Ma che sarà mai altri 5 anni con Berlusconi?!?

Pare proprio che sia arrivata una tranvata di proporzioni galattiche.
Gli italiani hanno scelto i 56 pregiudicati di Berlusconi, i condoni, le tasse non pagate, la criminalità organizzata. Veltroni gli ha dato una mano fingendo di cambiare ma tenendosi Bassolino e 18 condannati tra i candidati. La sinistra ha scelto il suicidio con pacchi di decisioni ambigue.
E adesso ci tocca di affrontare un bel casino.
Comunque potrebbe esserci di peggio. Al momento non mi viene in mente niente ma...
Ad esempio poteva resuscitare Hitler e riinvaderci.
Di certo non ci resta che rimboccarci le maniche.
E comunque cerchiamo di prenderla sul ridere che sennò rischia di far male alla salute.
In fondo è divertente che Berlusconi abbia stravinto.
E ha anche un sacco di capelli.
Ok, questa non fa ridere.
Va beh, ci penso su e ve ne tiro fuori una da scompisciarsi.
Giuro.
Vado un attimo di là a piangere e poi ve la dico.
Ripubblico qui l'articolo che ho pubblicato all'indomani della caduta di Prodi che si intitolava proprio (ma tu guarda):
Va beh… ecche’ sara’ mai un altro governo Berlusconi?!?
Va bene, e’ stata una batosta questo crollo di Prodi, prima ancora che riuscisse a compiere qualche piccolo o grande passo verso il rinnovamento dell’Italia.
Devo dire che anch’io sono crollato psicologicamente, telefono ai miei amici e piangiamo insieme singhiozzando.
Ma ci meritiamo veramente questa situazione di merda? Dopo tutti gli sforzi di questi anni, finalmente si intravedeva un filo di luce… E adesso che succede?
Comunque, a questo punto, tocca farsene una ragione, elaborare il lutto e cercare di capire quale lezione positiva possiamo ricavare.
Ovviamente, prima, hai l’autorizzazione a urlare per quindici minuti che i leader del centro sinistra sono persone con le quali non vorresti mai, in nessun caso, fare sesso. E puoi anche scendere in dettagli vigorosi esprimendo i tuoi giudizi sul loro buon senso, coerenza, fantasia e dedizione alla causa del progresso.
Ma poi ti tocca anche cercare i lati positivi delle questione! Se no cadi in depressione e Silvio ci gode. Vuoi dargliela vinta?
Non ci credo!
Quindi tiriamo su i pezzi della nostra anima e cerchiamo di cambiare prospettiva.
Innanzitutto possiamo dire che la nostra delusione nasce dal fatto che siamo persone ottimiste, desiderose del bene comune, amanti della vita e del piacere.
In ogni caso viviamo molto meglio di quel branco di dannati senza Dio che grufolano nei tunnel del potere assetati di presenze a Porta a Porta.
Hai mai seriamente pensato come vive un D’Alema, un Casini, un Fini?
Un incubo senza tregua di telefonate, complotti da scoprire e da ordire, voci sussurrate, sospetti, con tutti sempre pronti a tagliarti una mano per fregarti l’orologio.
Certo, questo non ci consola del fatto che speravamo fosse giunto l’inizio del cambiamento e invece ci tocca di aspettare ancora.
Ma pensa se nascevi nel 1700 ed eri un progressista che sentiva il cambiamento arrivare. Pensa che tristezza: tutti i progressisti del 1700 sono morti senza vedere un grande cambiamento.
E anche quelli del 1800 hanno sofferto. Hanno visto le macchine arrivare, certo, ma hanno visto anche il mondo incrudelirsi e avanzare i germi folli del militarismo e del fascismo.
Cavolo, a noi e’ andata decisamente meglio. Innanzitutto abbiamo scopato in modo tale che non succedeva da millenni in Europa.
Bisogna risalire al matriarcato, 15000 anni fa, per ritrovare una simile celebrazione felice del piacere, condiviso da maschi e femmine, alla pari.
Ed e’ ovvio che far l’amore alla pari e’ impareggiabile: c’e’ il piacere della complicita’, del gioco, della tenerezza.
Quindi dobbiamo dire che c’e’ andata di culo gia’ solo per la fortuna sessuale che abbiamo goduto.
Sesso sfrenato in un’epoca in cui ci si lava e si fanno i gargarismi!
Il meglio!
E poi c’e’ stato il rock & roll, i festival pop, la marijuana! Cazzo se ci siamo divertiti: tutti nudi al parco Lambro!
L’altra sera hanno mandato un documentario in tv e mi sono rivisto nudo che ballavo insieme a mille persone sotto il palco del Festival di Re Nudo. Sono apparso per un attimo. Ho gridato a mia figlia:”Guarda il tuo papa’ in televisione!” E lei ha detto: “Ma papa’, fai schifo!”
Va beh, non si puo’ avere tutto dalla vita…
E ti ricordi la rivoluzione studentesca? Le scuole occupate dentro cui facevamo sesso in modo esagerato?
(Anzi perche’ non torniamo a occupare le nostre vecchie scuole? Magari anche solo il sabato e la domenica. Non sarebbe divertente? Tirerebbe su il morale!)
Cavolo! E abbiamo anche visto la rivoluzione dei computer. Ma vi ricordate che casino erano gli appuntamenti prima dei cellulari?
Ho perso decine di occasioni di fare sesso perche’ non ci si ritrovava agli appuntamenti! Adesso con il cellulare basta telefonarsi: “Dove sei?”
“Sono qui?”
“Ma qui dove?”
“Nella stazione.”
“Va bene, allora tu stai ferma li che io faccio tutto il giro della stazione fino a che ti trovo che se ci cerchiamo in due non ci troviamo mai!”
Abbiamo vissuto grandi svolte della storia: la fine della segregazione razziale negli Usa e in Sud Africa ad esempio. Vi ricordate Martin Luther King? “Io ho un sogno”. Beh, quel sogno si e’ realizzato e addirittura un nero e’ in corsa per la carica di Presidente degli Stati Uniti.
Stiamo guardando un mondo incredibile!
Un mondo pieno di ecologisti, gente che fa volontariato, gente che lavora al di fuori del sistema. E ognuno di noi possiede mezzi di comunicazione straordinari. Vi ricordate quando stampavamo quei volantini schifosi col ciclostile?
Cazzo, mia figlia non sa neanche cos’e’ un ciclostile!
E vogliamo parlare delle dittature in Sud America che non ci sono piu’?
Della caduta del muro di Berlino?
Nella nostra vita abbiamo visto un mutamento globale incredibile.
E ci siamo illusi che la storia corresse con la velocita’ dei nostri sogni.
Invece adesso e’ un momento di merda.
Ma in fondo abbiamo visto di peggio.
Chi ha la mia eta’ si ricorda quando il pericolo era il colpo di stato e si doveva dormire fuori la notte.
Veramente l’Italia rischio’ la guerra civile. E la storia che i democristiani di allora fossero meglio di Berlusconi e’ una favola!
C’erano meno scandali ma solo perche’ i giornali avevano un bavaglio totale. Anche oggi ce l’hanno ma esistono Report e Santoro. I giovani forse non sanno neppure che negli anni sessanta c’era anche la censura. Mio padre e mia madre si beccavano decine di denunce perche’ non recitavano esattamente il testo che era stato approvato dalla commissione censura.
C’erano proprio funzionari che giravano per i teatri con il testo omologato e una pila e controllavano che gli attori durante la rappresentazione non aggiungessero una sola parola!
E vogliamo parlare della mafia?
Scusate se ricorro a un altro piccolo esempio personale ma credo che sia estremamente illuminante.
Nel 1962 i miei genitori furono costretti dal livello insopportabile di censura ad abbandonare Canzonissima, trasmessa su Rai 2, alla settima puntata. Fu uno scandalo enorme. I motivi scatenanti dello scontro furono due scenette: una riguardava gli incidenti su lavoro. Argomento del quale non si era mai parlato in tv.
L’altro pezzo parlava di mafia. Una madre piangeva il figlio ucciso. Non si accusava nessun pezzo grosso della politica di essere colluso con la mafia. Si osava solo dire che in Sicilia la mafia uccideva contadini, sindacalisti, giornalisti.
Malagodi, allora segretario del partito liberale, fece un’interpellanza alla commissione parlamentare di controllo dicendo:”due guitti insultano l’onore del popolo siciliano sostenendo l’esistenza di un’organizzazione criminale chiamata MAFIA.”
E i giornali di destra in coro lanciavano insulti ai miei…
Oggi neanche Cuffaro ha il coraggio di dire che la mafia non esiste.
Ne abbiamo fatta di strada da allora. Chilometri.
Cinquant’anni fa nessun boss mafioso veniva mai arrestato e interi reparti dello stato a partire dal governo erano direttamente alleati dei mafiosi.
Gli affari sporchi, le raccomandazioni e le tangenti erano la legge e MAI che la magistratura indagasse.
Abbiamo resistito a 50 anni democristiani, potremo sopravvivere ad altri 5 di Berlusconi.
E, comunque, secondo me anche se vince non e’ detto che duri cosi’ tanto.
L’Italia sta cambiando. Pare che ormai il 50% dei nostri connazionali sia collegato a Internet.
Spero che tutti questi scandali, che nessuno puo’ piu’ coprire, stiano creando un effetto valanga nelle coscienze.
L’altro giorno Beppe Grillo passava di fronte al Senato con alcuni amici. Un soldato di guardia, di quelli sull’attenti che non possono muoversi pena la fucilazione ha abbandonato la garitta e gli e’ corso dietro. Lo ha raggiunto e gli ha detto: “Grillo faccia qualche cosa lei! Non se ne puo’ piu’!”
Sono solo piccoli segnali e ancora all’orizzonte non si vede come tutta questa voglia di cambiare possa trovare uno sbocco costruttivo.
Ma vuoi che alla fine non ci riusciamo?
Sono decenni che rompiamo i coglioni. E’ divertente, si conosce gente fantastica e si fa molto sesso.
Non smetteremo certo di farlo solo perche’ un signore fanatico del lifting puo’ dettare leggi che lo assolvono da tutte le sue colpe.


Commenti

Devo decidere cosa mi fa più schifo. Se Berlusconi o la Lega e Fini. Ferrara non mi fa più schifo, mi fa pena! Poveretto! Lui, con la lista "Aborto? No grazie", ha ottenuto solo i voti dei suoi parenti. Tutti gli altri han pensato "Ferrara? No grazie".
E un pò mi fa pena anche Casini, emarginato poveretto, tartassato dalle tv di Berlusconi da quando ha dato picche al re.
Probabilmente la cosa che mi fa più schifo è che ci sia gente che vota PDL e Lega, e anche mi fa schifo che il più Berlusconiano di tutti è stato Veltroni, che ha "utilizzato" come scusa Mastella per far cadere il governo. E i più berlusconiani di tutti sono anche quelli di sinistra che si fanno la guerra tra loro, e sono i peggiori nemici di loro stessi.
Comunque c'è più divario al Senato perchè gli under25 come me non sono così manipolati dalla tv, nel senso che sanno muoversi anche su internet, e poi MTV è di sinistra ; D
Io (dopo aver provato una tristeza inaudita) penso col cuore e con le viscere che ce lo meritiamo. Se lo merita chi li ha votati, se lo meritano i prostituti che per pochi privilegi materialistici si rendono disponibili a certi giochetti e si auto-schiavizzano, se lo merita soprattutto chi in questo scempio può trovare delle soluzioni.
Noi in questo momento (noi come paese in generale, non noi-noi) non riusciamo più a indigrarci, a ribellarci e a farci forza. Ha completamente ragione Ortega: siamo una massa informe che, a forza di delegare, ha affidato anche l'anima civile all'inciviltà.
Noi possiamo solo scendere ancora più in basso per risalire, perchè l'uomo nelle situazioni peggiori sa esprimere il meglio di sè. Sono pronta a ripartire, a lottare, a pensare, a capire e a sapere.

Dani55
Ho appena sentito Berlusconi a canale 5, un brivido mi è corso lungo la schiena, sono poco propensa a scherzare in questo momento!

Ha vinto il Pdl.
Di larga misura.
Meglio. Ora ci sarà più chiarezza sul da farsi e senza scusanti.
Cinque anni lunghissimi senza nessun altro partito che tiri la giacchetta.
Un solo partito, con una larga maggioranza in entrambe le camere.

Potrà fare unilateralmente riforme istituzionali, economiche, sociali.
E' venuto il momento in cui, dopo 14 anni, per la terza volta Berlusconi mantenga le sue promesse senza se e senza ma.

Certo, le colpe di tutto ciò che non va sono di Prodi, ma in 5 anni, se le ricette sono giuste, Berlusconi deve dimostrarci di sanare il Paese.

Deve anche dimostrarci l'utilità di un Mangano eroe, frase che la Sicilia ha premiato con una maggioranza schiacciante, o l'utilità di una Mussolini o Ciarrapico, espressioni molto più vicine all'italiano medio di quanto non lo sia stato Veltroni o Bertinotti.

La classe operaia anzi sparisce dal parlamento fra la gioia dei liberisti che ora avranno ancor più terreno favorevole per dimostrarci che con tali ricette tutti possiamo trarne giovamento.
Proprio tutti. Perfino la classe operaia, lavoratrice.

Non solo le classi imprenditoriali, che come è nelle cose saranno le classi privilegiate da Berlusconi.
Anche il ceto medio, le buste paga, private o pubbliche.

Mano libera quindi all'Italia che ha preferito Berlusconi, Dell'Utri, Mussolini, Ciarrapico, Bossi a Veltroni e company.

Il Popolo è sovrano.
Gli italiani vogliono che sia così.

Io, sia chiaro, da oggi, non sono un italiano.
Se per italiano s'intende l'Italia dei dell'Utri, Ciarrapico e Bossi.

Fabio Greggio

Movimento RadicalSocialista

Signora,
le scrivo con un orecchio completamente sordo da quasi un mese.
Sono stato raggiunto da un getto d'acciaio liquido che m'è entrato dentro il timpano ecc.ecc.ecc.

Quando cammino sbando a destra e a manca.

Quando parlo mi rimbomba il cervello.

Sono completamente "rinco" da quasi un mese.

Ma le assicuro che il dolore più forte che sto provando è vedere la sinistra spazzata via dal parlamento.
Vedere operai votare B.
Vedere più avanti di qualche mese e temere per tutto.

Domani andrò a lavorare in mezzo a leghisti, fascistoidi e berlusconizzanti che mi aspettano al varco per sfottermi.

Farò il secondo turno: 14-22

Domattina andrò a comprarmi un fazzoletto rosso che legherò al collo.

Un fazzoletto nuovo: un nuovo inizio.

Mi unisco al suo pianto
Tubal

Andiamo avanti e rimbocchiamoci le maniche tutti assieme!! Forse davvero toccato il fondo riusciremo a risalire, riusciremo a costruire una nuova sinistra, una rinnovata società civile...una nuova Italia...mi chiedo anche cosa ne sarà dei diritti civili? della legge 194? Rivedere le facce dei leghisti, di Tremonti (antipaticissimo, con quella faccia da perenne puzza sotto il naso e la sua erre moscia), del malato Bossi (ma insomma ha avuto l'ictus!!! e continua a fare "politica" (diciamo così) meglio dire continua con i suoi deliri!!!solo in Italia è possibile !!ma per carità!!! Ora chiudo e vado...e domani il lavoro e la lettura dei giornali. Assorbiremo la botta e in qualche modo ci risolleveremo...e qualcosa faremo, noi crediamo ancora che si possa cambiare, che ci sia un'alternativa, che ci possa essere un' Italia pulita, civile, solidale e unita.
Dormiamoci su, ciao a tutti, ciao Tubal!! Aspetto di vedere (quando te la sentirai) una tua vignetta sul tuo sito Ok? facci sapere!!! Notte

E' buona norma riconoscere e ammettere la sconfitta.
Loro hanno vinto.

Ma gli abbiamo dato una gran mano anche noi.
Tornerò sull'argomento
Un saluto
Tubal

Vignetta: Hanno vinto loro

E' proprio un'Italietta...ma resisteremo!!!
Com'è andata al lavoro con i tuoi colleghi?

Alle 13.30 entravo in acciaieria.
Passaggio obbligatorio in spogliatoio per vestirmi dei paramenti sacri dell'acciaiere:
Tuta ignifuga religiosamente VERDE Lega e ... già
mi giravano le OO :-)
Sono tute che se vieni investito fa fuoco fiamme o acciaio liquido non prendono fuoco.
Tu crepi, ma le tute le riciclano.

Prima di vestire la giubba ho tirato fuori dal sacchetto una maglietta polo ROSSO FUOCO COMUNISTA con tanto di falce e martello e scritta "Festa dell'Unità" la conservavo come una reliquia dei bei tempi andati e oggi era arrivato il momento di tirarla fuori dal tabernacolo.

Sono entrato.
Mi aspettavano ... gli infami :-)

Fortuna vuole (come ho già detto) che mi sono bruciacchiato un timpano e non li sentivo blaterare.
Mi sono seduto in attesa dell'orario e mentre sbiscicavano contumelie mi leggevo Il Manifesto.

Amen

Un saluto speranzoso e di lotta a tutti
Tubal

Spero di non avervi dato l'idea che lì dentro sono tutti leghisti.
Alcuni, molti si MA NON TUTTI.

Per dimostrarvelo vi linko un filmato che ho fatto e montato di una nostra manifestazione a gennaio 08.

Non siamo pochi e nemmeno senza ARMI:
Guardate per credere.

FILMATO BLOCCO

Una ventata rossa ci vuole proprio!!! Bellissima, evocativa e significativa la canzone "I figli dell'officina" da sottofondo al video. Modificata e cantata dai Modena City Ramblers...vero?
Il testo originale fu scritto da Giuseppe Raffaelli e Giuseppe De Feo, anarchici carraresi, nel 1921, mentre si preparavano ad affrontare le squadracce fasciste con gli "Arditi Del Popolo.Nel periodo della resistenza fu ripreso dai partigiani "rossi" del nord Italia. La musica deriva da un canto popolare.
Mi sono documentata come vedi!!!
Ho visto anche il video, che, ritengo tu abbia montato, in ricordo di Gaber "Democrazia"
grande come sempre!!!
Grazie!!!
Ma tu come stai?
Anche se in questi giorni ti può essere utile non sentire...ti riprenderai vero?
Ciao, Antonella

Tranquille il mio orecchio in questi giorni funziona per il meglio:
E' completamente sordo :-)
La prossima settimana ho una visita e poi vedremo.
Ma non mi preoccupo più di tanto, ne ho uno di scorta.

Mi spiace solo che nelle settimane prima del voto mi abbia messo fuori servizio e non ho potuto fare nel sito e nelle newsletter quello che volevo e mi sentivo di fare.
Amen, non avrei cambiato nulla ma mi sentirei più a posto con me stesso.

Oggi ho fatto un bannerino per coloro che non arrendendosi vogliono dirlo a tutti.
Ve lo lascio linkato qui sotto.

Antonella grazie per le informazioni su "I figli dell'officina".
Non avevo approfondito le radici del brano.

Banner

L'ho messo sul mio blog!
Per "I figli dell'officina" Grazie a te Tubal perchè mi hai dato modo di approfondire!!! Non conoscevo la canzone ma conosco i Modena (sono andata ad un loro concerto ma questa canzone non l'hanno cantata)
grazie per il tuo apporto e il tuo contributo sempre ironico, sincero e generoso!!
Curati l'orecchio e facci sapere!
Un abbraccio!
Antonella

Come va il tuo orecchio Maurizio? Spero che nell'incidente tu non abbia subito danni gravi e che il timpano riprenda a funzionare bene.
Un abbraccio
Cristiana

Voglio essere dura e netta: la sconfitta della sinistra è dovuta in gran parte a gente come voi, che si è fatta prendere dal panico dell'urna e ha affossato la sinistra quando Veltroni, il nostro giustiziere, si era già scavato la fossa.
Vergogna a lei e a suo marito.

Assolutamente in disaccordo!!! Quando finirete e finiremo di dare le colpe agli altri delle nostre sconfitte?
La sconfitta c’è stata per diversi motivi e la sinistra tutta (la rosa, la rossa, l’arcobaleno sigh) farebbe bene a fare una sana, limpida e chiara autocritica. Se come scrive Tubal, gli operai sono berlusconizzati, fascistizzati e leghizzati, vuol dire che la sinistra ha perso contatti con la sua base. A mio parere, una delle principali ragioni è che la sinistra al governo non si è distinta dalla destra, non ha avuto il coraggio di portare avanti (di progettare almeno) delle riforme coraggiose: la legge sul conflitto d’interessi, la legge sulla riforma elettorale, i diritti civili, il precariato ecc. Forse non poteva fare altrimenti vista la sparuta ed infida maggioranza sulla quale reggeva!!! Forse l’importante era cercare di sanare le finanze dello Stato!!! Ma sta di fatto che non si è tanto diversificata dal governo Berlusconi!!Almeno questa è l'idea che, a mio parere, c'è negli Italiani
Spero che questi 5 anni di governo berlusconiano (sempre se dura) non facciano capire agli Italiani in modo inequivocabile e netto la differenza tra essere governati da Berlusconiani, fascisti, leghisti, mafiosi,che mettono in discussione le fondamenta dello stato democratico (ma questo già l’ho detto) ed essere governati da una sinistra per quanto “annacquata”
La sinistra dovrà essere ripensata e ricostruita su basi nuove.Io immagino una sinistra decisa e seria che abbia un progetto di società civile, con particolare riguardo ai lavoratori, ai più deboli, ma anche alle problematiche dell’informazione libera, dei diritti civili, di uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente. Io immagino una sinistra che faccia una seria e sostanziale opposizione alla destra e non compromessi. Insomma una sinistra dignitosa, coraggiosa, che non si venda o si svaluti…
Una sinistra diversa dalla destra perchè ciò che anima la sua azione politica è un'idea di società civile, di sviluppo, nettamente diversa da quella della destra. E, a mio parere, in questi anni la sinistra tutta dovrà farlo capire agli Italiani

E' già domani
Rossana Rossanda

Scrivere oggi domenica 13 aprile, a meno di 24 ore dai risultati delle elezioni, è scrivere non al buio ma in una fitta penombra. Non al buio perché le possibilità non sono molte, arriveranno in testa Veltroni o Berlusconi, e la sinistra sulla quale la maggioranza di noi punta misurerà la sua consistenza. Ma ci sarà una grande differenza se Berlusconi vince solidamente, Veltroni non ce la fa e la sinistra non raggiunge il fatidico 8 per cento che questa legge elettorale impone, oppure se Veltroni ce la fa e la Sinistra Arcobaleno si consolida su quella frontiera. E un'altra negativa differenza se Veltroni ce la facesse ma la sinistra restasse esclusa dalla scena istituzionale.
Nel primo caso vorrebbe dire che la destra più rozza dell'Europa occidentale s'è impadronita della mente degli italiani, facendo del nostro un paese egoista e miope, nel quale ognuno si è chiuso in quel che crede il suo interesse più immediato mentre d'una democrazia decente più nulla importa; nel secondo caso, se Veltroni la spunta con infinitamente meno mezzi del suo avversario, significa che l'Italia si attesta sugli spalti d'una democrazia moderata ma ancora praticabile e che una sinistra, minoritaria ma ragionata e consistente, può interpellare e incalzare. Se invece questa sinistra scomparisse dalla scena, vorrebbe dire che l'americanizzazione è andata così avanti, che qualsiasi spinta avanzata all'interno di una egemonia liberista sarebbe ridotta al silenzio e alla marginalità.
L'arretramento è già stato grave e la discesa dura da rimontare. Quanto resta del paese che era stato il più interessante e inconcluso d'Europa fino a quasi quaranta anni fa? Per questo ci siamo battuti contro l'astensionismo che oggi significa non l'ennesima protesta ma la prova d'una immaturità e rancorosa impotenza, dalle quali qualsiasi società non solo non procede ma rischia guasti insanabili. Non so se ce li saremmo meritati. Certo nessuno potrebbe dichiararsi innocente. Il fatto stesso che siamo oggi a questo rischio, per la prima volta dal 1945, ci costringe a chiederci perché siamo arrivati a tanto e verificare i nostri strumenti, le storie e gli obiettivi. E' un'urgenza, qualunque sia il risultato di queste elezioni; anche se si dovesse verificare l'ipotesi più favorevole. Resterebbe comunque che quasi metà degli italiani guarda a una destra senza più remore, neanche elementarmente antifasciste, e che a una generosa conflittualità sociale s'è sostituito in gran parte dell'elettorato, in forme diverse, un modello di ineguaglianze e marginalizzioni, giudicato inevitabile. Siamo già oltre la società dei due terzi che qualche decennio fa prevedeva - e non ci pareva possibile - il socialdemocratico tedesco Peter Glotz.
Per questo alcuni di noi chiamano a confrontarsi subito con quella parte del paese che ha votato e fatto votare per la Sinistra Arcobaleno, in modo da mettere in atto subito un processo più allargato della somma delle sue sigle. Essa ha raccolto non una delega ma un voto che punta a qualcosa di più e che manca. E' fin evidente per quelle sensibilità diffuse che non stanno in una organizzazione, come la coscienza sempre più pressante del problema ecologico, che sta stretta in un partito per quanto valoroso, e li interpella tutti, e in tutta Europa. E' fin ovvio, ma più complicato, per le culture femministe, che non per caso non si danno una struttura di partito, e che dai partiti vengono regolarmente lusingate e offese; esse attengono a un conflitto millenario irrisolto, che si è affacciato con prepotenza a molte donne e inquieta l'altro sesso. E attraversano tutte le sigle e nessuna. Per ultimo non è altrettanto ovvia l'inquietudine e irresolutezza che attraversa tutto un popolo attorno al movimento operaio, che ha conosciuto vicende gloriose e scontri terribili e - salvo il rispetto per la corrente di Mussi, e i partiti di Diliberto e Bertinotti - non si riconosce nelle sigle di parte del Pci, del Pdci e di Rifondazione comunista. Che ci si appelli a una «identità» inequivoca per opporsi alla deriva dell'ex Pci, si può capire, ma è una posizione difensiva che non riesce a dar conto né della propria debolezza né delle innovazioni fin convulse impresse dal capitalismo diventato ormai il solo modo di produzione mondiale. E più che mai proteiforme e come sempre portatore di quella negazione assoluta dell'umano che è la guerra.
Questo è un problema per molti. Prendo ancora una volta un caso che conosco bene - il mio. Io sono una vecchia comunista, convinta della validità e dei limiti di quella critica del modo di produzione che è il marxismo. Da quando sono stata esclusa dal Pci e dopo la fine del Pdup ho sempre votato per una sinistra alternativa ma non ho mai aderito a una delle sue organizzazioni. Non per essermi convertita, ma al contrario per aver radicalizzato la mia riflessione sul conflitto sociale. E insieme per essere stata interpellata drasticamente come donna dal femminismo, e come essere (per quanto può) pensante dall'ecologia - due dimensioni delle quali la prima non stava nella mia formazione di emancipata, e la seconda non era ancora visibile sul volto del pianeta. Come non intrecciare queste tematiche nella sinistra alternativa che si auspica? Diciamo la verità, ora come ora al di là di qualche benintenzionato riconoscimento, ognuna di queste culture esclude l'altra dal proprio giardino.
Non si tratta di cattive volontà, penso, ma di paradigmi diversi che non si sono incrociati, salvo - e sembra assurdo - nella vita concreta di ciascuna e ciascuno: questa sì li ha incontrati, o vi è inciampata. La questione dei sessi, quella dell'ecosistema, e anche il dolore - come chiamarlo altrimenti - della lunga vicenda e poi sconfitta comunista. Da quando esiste ho votato Rifondazione, l'ho detto, ho stima per molti dei compagni che vi militano, ma non sono mai stata una di loro, perché neanche Rc, nella sua strada talvolta a zig zag, esprime tutte le urgenze «politiche» che il mondo mi scaraventa addosso. Né mi contenterebbero agevoli sommatorie; a fasi differenti e differenti paradigmi politici e culturali - i due piani non sono separabili - o fa fronte una rielaborazione che li assume e ne rompe la separatezza, o non c'è formula in grado di avere un reale impatto.
So bene che non sarà un lavoro facile, è un travaglio - come ogni volta che si cerca di imprimere una svolta dall'interno della ricchezza del vivente, senza tentare scorciatoie. Elaborazione è cosa diversa da una tesi proposta ai più da un gruppo o qualcuno di illuminato, ed è anche diversa dal suo reciproco, cioè un contenitore di voci che non si parlano. Di questa seconda cosa è diventato un esempio preclaro, spero di non offendere nessuno, il manifesto - non solo per un vizio ma anche per una virtù, non precludersi di essere una sonda nelle diversità che esplodevano dalla crisi dei comunismi (e non soltanto dall'89). Non nell'averle troppo sondate sta la debolezza nostra che, spero di nuovo di non offendere nessuno, è innegabile.
Per questo bisogna cominciare a confrontare tesi e ipotesi. Tenendo come obiettivo un fare, un intervento - anche se ogni tanto sarà un semilavorato - contro la tendenza alla catastrofe che si è riaffacciata. Vorrei non essere fraintesa né esprimermi in modo ingeneroso verso chi ha tirato in tempi difficili minoritarissime carrette. Dico soltanto, e non sommessamente, che stanchezze e depressioni o autogiustificazioni sono comprensibilissime, umanissime, eccetera, ma non è davvero il caso di proporre alla gente i risultati di incontri preliminari a porte chiuse, ciascun gruppo per sé, intento a partorire gruppi dirigenti divisi e paralleli, destinati a non incontrarsi mai. Come la maionese impazzita, la sinistra non si coagulerà senza uno o più tuorli freschi. E molto olio di gomito.
So che, simile a una Cassandra - e le Cassandre, ahimé, finiscono male - sto scrivendo da un pezzo che non abbiamo molto tempo davanti a noi. Ma qualcuno mi dimostri che non siamo in affanno e ritirata. Ne vogliamo derivare qualche insegnamento? Vogliamo smettere di nobilmente miagolare sulla crisi della politica altrui e provarci nello sperimentarne noi forme diverse? Affrontando un percorso sicuramente accidentato ma tendendo almeno a sedimentare un corpo di analisi e progetti e azioni condivisi? Condivisi e non precludenti? Portandovi ogni esperienza, collettiva o personale, compiuta o in progress, pur che sia disposta a guardarsi in faccia ed esporsi. Partiti, sindacati, movimenti, culture, singoli che abbiano voglia, anzi bisogno, di parlarsi e ascoltarsi. Non c'è nessuno che non porti su di sé qualche livido, che non conosca l'amarezza di essere stato battuto. E magari qualche risentimento per ingiustizie patite. Ma francamente che cosa importa rispetto alle dimensioni dell'urgenza che ci sta davanti?
Quel che ci ha fatto mettere nell'urna in queste ore la stessa scheda, e senza soverchie illusioni semmai ne abbiamo avute, è che non abbiamo deposto le armi (della critica, tranquilli, sono una pacifista). Vadano in pace coloro che dichiarano la guerra finita. Saranno svegliati fin troppo presto.

http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/14-Aprile-2008/art1.html

A Roma in quattro non cedono il posto al quasi 99enne premio Nobel
Scatto d'orgoglio della senatrice: "Preferisco aspettare". Poi la rivincita:"Continui così"
Dispetto alla Montalcini al seggio
"Faccia la fila come gli altri"
di FRANCESCO BEI

Rita Levi Montalcini
ROMA - Qui non c'entrano le cinque lauree, il premio Nobel per la medicina, le mille pubblicazioni e nemmeno il laticlavio a vita. Forse è semplicemente un fatto di educazione, quando da bambino ti insegnano a cedere il posto a chi è più anziano. Se poi l'anziano ha quasi 99 anni (tra 9 giorni) e non ci vede nemmeno bene, il fatto che si chiami Rita Levi Montalcini diventa evidentemente secondario. Eppure tutto ciò non è bastato a evitare alla senatrice a vita di dover attendere in piedi mezz'ora prima votare, per colpa della maleducazione di quattro elettori che si sono rifiutati di farla passare avanti.

La scena si è svolta ieri poco prima di mezzogiorno a via Reggio Calabria, al seggio istituito presso la scuola "Falcone e Borsellino", vicino a piazza Bologna, quartiere medio-borghese della Capitale. La Montalcini si è presentata a braccetto di un accompagnatore il quale, vista la lunga fila, ha chiesto alle persone in coda la cortesia di far votare prima la signora. Senza presentare credenziali, solo un gesto di educazione verso un'anziana ipovedente. La risposta poteva essere scontata e invece no.

"Faccia la fila come gli altri", ha risposto un cinquantenne. E così un'altra signora: "Non esiste, anch'io ho fretta di votare". E poi un altro e un'altra ancora: "Non vedo proprio il motivo". Allertato dagli scrutatori, a quel punto è intervenuto il presidente di seggio: "Senatrice, se vuole la facciamo passare avanti". Una gentilezza quasi scontata, che si concede normalmente alle donne in gravidanza, ai disabili, agli anziani. A quel punto però è stato il carattere della Montalcini a prendere il sopravvento: "Grazie presidente, preferisco restare in fila come gli altri. Pazienza". Una scrutatrice le ha quindi offerto una seggiola: "Almeno si sieda, prego". Ma la senatrice ha rifiutato anche quella: "No, grazie davvero. Preferisco restare in piedi".

La rivincita contro quei pochi maleducati Montalcini se l'è presa poco dopo, al momento di uscire dal seggio. Tutti i ragazzi della sezione elettorale le si sono fatti intorno, davanti agli elettori ancora in fila, per chiederle l'autografo. "Vada avanti così". "Coraggio".
L'episodio, in sé banale, potrebbe testimoniare al massimo dell'inciviltà dei tempi in cui viviamo, che ognuno può sperimentare salendo su un autobus o facendo una fila a uno sportello. Se non fosse che Rita Levi Montalcini è stato il bersaglio in questi due anni di una violenta campagna di discredito portata avanti con insistenza da alcuni esponenti politici del centrodestra e da alcuni quotidiani d'area.

I ragazzi della Destra si distinsero in ferocia: "Diamole un incarico al Ghetto", "di profilo è pure più odiosa", erano le cose che si potevano leggere sul loro blog. Fino alla proposta di consegnarle un paio di stampelle, "tanto l'indirizzo lo conosciamo, vogliamo dargliele personalmente". Diceva il loro capo, Fabio Sabbatani Schiuma: "Loro, i senatori a vita, sono le stampelle di questo governo sì o no? E poi se son vecchi se ne stessero a casa".

La Lega del resto non fu da meno, fino ad arrivare alla proposta di eliminare gli stanziamenti per la fondazione scientifica della senatrice. Non ci si stupisca se poi qualcuno non dà la precedenza a una signora centenaria, è già tanto che non le abbiano fatto lo sgambetto.

(14 aprile 2008)

da la Repubblica

Che schifo. Altri cinque anni con quel piccolo uomo dal Grande Ego (vi ricorda qualcuno?) e coi suoi beceri alleati.
Eppure, alla fin fine, abbiamo quel che ci meritiamo. Niente ambientalisti al Parlamento (Silvio vuole la "modernità": in un mondo che sta implodendo, parlare di modernità è patetico, ma tant'è), niente Sinistra, niente diritti ai lavoratori (ma che parlo a fare, io che lavorerò solo fino a giugno - e poi qualche santo provvederà?). E quando Bossi otterrà il suo federalismo fiscale (e questa volta lo otterrà, è sicuro) forse molti italiani da Firenze in giù inizieranno a mordersi le mani. Ho detto "forse", perché il nostro Paese ha da sempre la memoria corta e il cuore traballante.

Oggi sono molto triste, Franca.
Ho iniziato a convivere col mio compagno il mese scorso e spero di poter portare avanti la mia nuova vita.
Perché, per vivere insieme e formare una famiglia, l'amore è importante, ma non basta. Occorrono sicurezze economiche, stabilità, certezze per il futuro sociale e ambientale. E noi tutto questo non l'abbiamo e, visti i tempi che si profilano, è probabile che andrà sempre peggio.

Voglio ancora sperare che possa esistere una Sinistra; voglio credere che risorgeremo dalle ceneri e diventeremo una splendida fenice, capace di cantare a gran voce in nome di noi tutti.
Voglio crederci, sì. E da domani, è probabile, ricomincerò a lottare. Ma non oggi. Oggi non ce la faccio.

Ciao Franca.

Ci ho sperato, fino all'ultimo, che il mio Paese non si riconfermasse popolato da una gran massa di beceri che ragionano con la pancia e il portafoglio. Speravo, se non in una vittoria della Sinistra, almeno in un testa a testa finale, non in questa voragine di distacco che si è rivelata a conclusione degli scrutinii. Ho votato per un partito che non ha conquistato nemmeno un seggio nè alla Camera nè al Senato, grazie alla legge elettorale da Repubblica delle Banane che ci ritroviamo. L'Italiano medio ha preferito dar fiducia a Berlusconi, intortato dalla sua abile retorica durante i comizi da varietà del sabato sera di canale5, o si riconosce nell'ideologia leghista, se così si può definire. E io devo lasciare che simili individui decidano anche per me e per chi come me è disgustato dalla politica degli ultimi anni eppur non intravvede all'orizzonte una minima speranza di miglioramento.
Sono spaventata. Dal futuro che ci attende, dove il Popolo delle Libertà- ex Casa delle ("facciamo un po' come cazzo ci pare" ironizzavano all'Ottavo Nano)si è accaparrato un numero di cadreghe tale per cui potrà agire onorando in toto il nome che ha scelto; ma anche rabbrividisco constatando un impoverimento generale della cultura degli italiani, e che questa è destinata solo a peggiorare finchè sarà in mano alla destra... Scusate lo sfogo, ma almeno qui so che sarò capita.
Irene

Essere di sinistra.

Complimenti! Abbiamo perso nettamente!
(Scusate l'ironia, è una reazione al dolore e alla delusione).
Non penso che questa sconfitta caschi dal cielo, credo invece che sia il frutto di un malessere che persiste da tempo all'interno della sinistra italiana, al pari, peraltro, di quella francese.
Credo che, nel nostro caso, fondamentalmente
si paghi pegno per non avere saputo invertire la tendenza all'estendersi della povertà e all'innalzamento dei picchi della ricchezza. Le difficoltà economiche dei ceti medio-bassi sono aumentate mentre gli interessi dei poteri forti non sono stati minimamente scalfiti. Questo è contro la stessa natura di una sinistra fedele ai propri ideali, e non le è stato perdonato dagli elettori.
Poi possiamo cercare e trovare innumerevoli concause, tutte vere, tutte incidenti, ma nessuna di queste decisiva quanto la dimostrazione pratica degli svolgimenti di questi ultimi due anni.
Eravamo al governo e abbiamo fatto di tutto per complicarci la vita fino a cadere, pur sapendo cosa si sarebbe prospettato.
Abbiamo affrontato le elezioni nella contraddizione infausta, da parte del Pd, di avere tenuto una linea accomodante verso destra e intransigente verso la sua stessa sponda politica e culturale.
Abbiamo ottenuto come risultato un netto spostamento verso destra dell'intero asse politico. Quello che voleva essere un argine al degrado sociale e istituzionale si è rivelato il viatico per l'affermazione, dalla'altro lato, di un culto della personalità che tanto ricorda il ventennio fascista.
Pagheremo il prezzo pesantissimo dell'uscita dal parlamento di tutti i partiti di ispirazione egualitaria, ambientalista e comunista.
Per questo intere classi sociali, correnti di pensiero e di cultura, movimenti e organizzazioni che rivendicano i diritti di chi, da sempre, paga per tutti, rimarranno senza rappresentanza nelle istituzioni, relegate in uno spazio extraparlamentare.
Credo che un'autocritica sia doverosa. Tutti impegnati in un estenuante processo di distinzione, non abbiamo compreso che questo era il male interno che sta devastando la sinistra italiana. Nè siamo stati capaci di curarne le conseguenze: la disgregazione, il dissolvimento, lo svuotamento degli ideali di giustizia sociale, di ambientalismo, di equa distribuzione delle risorse, di valorizzazione del lavoro . Abbiamo fatto di tutto per distinguerci e per perdere. Ci siamo distinti e abbiamo perso. Abbiamo ceduto alla logica del "tanto peggio tanto meglio"? Ora abbiamo ottenuto il tanto peggio. Sono proprio curioso di vedere se e come si manifesterà il "tanto meglio". E soprattutto per chi.
Resta da sperare, per il nostro "essere di sinistra!, che la società sia in grado di sviluppare in modo sollecito gli anticorpi adeguati per risanare questa deriva fascistizzante.

Credo che si debba prendere atto del fatto che alla maggioranza degli italiani non importa un fico secco di giustizia, legalità, conflitti d'interesse, mafia o inquinamento, questo significa che alla maggioranza in Italia non interessa la democrazia.
Se la Lega ha raddoppiato i suoi adepti, significa, a mio parere, che è in atto, nelle regioni in cui domina, un processo che pare essere il prosieguo della repubblica di Salò. Ha preso quota un principio fascista che trova nello spazio lasciato vuoto dalla sinistra il terreno per rivendicazioni di carattere regionalistico e secessionista.Ed è con quel principio, come alleato fondamentale, che si organizzerà il governo di Berlusconi.
Il disastro del pensiero democratico è gravissimo e dovremo assistere, temo, a cose ben peggiori di quelle che ci hanno scandalizzato negli anni dal 2001 al 2006 e direi anche dal 2006 al 2008.
Non credo che si possa immaginare che questa società italiana , per come si è espressa, sia in grado di sviluppare gli anticorpi invocati da Indro Montanelli.
Saremo sommersi dall'attività di questo governo, ne patiremo tutti i giorni le conseguenze.
Ci vorrà tempo per elaborare questo disastro della cancellazione della sinistra in Italia e tempo per trovare idee e organizzare un pensiero e un'attività capace di trasformare questa terra che amo.
Vi prego, non ridiamo più delle gaffes che arriveranno e delle stramberie che si manifesteranno, prendiamole sul serio.

http://www.giuliettochiesa.it/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&a...

Foto truccata

Riflessione del giorno dopo il diluvio
Giulietto Chiesa, 15 aprile

Ho già ricevuto molte lettere e telefonate disperate. Il loro dato comune è che "non c'è più niente da fare", "l'Italia è stata guastata in modo irrimediabile", "gli italiani hanno scelto il peggio, dunque è quello che si meritano, peggio per loro, e anche per noi". Qualcosa di simile al saragattiano (ma chi era costui?) "destino cinico e baro".

E' un errore. La foto dell'Italia che emerge da queste elezioni è una foto truccata. Truccata dalla legge truffa con cui la coppia Veltroni-Berlusconi ci ha costretto a votare.

Non c'è dubbio che i guasti del berlusconismo sono penetrati in profondità in tutti i settori della società italiana, e di questo si dovrà molto discutere per cercarne le cause.

Ma a sinistra si è votato sotto costrizione. Tutti abbiamo votato per costrizione, di fronte a una scheda che non permetteva di scegliere, di fronte al ricatto del voto "utile". Veltroni ne ha fregati molti, a milioni, con questo trucco. Colpa loro? Anche, ma colpa derivata. Chi ha in mano il bastone dei media amici può fare questo ed altro, e Veltroni li aveva e li ha amici (inutile parlare di Berlusconi).

Non esiste più una sinistra? Un campo democratico della solidarietà, della giustizia sociale? Un campo pacifista, un campo operaio? Un campo giovanile e precario? Un campo veramente ambientalista, un campo che guarda a un'altra società, che non sia ostile all'Uomo e alla natura? Niente affatto! Esso esiste ed è grande.

Ma è stato privato della sua rappresentanza. Anche per colpa dei suoi dirigenti inetti, questo è certo, perchè solo degli inetti potevano concepire una campagna elettorale come quella fatta dalla Sinistra Arcobaleno. Che ha ingannato i suoi elettori potenziali facendo loro credere che un centro sinistra sarebbe ancora stato possibile. E questi hanno votato Veltroni (ritenendo che fosse ancora di sinistra), oppure hanno dato voto disgiunto. Gli altri non sono andati a votare, per delusione, per sconcerto e per rabbia.

Ma quei milioni di elettori di sinistra non sono spariti. Esistono. Non si vedono solo perchè il gioco di prestigio funziona. Dobbiamo romperlo, prima di tutto noi.

Dunque, cari compagni e cari amici, non facciamoci ingannare due volte. La frittata è venuta rotonda soprattutto perchè la padella che ci hanno messo di fronte, senza possibilità di scelta, era rotonda. Ma la società italiana è piena di spigoli, che non tarderanno a farsi sentire. Naturalmente se non piangeremo di fronte a una fotografia ritoccata.

Posto qui un articolo che condivido soprattutto nell'ultima parte che ho evidenziato

www.liberacittadinanza.it

HA VINTO LA DESTRA, MA PER FAVORE NON SALIAMO SULL'AVENTINO!
di: Barbara Fois - Liberacittadinanza

Mentre sullo schermo TV si susseguivano proiezioni e percentuali elettorali un senso di irrealtà pervadeva la mia mente. Non potevo davvero credere a quello che sentivo e vedevo. Uno tzunami politico da fine del mondo.

E adesso mi sento delusa, ferita e costernata quanto tutti, penso. Due dati, che già singolarmente sarebbero preoccupanti, si trovano adesso pericolosamente a coincidere: il boom della Lega e la scomparsa della Sinistra, rendendo il quadro politico del paese assolutamente spaventoso e irreale. La sinistra arcobaleno passa da 38 senatori e 72 deputati a zero assoluto. Spazzata via tutta la sinistra d’un colpo.

Partito socialista azzerato. Non saranno più nel parlamento di questo paese. Difficile da ingoiare. Non era mai successa una catastrofe politica così totale. Fra l’altro in concomitanza con l’aumento così pericoloso della destra più becera e violenta e del partito più xenofobo d’europa. E’ normale che tutto questo ci crei uno stato di ansia profonda, perché è sicuro che questo vorrà dire un regresso civile a 360 gradi su tutto: dai libri di storia riscritti da Dell’Utri, alla legge sull’aborto affidata a Ferrara, dal nucleare costruito alla faccia nostra, alla magistratura imbavagliata e privata certamente dei suoi migliori e più democratici elementi... Tutto allo sfascio, gente. Tutto. Siamo fuori dall’Europa, ma soprattutto siamo fuori dalla storia. Ci aspettavamo di perdere, ma questa è una disfatta, una tragedia greca.

Ma è il momento di ragionare politicamente e non con «la pancia».
Bertinotti & c. faranno le loro analisi, ma dubito che capiranno davvero perché hanno perso così clamorosamente. Questa sconfitta è proprio il caso di dire che «viene da lontano» ed è da addebitarsi quasi interamente al pavone in cachemire che adesso, mentre la nave affonda, prende le distanze e se ne va, come il re «sciaboletta» all’indomani dell’8 settembre. Lui ha fatto una politica protezionistica del proprio orticello, no: del proprio filare di carote, fregandosene allegramente di mandare a picco il primo governo Prodi e offrendo - complice Turigliatto - l’Italia a Berlusconi.

Da quel momento le loro scelte sono state sempre volte alla propria immobile perpetuazione, chiudendosi alla società civile e a qualsiasi altro nuovo e fresco apporto, in una demenziale e snobbistica ricerca di «purezza». Si sono mummificati intorno alla falce e martello, senza chiedersi se la classe operaia nel frattempo era cambiata e come e quanto e che bisogni avesse, con un sindacato a dir poco assente.

E poi si sono improvvisamente svegliati e hanno ricucito uno sgangherato cartello elettorale, per fare il quale hanno rinunciato perfino al proprio simbolo - unico motivo per cui una vecchia sinistra nostalgica continuava a votarli - credendo di fare una cosa furba e riuscendo invece solo a dimostrare ai propri altrettanto schizzinosi elettori che non erano diversi dagli altri.

Hanno sbagliato ogni scelta, anche quand’erano al governo, ponendo veti e ricatti, scontentando i propri alleati, ma non facendo nemmeno le battaglie che avevano promesso ai propri elettori e così scontentando anche loro. Come si suol dire: hanno raccolto quel che hanno seminato e lo dico veramente con molto dispiacere.

La Lega invece ha assecondato i desideri più indegni dei propri elettori, razzisti e xenofobi e ha promesso di cacciare i clandestini, di fare pulizia etnica e religiosa, di creare ronde armate. Era ovvio che la premiassero. Certo, a noi fa venire i capelli dritti in testa, ma è certo che mentre la Lega è in sintonia coi suoi elettori, la sinistra non capisce più i suoi. E non è colpa solo di Veltroni come diceva stanotte Bertinotti, facendo come sempre a scaricabarile.

La cosa è molto più profonda, ripeto: se ci fosse stata ancora una intesa fra i vertici della S e il suo elettorato, niente avrebbe potuto convincerlo a cambiare voto o a non andare a votare: non è mai stato un elettorato che si è fatto condizionare da nessuno, infatti. Quindi prendersela con Veltroni è solo un altro modo per non ammettere le proprie responsabilità della sconfitta.

Quanto a Veltroni, che piaccia o no, è l’unico che ha messo argine a una sconfitta che poteva essere anche più grande e totale e cancellare tutto il CS dalla faccia di questo paese. Non avevo nessuna simpatia per Veltroni, anzi: proprio il contrario. Quando ci furono le primarie sperai molto che nel PD, in questo nuovo partito che nasceva dalle ceneri dell’Ulivo, ci fosse posto anche per la società civile e mi sarebbe piaciuto che lasciassero spazio alla candidatura di Furio Colombo, ma così non fu ed io ci misi una pietra sopra.

Non speravo quindi in nulla, ma dopo aver sentito qualche intervento pubblico e qualche comizio di Veltroni, cominciai a sperare che forse ci poteva essere una possibilità non solo di sopravvivere, ma perfino di vincere. Non mi importa se non è il cavaliere dalla bianca armatura, se non è l’eroe, il nuovo «Che», il Messia Rosso che noi tutti aspettavamo e che cercavamo di vedere in tutti i leader non provenienti dalla stia della casta, venendo sempre delusi (Cofferati, che ha fatto «il gran rifiuto» e si è accontentato delle lenticchie bolognesi e il governatore sardo Soru, tanto per fare qualche esempio illuminante).

Non è certo il mio mito, ma debbo ammettere che è comunque l’unico che è andato incontro ai bisogni della gente, l’ha ascoltata. Se poi la gente dice e vuole cose che noi non condividiamo è un altro paio di maniche. Se noi non condividiamo i modi e i mezzi che Veltroni ha usato, se noi pensiamo alla sinistra in un modo diverso, è un’altra storia e non è in questo momento in discussione. La cosa fondamentale e che lo ha largamente premiato è che lui è stato l’unico ad ascoltare quello che diceva e voleva la gente.

Ci ruga perché non è quello che pensiamo e vogliamo noi e non vogliamo arrenderci all’evidenza, che pure ora dovrebbe essere palese: questo è un paese di destra, amici miei. Nel migliore dei casi è un paese moderato. E’ bigotto, reazionario e pauroso di ogni novità. E’ pavido, irresponsabile, corrotto e cinico « Francia o Spagna purchè se magna» è sempre stato il suo motto. Siamo noi che lo pensiamo colto, civile e progressista, ma il voto di oggi deve svegliarci da questa illusione. Prendiamone atto. Solo così potremo ridisegnare il nostro futuro.

Al momento comunque l’affermazione del PD ci lascia un minimo di spazio democratico per riprendere fiato. Se da domani possiamo ricominciare a discutere fra noi e a ridisegnare la nostra Sinistra è anche grazie a lui. E ammetterlo non ci toglie nulla.
Dobbiamo smetterla invece di farci sempre tanto male fra noi. E cominciare a ripensare a un nostro ruolo autonomo e originale. E allora forse è bene che la sinistra cominci a pensare che il tempo dei grandi leader è finito e che inizia invece il tempo in cui tutti noi possiamo essere - in modi diversi - protagonisti e responsabili.

In questo l’esperienza dei movimenti e dei girotondi è un elemento prezioso e da non sottovalutare o sprecare. L’altra cosa è trovare un riferimento anche a livello europeo. Superando le divisioni stupide e penalizzanti, dovremmo collegarci alle altre sinistre europee, conoscere bene qual è la situazione nei vari paesi e poi riflettere se alcuni modelli possono esserci di spunto o se invece dobbiamo trovarci una strada originale, ma comunque tenendo sempre contatti con le altre esperienze europee e non solo europee.

Ci sono tante cose da fare e su cui vigilare nel nostro paese, a cominciare dalla democrazia e dalla Costituzione; ci sono problemi che riguardano l’energia alternativa, la salute, la ricerca, la scuola, il lavoro, la mafia e la criminalità organizzata. C’è tanto da fare: basta solo riorganizzarsi e non isolarci. La cosa più stupida in questo momento è continuare a piangere sul latte versato.

Potrebbe essere un buon inizio organizzare una bellissima festa della democrazia il 25 aprile. Anche per dire alla destra che la sinistra non è sparita: c’è e ci sarà sempre.

E poi «domani è un altro giorno» come diceva Rossella O’Hara, che di sconfitte se ne intendeva. Lo so, non è una citazione colta, ma è quella che si attaglia meglio a questo momento. E del resto, in questa situazione, di cercarne un’altra più colta e adeguata - tanto per continuare a citare Margaret Mitchell - francamente me ne infischio.

Creato da mariaricciardig
Ultima modifica 2008-04-15 16:43

la vittoria di berlusconi è una manna dal cielo
sortirà due effetti
farà toccare il fondo a questa disgraziata italia e da lì si sa si potrà solo risalire
farà aprire gli occhi alla sinistra, convincendoli che forse ogni tanto qualcosa di sinistra toccherà pur farla

sor.riso

Più che come una manna, la vittoria di Berlusconi, mi sembra una mannaia sospesa sui diritti civili e democratici e sul futuro di questo Paese. Non dimentico Genova, le leggi ad personam, il conflitto di interessi, la sudditanza a Bush, l'amicizia con Dell'Utri. E prendo atto che gli Italiani l'hanno votato; per non scordare nulla prendo atto anche di questo.
Per questo goditela pure tutta questa "manna" velenosa, gioisci pure di questo frutto dell'autolesionismo, se la tua ragione te lo consiglia e la tua sensibilità te lo permette.
Io non ci riesco.

vedo che hai votato per Berlusconi alla fine, un'ode alla tua saggezza

Io mi sto riprendendo un pò e, mi pare d'obbligo complimentarmi con TUTTI quelli che ci invitavano al 'non voto'o giù di lì...
cosa farà grillo...?
se , con questo ritorno di 'bellachioma' l'Italia toccherà il fondo , caro Sor.riso ,lo penso anch'io ma non sono così autolesionista pensare che ci voleva questa catastrofe per svegliare la coscienza della sinistra. Il problema sta nel 'popolino' con animo xenofobo ,prima di tutto.
A questo punto vedrei meglio la faccia di un Bossi o un Borghezio alla presidenza....
ps.perchè non chiediamo anche noi la conta delle schede ...???
laura

capisco la difficoltà di dialogare con uno scritto senza audio
ma pensare che io possa aver votato per berlusconi, bhè .......
io ho annullato la scheda, come la mia coscienza mi ha suggerito di fare
non sono deluso o amareggiato o.., la vittoria di berlusconi era annunciata
da 15 anni è annunciata
da 15 anni non si è fatto quello che si doveva fare, anzi lo si è leggittimato ogni anno di più era logico questa debacle

adesso, forse, dopo sto paracarro nei denti, la sinistra tornerà a fare la sinistra e questo è un bene per il paese, con o senza i 5 anni di regime berlusconiano

sor.riso

Il tuo commento mi fa tanto tristezza quasi quanto la vittoria di berlusconi e della sua armata!!!
Scusa ma non t'invidio e mi spiace per te che sembri non avere illusioni, sogni e niente sembra smuoverti dal cinismo ed indifferenza in cui ti sei chiuso.In fondo questa disgraziata Italia è il paese in cui vivi e se tutti si mettessero da parte per stare a vedere cosa succede...difficilmente l'Italia potrebbe risalire. Avere passione, ideali, essere coinvolti in un progetto, sentire battere il proprio cuore per qualcosa è essenziale per sentirsi vivi.

"l'unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente" (Jovanotti "Fango")

cara Clara spari sempre sentenze così senza che nessuno te lo richieda?
non pensi che hai troppo pochi elementi su di me per dare giudizi?
io non sono triste per "l'avvento" di berlusca
come non sarei stato felice per la vittoria di veltrux, poichè ritengo che sono entrambi le facce di una stessa medaglia
sono anche convinto che la stragrande maggioranza degli italiani sono in disparte a vedere quello che succede
quindi la vittoria di berlusca è un toccasana
darà lo schoc indispensabile all'italia per uscire dalla cacca
e darà lo schoc indispensabile alla sinistra per ritornare a fare cose di sinistra

capisco la vostra delusione, ma non comprendo il vostro vittimismo
era una sconfitta annunciata, non si è fatto nulla per evitarla, anzi si sono dati da fare per facilitare il compito a berlusconi
che fai piangi sul latte versato?

ribadisco, l'italia ha assolutissimamente bisogno di uno scossone violento per uscire da questa situazione e ritengo che la vittoria di berlusca possa dare questo scossone
se questo non accadrà, bhè avremo la riprova che abbiamo il governo che ci meritiamo

sor.riso

Caro sor.riso, solo tu pensi di avere il diritto di "sparare sentenze"?
Perchè, credimi, ne hai sparate a raffica, e molto discutibili, specialmente perchè espresse da chi ha fatto professione di ignavia. Col tuo "non voto" non hai fatto nè bene nè male, semplicemente non hai fatto. E magari questo ti ha illuso di essere esente da responsabilità. Povero incosciente!
Anch'io, come Antonella, ti sento come una persona molto triste. Non è una sentenza, è la sensazione che susciti in me.
Triste e irresponsabile complice dello status quo, del degrado che vedi solo fuori di te.

di grazia gentile sig. gargantua vorrebbe ricordare alla mia halzaimeratica mente quando e in che modo ho "sparato sentenze"?
avrei bisogno di una cortesia da parte sua:
gli epiteti relativi alla mia persona che lei usa, gentilmente vorrebbe confortarli con dati di fatto?
che so una cartella clinica
il parere di un luminare
la perizia giurata di uno psicologo
altrimenti mi vedo costretto a cestinarli come pure illazioni
le sue personali sensazioni non suscitano il mio interesse, ne tantomeno le sue personali considerazioni sul mio "operato"
però mi ritengo una persona ragionevole e disponibile verso gli altri, se questo suo agire la fa star bene, sono propenso a darle questa soddisfazione.
magari però per non tediare gli altri utenti del blog potrebbe inserire un p.s. chiarificatore, così da dare agio a quanti leggono, di "filtrare" i suoi messaggi nei miei confronti.

sor.riso

Per rinfrescarle la memoria le ricordo le sue più recenti "sentenze":

"sono anche convinto che la stragrande maggioranza degli italiani sono in disparte a vedere quello che succede
quindi la vittoria di berlusca è un toccasana
darà lo schoc indispensabile all'italia per uscire dalla cacca
e darà lo schoc indispensabile alla sinistra per ritornare a fare cose di sinistra".

Forse non avrò modo di dedicarle molto tempo sor.riso, ma mi riservo di intervenire quando vedo che accusa altri di quello che sta facendo lei, o quando ritengo di obiettarle qualcosa, di rilevare qualche sua contraddizione, o inesattezza. Di questo è fatta la dialettica, di questo vivono i blog.

una convinzione personale è una sentenza?
sarebbe quindi la stessa cosa dire: sono convinto che lei sia un imbecille, che dire: lei è un imbecille?
bhè se questo è il suo metro ok ho sparato sentenze a raffica, ma che fa sig. gargantua anzicchè confutare questa mia convinzione lei dice che sono un "imbecille" e chiude la discussione?

""Forse non avrò modo di dedicarle molto tempo sor.riso, ma mi riservo di intervenire quando vedo che accusa altri di quello che sta facendo lei, o quando ritengo di obiettarle qualcosa, di rilevare qualche sua contraddizione, o inesattezza. Di questo è fatta la dialettica, di questo vivono i blog.""

una prece, porti le prove, se ha da obiettare obietti nel merito, se ha da rilevare le mie contraddizioni rilevi le mie contraddizione e null'altro, nel caso di inesattezze confuti pure ma restando sempre nel merito
se vuole che ci sia dialettica tra me e lei
altrimenti lei continuerà a rincorrere le sue faccende ma io eviterò di perdere tempo prezioso a rispondere alle sue illazioni

sor.riso

Caro sor.riso non ho sparato sentenze ma semplicemente ho espresso l'impressione che tu mi dai. Sembra che per te è tutto uguale, che "non ti tocca" , nè se capita una cosa nè un'altra...Evidentemente sei molto deluso dalla situazione e questo atteggiamento "menefreghista" è una difesa contro la tua delusione...Questo atteggiamento, a mio parere e come ho scritto, può comportare il rischio di non sentire più niente...di fare parte di quella Italietta che, fregandosene che venga denigrata la Costituzione, la legge, la magistratura, le istituzioni e i valori democratici, s'interessa solo del proprio orticello e che non le vengano tolti il calcio e le trasmissioni tv (di Berlusconi ovviamente)
Forse non sarai così però è l'impressione che mi dai e in fondo... sono fatti tuoi.
Per il resto partiamo da punti di vista differenti. Rispetto il tuo ma non lo condivido per le motivazioni che ho sempre scritto.
La Sinistra ha la sua responsabilità indubbiamente e di ciò si è scritto e si scriverà.
Bisogna vedere dopo questi 5 anni come l'Italia sarà diventata (dal punto di vista morale e civile) e se e come (a che prezzo) riuscirà a riprendersi.
Durante questi anni, la Sinistra (tutta), si spera ricostruita e vera alternativa alla destra, avrà la responsabilità di limitare i danni di questo governo che sarà condizionato dai Leghisti (il vero Boss è Bossi , come ho letto...ma è mai possibile?).
A mio modesto parere, la Sinistra dovrà diventare un punto di riferimento per tutti coloro che credono in certi valori ed ideali e che vogliono costruire una società civile che rispecchia questi valori e basare l'azione politica per la costruzione di questa società.

le impressioni possono essere fallaci
ma viviamo di impressioni
e appunto sulle mie personali impressioni, non supportate da nesuunissimo studio, ritengo che la vittoria di berlusconi sia un fatto positivo.
le attese del popolo sono enormi
come lo erano 2 anni fa
e disattenderle non è salutare
ora, ritengo che berlusconi continuerà a comportarsi come ha sempre fatto
questo porterà l'italia a toccare il fondo
se la sinistra saprà scendere dal piedistallo e tornare a "vivere" la vita dell'operaio, del precario, della famiglia che fa i salti mortali per arrivare a fine mese, potrà mettere le basi per costruire una vittoria epocale
di certo però, ritengo che debba "buttare via" quasi in senso letterario, la dirigenza che ha saputo essere così distante dalla vita vera

sorriso è un gioco , come sor mario per questo c'è il punto

sor.riso

da :http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=...

Canale Zero - 5-3-08

(7914 letture)

Canale Zero
Appello per una informazione libera

Cari amici e amiche, compagne e compagni di un'Italia che non si arrende. Lo sfacelo della situazione e della classe politica e una vera e propria emergenza democratica impongono di rompere indugi e timidezze, divisioni e recriminazioni.

Dobbiamo, in primo luogo, difenderci. E possiamo contr'attaccare.
Per farlo è ormai indispensabile dotarci di strumenti di comunicazione di massa che realizzino un'informazione democratica e che ingaggino una battaglia per la difesa della democrazia e del Bene Comune.

Noi riteniamo che milioni di persone, in Italia, aspettino questa proposta e siano pronti a sostenerla.
Ma farla richiede un impegno finanziario non indifferente. Non vi sono partiti, sindacati, imprenditori disposti a finanziarla. Se vi fossero vorrebbero controllarla. Cioè non servirebbe allo scopo. Quindi dobbiamo fare per conto nostro. Ciascuno di noi, di voi, diventi editore e protagonista.

E' tra voi, tra i cittadini, che dobbiamo raccogliere la somma necessaria per avviare l'esperimento. Che è grande, immenso, ma che dobbiamo fare con gli spiccioli. Un Davide contro i sette Golia. Ma non occorre avere decine di miliardi di euro per fare una informazione decente e libera. Anzi, i miliardi di euro sono proprio quelli che la imbavagliano e la impediscono.

Noi riteniamo che lo si possa fare anche con una cifra modesta di partenza. Per farlo occorre una struttura organizzativa essenziale. Anche questa costa. Per avviare questa macchina di raccolta è indispensabile sapere in anticipo quanti siamo, quante persone e gruppi sono disponibili.

Non chiediamo, per ora, denaro.

Chiediamo, a tutti coloro che sono disposti a versare almeno 100 euro a fondo perduto, di comunicarci il loro impegno, con una semplice e-mail, accompagnata dai dati essenziali: nome e cognome, e-mail, luogo di residenza ed eventuale recapito telefonico.

I dati raccolti resteranno riservati. Verranno resi noti, nel corso dei tre mesi necessari per questa "campagna di impegno", soltanto i totali, per aree geografiche, con cadenza settimanale.

Al termine dei tre mesi valuteremo se esistano le condizioni di partenza e, in caso affermativo, avvieremo la raccolta del denaro. E useremo questi mesi per definire tutti gli aspetti amministrativi, legali, organizzativi necessari.

Il sito di riferimento per la "campagna di impegno" sarà www.megachip.info che riporterà in maniera centralizzata le informazioni essenziali. Ma coinvolgeremo una serie di siti amici, di blog, di emittenti radiofoniche e mezzi di comunicazione che vorranno appoggiare e diffondere il messaggio della raccolta.

Le tappe:

Stiamo definendo una redazione giornalistica che lavorerà a tempo pieno, e i cui componenti avranno un contratto di collaborazione regolare per l'intera durata iniziale del progetto: 18 mesi .

La redazione avrà un direttore, nominato da questo collettivo e da un ampio gruppo di sostenitori, con analoga, elevata professionalità. E che non avrà altri vincoli che quelli di una corretta deontologia professionale e quelli dettati da un semplice documento d'intenti comprendente questi punti:

1) Difesa della Costituzione e della legalità democratica.
2) No a ogni guerra.
3) Difesa dei diritti sociali e civili dei cittadini.
4) Difesa dell'ambiente e del territorio.
5) Difesa della laicità dello stato.

Prevediamo di definire, in base a una ampia consultazione, un comitato di garanti, super partes, scelti tra le personalità democratiche che godono della fiducia generale per le loro qualità professionali, culturali, scientifiche, di azione sociale. Il loro compito sarà di verificare che queste impostazioni ideali siano rispettate. A tal proposito vi chiediamo sin d'ora di esprimere il nome di una persona che, secondo voi, possa assicurare l'applicazione dei principi di cui sopra.

L'indipendenza degli operatori sarà totalmente garantita. Ogni fase della costruzione del progetto sarà resa pubblica nel più totale rispetto della trasparenza, attraverso strumenti di verifica diretta dei suoi finanziatori. In primo luogo attraverso la Rete, ma anche con una articolazione di comitati e di assemblee nei territori.

Primi firmatari:

Giulietto Chiesa, don Aldo Benevelli, Anna Maria Bianchi, Caparezza, Sergio Cararo, Franco Cardini, Felice Casson, Paolo Ciofi, Giorgio Cremaschi, Tana de Zulueta, Arturo Di Corinto, Laura Di Lucia Coletti, Claudio Fracassi, Luciano Gallino, don Andrea Gallo, Silvia Garambois, Giuliano Giuliani, Udo Gumpel, Sabina Guzzanti, Serge Latouche, Empedocle Maffia, Lucio Manisco, Gianni Minà, Roberto Morrione, Diego Novelli, Moni Ovadia, Riccardo Petrella, Carlo Petrini, Lidia Ravera, Ennio Remondino, David Riondino, Roberto Savio, Antonio Tabucchi, Gianni Vattimo, Vauro, Elio Veltri, Dario Vergassola, Alex Zanotelli

(L'elenco è aperto ad altre adesioni, che saranno tempestivamente rese note).

www.articolo21.info

CASO EUROPA 7

Commissione europea: il Consiglio di Stato applichi subito la sentenza

di Gianni Rossi

Non si erano ancora spenti i fragori e il levar di calici nei saloni di Palazzo Grazioli a Roma, dove Berlusconi festeggiava con i suoi alleati la sua terza vittoria elettorale, che già da Bruxelles arrivava l’amara novella, sospinta dal gelido vento del Nord Europa, che soffia implacabile sulla regolarità della vita istituzionale dei paesi membri dell’Unione. Un dispaccio secco e perentorio, una risposta scritta dalla Commissaria alla tutela della concorrenza, Neelie Kroes, che non lasciava nessuno spazio di mediazione, nessun tentativo di rinvio alle autorità italiane in merito al “caso Europa 7”...

l’emittente di Francesco di Stefano che una recentissima sentenza della Corte europea di Giustizia del Lussemburgo ha giudicato come l’unica TV che deve utilizzare le radiofrequenze assegnate invece a Rete 4 di Mediaset (il gruppo mediatico che fa capo proprio al leader del centrodestra Berlusconi).

Ecco il testo integrale della risposta fornita dalla Kroes, proprio il 15 aprile, agli europarlamentari di sinistra (Giusto Catania, Roberto Musacchio, Umberto Guidoni, Claudio Fava, Monica Frassoni, Giovanni Berlinguer, Pasqualina Napoletano, Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Luisa Morgantini e Giulietto Chiesa) che chiedevano come intendesse “agire la Commissione europea per porre termine alle violazioni riscontrate dalla Corte e fare rispettare il diritto comunitario”:

“La sentenza della Corte di giustizia nella causa C-380/05 faceva seguito a una domanda di pronuncia pregiudiziale ai sensi dell'articolo 234 TCE, con cui il giudice nazionale del rinvio, il Consiglio di Stato italiano, poneva una serie di quesiti riguardo alla compatibilità con il diritto comunitario della normativa nazionale che disciplina il settore della radiodiffusione televisiva su frequenze terrestri e, in particolare, del regime transitorio in favore delle reti esistenti.
Il Consiglio di Stato dovrà applicare l'interpretazione del diritto comunitario fornita dalla Corte di giustizia sui fatti della controversia in questione, che riguardano una richiesta di risarcimento del danno che la Centro Europa 7 sostiene di aver sofferto per il fatto che non le sono state assegnate, dai convenuti nella causa principale, le radiofrequenze terrestri in tecnica analogica necessarie per svolgere l’attività di diffusione di programmi radiotelevisivi.
Per quanto concerne la violazione delle direttive relative al nuovo quadro normativo per le reti e i servizi di comunicazione elettronica , la Commissione ha avviato nel luglio 2006 una procedura di infrazione contro l'Italia ai sensi dell'articolo 226 TCE, relativamente alla legislazione italiana che disciplina il passaggio dalla tecnica di trasmissione terrestre analogica a quella digitale . La Commissione ha portato avanti la procedura di infrazione notificando all'Italia, nel luglio 2007, un parere motivato ai sensi dell'articolo 226 TCE.
Pertanto, occupandosi delle disposizioni nazionali sopra citate nel contesto della procedura di infrazione ai sensi dell'articolo 226 TCE, la Commissione ha già intrapreso un'azione per porre termine alle violazioni e controllerà che la decisione della Corte di giustizia sia pienamente applicata dall'Italia.”
.

Da oggi lo Stato italiano dovrà quindi attenersi alla sentenza, qualunque governo sia in carica ( il verdetto del consiglio di Stato è atteso per i primi giorni di Maggio, quando ancora non sarà in carica il nuovo governo Berlusconi), altrimenti entrerà in vigore una nuova “Procedura di infrazione”, che andrà a sommarsi a quella già emessa per colpa della Legge Gasparri sul sistema dei media. Insieme, le due procedure potrebbero costare ai contribuenti italiani qualcosa come 5 miliardi di euro: altro che “Tesoretto” da elargire per ridurre tasse a aumentare i salari!
Forse era a queste sentenze che si riferiva in qualche modo anche il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, quando esplicitava il suo “Manifesto” in tema di conflitti d’interessi, riforma del sistema dei media e regole antitrust, una specie di editto per l’avvio della nuova legislatura guidata dal suo fraterno amico e socio in affari Berlusconi:

“Siamo all'indomani delle elezioni politiche e noi ci auguriamo che il nuovo governo del Paese, che potra' contare su una maggioranza solida, sottrarra' la questione televisiva a quella dimensione di arma politica e strumento di ricatto a cui era stata ridotta in questi ultimi due anni. Non si spiega altrimenti un disegno di legge (Gentiloni, ndr) che - se approvato - avrebbe minato alla base la nostra capacita' di restare competitivi sul mercato. Quel duopolio che la Gentiloni voleva distruggere era gia' stato superato, in modo fisiologico, dal mercato e dalle nuove forze imprenditoriali che negli ultimi anni si sono presentate sulla scena italiana.
Speriamo in nuovo regole e discipline di settore che finalmente inseriscano la comunicazione
nell'agenda delle priorita' nazionali per lo sviluppo del Paese, che non si limitino a visioni semplicemente antitrust e di mortificazione delle energie imprenditoriali. Le norme di legge dovrebbero essere poche, di ispirazione europea, chiare ed essenziali. Alla loro declinazione sul campo sono deputate le autorita' di garanzia di settore, che hanno dimostrato peraltro di sapersi
muovere senza condizionamenti e con velocita'.
Se questa sara' la direzione politica, se tutti i soggetti industriali in campo potranno sentirsi incoraggiati a realizzare i loro progetti, anche il tema del conflitto di interessi cessera' di essere
centrale e assumera' i suoi naturali connotati di rischio da controllare e gestire sulla base delle leggi esistenti''.

Insomma, vinte le elezioni, il partito-azienda di Berlusconi, ora nuovamente e saldamente in sella a Palazzo Chigi, verrà messo alla prova dei fatti che più hanno suscitato incubi e contrarietà a tutta la sua famiglia: conflitto di interessi, regole antitrust nel settore dei media, assegnazione delle frequenze, apertura del mercato a più soggetti, secondo i principi dell’economia liberale e le leggi europee.
Berlusconi vince in Italia, ma perde in Europa, tanto che nel giorno del suo trionfo, martedì 15 aprile, all’insaputa dell’opinione pubblica generale, il titolo Mediaset, anziché festeggiare con un aumento, perdeva quasi 4 punti in Borsa, perché gli operatori avevano avuto “sentore” della risposta della Commissaria Kroes e vedevano nubi sul futuro del gruppo, in vista della sentenza del Consiglio di stato che dovrà riunirsi il 6 Maggio.
E ora? Cosa farà il “presidente in pectore” Berlusconi, tanto amico dei vari Putin, Bush e Sarkozy, continuerà a festeggiare e a gettare fumo negli occhi dell’opinione pubblica europea, oppure lascerà che le istituzioni comunitarie abbattano la loro mannaia sanzionatoria sulla testa dei 57 milioni di italiani?
E il centrosinistra uscito supersite, ma con le ossa rotta, dalla competizione elettorale, saprà farsi sentire su questioni come queste, che sono state ampiamente sottaciute durante la campagna elettorale e soprattutto “glissate” nei quasi due anni di governo “arlecchino” a guida Prodi?

17/04/2008

Dal blog di jacopo

Ho aspettato 24 ore a telefonare agli amici. A botta calda non ci riuscivo proprio. Oggi ho fatto un giro di telefonate e mi sono reso conto che il clima è disastroso. Siamo sotto una gravissima minaccia psicofisica.
L’organismo di migliaia di sinceri progressisti, già prostrato da 2 anni di governicolo Prodi, rischia di collassare a causa della delusione elettorale.
La berlusconifobia sta avendo effetti disastrosi anche sulla sfera affettiva. Io stesso ho litigato per futili motivi con mia moglie, cosa che non avveniva da tempo…
Alitosi, nevrastenia, insonnia, difficoltà digestive, inappetenza sessuale sono i primi sintomi di questo grave disagio.
Il Ministro Del Turco, ancora in carica, alla nostra domanda a proposito di un ipotizzato piano di intervento sanitario di emergenza, ha dichiarato che non è prevista nessuna azione straordinaria.
E questa è l’ennesima prova, se ancora ne servivano, dell’ignavia e dell’incapacità tecnica cronica, già ampiamente dimostrata da questi insolventi mentali della sinistra.
Cosa ci voleva a distribuire qualche ettolitro di Brunello e qualche tonnellata di marijuana nelle Asl?
Sarebbe stato un provvedimento tampone, certo, ma meglio di niente.
E anche l’annunciato streep tease consolatorio della Ferilli è stato cancellato all’ultimo momento pare a causa di D’Alema (che prima o poi pagherà anche questo).
Non potendo sperare in altri aiuti, abbiamo chiesto al professor Paolo Nicoletto del Policlinico Gemelli di Roma, specialista endocrino, di realizzare per noi un decalogo per chi sperimenti i primi sintomi di questa disastrosa epidemia che i giornali hanno già soprannominato Sindrome della Sinistra Scomparsa (uno spettro si aggira per l’Europa).
Ecco i suoi consigli:
1) Gli stati di tensione tendono a scaricarsi sulle vie biliari. Quindi è importante alleggerire il fegato consumando, ogni sera, un brodo vegetale dal quale non saranno assenti il cavolo e la lattuga, ottimi per alleviare le infiammazioni gastriche. Questo brodo, è efficace anche per flautulenze e affaticamento del sistema minoritario.
2) Intensificare i rapporti sessuali, che aiutano l’organismo a liberare maggiori quantità di dopamina, la droga fisiologica che ci fa sorridere. In caso non sia possibile trovare pater progressisti disposti allo scambio di effusioni procedere con un’assidua attività onanistica.
3) Intensificare l’attività fisica. Una potente accelerazione del ritmo cardiaco e essudatorio favorisce l’espulsione dall’organismo da residui nocivi, in particolare le nanourne, che se restano in circolazione possono ostruire le arterie.
4) Sfogarsi emotivamente usando i meccanismi di transfert. Prendete una patata, convincetevi che si tratti di qualcuno che vi sta sugli organi riproduttivi (non faccio nomi) e devastatela a calci. Possibilmente urlando.
5) Ritrovatevi con i vostri amici allo scopo di consumare sostanze alteranti, cantare insieme vecchie canzoni ribelli, ruttare, mangiare gnocchi fritti (in olio extravergine d’oliva) e dire che la maggiorana degli italiani non capiscono un cazzo. Sfogarsi fa bene. Meglio se sorridete per tutto il tempo. Il cervello non è molto intelligente e se vedi che sorridi dopo un po’ si convince che tutto va bene e inizia a secernere dopamina (vedi sopra).
6) Trovate una ragione filosofica che renda accettabile la sconfitta. Ad esempio era necessario che uno tzunami spazzase via la vecchia classe dirigente di presuntuosi politicanti fintidisinistra perché potesse rinascere un Grande Movimento Progressista.
7) Usate la fantasia per migliorare la raltà. E’ stupido ma funziona. Mandela riuscì a non diventare pazzo nei 30 anni che passò in carcere, scrivendo ogni giorno lettere, alla direzione carceraria, nelle quali protestava perché non veniva rispettato qualche articolo del regolamento carcerario. Lui sapeva che queste lettere sarebbero state lette, protocollate, studiate. E si divertiva all’idea di riuscire a far perdere tempo ai suoi carcerieri. Ripromettiti di diventare un granello di sabbia nel perfetto ingranaggio del potere berlusconiano. Loro distruggeranno l’Italia ma noi non gliela faremo passare liscia. Li assedieremo personalmente uno per uno ricordando loro che esiste una legge e una morale anche se non è obbligatorio rispettarle.
8) La vendetta è un sentimento negativo. Ma a piccole dosi è un potente corroborante. Realizza una piccola vendetta ogni volta che ne hai l’occasione. Ad esempio invia lettere anonime alla finanza (un gesto vile) nelle quali denunci evasioni fiscali e contributive dei tuoi vicini di casa.
9) Guardati il film “La retata.” Con Dan Aykroyd . I buoni alla fine vincono sempre e sposano magnifiche fanciulle vergini.
10) Ricordati che Dio c’è e alla fin fine è comunista. Pagheranno caro, pagheranno tutto.

poche spiritosaggini, se lo stato maggiore della sinistra, privo di senso della realtà, ha perso, è anche perché elettori e personalità come le vostre hanno perso il senso della realtà a loro volta e hanno indotto all'errore.
Vergognatevi e fate autocritica per primi.
Adesso c'è solo da rimboccarsi le maniche e ricominciare a lavorare, perché non si può più sbagliare.
Che giganteschi errori da tutta la famiglia Fo. Che delusione enorme, rappresentativa della confusione di tanti, troppi compagni che ci hanno regalato questa Italia da regime.

Lei Alessandra deve essere stata, negli ultimi due anni, in orbita intorno alla Terra, e al ritorno, devono averle raccontato che Franca Rame, Dario e Jacopo Fo erano a guida della sinistra e l'hanno condotta all'attuale naufragio. In questa luce riuscirei persino a caomprenderla. Ma devo informarla che non è così. E' vero che non hanno inneggiato alla rivolta armata, che non hanno organizzato un berlusconicidio, che non hanno messo bombe in parlamento, ma le loro battaglie "di sinistra" le hanno condotte, nel loro piccolo, incessantemente. Han fatto quello che sono stati in grado di fare.
Peccato comunque che non ci sia stata lei a dire come ci si sarebbe dovuti comportare per contrastare questa ondata di destra, magari non ci troveremmo in questa situazione. I migliori (destino infame!) mancano proprio quando sarebbero necessari. La prego di non partire più per lo spazio, c'è bisogno, in momenti così difficili, di persone illuminate come lei sembra essere.

"L'intelletto è nei più una macchina pesante, tenebrosa e scricchiolante, che malamente si riesce ad avviare: costoro chiamano "prender la cosa sul serio" quando vogliono lavorare con questa macchina e pensare per davvero - oh! come deve essere gravoso per loro il pensare per davvero! l'amabile bestia uomo pare perdere il suo buon umore, ogniqualvolta pensa per davvero: essa diventa "seria"!
E "dove c'è riso e allegrezza il pensare non vale un bel nulla": così suona il pregiudizio di questa bestia seria contro ogni "gaia scienza". - Orsù! Mostriamo che è un pregiudizio!"

Nietzsche - La gaia scienza

Buongiorno!!!! sono Roger... scusatemi! ma non ho potuto resistere... a tre giorni dalle elezioni la soddisfazione di vedervi schiattare dalla rabbia senza che possiate comprendere il PERCHE' siate stati cancellati oltre che dalla storia anche da popolo italiano è troppo, troppo,troppo forte :-)))) tranquilli avete avuto SOLO quel che vi meritate. Aldilà delle vostre censure, delle vostre presopopee, delle vostre bacate elucubrazioni, della vostra pseudocultura, della vostra arroganza radicalchic... siete VUOTI, campane stonate... al "povero" Jacopo che se la prende con il popolo dei liftati ricordo che "mammina bella" ne è una magnifica rappresentante o forse il suo essendo un lifting proletar-rivoluzionario si può fare??? Ma godetevi i vitalizzi e lasciate stare il popolo, parola che dovreste solo vergognarvi a pronunciare.
Salutoni e buona roditura a tutti.

.

Oggi e domani Franca Rame e Dario Fo saranno in scena al Gran Teatro di Cordoba con pezzi tratti da "Mistero buffo". Peccato non essere là a vederli. Da noi in Italia è da molto tempo che non abbiamo modo di vederli insieme sul palcoscenico.
Sono in quella Spagna di Zapatero che noi, gli sconfitti delle elezioni, guardiamo come esempio di società aperta, vitale e attenta alle esigenze dei cittadini.
Il premier spagnolo e il suo governo non riscuotono altrettanta considerazione dal neo eletto Presidente del consiglio di casa nostra, che non perde occasione per rimarcarlo con la consueta "raffinatezza diplomatica".

http://www.centomovimenti.com/2008/aprile/17_spagna_it.htm

Non si è ancora insediato al Governo ed ha giá messo a segno la prima gaffe. Silvio Berlusconi critica il presidente spagnolo Zapatero per aver dato troppo spazio alle donne nel suo nuovo Esecutivo e riceve una pioggia di critiche da Madrid. Il deputato socialista Alfonso Guerra commenta senza peli sulla lingua: "Ma Berlusconi non è un delinquente?". La ministra delle Infrastrutture, Magdalena Alvarez, ha giudicato "inappropriato ed offensivo il commento di Berlusconi", per poi aggiungere che "molte di noi donne non andremmo mai in un governo guidato dal signor Berlusconi".
Critiche socialiste, ma non solo. Il presidente della Regione di Madrid, Esperanza
Aguirrel, del Partito Popolare, ricorda a Berlusconi che "questo è il secolo delle
donne" e che la nomina di nove donne nel Governo spagnolo è stata una delle "migliori cose fatte da Zapatero".

www.l'unità.it

Nuovo attacco di Berlusconi all'Unità: altre calunnie

Vinte le elezioni, si regolano i conti con chi è scomodo. Questo deve pensare Silvio Berlusconi, che da lunedì non fa altro che attaccare il suo più grande nemico, quello che non lo fa dormire la notte dal lontano 1994, quando scese in politica: il nostro giornale, l´Unità. Non contento di aver attaccato il quotidiano in ogni occasione possibile, non risparmiando neanche i suoi giornalisti in conferenza stampa, il Cavaliere ora dice basta.

«Mi augurerei che finita la campagna elettorale si ritornasse alla oggettività delle cronache», arriva a dire. Il leader del Pdl lasciando palazzo Grazioli ha avuto il tempo di soffermarsi su quello che sarebbe un ennesimo attacco contro di lui, infondato a su dire. «L´Unità stamattina titola ancora con le parole di una signora del governo spagnolo. È un'altra calunnia nei miei confronti».

Il Cavaliere si riferisce alla Strisciarossa, in cui è riportata fedelmente la dichiarazione che mercoledì 15 ha rilasciato a Radio MonteCarlo: «Zapatero ha fatto un governo troppo rosa che noi non possiamo fare anche perché in Italia c´è una prevalenza di uomini». In un altro momento, rispondendo a una giornalista spagnola sul nuovo governo di Zapatero, Berlusconi, aveva rincarato la dose: il governo Zapatero ha una forte presenza femminile? «Se l'è voluta e ora dovrà guidarle...».

Riportata nella Strisciarossa anche la logica risposta, espressa da chi era stato chiamato in causa da quelle frasi. «Le parole di Berlusconi sono un´offesa», ha risposto Magdalena Alvarez, neo ministro spagnolo delle Infrastrutture. «Lui non avrà mai questo problema, perché molte donne non vorrebbero lavorare con un politico che pensa questo delle donne. Noi in molte non entreremmo mai in un governo presieduto da Berlusconi».

Questi sono i fatti, pura cronaca, riportata anche dalle agenzie italiane. Eppure il Cavaliere arriva a dire che non c´è stata "oggettività delle cronache". Di più.«Ho fatto dare dal mio ufficio stampa le esatte parole che ho pronunciato – ha aggiunto Berlusconi – nel corso della conferenza stampa di ieri» sulla presenza di ministri donne nel governo spagnolo. «Ed erano soltanto parole di riconoscimento, di elogio e di grande attenzione di ciò che la maggioranza rosa del governo spagnolo potrà fare e noi la seguiremo con molta attenzione». Per questo, dice insistentemente Berlsuconi, sarebbe opportuno che «si finisse di trasformare ciò che dico. Io sono stato accusato durante la campagna elettorale di tutta una serie di cose che sono state riportate in modo distorto rispetto a come io le avevo dette e soprattutto al significato che avevano». Strano però che il Cavaliere sia l´unico a cui accadono queste cose.

Pubblicato il: 17.04.08
Modificato il: 17.04.08 alle ore 14.09

In occasione dell'incontro con Putin in Sardegna altra gaffe (diciamo così ) di Berluscaz e scusate se vado un pò sul gossip.

www.l'unità.it

Berlusconi difende Putin: "minacce" a giornalista russa

La giovane giornalista russa, quando ha visto il gesto, è scoppiata in lacrime. Natalia Melikova, della Nezavsinaya Gazeta, aveva rivolto al suo presidente Vladimir Putin una domanda scomoda. Gli aveva chiesto conferme sulla sua relazione con l'ex olimpionica di ginnastica artistica Alina Kabayeva, neoeletta deputata a soli 24 anni, e se fosse imminente un divorzio dalla moglie. Il futuro premier italiano Silvio Berlusconi ha anticipato la risposta del leader del Cremlino mimando il gesto che vedete nella foto. Un mitra. Peccato che in Russia i giornalisti, a cominciare da Anna Politkoskaja, vengano uccisi. Davvero.

E così, dopo il "gestaccio", si assiste ad una doppia scena. Da una parte Berlusconi che scherza sulla giovane e minuta cronista indicando a Putin un noto «retroscenista» italiano e dicendogli: «Tu mi lasci questa giornalista e io ti mando lui». Dall'altra la giornalista, visibilmente scossa, che cerca di tranquillizzarsi ripetendo: «Ho visto il gesto di Berlusconi ma so che il vostro presidente è abituato agli scherzi. Non avrà alcuna conseguenza».

Putin, meno incline agli scherzi, mette intanto in chiaro con i giornalisti, quello che gli preme. Ovvero di «non mettere il naso» nelle sue faccende private. Un addetto all'informazione del governo russo si affretta ad assicurare alla Melikova e ai giornalisti italiani che il monito del presidente «non era rivolto a lei personalmente ma alla stampa in genere».

Il segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi commenta: «Silvio Berlusconi ha liberato la sua ennesima battuta, battute che a volte fanno ridere e a volte sono meno divertenti. Malgrado la sua ironia non riesce infatti sempre a comunicare a tutti che questo è il suo modo di fare e che vuole essere sottile. Tuttavia a volte le battute possono essere imbarazzanti - aggiunge Siddi -se si considera che in Russia negli ultimi dieci anni sono morti più di 200 giornalisti e che non si sono mai trovati gli assassini».

Pubblicato il: 18.04.08
Modificato il: 18.04.08 alle ore 18.29

Aggiungo che dal 2002 a oggi sono stati uccisi in Russia 15 giornalisti (da Reporters sans frontieres)

Cara Antonella, è' pazzesco che costui abbia vinto le elezioni e abbia il diritto di governare. Mi vergogno a pensare che gli Italiani hanno dato la responsabilità della guida del Paese a un personaggio che gioca con il dramma dei malati di aids (la nota barzelletta), che irride le preoccupazioni di una giovane precaria, che mima l'uso del mitra a una giornalista russa che con la censura e i mezzi violenti per imporla ha motivo di non scherzare. Ma che paese siamo?

Scrive il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù:

"Il mio villaggio si chiama Chimel, quando è grande, e Laj Chimel, quando diventa piccino. Perché il mio villaggio a volte è grande e a volte è piccolo. Nei periodi buoni, quando c'è il miele e le pannocchie di granoturco con il loro peso piegano le piante, quando le orchidee di tutti i colori (gialle, verdi, violetto, bianche, screziate) fioriscono, sfoggiano il loro splendore, allora il mio villaggio diventa grande e si chiama Chimel. Nei periodi difficili, quando il fiume si secca, i pozzi stanno nell'incavo della mano e uomini malvagi distruggono la terra, quando ormai la tristezza è insopportabile, allora diventa piccino e si chiama Laj Chimel.

Oggi siamo in una Laj Italia.

(o per fortuna per qualcuno) gli Italiani l'hanno votato!
Evidentemente non si sono accorti delle gaffes (o ci danno poco peso...magari è anche simpatico per questo!!!sigh)
Ieri sera ad Anno zero (speriamo che continui ancora...) un signore che l'ha votato ha affermato che è una brava persona (ma non lo sa che è stato processato e condannato...con vari reati prescritti?)!!! e una signora che si ritiene far parte del "popolino" (come lei l'ha chiamato) ha asserito che berlusca, a differenza degli altri, si fa capire, parla alla gente...insomma è un comunicatore (ma con tutte le gaffes che fa ...boh). Il fatto, come con grande costanza, determinazione e coraggio continuano a dire Travaglio e Di Pietro, che detenga 5 televisioni, giornali e radio, (altrochè obiettività della cronaca!!) vuol dire eccome!!!
In un altro stato per le sue "uscite" e "sparate" in campagna elettorale (a parte il conflitto d'interessi)sarebbe stato subito tagliato fuori invece ha vinto le elezioni!!!
Non c'è solo questo.
Il fatto che molti operai abbiano votato Lega e che il popolo si senta rappresentato da un potente imprenditore da da pensare.
Come è stato scritto, le responsabilità della sinistra ci sono. E' sentita lontana dai bisogni e dai problemi quotidiani della gente ed occorrerà ricostruire il rapporto con il popolo, con la base...e questo sarà un compito impegnativo ma essenziale perchè rinasca.
Sarà una bella avventura anche per noi seguire in modo critico ed attento questo governo e l'opposizione e , nel nostro piccolo, e ognuno a suo modo e come può, contribuire alla rinascita della sinistra.Dobbiamo crederci per vivere non in una Laj Italia ma in Italia, risorta, ricca, gioiosa, solidale, non più grigia ma tanto e tanto colorata!!! (scusate il finale un pò retorico...a proposito di finali intensi e toccanti...me n'è venuto in mente uno...domani lo posto...)

In questi giorni mi torna e ritorna in mente questa vecchia canzone del 1961. Scritta da Italo Calvino e musicata da Sergio Liberovici è per molti aspetti attuale.
Così canta 'Dove vola l'avvoltoio'

Un giorno nel mondo finita fu l'ultima guerra,
il cupo cannone si tacque e più non sparò,
e privo del tristo suo cibo dall'arida terra,
un branco di neri avvoltoi si levò.

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dal fiume
ed il fiume disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Nella limpida corrente
ora scendon carpe e trote
non più i corpi dei soldati
che la fanno insanguinar".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dal bosco
ed il bosco disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Tra le foglie in mezzo ai rami
passan sol raggi di sole,
gli scoiattoli e le rane
non più i colpi del fucil".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò dall'eco
e anche l'eco disse "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Sono canti che io porto
sono i tonfi delle zappe,
girotondi e ninnenanne,
non più il rombo del cannon".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò ai tedeschi
e i tedeschi disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
Non vogliam mangiar più fango,
odio e piombo nelle guerre,
pane e case in terra altrui
non vogliamo più rubar".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò alla madre
e la madre disse: "No
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
I miei figli li dò solo
a una bella fidanzata
che li porti nel suo letto
non li mando più a ammazzar"

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

L'avvoltoio andò all'uranio
e l'uranio disse: "No,
avvoltoio vola via,
avvoltoio vola via.
La mia forza nucleare
farà andare sulla Luna,
non deflagrerà infuocata
distruggendo le città".

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla terra mia,
che è la terra dell'amor.

Ma chi delle guerre quel giorno aveva il rimpianto
in un luogo deserto a complotto si radunò
e vide nel cielo arrivare girando quel branco
e scendere scendere finché qualcuno gridò:

Dove vola l'avvoltoio?
avvoltoio vola via,
vola via dalla testa mia...
ma il rapace li sbranò.

Il monologo finale e toccante del bello e coraggioso film : Il grande dittatore di Charlie Chaplin
allora (nel 1940) stavano peggio e sarebbe andata ancora peggio ma il messaggio, molto umano e universale, varrà sempre.

Mi dispiace ma io non voglio fare l' Imperatore, non è il mio mestiere, non voglio governare e conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti, ebrei, ariani, uomini neri e bianchi, tutti noi dovremo aiutarci sempre, dovremo soltanto godere della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l' un l' altro. In questo mondo c'è posto per tutti, la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi, la vita può essere felice e magnifica, ma noi lo abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell' odio, ci ha condotti a passo d'oca a fare le cose più abbiette, abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell' abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformato in cimici, l'avidità ci ha resi duri e cattivi, pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza, senza queste qualità la vita è violenza e tutto è perduto. L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell' uomo, reclama la fratellanza universale, l' unione dell' umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente. A coloro che mi odono, io dico, non disperate! L'avidità che ci comanda è solo un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano. L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori e il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo e qualsiasi mezzo usino la libertà non può essere soppressa. Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare, che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie. Non vi consegnate a questa gente senza un anima, uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore. Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini! Voi avete l' amore dell' umanità nel cuore, voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l' amore altrui. Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate nel Vangelo di S. Luca è scritto - "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo" - non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini. Voi, il popolo avete la forza di creare la macchina, la forza di creare la felicità, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi in nome della democrazia uniamo questa forza, uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza. Promettendovi queste cose dei bruti sono andati al potere, mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno! I dittatori forse sono liberi? Perché rendono schiavi il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse, combattiamo per liberare il mondo, eliminando confini e barriere, eliminando l' avidità, l'odio e l'intolleranza. Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati, nel nome della democrazia siate tutti uniti!