Giù le mani dalla 194!

Uno dei primi temi di questa campagna elettorale è l’interruzione di gravidanza, descritta con toni allarmanti: richiami alla sacralità della vita, minestre riscaldate sui peccati mortali e, “novità”, moratorie anti-aborto.
La donna dipinta dai politici “fans d’Oltretevere” è trattata alla stregua di un’assassina, per mezzo dell’infelice paragone tra pena di morte e aborto.  E’ stato addirittura scomodato un consesso di ginecologi per la produzione di un documento che paragona la 194 a Erode: la legge non consentirebbe le cure dei nati prematuri vivi. Falso. Come ampiamente spiegato dall’ex ministro Veronesi. “non capisco di cosa si voglia discutere. Si sostiene che quando un bambino nasce prematuro bisogna rianimarlo: ma lo sappiamo benissimo! E’ ovvio che un medico debba soccorrere un neonato prematuro. Se sta morendo lo aiuterà a morire, se ce la fa a sopravvivere lo deve aiutare a vivere. Mi sembra implicito. Piuttosto quello che mi sconcerta è l’accostamento che si fa con l’aborto. L’aborto è altra cosa. Aborto significa un’interruzione di gravidanza in cui la madre decide che non vuole far crescere il feto. Nell’aborto il bambino nasce morto. Vogliono rianimare un aborto?»

Anche la televisione, in questa campagna di informazione, ha già preso la sua posizione: Porta a Porta su Lourdes ore 21.00, telegiornali infarciti di notizie sui parti prematuri, e ampio spazio ai richiami papali.

Con tutte le difficoltà di questo Paese, davvero la questione dell’aborto è l’unico problema da risolvere? Aumentano vertiginosamente le violenze contro le donne, i problemi sociali vengono risolti da esercito e polizia; criminalità e droga si diffondono tra i minorenni, ma le trombe del Vaticano insistono: no all’aborto che cancella una vita; come se i reati che accadono tutti i giorni fossero meno gravi o lesivi della vita umana! 

Dopo vent’anni di lotte abbiamo ottenuto la legge 194, che funziona nel suo intento fondamentale: dal 1982, il ricorso all'aborto in Italia è diminuito del 45 per cento. In Italia si praticano annualmente 9,9 aborti ogni mille donne tra i 15 e i 49 anni, grazie ad questa legge che pone al centro il diritto alla vita e alla salute della donna.
L’aborto clandestino, grazie alla 194, secondo l’Istituto Superiore di Sanità, si è ridotto oramai a 20/25 mila casi l’anno e questi avvengono per lo più tra donne immigrate o residenti nel Sud, proprio dove si concentrano i casi di obiezione di coscienza. Esistono infatti intere zone della Penisola dove abortire è una vera e propria impresa. In Italia il 57,8% dei ginecologi, il 45,7% degli anestesisti e il 38,1% del personale non medico pratica l’obiezione di coscienza (dati 2003), fino ad arrivare alla paradossale “obiezione di struttura”: interi reparti rifiutano di eseguire aborti per questioni etiche, negando così il diritto di un cittadino che chiede ad una struttura pubblica l'applicazione di una legge vigente.

Sono molte le donne costrette a girare da un ospedale all’altro,da Sud a Nord, da regioni di centro-destra a regione di centro-sinistra, con la loro angoscia, per trovare un medico non obiettore che garantisca un diritto sancito da una legge dello Stato.

Questo, la tv non lo dice.

L’aborto non è come fare una “messimpiega”, è paura, incertezza, sofferenza, una cicatrice che rimane nel cuore tutta la vita. Ma dev’essere un diritto garantito per consentire maternità consapevoli e vite dignitose di bambini indesiderati, che ancora troppo spesso finiscono abbandonati nei cassonetti dell’immondizia.

Chi abortisce è soprattutto giovane, immigrata, spesso minorenne, casalinga, poco istruita e povera. Sarebbe indispensabile garantire alle donne la giusta informazione, metodi anticoncezionali ed  il ricorso a strutture sanitarie pubbliche.
Cari politici in campagna elettorale, abbiate il coraggio di ripartire da qui.

Giù le mani dalla 194!
 


Commenti

da :http://www.ilfoglio.it/index-it.html

Sono arrivate le prime adesioni internazionali alla lettera indirizzata al Segretario Generale delle Nazioni Unite promossa dal Foglio.

A Sua Eccellenza Dr Ban Ki-Moon - Segretario Generale delle Nazioni Unite
Alle Loro Eccellenze primi ministri e capi di stato delle Nazioni Unite
In questi ultimi sessant’anni sono stati presi notevoli provvedimenti e fatti rilevanti sforzi per creare e sostenere gli strumenti giuridici intesi a proteggere gli ideali espressi nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo approvata il 10 dicembre del 1948 a Parigi. Negli ultimi tre decenni sono stati effettuati più di un miliardo di aborti, con una media annua di circa cinquanta milioni di aborti. Secondo l’ultimo rapporto dello United Nations Population Fund, in Cina si corre il rischio di aborti, incentivati e anche coattivi, per decine di milioni di nascituri in nome di una pianificazione familiare e demografica di stato. In India, per una selezione sessista, sono state eliminate prima della nascita milioni di bambine in 20 anni. In Asia l’equilibrio demografico è messo a rischio da un infanticidio di massa che sta assumendo proporzioni epocali. In Corea del nord il ricorso all’aborto selettivo tende alla radicale eliminazione di ogni forma di disabilità. Anche in occidente, l’aborto è diventato lo strumento di una nuova eugenetica che viola i diritti del nascituro e l’uguaglianza tra gli uomini, portando la diagnostica prenatale lontano dalla sua funzione di preparazione all’accoglienza e alla cura del nascituro e vicino al criterio del miglioramento della razza, distruggendo così gli ideali universalistici che sono all’origine della Dichiarazione universale del 1948.
Sottoponiamo alla Sua e alla Vostra attenzione una richiesta di moratoria delle politiche pubbliche che incentivano ogni forma di ingiustificato e selettivo asservimento dell’essere umano durante il suo sviluppo nel grembo materno mediante l’esercizio di un arbitrario potere di annichilimento, in violazione del diritto di nascere e del diritto alla maternità. L’articolo 3 della Dichiarazione universale afferma che “ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della propria persona”. Chiediamo ai rappresentanti dei governi nazionali che si esprimano a favore di un emendamento significativo al testo della Dichiarazione: dopo la prima virgola, inserire “dal concepimento fino alla morte naturale”. La Dichiarazione universale si riferisce infatti ai diritti umani “eguali e inalienabili” e proclama solennemente che gli esseri umani hanno una “dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana” (Preambolo). La scienza, alcune delle cui maggiori scoperte in campo genetico sono posteriori alla Dichiarazione, documenta inconfutabilmente l’esistenza di un patrimonio genetico umano già nell’embrione, un patrimonio unico e irripetibile, fin dal primo stadio del suo sviluppo. La Commissione britannica Warnock, nel 1984, fa del quattordicesimo giorno dal concepimento la soglia oltre la quale un embrione è non soltanto un essere umano, ma titolare del diritto a non essere manipolato sperimentalmente. I governi devono preservare e proteggere questi diritti naturali, che comprendono il diritto a un “patrimonio genetico non manipolato”.
La Dichiarazione del 1948 fu la risposta del mondo libero e del diritto internazionale ai crimini contro l’umanità giudicati tre anni prima a Norimberga. In risposta alla pratica eugenetica dei medici nazisti, la World Medical Association nel 1948 adottò la Dichiarazione di Ginevra nella quale si afferma: “Rispetterò la vita umana, a partire dal momento del concepimento”. L’articolo 6 dell’International Covenant on Civil and Political Rights, voluta dalle Nazioni Unite nel 1966, stabilisce che “ogni essere umano ha un inerente diritto alla vita”. L’aborto selettivo e la manipolazione selettiva in vitro sono oggi la principale forma di discriminazione su base eugenetica, razziale e sessuale nei confronti della persona umana. Quella stessa persona umana che le Nazioni Unite tutelano all’articolo 6 della propria carta dei diritti. A sessant’anni dalla proclamazione della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo è necessario rinnovare la nostra principale fonte di ispirazione umanitaria attraverso un emendamento all’articolo 3. Desideriamo perciò richiamare i governi a un profondo rispetto dei diritti della persona, il primo dei quali è l’inviolabile diritto alla vita.

Con osservanza
René Girard, antropologo membro dell’Académie française
Lord David Alton, membro della Camera dei Lord
Roger Scruton, filosofo inglese al Bircbeck College
John Haldane, professore di filosofia alla St. Andrews University
George Weigel, teologo e biografo di Karol Wojtyla e Joseph Ratzinger
Robert Spaemann, professore emerito di Filosofia all’Università di Monaco
Suor Nirmala Joshi, Superiora delle Missionarie di Madre Teresa di Calcutta
Josephine Quintavalle, direttrice del Comment on Reproductive Ethics
Paola Bonzi, Centro di aiuto alla vita della clinica Mangiagalli di Milano
Pierre Mertens, presidente della Federazione internazionale Spina Bifida
Jean-Marie Le Mené, presidente della Fondation Jérôme Lejeune
Alan Craig, presidente della Christian Peoples Alliance inglese
Richard John Neuhaus, teologo e direttore di First Things
Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita italiano
Lucetta Scaraffia, docente di storia all’Università La Sapienza di Roma
Bobby Schindler, fratello di Terri Schiavo

12 febbraio 2008, in Marco Travaglio
Caos salmo

da L'Unità

Nell’ambito della semplificazione della politica e della corsa sfrenata verso l’età della pietra, ecco a voi la Lista No Aborto, per gli inglesi Pro Life, del Platinette Barbuto. Il quale, sempre spiritoso oltrechè molto intelligente, assicura: “Correrò da solo” (già allertata la Protezione civile). Noi, nel nostro piccolo, siamo con lui. La Lista Platinette presenta infatti almeno tre vantaggi.

Primo: il nostro lascia “Otto e mezzo” e almeno per un paio di mesi ce lo leviamo dai piedi (il programma sarà condotto dalla sola Armeni e ribattezzato “Mezzo”).

Secondo: la nobile, disinteressata battaglia ideale “per la vita” che tanti ammiratori platinettiani aveva subornato negli ultimi mesi si rivela finalmente per quel che è: un espediente furbesco per abbindolare qualche beghina raccontandole che, votando lui, diminuiranno miracolosamente gli aborti; seminare zizzania nel centrosinistra, dove c’è sempre qualche Binetti che abbocca; e portare acqua al mulino del Cainano, che peraltro dell’aborto se ne infischia allegramente, visto che la sua signora ha dichiarato di aver abortito fra il sesto e il settimo mese, e lui è molto interessato a far abortire il processo Mills, il processo Mediaset, il processo Saccà e la sentenza della Corte di Lussemburgo su Europa7.

Terzo: lo spettacolo del Platinette che torna candidato dopo gli strepitosi trionfi del Mugello (dove, nel ’97, si presentò contro Di Pietro e portò il Polo al minimo storico, riuscendo a trasformare in dipietristi pure gli elettori berlusconiani) aggiunge un tocco di classe a una campagna elettorale che è meglio del cabaret. Anzi è leggermente più bigotta di un conclave. Pare quasi che non si elegga il nuovo Parlamento, ma il nuovo Papa. Uòlter conciona a Spello tra un convento e l’altro. Piercasinando, escluso dal Partito dei Prescritti in Libertà, corre a telefonare a Ruini in lacrime perché quei cattivoni di Silvio e Gianfranco gli han fatto la bua e non lo fanno più amico. Ruini, anzichè rifilargli una sacrosanta sculacciata e rammentargli che ha 50 anni suonati, lo accoglie all’ombra della sua sottana e manda in tv il direttore di Avvenire, con quella faccia da bollino rosso, a lanciare oscuri messaggi attribuiti a misteriosi “umori che ho raccolto” per dire che Piercasinando è tutti noi e gli facessero un po’ di posto e forza Udc.

Intanto giunge notizia da Oltretevere che Gianni Letta, con quella faccia da sua sorella, è stato nominato dal Papa “gentiluomo di Sua Santità”. Il che, spiegano i bene informati, gli dà diritto a comparire sull’Annuario Pontificio (che è già una bella soddisfazione) e per giunta a “stare a contatto col Papa e con la Curia nelle cerimonie e nelle udienze con i capi di Stato e di governo”. Fra un paio di mesi, quando il Cainano piduista e divorziato, dunque molto religioso, prenderà i voti (alle elezioni) e andrà a baciare la sacra pantofola per grazia ricevuta accompagnato da una delle sue famiglie a scelta, Letta Continua accompagnerà entrambi: sia papa Silvio, sia Benedetto suo vice. Se poi si pensa che solo 14 anni fa stavano per arrestarlo per le presunte tangenti sulle frequenze tv e ora lo chiamano “gentiluomo”, vuol dire che c’è davvero speranza per tutti.

Più che in una campagna elettorale, pare di vivere nel film “Il marchese del Grillo” di Alberto Sordi, anche lui gentiluomo di Sua Santità addetto al trasporto del medesimo sulla sedia gestatoria, ma molto più laico e disincantato di questo branco di fanatici e opportunisti che di religioso non hanno nulla. Tutto questo rimestare nei feti da parte di noti ex abortisti, questo appellarsi all’etica da parte di conclamati ladroni e malfattori, questo sventolare i valori della famiglia da parte di celebri puttanieri, questo commuoversi per la sacralità vita da parte dei peggiori guerrafondai, sostenitori di Guantanamo e Abu Ghraib, questo intenerirsi per i bambinelli da parte di chi vorrebbe cacciare dagli asili i figli dei clandestini, questo portare a spasso le madonne pellegrine da parte di fior di miscredenti deve aver allarmato anche gli ambienti più avveduto della Santa Sede, che l’altroieri ha sottolineato la distinzione tra Chiesa universale e la Cei ruinesca (che ieri ha detto la sua anche sul film "Caos calmo"). A riprova del fatto che le ingerenze del Vaticano nella politica sono una cosa grave, ma mai quanto l’arrendevolezza della politica. In una celebre vignetta di Altan, un prete infila un ombrello aperto nel sedere di un passante e domanda: “Disturbo?”. Il passante, rassegnato, risponde: “Si figuri, lei sfonda una porta aperta”.

Caro gargantua, ho letto stamattina questo articolo saporito e mi chiedevo dove inviarlo nel blog. Figurati che sono andata anche a guardare in giro per internet sulle varie onorificenze !Ho scoperto che tra i Gentiluomini di Sua Santità ci sono anche i Camerieri Partecipanti Laici(già esistenti alla metà del '500), tra cui il Cavallerizzo Magggiore , soprintendente delle scuderie palatine. Ho avuto una strana impressione di déjà vu, ma forse sarà solo una questione di assonanza.

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.asp?IDNot...

ROMA – Manifestazioni in tutta Italia in difesa della legge 194 e per protestare contro il blitz della polizia al Policlinico Federico II di Napoli per una presunta interruzione di gravidanza illegale, mentre invece era un aborto terapeutico alla 21 settimana.
Le donne sono scese in piazza con sit in e cortei a Napoli, Milano, Bologna e Roma: nella capitale si sono avuti momenti di tensione, dopo che centinaia di manifestanti hanno sfondato lo schieramento delle forze dell’ordine per dirigersi verso il centro storico. La mediazione di parlamentari, in particolare di Franca Rame, ha contribuito però a rasserenare il clima e ad evitare il peggio.
Manifestazioni che hanno avuto le adesioni dei ministri Turco, Melandri e Ferrero, e di associazioni come l’Arcigay. Non sono mancati slogan e scritte contro Giuliano Ferrara.

- TENSIONE A ROMA: Gli incidenti sono iniziati quando le donne riunite sotto il ministero della Salute per il previsto sit in hanno forzato lo schieramento di polizia per dirigersi dal Lungotevere verso piazza Argentina. È stato lì che si sono avuti i momenti più forti di tensione, con il fermo di una donna e il traffico bloccato da parte delle manifestanti. La strada è stata liberata quando la giovane fermata è stata «rilasciata». Franca Rame ha invitato le donne a liberare la strada e come atto pacificatore ha baciato sulle guance un dirigente del commissariato Trevi. La manifestazione, che secondo gli organizzatori ha raccolto 4mila persone, è poi proseguita in modo pacifico. In precedenza, il ministro della Salute, Livia Turco era scesa per incontrare le donne che erano sotto il suo ufficio: «Quello che Š accaduto a Napoli non deve pi— accadere. Sono contenta che siano qui perchè Š un modo per difendere una legge importante, per applicarla bene e riaffermare un valore che è quello della responsabilità e dell’autonomia delle donne».

- MANIFESTAZIONE A NAPOLI: Alcune centinaia di donne hanno partecipato a Napoli alla manifestazione indetta dall’Udi in difesa della legge 194. Piazza Vanvitelli, nel quartiere residenziale del Vomero, è stata occupata da gruppi di donne dei partiti di sinistra e di movimenti femministi. Presenti anche le senatrici di Rifondazione comunista Lidia Mena Pace, Maria Luisa Boccia, Olimpia Vano ed Erminia Emprin. Tra i parlamentar anche Raffaele Tecce e Tommaso Sodano di Prc e Maria Fortuna Incostante del Pd. Cartelli e slogan contro il Vaticano, Ratzinger ed anche contro Giuliano Ferrara, definito «il talebano italiano».

- CORTEO SPONTANEO A BOLOGNA: E' nato come un presidio, davanti al reparto di ginecologia del policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, è diventato un blocco del traffico e poi un corteo di diverse centinaia di persone da fuori le mura del Centro storico, fino a piazza Maggiore, il cuore di Bologna. La protesta ha coinvolto donne e uomini di tutte le età: tanti i cartelli e gli slogan, tra cui lo storico 'Tremate tremate, le streghe son tornate', e 'La 194 non si tocca, la difenderemo con la lotta'. Anche qui cori anche contro Giuliano Ferrara e l’arcivescovo di Bologna, cardinale Carlo Caffarra.
Da alcune centinaia il gruppo di manifestanti è salito fino a superare il migliaio, tra di essi la parlamentare Katia Zanotti (Sd) e il collega Franco Grillini (Sdi).

- UOMINI E DONNE 'INDIGNATI' A MILANO: Centinaia di donne e anche tantissimi uomini, sono scesi in piazza San Babila per denunciare la loro «indignazione sia riguardo i fatti di Napoli, sia riguardo chiunque voglia toccare la normativa». Una analoga protesta si Š tenuta davanti alla clinica Mangiagalli, a fianco il Policlinico. Protagonista dell’iniziativa sono state molte associazioni femminili fra cui la Rete regionale lombarda, collettivi di femministe. Erano presenti anche esponenti del mondo sindacale e politico, fra Cgil, Sdl, Prc, Verdi, Pd.

14/2/2008

caro garga! sei l'uomo più presente che io conosca. grazie!!!!
franca con un bacio

io invece, sono soltanto presente per una prova e per mandarvi un forte abbraccio!!!
laura
SI RICOMINCIA...!

Segnalo la raccolta di firme

http://www.firmiamo.it/liberadonna

saluti

Già superate le 10.000 firme in tre giorni.

Per aderire:

http://www.firmiamo.it/liberadonna

Berlusconi: «Non metteremo mano alla legge 194»
Aborto, salta il confronto Ferrara-Pannella
Il direttore del Foglio: «No a faccia a faccia televisivo». Il leader radicale: «Sconfiggere lui e Ratzinger»

Marco Pannella durante la sua dura presa di posizione a Unomattina (Ansa)
ROMA - L'atteso faccia a faccia televisivo tra il leader radicale Marco Pannella e il direttore del Foglio e animatore della lista pro-life Giuliano Ferrara non c'è stato. Ma è andato in scena comunque, anche se non nella tradizionale versione del confronto davanti alla telecamera. Il rifiuto di Ferrara, che in serata Berlusconi ha indicato come candidato ideale per la carica di sindaco di Roma, di discutere di aborto con un botta e risposta televisivo («un mezzo antiveritativo») ha scatenato l'ira di Pannella, che ha dato vita ad uno show di protesta in diretta, davanti agli impotenti conduttori di Unomattina (■ Guarda il video). Ma delle loro rispettive posizioni - rilanciate via via dalle agenzie di stampa - si è poi parlato ampiamente durante l'intera giornata, visto che la notizia è stata ripresa più volte da tutti i media online e radiotelevisivi.

«SCONFIGGERE RATZINGER» - L'affondo di Marco Pannella arriva nel tardo pomeriggio, a mezzo microfoni dell'agenzia radiofonica Grt: «Capisco l'imbarazzo di Ferrara, perchè lui in tutta la sua vita di questa roba non si è mai occupato e adesso ne fa una questione di teatrino della politica. Noi abbiamo già sconfitto l'immondo aborto di massa clandestino, clericale. Ferrara resta un comunista, crede che tutto sia possibile con la menzogna». E ancora: «L'aborto è stato centrale finchè i radicali non sono stati in grado di realizzare una legge che lo ha sconfitto. Ora bisogna sconfiggere Ferrara e Ratzinger assieme. Loro impediscono che ci sia l'alternativa all'aborto, cioè il concepimento libero, responsabile, morale della vita. Vogliono che la gente procrei come bestie».

IL GRAN RIFIUTO DI FERRARA - Giuliano Ferrara ha giustificato così la sua posizione: non «sottoporrò alla futilità delle opinioni a confronto» in tv il tema dell'aborto, nè con Pannella nè con altri. «Caro Pannella - dice il direttore de Il Foglio in una nota - questa mattina hai fatto una tremenda scenataccia in tv, a Raiuno, perchè non ho accettato di discutere con te di aborto. Duilio Giammaria e la sua collega Elisa Ansaldi erano sconcertati dalla tua violenza verbale. Io invece la capivo. Hai dato scandalo perchè pensavi che io rifiutassi di parlare con te della questione decisiva che ci divide aspramente. Ma non è così, e te lo spiego. Io non discuterò della vita umana, come se fosse un'opinione, con alcun candidato in tv. La tv è antiveritativa. Un bel mezzo per comunicare, rispettabile e fatto da persone rispettabili, tra cui io stesso fino a ieri. Ma sul ponte di Messina o sull'Ici valgono le opinioni, sulla vita umana e l'amore vale la solitaria e pubblica ricerca della verità».

Giuliano Ferrara, direttore del Foglio e animatore della lista per la moratoria sull'aborto (Ansa)
«Senza fanatismo - dice ancora Ferrara -, io penso di averla trovata, la verità sulla vita umana, e credo che sia giusto non esporla alla futilità delle opinioni a confronto. Se le norme non mi consentiranno di esporre, in par condicio con altri candidati, le mie idee sulla strage eugenetica in corso nel mondo, pazienza. Entrerò in clandestinità mediatica. I cittadini hanno il diritto di essere informati sulle idee di chi si candida alle elezioni, ma anche i cittadini hanno un'anima razionale. E le anime razionali possono comunicare tra di loro, liberalmente, anche fuori dalla televisione, se necessario. In qualunque momento sono disposto a discutere con te in un teatro di aborto. A Milano, per esempio. La settimana prossima, se lo vuoi. Il teatro - conclude - lo pago io con i miei soldi. Un abbraccio severamente dissenziente dal tuo vecchio amico talebano. Riguardati e stammi bene».

LA LISTA VA BENE - Successivamente Ferrara ha spiegato che: «La lista "Per la moratoria - Aborto? No, grazie - Con Giuliano Ferrara" va a gonfie vele. Il simbolo sarà sui muri di Roma a partire da domani. La lista per Roma ed il Lazio sarà chiusa entro martedì mattina. Mercoledì i primi banchetti per la raccolta delle firme. C'è una forte mobilitazione di energie in altre regioni italiane. Vedremo di farcela. Ringrazio gli inviti per apparentamenti vari, ma confermo: il luogo naturale della lista per la vita è nel centrodestra o da soli».

BERLUSCONI: «LIBERTÀ COSCIENZA MA NON CAMBIARE 194» - «Questo tema non è da campagna elettorale, È un tema morale, religioso, culturale e non deve trovare posto nei programmi di governo». Lo ha affermato Silvio Berlusconi parlando del tema dell'aborto durante la partecipazione a una trasmissione della Rai. «Non bisogna cambiare l'attuale legge, ma applicarla meglio», ha spiegato l'ex premier. «Devono essere le Nazioni Unite a farsi carico di questo tema», ha aggiunto. «Noi su questi temi lasciamo libertà di coscienza se verranno in Parlamento».

«LA 194 NON SI TOCCA» - Intanto sulla questione aborto è intervenuto anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Secondo cui la legge 194 «non va modificata, perchè rappresenta il massimo punto di equilibrio e compromesso possibile», tuttavia «va applicata in tutte le sue parti». L'esponente centrista assume dunque una posizione di cautela. Tuttavia, ha detto Casini, «contesto l'idea di Berlusconi e di Veltroni di lasciare fuori dalla campagna elettorale i temi eticamente sensibili, ma posso capire che poiché all'interno dei loro partiti ci sono posizioni sono molto diverse non faccia comodo parlarne. Io credo però che dei temi eticamente sensibili bisogna parlare». Lo stesso Giuliano Ferrara, che pure è in prima linea contro l'aborto, ritiene che l'attuale normativa non vada cancellata: «La 194 non va toccata - dice -. Il problema è che le donne ieri hanno detto che l'aborto è un diritto. L'aborto va combattuto, non obbligando le donne a partorire e non punendo legalmente una donna perchè ha abortito, ma dal momento che c'è una scelta da fare bisogna scegliere per la vita».

«SIAMO TUTTE ASSASSINE» - Intanto la sinistra tiene alta l'attenzione sulla vicenda. In particolare Rifondazione, che oggi dedica alla legge 194 la prima pagina del suo quotidiano Liberazione, dove campeggia il titolo a caratteri cubitali «Siamo tutte assassine» (■ Guarda). Non solo: al posto della «A» nella testata c’è lo specchio di Venere, simbolo delle donne. Il giornale riserva grande spazio alla questione dell’aborto e alle manifestazioni che si sono tenute ieri in tutta Italia contro il blitz al Policlinico di Napoli. Diametralmente opposta la prima pagina del Foglio che sulla vicenda del capoluogo campano titola, sempre in prima pagina, «Napoli, ucciso bimbo perché malato» (■ Guarda).

NUOVO PRESIDIO A NAPOLI - Nel frattempo, dopo le manifestazioni promosse nella giornata di giovedì, un nuovo presidio in difesa della legge 194 e della privacy delle donne è stato organizzato venerdì mattina davanti all'ingresso del policlinico universitario di Napoli, struttura al centro della vicenda delle indagini di polizia e procura su un aborto. «Diamo forza alla protesta per evitare che si torni al clima del '78 quando l'obiezione di coscienza veniva usata per coprire interessi di lobby private e di presunte posizioni politiche giocate sulla pelle delle donne», si legge nel volantino distribuito ai passanti.

15 febbraio 2008(ultima modifica: 16 febbraio 2008)

(http://www.corriere.it/politica/08_febbraio_15/aborto_salta_confronto_fe...)

Non so come siano le diverse città d'Italia, ma Roma è tappezzata di manifesti "pro-life" di Ferrara.... Lo so, la domanda è becera... Ma chi paga?
 

Ecco un po' di dati sull'applicazione della legge 194 presi da un'indagine del Corriere della Sera del 16 febbraio
Fonte: Ministero della Salute

I NUMERI DELLA LEGGE
Il numero degli aborti è in calo costante, ma l'applicazione della 194 è sempre più faticosa. Il problema riguarda soprattutto la certificazione necessaria per arrivare all'interruzione di gravidanza e l'esecuzione dell'aborto nelle strutture pubbliche. Aumentano i tempi di attesa a aumenta il numero degli obiettori.

IL CALO
In 10 anni, dal 1996 al 2005, il numero degli aborti in Italia è passato da 140.398 a 132.790. Un calo costante negli anni. (diminuzione del 3.9 per cento)

GLI OBIETTORI
Sono più della metà dei ginecologi che lavorano nelle strutture pubbliche italiane. E sono in costante aumento. Spesso, per loro stessa ammissione, per ragioni di carriera che per ragioni religiose.
Totale Italia
Ginecologi 58,7 per cento ( 63,1 al nord; 50 al sud; 70,3 al centro; 43,8 Italia peninsulare)
Anestesisti 45,7 per cento ( 41,6 al nord; 45,8 al sud; 56,3 al centro; 43,8 Italia peninsulare)
Personale non medico 38,6 per cento (28,9 al nord; 34,2 al sud; 56 al centro; 41,1 Italia peninsulare)

L'ATTESA
I tempi per le donne che vogliono abortire si allungano sempre di più. Dal momento della certificazione a quello dell'intervento può anche passare un mese.

LA FUGA
Le donne italiane vanno all'estero ad abortire. Sul fenomeno esiste solo la statistica inglese

LE TARIFFE (in euro)
Gran Bretagna
Aborto farmacologico
Fino a 9 settimane: 654
Da 9 a 19: 1.051
Da 20 a 24: 1.772
Aborto chirurgico
Fino a 14 settimane: 788
Da 15 a 19: 1.051
Da 20 a 22: 1.772
23 e 24: 2.210

Svizzera
Aborto farmacologico

con la RU486: 400

Ebbene si, io e voi siamo nate quando la legge c'era già. Siamo figlie di gravidanze consapevoli, ma soprattutto abbiamo vissuto  i nostri rapporti di coppia con una serie di consapevolezze diverse dalle nostre mamme: mi viene in mente la necessità di proteggersi dall'AIDS e la grande diffusione degli anticoncezionali, oltre che la possibilità di ricorrere all'interruzione di gravidanza in caso di necessità.
Oggi siamo chiamate a fare quello che le nostre mamme e nonne hanno fatto per noi: difendere questo diritto con le unghie e i denti, fianco a fianco con loro...
 

In un Paese dove ancora vigesse un senso della decenza, una "crociata per la vita" come quella che sta conducendo Giuliano Ferrara varrebbe solo un corale accorato "ma ci faccia il piacere"! (Totò docet). Basta non dimenticare che Il neo paladino del Vaticano ha caldeggiato tutti gli interventi armati degli ultimi anni e tutt'ora sostiene l'opportunità dell'uso del mezzo bellico per esportare la democrazia. Poco importa all'ex confidente della Cia dei "danni collaterali" delle "bombe democratiche e intelligenti". Sono, appunto, effetti "collaterali". Basta salvaguardare i feti; una volta che sono venuti alla luce che crepino pure in nome del diritto alla vita delle multinazionali del petrolio.
Una logica ferrea, non c'è che dire. Da allevatore di bestiame da macello.

GRANDEEE!!!!
assolutamente d'accordo.
Aggiungo: una volta preoccupati della vita, la sua qualità non ha più alcun valore per i paladini del soffio divino.
Penso a tutti i bimbi che ogni ora muoiono per malattie curabili, che non hanno accesso all'acqua, al cibo (non mi permetto neppure di parlare di istruzione/lavoro).
Penso a tutti i bimbi che nascono dalla parte industrializzata del mondo, che vivono vicino a inceneritori, centrali elettriche, autostrade o subiscono atti di violenza inaudita. (anche da mani santificate...)
Allora, qual'è il valore della tutela della vita? Tutela di cosa? e da cosa?
redazione

La vita fine a se stessa...non si chiama 'pro life' quella genialata? Una volta realizzato il progetto divino della nascita,si apre lo spazio liberista con la logica della sopravvivenza del più forte, in senso lato.
Avete notato il bel misto di latino e inglese nella scelta del nome ? Ma com'è chic e colto quella specie di orco!

... han gridato tutti, quando, uscito dalla prigione dove era stato rinchiuso per ben due settimane, dopo essere stato indagato per interruzione di interruzione volontaria e giustificata di gravidanza...

Migliaia e migliaia di persone, di cui la maggior parte donne, erano presenti alla sua liberazione e la città era letteralmente invasa.

La gente intervistata dai media rispondeva:

Una signora sui 50: "Era ora che in italia qualcuno pensasse alla vita - io ho abortito tre volte perchè mio marito me lo ha imposto! - Lui dice che non bastano mai i soldi e che è stufo di aspettare che muoia la gente.

L'intervistatore non capendo bene, le interrompe la parolanza:

"Che lavoro fa, suo marito scusi?"
"Er becchino! E allora?"

"Una giovane ragazza: "I-o e il mio raga-zzo quando abbiamo sentito che avevano arrestato ferra-ra siamo venuti subito. E ora aspettiamo un figlio ! Evviva !"

Don Arguto della diocesi del Cardinal Rovini:

"A me pare che si siano proprio raggiunti i limiti. Con tutti questi arresti e liberazioni, liberazioni e arresti, si fa troppa confusione e sembra quasi che si voglia provocare una violenta rivoluzione. E poi guardi qua, tutta questa gente, che chiede Libertà, Libertà, Libertà... come potete pensare che Ferrara li possa tradire restando in galera. Lo fa per loro, per dimostrare come si deve lottare per la vita a costo della morte altrui. Sembra una contraddizione, cari ragazzi. Ma non lo è. Meditate, meditate.
Procreate tanto e meditate tanto.
Venite e lasciate che i bambini vengano a noi..."

Un uomo, solo, appartato, anziano, gobbetto, interrompe la benedicenza e commenta direttamente sull'audio del prete e fa:

Ferrara Libero, Libero, Libero... gnek gnek gnek !!

E se ne fugge via.

... ma ecco che esce, è lui, Ferrara !

Tutta la gente lo acclama... libero, libero, libero !
e lui scende dalle scale allo stile western ed improvvisamente ...

Dall'alto della scalinata con le sue grosse mani congiunte verso il cielo si forma un segno - nuovo -
inequivocabile - più evidente ancora di quello delle femministe - bello e unico: universale.

Il pugno teso del partito libero.

Unico partito dominante nato oggi nel segno della libertà
in concomitanza con il suo rientro nella civiltà.

Scende dai primi scalini e le luci dei flash lo abbagliano e tutti vedono, ora si, che... incredibile!

Ferrara si è fatto nero!

E' tutto nero con il pugno teso verso l'alto e la testa in basso... e la gente grida ancora di più...

libertà libertà libertà...

la folla immensa lo guarda ed è pronta per seguirlo,

verso immortalità.

Ebbene si. Ne siamo certi tutti.

Da oggi tutti quelli che saranno concepiti non moriranno mai più...

THE END (fine, si è la fine)

Pooost Scriptuuumm!

PCI PSI PRI PLI DC MSI

togli la C
aggiungi L
metti la P
togli PSI
togli la S
aggiungi EU
togli DC e PRI e PLI
e mettili in Lega
togli PCI
aggiungi AN
togli MSI
metti la D
metti PD
togli AN...

rimane PDL e PD
togli PD...
rimane la elle !!!

e allora...

LIBERTA' ! LIBERTA' ! LIBERTA' ! ....

sempre che qualcuno non faccia Casini...

... a seguire, ad libiditudinem...

non ci resta che l'immaginazione.

16 febbraio 2008
Elezioni: Ferrara, "si va verso accordo politico con Pdl"

ROMA - "Si va verso un accordo con il Pdl. D'altra parte non capisco come tre persone che stimo come Berlusconi, Fini e Bossi non possano fare un accordo con un signore che propone la politica per la vita". Lo dice Giuliano Ferrara, annunciando ai cronisti nella sede de 'Il Foglio' la possibilita' che la sua lista 'Pro life' possa confluire nel Pdl in vista delle prossime elezioni. ''Non voglio - ha continuato Ferrara - fare carriera politica. Vogliamo mandare in parlamento un certo numero di deputati e senatori per far capire che la vita e' un tema che pesa e che la manipolazione eugenetica e' uno scandalo del nostro tempo''. Quando Fini o Berlusconi dicono di no alle questioni etiche in campagna elettorale, ha spiegato Ferrara, bisogna intendersi perche' ''questo non significa che un altro modello di partecipazione e di ricerca del consenso non possa affermarsi''. (Agr)

(http://www.ilsecoloxix.it/italia_e_mondo/view.php?DIR=/italia_e_mondo/fe...)

Cara Luisa, che strano...

Mi viene un idea su come far soldi sugli ingenui.

La prossima volta organizziamo scommesse del tipo:

Ferrara andrà con Berlusconi: SI/NO.

Chissà quanti "ingenui" (qui al nord ce ne sono un "DISATRO") scommetterebbero "NO FERRARA NON ANDRA' CON BERLUSCONI!!!" così anche Noi facciamo un po' di soldi sfruttando la loro ingenuità..

Un abbraccio
Luigi

sai...è proprio in questo che ci distinguiamo da Ferrara, e tanti, tanti altri...
noi lottiamo per la giustizia, i diritti, ed i veri valori...
...non riusciremmo mai a sfruttare neppure l'ingenuità della gente!
continuiamo, dunque, a sperare e lavorare assieme (anche se a distanza)...forse, pian piano, riusciremo a vincere ed estirpare l' "ingombrante" presenza di tanti politici e di troppi politicanti senza scrupoli.
un abbraccio
luisa

Cara Luisa, ho visto che purtroppo sono usciti dall'indice alcuni post.

Peccato, quello su Adriano Olivetti lo ritenevo molto importante, Te lo consiglio.

Luigi

PS: Quando ho scritto nel post "Grande" pensavo a "I Sepolcri" del Foscolo.

"quel grande che mostrando lo scettro ai regnatori di che lagrime e sangue.."

Dai, guardiamo le montagne, alte, belle. Tu hai il Gran Sasso, io ho il Resegone e la Grigna.

Ancora un abbraccio.
Luigi

sì, guardiamo quelle montagne...
...davanti alle quali lo sguardo non si ferma...perchè la nostra vita è andare oltre (oltre tutto, oltre le apparenze): senza mai temere gli ostacoli.
buonanotte
luisa

un nome, un destino.
?!
E' una battutaccia e non vale un soldo, ma visto che la ho scritta paghero' volentieri l' euro di rito a favore delle vittime dell'uranio impoverito.

ancoraspero

Na' donna è come er sole che splenne la strada dell'omo.
Na' donna è come er cielo azzurro quanno tutt'intorno piove.
Na' donna è come la terra che te sta' sotto i piedi facennote cammina'.
Na' donna è come l'universo che regge sto monno acciaccato, ma che tuttavia funziona ancora.
Na' donna è come l'acqua che bagna le labbra de vita.

La donna è tutto questo, ma è anche de ppiù.

La donna è er segreto der monno.
La donna è er senzo de' la vita.
La donna è er nutrimento dell'anima.
La donna è tutto.

La donna è la vita.

Ecco, se potrebbe racchiude così er senzo de' na' donna.

Se la guardi dentro l'occhi, scorgi er mistero della vita che c'è dentro, er mistero de quer sentimento chiamato AMORE.

La donna more pe' l'omo.
La donna more p'er fijo.
La donna more pe' da' la vita.
La donna more p'er monno.

La donna more puro pe' noi.

Na' donna, puro piena de dolori e co' li giorni finiti, s'arza dar letto e te prepara la colazione puro a te che leggi ste paggine.

La donna è Donna.

China er capo omo, quanno vedi na' Donna.

Riguardo all'aborto terapeutico si parla tanto di rianimare il feto nell'eccezionale caso che nasca vivo. Si parla dei feti nati vivi dalla 22 alla 25 settimana, perchè al di sotto di tale termine non c'è possibilità di nascere vivi. Ma già la legge 194 all'art'7 prevede questo caso. Infatti così recita: "Quando sussiste la possibilità di vita autonoma del feto, l'interruzione della gravidanza può essere praticata solo nel caso di cui alla lettera a) dell'articolo 6 [cioè quando la gravidanza o il parto comportino un grave pericolo per la vita della donna]e il medico che esegue l'intervento deve adottare ogni misura idonea a salvaguardare la vita del feto". E quindi questo passo dell'articolo esclude il ricorso al'ivg quando il feto è portatore di anomalie o malformazioni o la madre ha problemi psicologici.
In sostanza, laddove sussiste la possibilità di vita autonoma del feto,l'ivg può essere praticata solo quando è minacciata la salute fisica della donna, quando la donna rischia la vita. Questa condizione era l'unica che permetteva l'ivg prima della legge 194.
Perciò i vari documenti emessi in questi giorni da comitati o gruppi di medici (cattolici) non dicono nulla di nuovo rispetto a quello che già dice la 194 e hanno solo lo scopo di rinforzare la polemica anti abortista e di creare sempre più una frattura tra i due fronti.
La cosa più grave è che questi documenti asseriscono che l'opinione delle madri, dei genitori non deve essere tenuta in conto. In realtà sono delle cure sperimentali, d'avanguardia e quindi debbono essere accettate, dopo un'adeguata informazione, come si fa anche per gli adulti e, poichè il feto logicamente non può farlo, sono i genitori che devono decidere se accettare o rifiutare le cure per il loro bambino. Infatti l'art 32 della nostra Costituzione stabilisce il diritto di ogni cittadino di essere curato ma anche di rifiutare le cure.

Cara Clara,
grazie mille del chiarimento!
Il tema dell'aborto, nonostante le richiesta di non essere trattato in campagna elettorale, viene continuamente toccato dalla politica, marginalmente ed in modo sibillino quasi quotidianamente, mentre dall'altra parte impazzano ordini dei medici, riviste cattoliche e presto in occasione dell'otto marzo, nelle piazze.
Registro poi una vergognosa deriva del tg1: sarà mai possibile che in ogni edizione ci sia almeno un servizio sul papa e poi, a scelta, padre pio, i nati prematuri, i neonati nei cassonetti, gli errori dei medici?
Lunedì mattina, acceso la tv su tg delle otto, la prima notizia mi ha fatto cadere dalla sedia: (ribadisco: prima notizia!!) riesumato il corpo di padre pio!!!
redazione
 
 

Sono contenta di non essere sola a rabbrividire! Ma avete sentito la descrizione della salma e la cosa repellente della manicure? Mostruoso! Mi viene la nausea solo al pensiero...E' possibile che una televisione pubblica alimenti la perversione della necrofilia ?

A Via Vittorio Veneto, nelle adiacenze di Piazza Barberini, c'è una chiesa dove sotto c'è una sorta di museo.

Questo museo ha una caratteristica particolare: i soffitti e le pareti sono "affrescati" non da dipinti e nemmeno da stucchi: ossa di bambini.

Quando esci vedi i frati che sono li, tutti sorridenti e ti chiedono se ti sia piaciuto, porgendoti la mano per un'offerta.

Quando sono andato, non immaginavo lo scempio, e ne sono uscito distrutto moralmente: come può la mente umana concepire questo dissacrare se stesso?

Come può la chiesa, la stessa che dice "Riposa in pace", fare questo?

E' cultura questa?
E' religione questa?

E' cattolicesimo dei più triviali.

Caro Gufo,
visto che sei di Roma, ti invito a fare un giro in via Buozzi, ai Parioli,  al quartier generale mondiale dell'Opus Dei. Suona il campanello, entra e fatti accompagnare a vendere la tomba di colui che chiamano il santo padre, Escrivà.
Marmi lustri, ori, fiori freschi, e un clima opprimente, tutto si dipana sottoterra, tra cappelle e cunicoli, dove, in barba a tutte le leggi dello stato italiano, si conservano tre cadaveri nel cuore di un quartiere residenziale...
redazione

Poi ti dicono che devi rispettare i morti...

Mi viene in mente una frase da scrivere, ma è meglio che mi autocensuro.

E tutte le reliquie in giro per l'Italia e non solo?
Mi fanno ribrezzo, ma a parte le mie reazioni personali, non è vietato per legge conservare pezzi di cadaveri fuori dagli istituti di anatamia patologica ?

Cara amica... leggi qui e... rabbrividisci!
redazione
 
Anche dalle prime ore di oggi risulta intasato il centralino del convento di Santa Maria delle Grazie di San Giovanni Rotondo dove i possono prenotare le visite alle spoglie di San Pio da Pietrelcina, che saranno esposte a partire dal 24 aprile prossimo. Fino a domenica scorsa - il giorno in cui e' stata riesumata la salma del santo - i centralinisti ricevevano dalle 100 alle 200 prenotazioni giornaliere. In questi giorni fare una stima e' davvero impossibile cosi come riuscire a prendere la linea del centralino. Secondo alcune previsioni dal 24 aprile sono attesi quasi quindicimila di fedeli al giorno che faranno la fila davanti ai due ingressi previsti per accedere alla cripta del convento dove sara' esposto, in una urna di cristallo il corpo del santo con le stimmate. Naturalmente si potranno onorare le reliquie del santo anche senza prenotazione, anche se in quel caso i frati cappuccini non assicurano la certezza della visita alla tomba: per accadere si dovra' probabilmente rimanere anche la notte all'aperto per attendere il proprio turno. Intanto proseguono nel massimo riserbo le procedure per conservare il corpo del santo: procedure che saranno importanti anche per capire quanto tempo le reliquie potranno rimanere esposte.(AGI) - Foggia, 5 mar. -(AGI)

oh mamma mia! Cosa dobbiamo pensare, che la Chiesa Cattolica e Apostolica Romana abbia bisogno di denaro fresco? L'Osservatore Romano non vende ancora abbastanza copie ?

Nota a margine.
Pare che le stigmate siano scomparse poco prima della morte, così dicevano i bravi frati, ma se qualcuno delle migliaia di fedeli volesse cogliere l'occasione di questa 'esposizione' per vedere di persona quella cosa orrenda e non la vede penserà che Dio ha miracolato il santo ?

Ma nella bibbia non vi era scritto che l'idolatria è peccato?

Boh... son diventato matto... vabbé che scemo già c'ero dalla nascita... bah

Beh, almeno una bella fiction! Immagina i servizi che ci farà Riotta! Piatto ricco...
Quello che più temo, come già scritto, sarà la passerella elettorale dei politici che si recheranno a venerare le spoglie mortali a telecamere accese, con capi coperti, volti contriti e ... santini elettorali!!
 

Già me li vedo... calze autoreggenti e tacchi a spillo: chissà come staranno, vestiti così, lo psiconano e topo gigio?

Certo... non è che ci sia un teatro nei pressi di San Benedetto del Tronto, dove riproporre 'Il Papa e la Strega'? Naturalmente in contemporanea.

Il Vaticano deve essere proprio a corto di soldi visto che ha fatto partire questa lugubre operazione, che molti credenti considerano una profanazione, che ha lo scopo di portare milioni di pellegrini a visitare la salma di Padre Pio, visibile dietro una teca di vetro, confidando nella morbosa curiosità della morte che è propria di molti cattolici.
Si sospetta anche che verranno operate manipolazioni estetiche che rendano la salma più di richiamo, magari creando suggestioni miracolistiche sulla eventuale buona conservazione.
La faccenda non ha nulla di spirituale, ma molto di materiale, se si pensa alle offerte, ai negozi di articoli religiosi, agli alberghi, ai ristoranti, ai trasportatori e a tutti gli affari che milioni di curiosi porteranno a San Giovanni Rotondo.
L’ideologia, invece, è ben presente e complessa, perché arrivano a S. Giovanni Rotondo persone con problemi di malattia o di affettività che si affidano ad una speranza miracolistica e, una volta deluse, trovano anche la rassegnazione e la speranza di una felicità ultraterrena.

Tutte le religioni spacciano speranza, e inevitabilmente attirano i poveri, quelli che vivono male, i malati, perché la vita di certe classi sociali sarebbe impossibile da accettare senza la speranza di una migliore vita dopo la morte.

I canti religiosi degli schiavi negri sotto il tacco dei colonialisti ci dicono che senza la superstizione religiosa, senza la speranza ultraterrena,lo schiavismo non sarebbe mai stato accettato dagli schiavi e l’unica strada sarebbe stata quella di liberarsi con le armi.

La perversa forza di spacciare false speranze da parte della religione, sostiene un assetto sociale e la accettazione di un tipo di vita che sarebbe inaccettabile se la gente pensasse razionalmente e considerasse la propria vita, unica, fragile, breve, degna di essere vissuta solo se piacevole.

Chi andrebbe a crepare in guerra o a fare lavori nocivi, pericolosi, faticosi, per tutta la vita senza mai godersi nulla, se fosse convinto che quando la propria vita finisce, finisce tutto?

Il potere politico è sempre stato intrecciato con quello religioso, dai sommi sacerdoti ai tempi dei Faraoni, ai colonialisti spagnoli, agli inglesi dove ancora oggi il capo della Chiesa anglicana è il re o la regina, ai Richelieu e Mazzarino in Francia. I preti in tutto il mondo sono sempre stati decisivi nel far accettare agli sfruttati e ai poveri la loro condizione impedendogli di ribellarsi, spacciando balle e speranze.

Gli islamici, ben consapevoli di quali frustrazioni sessuali impongono ai loro credenti, promettono ai “martiri” un elevato numero di vergini bellissime con cui sollazzarsi nell’aldilà.

La vera tragedia nel mondo è che c’è ancora un sacco di gente che crede a queste stronzate e penso che l’Illuminismo debba ancora diffondersi, come teme quel reazionario “pastore tedesco” a capo della Chiesa di Roma.

Quando sostengo che capitalisti e preti sono alleati, sono la vera destra, e gli uni senza gli altri non possono andare, sostengo una elementare verità, e chi comprende la natura e la forza di questo intreccio sta una spanna sopra gli altri e quasi tutto ha una chiara spiegazione.

I preti stanno con i poveri perché hanno il compito di impedirgli di ribellarsi, di farli diventare pecorelle con tanta speranza di un’altra vita felicissima. Per intanto rendono felice quella dei loro sfruttatori.

Paolo De Gregorio.

Ma i cattolici non sono quelli che si dicono per una cultura della vita? Beh, in questo caso, mi sembra che siano molto interessati alla morte, a venerarla oltreché a mostrarla. Potremo chiamarli movimento pro death?
Le trasmissioni sulle apparizioni e miracoli vari (su TV di uno stato “laico” sigh), l’attacco all’aborto, l’idea che si vuole a tutti i costi, senza il consenso dei genitori, rianimare un feto vivo (magari fra poco s’inventano di rianimare anche un feto morto…con la loro "necrofilia", come una donna scrive, tutto è possibile) mi da l’impressione che la chiesa cattolica voglia inculcare nei fedeli l’idea di una fede bigotta, chiusa, limitata, disperata e estremamente triste, cupa…insomma medievale. Una fede che per essere rinforzata ha bisogno d’immagini esteriori, di miracoli, di salme riesumate, ritoccate per essere presentabili e poste in bella vista, di adunate di massa, di processioni con lumini e canti, di peccato, pentimento e punizione eclatante del peccato. Mancano solo le flagellazioni e il rogo per le streghe (donne stiamo attente!) e poi è fatta.
Addio fede illuminata, basata sul confronto, sulla tolleranza, sul dubbio, sull'accoglienza, sulla comprensione, addio fede che pone l’accento sui valori fondamentali dell’uomo, sulla vita vissuta con gioia, addio fede pensata e sofferta nel proprio intimo… è il momento dell’ esteriorità, della pubblicità.
Il problema è che la gente a tutta questa messa in scena ci crede, e davvero ha fede e speranza di trovare una soluzione al mistero della vita, dell’esistenza, ai suoi mali. Il problema è che il clero strumentalizza la fede di queste persone e se ne arricchisce, forte di una secolare esperienza di pubblicità e commercio.
Io non sono credente ma ho avuto una formazione cristiana e mi viene da pensare a Gesù e a San Francesco. Per quello che ricordo, mai si sono serviti di forme esteriori, mai hanno giudicato l'uomo (salvo quando Gesù era al tempio e condannava con forza gli uomini che lo avevano trasformato in un mercato...). Vivevano da barboni, semplicemente, in preda ad un sacro ardore, paghi di parlare di Dio, della sua bontà e benevolenza, consapevoli di essere uomini tra gli uomini, uomini che comprendevano, perché lo vivevano loro stessi, il dramma della vita umana, tra finito ed infinito, che s'immedesimavano nelle sofferenze altrui e sapevano leggere il cuore di ogni persona, ladro, onesto, prostituta o pia donna che fosse.

Per questa sera propongo di concentrare i nostri discorsi su D'ALEMA.

Dobbiamo andare a letto SAPENDO TUTTO DI D'ALEMA

Su D'Alema so poco...dovrei documentarmi...ho bisogno di tempo (eh, eh). Tu ne sai qualcosa? Inizia tu allora...
oppure fammi sapere su quali testi potrei documentarmi (eh, eh)

Sarebbe bello se partecipasse al Blog Giulietto Chiesa,

Lui la logica la sa applicare...

PERCHE' E' STATA FATTA LA BICAMERALE ?

PERCHE' A INIZIO LEGISLATURA ?

PERCHE' NELLA BICAMERALE NON E' ENTRATO SEGNI ?

PERCHE' FU MESSO COME PRESIDENTE DE MITA ?

.....

MA FORSE CHE D'ALEMA

NON SAPESSE CHI ERA "DE MITA"!!!

MA COME, LUI COSI' INTELLIGENTE NON SAPERE CHI E' DE MITA ?

DE MITA PRESIDENTE DI UNA BICAMERALE CHE DOVEVA MODIFICARE LA COSTITUZIONE !!!!

FACCIAMO UN CONFRONTO TRA DE MITA E DOSSETTI ???

VENGONO I BRIVIDI, OLTRE CHE IL VOMITO!!!

AGGIUNGO:

A MILANO IL PD E' IN PRATICA TUTTO D'ALEMIANO !!! QUESTIONE "DE DANEE!!!"

MI HANNO DETTO ANCHE IL NOME DI UNO CHE SI SALVA. DI UNO IN GAMBA. L'HO SEGNATO DA QUALCHE PARTE. L'HO DEVO RICERCARE.

GIGI VIMERCATI. QUESTO MI HANNO DETTO CHE E' IN GAMBA. LA FONTE e' SICURA. SI ISPIRA ALL'OPERA DI ADRIANO OLIVETTI !!!

CHI CONOSCE LA STORIA DI ADRIANO OLVETTI. DI SUO PADRE INCARCERATO CON GLI OPERAI !!!

DELLA FIAT CHE HA BLOCCATO L'OLIVETTI PERCHE' TRATTAVA BENE GLI OPERAI.

PER ESEMPIO:
ADRIANO OLIVETTI E' STATO IL PRIMO AD INTRODURRE LA SETTIMANA LAVORATIVA DI 5 GIORNI !!!

ADRIANO OLIVETTI NON AVREBBE MAI TOLTO IL TESORETTO AGLI OPERAI.

Quando e' morto aveva SOLO l'abitazione e le azioni Olivetti

Non aveva la barca

Non prendeva "le stock option" SFRUTTANDO GLI OPERAI COME SCHIAVI

come fanno molti dirigenti di oggi.

MA CI PENSIAMO CHE SPROPORZIONE C'E' TRA LO STIPENDIO DI UN OPERAIO E QUELLO DI UN DIRIGENTE ?

VI SEMBRA GIUSTIFICATA ?

I SOLDI PER LA SICUREZZA VANNO PRESI DALLA DIMINUZIONE DEGLI STIPENDI DEI DIRIGENTI!!!

GARIBALDI MANGIAVA CON LE SUE TRUPPE, LO STESO RANCIO !!!
ALTRO CHE SCARPE DA 1 MILIONE E MEZZO !!!
ALTRO CHE TUTTO IL LUSSO CHE SI VEDE IN MOLTE STRADE, ADDOSSO
A MOLTA GENTE.
MA CHE SE LO GUADAGNANO LORO D'AVVERO TUTTO QUEL POPO' DI DENARO ?

COSA SONO DEI SUPERMAN ??

E D'ALEMA - OGGETTO DELLA DISCUSSIONE DELLA SERATA - COSA DICE DI QUESTO ??? COSA STA FACENDO D'ALEMA IN QUESTO MOMENTO IN CUI VOGLIONO TOGLIERE IL TESORETTO AGLI OPERAI ?
SI STA ACCAPARRANDO IL MAGGIOR NUMERO DI POSTI NELLE LISTE, ALLA FACCIA DEL REFERENDUM ELETTORALE !!!
DEL TESORETTO NON GLIENE FREGA UN C..O!!!

Un consiglio di una lettura interessante per capire:
"MISTERI D'ITALIA" di Fabio Tamburini. Longanesi & C.

Aldo Ravelli, il re Mida della Borsa, racconta:

Come diventare ricchi, i segreti dei potenti, io e la sinistra.

Riporto:
"Anche negli anni '50 le lotte al vertice del potere economico venivano condotte senza esclusione di colpi. E, allora come oggi, c'erano sempre di mezzo i don, cioè i monsignori, e le donne"

"Gli italiani devono sapere che finora e' emersa solo la punta dell'iceberg. C'è una sproporzione enorme tra l'illecito scoperto dai magistrati e quanto realmente accaduto. Sono rimasti quasi completamente inesplorati gli intrecci esistenti tra l'alta finanza, la politica, i servizi segreti e la mafia."

Non vedo alcuna discussione, solo un monologo

Ma hai una documentazione sulla quale basare la tua tesi?
Ci sono dei siti,degli articoli che parlano di sta faccenda oppure sono tue opinioni personali?

Non capisco cosa intendi per "opinioni" ???

Hai sentito Giulietto Chiesa sulla tesi ufficiale dell'11 settembre.

Hai sentito Umberto Eco che dice il contrario di Chiesa ??

Tu da che parte stai ???

La tua logica cosa ti dice ???

Pensa ad un imprenditore senza scrupoli che vuole fare il suo interesse. Ecco, purtroppo per capire bene la politica, questa politica, devi metterti in questa condizione. Pensare di essere al suo posto. Allora capisci le sue mosse. E' vero, CERTE VOLTE LA REALTA' SUPERA LA FANTASIA. IN NEGATIVO PERO'.

DEVI PORTI NELLA CONDIZIONE CHE CERTE INFORMAZIONI A TE NON ARRIVERANNO MAI.

PER QUESTO "DEVI" IMPARARE AD ANALIZZARE LA SITUAZIONE, A VEDERE CLI INTERESSI IN GIOCO, A CHIEDERTI: CHI CI STA GUADAGNANDO ?
E VEDRAI CHE LE COSE - I CONTI - TORNANO. POI SE CERCHI BENE SU INTERNET TROVI ANCHE DEI RISCONTRI.

RIPETO: DEVI DIRE: PER ME POTREBBE ESSERE COSI'. CERCHI LE RAGIONI. POI RICERCHI I RISCONTRI SU INTERNET. NON E' DETTO CHE PERO' LI TROVI.

UNA OPINIONE SI PUO' AVERE SU QUALCOSA CHE NON HA A CHE VEDERE CON LA LOGICA. SE E' UNA QUESTIONE DI LOGICA E' UNA TESI. NON CONFONDIAMOCI.

DUE ESEMPI EVIDENTI. VI RICORDATE I MORTI IN ALGERIA PER GLI ATTENTATI DEGLI ESTREMISTI CHE - DOPO CHE AVEVANO VINTO LE ELEZIONI CON IL VOTO DELLA POPOLAZIONE, ED ERANO STATI ESTROMESSI DAL PARLAMENTO, SI SONO MESSI A FARE STRAGI SULLA POPOLAZIONE (CONTRO OGNI LOGICA). QUALCUNO AVEVA PROPOSTO DEGLI OSSERVATORI INTERNAZIONALI MA IL GOVERNO DI ALGERI NON LI HA VOLUTI.

STESSA COSA GLI ATTENTATI DEGLI ARMENI ALLA METROPOLITANA DI MOSCA. ANCHE QUA CONTRO OGNI LOGICA: GLI ARMENI SE NE STAVANO CALMI, E POI DECIDONO DI TIRASI I RUSSI IN CASA, E VANNO A ROMPERGLI LE SCATOLE CON GLI ATTENTATI NELLA METROPOLITANA.
E' STATO QUESTO IL PRETESTO PER ATTACCARE L'ARMENIA

Non sapevo che gli attentatori nella metropolitana di Mosca fossero armeni e tantomeno che la Russia, dopo questo attentato'armeno' avesse attaccato l'Armenia.
Forse si tratta di una tua opinione, Luigi?

Scusa Cristiana,
ho sbagliato, hai ragione,

intendevo dire CECENI

IMPORTANTE: NON RISPONDETE, NON VOGLIO RIEMPIRE l'INDICE VOGLIO COMPLEATARE IL POST.

Non fate come Gufo Triste !!!! che ogni tanto e' su sulla pianta !!!