiese sconsacrate, locali cinematografici, in balere e perfino in teatri normali. Mistero Buffo cercava di dimostrare che esiste un teatro popolare di grande valore, nient’affatto succube o derivato da testi della tradizione erudita, espressione della cultura dominante. Oggi, dopo quasi mezzo secolo, torniamo in scena con una selezione di questo nostro spettacolo “dei primordi”. Non ci è stato facile decidere quali testi privilegiare. Siamo sicuri che durante questi prossimi mesi, nelle varie serate, inseriremo qua e là altri testi e soprattutto andremo recitando all’improvviso in modo a dir poco esagerato. Ma dovete capire: per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all’aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo nostro spasso e di riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare."

fonte: bolognatoday.it

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[STAMPA] Consegnati i Premi De Sica

Napolitano consegna al Quirinale gli annuali riconoscimenti agli artisti italiani, tra i premiati: Franco Battiato, Checco Zalone e Dario Fo.

DARIO FO E FRANCA RAMEConsegnati ieri (9/11/11) alla presenza del presidente Giorgio Napolitano i Premi Vittorio De Sica, nel corso della tradizionale Giornata dello spettacolo al Quirinale. Molti i comici presenti quest’anno, segno dell’ottima salute della commedia nostrana, anche se i discorsi tenuti dai premiati e dalle personalità istituzionali hanno espresso preoccupazione per il futuro della cultura nel nostro paese.

Per il cinema italiano i riconoscimenti sono andati a: Franco Battiato, Enrico Brignano, Lando Buzzanca, Massimo Ghini, Leo Gullotta, Neri Marcorè, Checco Zalone, Nicola Piovani e Pietro Valsecchi.

Un forte richiamo alla responsabilità è venuto da più parti, sia dai rappresentanti delle istituzioni che dagli artisti. Tra i presenti hanno parlato il ministro ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan, Luca De Fusco, direttore artistico del Napoli Teatro Festival Italia, e Gian Luigi Rondi, presidente del Premio De Sica.
Hanno preso la parola anche Luca Medici (alias Checco Zalone), Massimo Popolizio e Massimo Ghini.

Mentre Neri Marcorè ed Enrico Brignano hanno sottolineato l’importanza della satira. Durissimo il premio Nobel Dario Fo, premiato insieme a Franca Rame che commentando l’attuale situazione politica ha detto: “Berlusconi ha bisogno di tirare a campare e lascerà che il tempo passi, sperando nel frattempo che le sinistre si scannino fra loro. E’ una trappola”.

 

fonte: radiocinema.it

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[STAMPA] Dario Fo a Palazzo Reale Milano onora il suo Nobel

Il progetto del Comune che vuole dedicare una grande mostra all'artista e alla sua storia dagli anni degli studi all'accademia di Brera fino al teatro, alla tv e all'impegno politico

di ALESSIA GALLIONE

dario fo dipingeSarà un omaggio della città al suo Nobel, quello che il Comune vuole dedicare a Dario Fo. Con una speciale mostra a Palazzo Reale, che dovrebbe essere programmata il prossimo anno. Il progetto è ancora in corso, ma Dario Fo e l´assessore alla Cultura Stefano Boeri sono già stati visti negli spazi di piazza Duomo per i primi sopralluoghi. In queste settimane, l´artista sta esponendo i suoi quadri e disegni a Chiasso. Ma quella che prenderà vita a Milano vorrebbe essere qualcosa di più, tra l´arte e il teatro. Dall´Accademia di Brera negli anni Quaranta fino a oggi, la carriera e la vita di Dario Fo sono strettamente intrecciate alla città. E le opere in esposizione racconteranno anche la storia, intellettuale e politica di Milano.

Al M.a.x. museo di Chiasso ha messo in mostra soprattutto la sua vita di «pittore professionista che ha deciso di fare l´attore e il regista», come lui stesso ha raccontato: 200 tra quadri, schizzi, disegni e bozzetti, che ripercorrono un intero percorso artistico. Dal periodo postcubista ai lavori più recenti e sperimentali, quelli che ancora oggi produce al ritmo «di tre o quattro alla settimana». Ma quella che il Comune vuole dedicare a Dario Fo a Palazzo Reale sarà qualcosa di più di una semplice esposizione di tele e disegni. Sarà una sorta di omaggio di Milano al suo premio Nobel, che racconterà la sua figura d´artista, di intellettuale internazionale, il suo impegno politico. Una storia che si intreccia molto con quella della città e sarà legata, anche negli spazi espositivi, a Milano.

Il primo sopralluogo a Palazzo Reale non è passato inosservato tra i milanesi e i turisti in coda in piazza Duomo per ammirare Cezanne e Artemisia. Impossibile non notarli, Dario Fo e Stefano Boeri, il premio Nobel e l´architetto. Perché a quello che è ancora un progetto in corso, l´assessore alla Cultura e Fo stanno lavorando intensamente nelle ultime settimane. Nessun commento ufficiale da parte di entrambi, non prima di presentare quella che sarà una delle novità principali della programmazione del prossimo anno a Palazzo Reale. Ma l´idea è la volontà dell´amministrazione è chiara: dedicare all´artista qualcosa di più di una personale, una sorta di mostra che unisca arte e teatro e, magari, si arricchisca di eventi e rappresentazioni. E farlo lì, nella sede espositiva per eccellenza della città.

Che cosa sarà la mostra? Il cantiere è ancora in corso, ma i grandi quadri potrebbero essere affiancati a filmati e scenografie teatrali, a recite e appuntamenti, per costruire qualcosa a metà strada tra arte e teatro. Non solo. La sua vita professionale di drammaturgo, attore, scrittore, pittore, comico, intellettuale con reti internazionali e l´impegno di Fo sono strettamente connessi a Milano. E le opere potrebbero essere utilizzate anche come punto di partenza non solo per raccontare un pezzo di vita e carriera del premio Nobel, ma anche altrettanti pezzi di storia della città.

Dagli anni di studio (prima all´Accademia di Brera e poi al Politecnico) fino all´esperienza in radio e in televisione come autore e attore di testi satirici; dall´incontro con Franco Parenti a quello con Franca Rame, dai circoli intellettuali alla Rai fino alle compagnie teatrali fondate: eccola la Milano di Fo. E poi l´esperienza del collettivo "La Comune", gli spettacoli e le manifestazioni organizzati nella Palazzina Liberty, l´impegno politico degli anni Settanta e quello più recente, fino alla corsa delle primarie di centrosinistra per diventare sindaco. Tutto in una mostra, che troverà casa a Palazzo Reale. (13 novembre 2011)

 

fonte: repubblica.it

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[STAMPA] Dario Fo e Franca Rame tornano con “Mistero Buffo”

MISTERO BUFFO 2011: BRANI INEDITI

A 42 anni di distanza dalla “prima” di uno degli spettacoli che hanno fatto la storia del teatro, Modena avrà l’occasione di rivederli di nuovo insieme.

 

Regalo di Natale imperdibile, per chi riuscirà ad accaparrarsi i biglietti, di Forum Eventi, la rassegna organizzata dalla Banca popolare al Forum Monzani. Il 10 dicembre a sorpresa Dario Fo e Franca Rame porteranno in città il “Mistero Buffo”, il loro spettacolo più famoso che concluderà la stagione autunnale della manifestazione di presentazioni librarie, spettacoli e musica gratuiti che finora è stata seguita da 10mila spettatori tra ottobre e novembre.

Dario Fo, per la sua ricerca teatrale e linguistica sui secoli medievali ha ottenuto nel 1997 il premio Nobel con questa motivazione: «A Dario Fo… che nella tradizione dei giullari medievali fustiga il potere e riabilita la dignità degli umiliati…» e il mistero Buffo, inaugurato 42 anni fa ne è la massima espressione con le rievocazioni storiche di Fra Dolcino e della fame dello Zanni. Era infatti il 1969 quando Dario Fo e la moglie Franca andavano in scena a Milano per la prima volta e ora tocca a Modena, con i biglietti dello spettacolo già in prevendita presso tutte le filiali della Banca Popolare dell'Emilia Romagna. E' lo stesso Fo – protagonista pochi anni fa di una lettura del Duomo e della Ghirlandina in piazza Grande – a spiegare la ragione del successo di “Mistero Buffo”: «Nel 1969, in occasione della prima, recitavamo in un capannone di una piccola fabbrica dismessa,in via Colletta, che avevamo trasformato in una sala di teatro con il nostro gruppo. Franca ed io ci alternavamo sul palcoscenico eseguendo monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa. Lo spettacolo ottenne grande successo e venne replicato centinaia di volte nel capannoe di via Colletta, in palazzetti dello sport, chiese sconsacrate, locali cinematografici, in balere e perfino in teatri normali».

E il teatro popolare che con le sue storie, spesso reali, e il suo linguaggio popolare – poi da Fo trasformato in grammelot, la lingua dei giullari – non aveva nulla da invidiarea quello erudito. «Non esiste – continua Fo – una forma espressiva popolare autonoma perché l'unica cultura autentica e di pregio è quella espressa dal potere dominante. L'altra, quella cosiddetta popolare, in verità è solo risultato di scopiazzature (...) - conclude l'attore – scoprimmo dei ricercatori di grande valore che ci davano ragione, a cominciare da Pitrè, Toschi e De Bartholomeis, Tullio de Mauro e Gianfranco Folena».

Il Mistero Buffo è stato rappresentato anche in Inghilterra, Spagna, Grecia, Russia e Francia. Al centro della rievocazione teatrale c'è il giullare, l'espressione teatrale del popolo con la propria cultura e i propri sentimenti di rivolta, resi da Fo e Rame con modi espressivi tipici di chi si esibiva nelle piazze, nei mercati e la recitazione in grammelot, articolazione di suoni e di azione assieme, nato poiché gli “attori” viaggiavano in luoghi in cui si parlavano lingue diverse e dovevano farsi intendere da tutti con testi satirici che sbeffeggiavano i potenti in modo grottesco. Lo stesso titolo dello spettacolo deriva dalla scelta di Fo di trattare l’espressione popolare nella sua forma ironico-grottesca come mezzo di provocazione, di diffusione e di agitazione delle idee. Già dal III-IV secolo dopo Cristo il termine “mistero” indicava uno spettacolo, una rappresentazione sacra e l'aggiunta di “buffo” conduce dunque a una “rappresentazione di temi sacri in chiave grottesco-satirica”. Per info: 059.2021093 e www.forumguidomonzani.it.
Stefano Luppi

fonte: gazzettadimodena.it

 

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[STAMPA] PISA. Dario Fo e Franca Rame: si presenta il loro libro

dario fo e franca ramePresentazione del libro "Dario Fo e Franca Rame, una vita per l’arte. Bozzetti, figure, scene pittoriche e teatrali" a cura di Anna Barsotti e Eva Marinai, Titivillus, Corazzano, San Miniato (Pi), 2011.
Volume nato a seguito della Mostra – inaugurata da Fo e dalla Rame in persona – e del Convegno di Pontedera.

Presenta la Prof.ssa Marzia Pieri (Docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo - Università di Siena), intervengono le curatrici alla presenza degli Assessori Silvia Pagnin (Provincia di Pisa) e Stefano Tognarelli (Comune di Pontedera) e di alcuni degli autori (Marcello Ciccuto, Micle Contorno, Bruna Niccoli, Simone Soriani...).

Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura (1997), e la compagna di vita e d’arte Franca Rame continuano ad avere un’importante eco nel nostro territorio, dopo l’evento Mostra “Pupazzi con rabbia e sentimento” allestita nelle tre sedi Centro per l’arte Cirri - Museo Piaggio - Centrum Sete Sois Sete Luas nella primavera del 2010, grazie all’operazione artistico-culturale dell’allora Assessore alla Cultura (oggi alle Attività produttive) Stefano Tognarelli, assieme alla Dott.ssa Silvia Guidi e al suo staff; evento patrocinato dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Pisa e dal Comune di Pontedera.

In seno alla Mostra che ebbe grande risonanza, l’ultra ottantenne Dario Fo, con l’energia e l’entusiasmo di un ragazzino innamorato della forza rivoluzionaria e propulsiva dell’arte e del teatro, ma con l’esperienza di un attore-autore navigato presentò al Teatro Era, in anteprima nazionale, lo spettacolo “Dipingere è come recitare” e fu anche latore di un Convegno Internazionale di Studi, promosso in occasione dei più che cinquant’anni di attività della coppia d’oro del Teatro italiano, riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo.

Le docenti della Facoltà di Lettere dell’Università di Pisa, prof.sse Anna Barsotti e Eva Marinai, curatrici del Convegno organizzato in collaborazione con il Museo Piaggio, La Fondazione Pontedera Teatro e il Comune di Pontedera, presentano gli “Atti” di quella intensa giornata di riflessioni sulla contaminazione tra teatro e pittura, parola e immagine nell’opera dei due poliedrici artisti della scena contemporanea. La presentazione avverrà venerdì 28 ottobre alle ore 16.15 al Ridotto del Teatro Verdi di Pisa alla presenza degli Assessori Tognarelli e Pagnin e con la relazione introduttiva della prof.ssa Marzia Pieri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università di Siena.

Il volume, dal titolo significativo “Dario Fo e Franca Rame, una vita per l’arte. Bozzetti, figure, scene pittoriche e teatrali”, è edito dalla casa editrice Titivillus di Corazzano-San Miniato (Pi) e vanta al suo interno scritti di studiosi di livello internazionale che hanno valso alle curatrici anche inviti a presentazioni estere del lavoro di ricerca svolto, in particolare agli Istituti di Cultura Italiana di Edimburgo in Scozia e di Grenoble in Francia.

L’evento di Pontedera, dunque, e la riflessione intorno all’opera del Premio Nobel promossa dal Comune hanno dato avvio ad una serie ulteriore di percorsi di carattere interculturale che ha visto proprio in Pontedera il fulcro di una attività di risonanza europea.

Pisa - Teatro Verdi - venerdì 28 Ottobre 2011 ore 16.15

 

fonte: ognisette.it

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[LIBRI] "Dio è nero!" - Il fantastico racconto dell'evoluzione

di Mauretta Capuano

dio è neroStimola il pensiero e l'azione, sfata teorie e leggende, ribalta false credenze. Il Nobel Dario Fo nell'appassionante racconto dell'origine dell'uomo, segue il gioco del paradosso, fa traballare i nostri punti fermi fino ad arrivare a dire che Dio, oltre che nero, e' donna.

Scritto per l'Evolution Day, il fantastico racconto dell'evoluzione di Fo, andato in scena al Museo di Storia Naturale di Milano il 13 febbraio 2011 (che Fo e' andato a visitare, dopo tanti anni, su ''sollecitazione di Milly Moratti), esce per Raffaello Cortina il 2 novembre nel cofanetto 'Dio e' nero!' con il dvd del monologo di cinquanta minuti e il testo della spettacolo, illustrato con 44 disegni a colori inediti, realizzati dal Nobel, fra cui un ritratto di Charles Darwin.

Con il suo stile arguto e irriverente, Fo, che sabato 22 ottobre sara' ospite di Fabio Fazio su Rai3, ripercorre la teoria dell'evoluzione di Darwin, le ultime scoperte mescolate al racconto dell'Antico Testamento. Non mancano i riferimenti provocatori alla politica e all'attualita'. Cosi', in 'Dio e' nero!-Dialogo fra due esseri comuni', testo a cura di Franca Rame e Chiara Porro, parlando del mito della Grande Madre, del matriarcato, di quando ''il matrimonio non era un contratto e far l'amore con chicchessia era una cosa del tutto naturale, senza pagare un soldo!'' e ''quindi niente prostitute?'' arriva la battuta sul nostro premier. ''E come faceva Berlusconi?''. Mentre, a proposito di Darwin, Fo racconta che i suoi oppositori sono arrivati al Museo di Storia Naturale di Milano e ''il loro capo spirituale era una certa MMMMoratti , che e' stata anche Ministro dell'Istruzione e aveva proibito assolutamente che si parlasse di Darwin a scuola. Che testa! E quando l'hanno fatta sindaco di Milano ha tagliato tutti i fondi che tenevano in piedi 'sto Museo...brava Signora!''.

Se, come hanno scoperto ''il primo uomo e' venuto al mondo in Etiopia, come dire in Abissinia, quasi un milione di anni fa ed era, come tutti i suoi abitanti di oggi, di colore scuro, sul marrone'', dal momento che ''Dio ci ha creati a sua perfetta immagine e somiglianza, questo significa che anche lui, il creatore, a sua volta doveva essere nero, alto un metro circa e simile a una scimmia...'' viene raccontato nel monologo. Certo, poi, come si e' evoluto l'uomo si sara' evoluto anche lui. ''Puo' darsi, insomma...si sia sbianchito come Michael Jackson, ma sempre nero rimane!. E con questo la razza eletta va a farsi fottere''. Nel testo non appare roseo il nostro futuro che marcia verso l'Apocalisse: ''un mattino ci sveglieremo e non funzionera' piu' niente'', sottolinea Fo e aggiunge ''all'improvviso il denaro non servira' piu' a niente''. A salvarsi saranno i ''paria di sempre, quelli che non hanno conosciuto il progresso''. Insomma, i primitivi. Nel libro anche la prefazione del regista Felice Cappa, con cui l'attore premio Nobel lavora da anni, che sottolinea come ''Fo ci racconta che la parabola ecologica non e' avulsa da quella sociale'' e spiega come e' nato l'interesse di Fo per l'infanzia dell'umanita' e uno scritto del filosofo della scienza Telmo Pievani dedicato a 'Dio e' nero (e ha un discreto senso dell'umorismo)'.

 

fonte: ansa.it

 

dio è nero

 

Dio è nero

Cofanetto con libro + DVD

REGIA: Dario Fo
DURATA: 50 min.
PAESE: Italia
ANNO: 2011
LINGUE AUDIO: Italiano
lo trovi su commercioetico.it

 

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[LIBRI] GIOTTO O NON GIOTTO

Chi ha affrescato la Basilica Superiore di Assisi?

giotto o non giottoPer svelare questo enigma il premio Nobel per la letteratura ha indagato l’opera del geniale artista, portando alla luce sorprendenti intuizioni.
È così nato il volume Giotto o non Giotto, curato da Franca Rame e pubblicato da Franco Cosimo Panini Editore.

 

Punto di partenza del libro e dello spettacolo è l’enigma che da oltre sette secoli divide la critica d’arte: fu Giotto ad affrescare le celeberrime Storie di San Francesco nella Basilica Superiore di Assisi? Per rispondere all’affascinante quesito, Dario Fo intraprende un’esplorazione che parte da Assisi, tocca Padova con l’analisi della Cappella degli Scrovegni e arriva fino agli ultimi capolavori di Santa Croce a Firenze. Un’indagine che riserverà al lettore numerose sorprese, e farà luce su aspetti della vita e dell’arte di Giotto poco esplorati dalla critica d’arte ufficiale: dall’attività di usuraio del pittore alle segrete influenze dei Vangeli apocrifi sulla sua opera. Un viaggio reso ancor più suggestivo dai racconti, dai dialoghi in volgare e dalle “giullarate” che impreziosiscono il testo, a corredo del quale sono presenti oltre duecento illustrazioni tra riproduzioni a colori delle opere di Giotto e personali creazioni del premio Nobel.

 

giotto o non giotto

 

Giotto o non Giotto

a cura di Franca Rame

351 pagg

Franco Cosimo Panini Editore

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