2012

SCENE DA UN FUNERALE di Marco Travaglio il Fatto Quotidiano di mercoledì 9 maggio 2012

 

Le interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 



Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 


Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del MovimeLe interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 

Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 
Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del Movimento 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 



Anche i politici hanno capito tutto. Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. nto 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 

Anche i politici hanno capito tutto.

Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. 

Anno: 

[STAMPA] Russia: satira anti Putin censurata in teatri di San Pietroburgo

MOSCA, 24 APR – Una satira anti Putin frutto di una adattamento di un'opera del premio Nobel Dario Fo e' stata censurata in alcuni teatri di San Pietroburgo, citta' natale del premier e presidente eletto. Lo ha reso noto sul suo sito la troupe di Teatr.doc, una piccola compagnia moscovita di sperimentazione teatrale. Uno dei teatri, la casa della cultura Gaza, l'ha rifiutata come ''soggetto indesiderabile''.
 
Lo spettacolo e' liberamente tratto dall'Anonimo bicefalo e racconta quello che potrebbe accadere se meta' del cervello di Berlusconi fosse trapiantato in quello di Putin dopo un incidente. L'uomo forte del Paese viene preso di mira, tra l'altro, per il suo presunto abuso di Botox (nomignolo usato anche dagli internauti per indicare il premier), mentre la moglie Liudimila viene rappresentata in un monastero, sulla base di una vox populi smentita da una recente apparizione insieme al marito in occasione delle elezioni presidenziali.
 
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[STAMPA] Un'eccezionale visita guidata

Scritto da Marinella Chiorino   
Martedì 24 Aprile 2012 16:46

Il premio Nobel Dario Fo cicerone di sé stesso.

lazzi sberleffi dipintiUn'eccezionale visita guidataPalazzo Reale a Milano: per noi giornalisti l'anteprima della mostra "DARIO FO A MILANO-LAZZI SBERLEFFI DIPINTI" è prevista a mezzogiorno. Ma a mezzogiorno è ancora tutto in alto mare: i plasticoni che ricoprono il pavimento; ragazzi che sistemano i cartellini didascalici a lato di ogni quadro; altri ragazzi che vestono, con costumi di scena, i tanti manichini; operai che installano, martellando, le varie impalcature... io mi aggiro tra i saloni godendomi questa " anteprima dell'anteprima"... in solitaria!!!
 
E Dario? Lui se ne va in cortile dove improvvisa un interminabile monologo con brani tratti dai suoi capolavori teatrali: Ladri, manichini e donne nude; Isabella, tre caravelle e un cacciaballe; Claxson, trombette e pernacchi; morte accidentale di un anarchico; fabulazzo osceno; Sesso? Grazie, tanto per gradire; Coppia aperta, quasi spalancata; Tutta letto, casa e chiesa... la sua voce stentorea giunge, nitida, nell'attigua piazza del Duomo!!!
 
dario fo autoritrattoAlle 18.30 l'inaugurazione: stavolta gli invitati sono talmente tanti che gli immensi saloni sembrano rimpiccioliti!!! Dario, con straripante genialità, inizia a spiegare le sue opere pittoriche!Un'eccezionale visita guidata
 
Tuona contro le ingiustizie del mondo: torture, soprusi, violenze, maschilismo imperante, pedofilia, omofobia, antisemitismo... un vero e proprio spettacolo senza sipario e senza palcoscenico ma profondamente intenso e coinvolgente!!!
 
Informazioni: la mostra chiuuderà i battenti il 3 giugno; il lunedì è aperta dalle 14.30 alle 19.30; il martedì, il mercoldì, il venerdì e la domenica dalle 9.30 alle 19.30; il giovedì e il sabato dalle 9.30 alle 22.30; il più che esaustivo catalogo è delle Edizioni Gabriele Mazzotta; www.comune.milano.it/palazzoreale
 
fonte: iltitolo.it
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[STAMPA] Da Dario Fo e Franca Rame a Peter Brook. Eclap, un archivio digitale delle arti e dello spettacolo

dario fo e franca rameUn'opera presentata dalle Università di Firenze e Sapienza di Roma alla prima Conferenza internazionale sulle tecnologie in questo settore
 
Un milione di file in un 'click' tra video, immagini, audio e documenti di artisti come Dario Fo, Franca Rame, Peter Brook, Eduardo De Filippo, Martha Graham, Eugenio Barba, Umberto Eco, Vittorio Gassman e Carmelo Bene. Sono i numeri e nomi del progetto Eclap (European Collected Library of Artistic Performance), www.eclap.eu, archivio digitale delle arti e dello spettacolo, presentato lunedì 7 maggio dalle Università di Firenze e Sapienza di Roma, durante la prima Conferenza internazionale sulle tecnologie per le arti dello spettacolo, in programma nel capoluogo toscano fino al 9 maggio.
 
L'archivio, tradotto in 21 lingue, contiene 50 anni di attività di Dario Fo e Franca Rame, testimonial dell'archivio, con le registrazioni, foto, note, disegni, dipinti, bozzetti, manifesti, copie di contratti, fatture, libri e articoli.
 
Il progetto è costato 3,4 milioni di euro ed è stato finanziato con risorse europee. Gli utenti saranno in grado di accedere gratuitamente a documenti, video esclusivi, immagini e testi relativi degli spettacoli che sono stati messi in rete anche grazie agli archivi di molte Università europee. L'architettura del sito internet e tutti gli aspetti tecnici sono stati curati dall'Ateneo di Firenze e in particolare dagli esperti della facoltà di ingegneria. "Nel primo anno - ha spiegato il professor Paolo Nesi, della facoltà di ingegneria fiorentina - abbiamo sviluppato il software, nel 2011 ci siamo impegnati sui contenuti e ora, nel 2012, per promuovere il sito e farlo funzionare in modo strutturato ci stiamo occupando della promozione".
 
"Siamo orgogliosi - ha detto Alberto Tesi, rettore di Firenze - di ospitare una manifestazione di questa portata nel capoluogo toscano, ricco di storia e grande patrimonio culturale. Tra gli obiettivi del progetto c'é proprio quello di salvare e conservare il grande patrimonio culturale che ci circonda, aumentando al contempo le competenze ed il coinvolgimento dei più importanti centri di ricerca europei sulle arti performative".
 
fonte: gonews.it
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LEZIONE ITINERANTE DI DARIO FO A PALAZZO REALE - SABATO 12 E DOMENICA 13 MAGGIO

Il Maestro Dario Fo Sabato 12 e Domenica 13 maggio 2012, visto il grande successo di pubblico ripete eccezionalmente la sua performance itinerante negli spazi della mostra. 
Uno “spettacolo nello spettacolo”: il Premio Nobel accompagnerà i visitatori tra le opere della mostra animando le grandi “Tele Parlanti” dedicate alla satira contemporanea, per poi procedere nel lungo percorso dedicato alla Storia dell’arte e rievocando alcuni momenti fondamentali della sua straordinaria carriera artistica. Dario Fo darà vita ad uno spettacolo unico, fedele alla dimensione narrativa della sua pittura e del suo teatro.

Sabato 12 maggio alle ore 16:30
Domenica 13 maggio alle ore 16:30

 

Ingresso allo spettacolo senza maggiorazioni di sorta sul prezzo: 9,00 euro

 

Per informazioni: Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro - [email protected]

Anno: 

[STAMPA] Fds il 12 maggio in piazza per la difesa del lavoro

locandina manifestazione nazionale 12 maggio 2012
 

ROMA-Crescono le adesioni all’appello della Federazione della Sinistra, lanciato in occasione della manifestazione nazionale organizzata per sabato 12 maggio a Roma.

Sfilerà dalle 14, con un corteo da Piazza Repubblica al Colosseo - contro il governo Monti, alla quale parteciperanno Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, e Oliviero Diliberto, segretario nazionale dei Comunisti italiani.  Tra i primi firmatari del testo ci sono infatti: Vittorio Agnoletto, Marco Bersani, Giorgio Cremaschi, Alfonso Gianni, Haidi Giuliani, Margherita Hack, Alberto Lucarelli, Citto Maselli, Ugo Mattei, Nicola Nicolosi, Valentino Parlato, Franca Rame, Gianni Rinaldini, Vauro Senesi.

 

Di seguito il testo completo dell’appello

Mai come in questo momento la Costituzione della Repubblica rischia di essere travolta a partire dall’articolo 1: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".

Il valore e la natura stessa della democrazia e dei diritti del lavoro sono infatti gravemente sviliti da controriforme e manovre economiche inique, esplicitamente dettate da poteri politici e finanziari esterni al sistema istituzionale del nostro Paese. Il Governo Monti, pur formalmente legittimato dal sostegno della maggioranza trasversale di un Parlamento ampiamente logorato nella propria rappresentanza e credibilità, a partire dalle stesse modalità elettorali che lo hanno espresso, agisce al di fuori di un mandato popolare. L'introduzione del vincolo del pareggio di bilancio subordina l'esigibilità dei diritti sociali e alla salute, all'istruzione, alla previdenza e all'assistenza alle "superiori" ragioni del mercato.

La riforma del lavoro, con lo svuotamento dell'articolo 18 e la sostanziale liberalizzazione del lavoro precario, segna un salto di qualità nel dominio e nella ricattabilità del lavoro i cui diritti sono già in via di destrutturazione per l'attacco portato dal governo Berlusconi alla contrattazione nazionale e alla democrazia sindacale. Queste politiche sono tanto inique socialmente, quanto recessive e fallimentari sul terreno economico, e stanno portando il paese in un baratro senza precedenti. Opporsi a queste politiche e concorrere alla costruzione di un modello sociale ed economico alternativo è pertanto dovere di ogni cittadina e cittadino democratici: è il compito urgente che abbiamo tutti noi, in Italia ed in Europa.

Un'alternativa che contrasti effettivamente la speculazione, usata insieme al debito contratto dagli Stati per salvare speculatori ed affaristi, come una clava per distruggere i diritti sociali. Un'alternativa volta a redistribuire la ricchezza, a fronte della crescita scandalosa delle disuguaglianze, ad aumentare salari e pensioni, istituire il reddito sociale, riqualificare ed estendere il sistema di welfare. Un'alternativa che si fondi sulla centralità dei diritti del lavoro, riconverta le produzioni nel segno della sostenibilità ecologica, investa nella conoscenza e nella cultura, ampli la sfera dei beni comuni sottratti al mercato, riqualifichi il pubblico a partire da un nuovo modello di democrazia e partecipazione. Un'alternativa all'insegna di politiche di pace e cooperazione contro le logiche di guerra con la drastica diminuzione delle spese militari.

fonte: dazebaonews.it

 

Argomento: 
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[STAMPA] La più grande Biblioteca delle arti dello spettacolo in una piattaforma digitale

dario fo e franca rameFirenze- Decenni di spettacolo in un clic, un patrimonio inestimabile e facilmente accessibile in un archivio digitale delle arti performative è la piattaforma European Collected Library of Artistic Performance - Biblioteca Digitale Europea delle Arti dello Spettacolo che sarà presentata a Firenze, Convitto della Calza (ad ingresso libero, previa iscrizione), in occasione della prima Conferenza internazionale sulle tecnologie per le arti dello spettacolo (accesso ai media e intrattenimento), dal 7 al 9 maggio. Aprirà l’evento la Lectio Magistralis del Magnifico Rettore Prof. Alberto Tesi dell’Università degli studi di Firenze (ore 10); la tre giorni proseguirà tra workshop internazionali, forum ed eventi teatrali e musicali coordinati dall’Ateneo fiorentino.
 
L’obiettivo del nuovo portale è quello di raccogliere il patrimonio delle arti dello spettacolo presente e sparso in varie parti dell’Europa. L’archivio contiene un milione di file tra cui 13.112 video, 844.044 immagini, 19.973 di file audio, 128.930 numero di pagine (per un totale di 1.006.059 elementi). Gli utenti saranno in grado di accedere tra i migliaia di documenti, video esclusivi, immagini e testi relativi a più di 50 anni di attività di Dario Fo e Franca Rame con le registrazioni, foto, note, disegni, dipinti, bozzetti, manifesti, copie di contratti, fatture, libri, articoli. Altro materiale include registrazioni audio e video di spettacoli, workshop e seminari di Tadeusz Kantor, Jerzy Grotowski, Peter Brook, Eduardo De Filippo, Martha Graham, Eugenio Barba, Umberto Eco, Vittorio Gassman, Carmelo Bene e Walter Murch.
 
Chi non rivedrebbe «Morte accidentale di un anarchico» e «Mistero Buffo» di Dario Fo? – spiegano gli organizzatori del convegno -. Catalogando l'enorme mole di materiali, si contribuisce inoltre alla loro conservazione e si offre uno strumento importante per ricercatori, appassionati o semplici curiosi”.
 
L’archivio nasce come progetto cofinanziato dal Programma Ict-Psp Cip della Commissione europea - costituisce un unicum in Europa, infatti per la prima volta le collezioni dei più importanti istituti e archivi europei dello spettacolo sono messi in rete attraverso un portale dedicato e sfruttando la piattaforma Europeana, la biblioteca digitale europea, con la traduzione dei meta-dati in 13 lingue europee e accesso in 21 lingue del mondo. L'iniziativa ECLAP è realizzata con il coordinamento dell’’Università di Firenze (DISIT Lab, coordinatore di ECLAP, Paolo Nesi), del Centro Teatro Ateneo della Sapienza Università di Roma, della Compagnia teatrale Fo-Rame, della Fondazione Rinascimento Digitale, e di oltre 25 grandi istituzioni internazionali.
 
Il primo giorno del convegno sarà concluso con la performance dell’attore e scrittore Sandro Lombardi, il 7 maggio (ore 21.30, ad ingresso libero, Convitto della Calza) con un colloquio dedicato al tema della memoria sul testo “L’uomo dal fiore in bocca” di Luigi Pirandello. L’attore toscano, artista tra più carismatici del panorama teatrale italiano già cinque volte premio Ubu (il riconoscimento più importante di teatro in Italia), porterà in scena immagini e ricordi, in un muto ma serrato dialogo con il pubblico. Interverranno Ferruccio Marotti (Professore Emerito di Discipline dello Spettacolo, Sapienza Università di Roma) e la Dott.sa Raffaella Santucci.
 
Fino al 9 maggio si terranno (dalla mattina in poi) workshop internazionali con esperti del settore con l’intento di condividere idee e conoscenze per incoraggiare attivamente il networking e rafforzare legami attraverso istituzioni internazionali della arti performative. Il convegno ospiterà alcune delle voci più salienti nel settore dei beni culturali: Marco Marsella, Deputy Head of Unit, eContent and Safer Internet, European Commission, Information Society and Media Directorate-General; Nathans Heather, Professore di Studi Teatrali, School of Theatre, Dance and Performance Studies, Università del Maryland, USA; Nikki Timmermans, Social Innovator, Kennisland, Olanda; Sarah Whatley, Direttore del Centro di ricerca per la danza (C-DARE) presso l’Università di Coventry, Regno Unito. Un comitato internazionale ha selezionato le migliori proposte. Il 36% dei contributi presentati sono stati accettati come documenti di ricerca completi. ECLAP 2012 presenterà oltre 40 interventi provenienti da numerosi paesi: Stati Uniti, Israele, Regno Unito, Olanda, Italia, Spagna, Germania, Ungheria. La conferenza si rivolge a ricercatori, professionisti, industrie, istituzioni, tecnici e amanti delle arti dello spettacolo e delle tecnologie informatiche, dell’intrattenimento, delle tecnologie per l’educazione, sistemi media intelligenti e beni culturali.
 
E’ organizzato dall’Università degli Studi di Firenze, Italy; University of Leeds; National Technical University of Athens, Greece; Beeld en Geluid, Netherlands; University of Cambridge, UK; Universidad de Castilla La Mancha, Spain; University of Glasgow, UK; CTA, Università di Roma La Sapienza, Italy; University of Amsterdam, Netherlands; Fondazione Rinascimento Digitale, Italy; Archivio Dario Fo e Franca Rame, Italy; Escola Superior de Música, Artes e Espectáculo do Porto, Portugal; AXMEDIATECH, Italy; Festival International de Films de Femmes de Créteil, France; The Institute of Polish Culture University of Warsaw, Poland; Museu de les Arts Escèniques Institut del Teatre de Barcelona, Spain; La Bellone, House of Performing Arts, Belgium; Muzeum, Ljubljana, Slovenia; Hungarian Theatre Institute, Hungary; Museum of Archaeology & Anthropology, con il supporto della fondazione Fabbrica Europa.
 
Anno: 

[STAMPA] Mistero Buffo Milano: in scena al Carcano, Fo e Rame.

Dario Fo e Franca Rame in occasione della grande mostra di Palazzo Reale Lazzi Sberleffi Dipinti (fino al 3 giugno 2012) saranno di nuovo in scena con MISTERO BUFFO, il 7 maggio 2012 alle ore 21.00, al teatro Carcano di Milano.

dario fo e franca rame

 
Dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame misero in scena per la prima volta "Mistero Buffo" a Milano, in un capannone di Porta Romana, è stato replicato migliaia di volte in Italia e in tuto il mondo.
 
Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.
 
Dopo quasi mezzo secolo, Dario Fo e Franca Rame tornano in scena con una selezione di testi dal loro spettacolo dei primordi, condita da un'immancabile dose di improvvisazione, da sempre cifra distintiva del teatro di Fo.
 
"Dovete capire - continua la coppia - per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo spasso e riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare".
 
Lo spettacolo verrà realizzato in collaborazione con il Comune di Milano.
 
I biglietti sono in vendita presso il botteghino del teatro e su happyticket.it. Il prezzo del biglietto (platea e balconata) è € 11,50.
 
Anno: 

LAZZI SBERLEFFI DIPINTI - DARIO FO A PALAZZO REALE

LEZIONE ITINERANTE DI DARIO FO ALLA MOSTRA "LAZZI SBERLEFFI DIPINTI" A PALAZZO REALE

Sabato 5 e Domenica 6 maggio 2012, visto il grande successo di pubblico il Maestro Dario Fo, ripete eccezionalmente la sua performance itinerante negli spazi della mostra.
Uno “spettacolo nello spettacolo”, il Premio Nobel accompagnerà i visitatori tra le opere della mostra animando, le grandi “Tele Parlanti” dedicate alla satira contemporanea, per poi procedere nel lungo percorso dedicato alla Storia dell’arte e rievocando alcuni momenti fondamentali della sua straordinaria carriera artistica. Dario Fo darà vita ad uno spettacolo unico, fedele alla dimensione narrativa della sua pittura e del suo teatro.

Sabato 5 maggio alle ore 16:00
Domenica 6 maggio alle ore 16:00

Ingresso allo spettacolo senza maggiorazioni di sorta sul prezzo: 9,00 euro

Per informazioni: Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro - [email protected]

Produzione: Fondazione Mazzotta http://www.mazzotta.it/

Anno: 

"E il "Dottor Trota" smantellò anni di propaganda leghista" articolo di GIAN ANTONIO STELLA Corriere della Sera 04-05-2012

Dalle taglie all'idea di Calderoli: sparare ai barconi.

 

[...]

E via così. La giunta monocolore leghista di Acqui Terme guidata dal sindacoBernardino Bosio arrivò a deliberare una taglia: "Si propone di dare mandato al sindaco della città di Acqui Terme per attivare una procedurta amministrativa finalizzata a individuare la possibilità di rimborso spese in base alle disponibilità di bilancio di lire un milione a coloro che saranno in grado di identificare albanesi clandestini e di provvedere al loro immediato rimpatrio". Roberto Calderoli, paludì: "L'Italia è stata ridotta a una riserva albanese". E incitò "Bisogna presentare in tutti i Consigli comunali lombardi la stessa mozione approvata da quello di Acqui Terme". Di più, arrivò a teorizzare che "si deve sparare sugli scafisti, una volta che abbiano lasciato il loro carico. Sparare per affondarli, così non ci sarà nemmeno il problema di cosa fare delle imbarcazioni. Usando cannoni o colubrine, non importa: ciò che importa è restituire l'Adriatico alla civiltà".

E via via, anche per colpa di una minoranza di albanesi protagonisti di alcuni episodi violenti che colpirono la pubblica opinione, si creò un clima tale che a un certo punto, dopo le cure prestate a degli albanesi rimasti feriti, arrivarono all'ospedale di Torino telefonate di cui oggi, probabilmente, gli autori si vergognano: "Avete fatto male a curagli, meglio sparargli". "Mio marito ha un tumore al polmone e voi salvate gli albanesi". A un certo punto, nella bacheca di un'azienda di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, fu affisso un volantino: " Si comunica l'apertura della caccia per la seguente selvaggina migratoria rumeni, albanesi, kosovari, zingari, talebani, afgani ed extracomunitari in genere. 'E consentito l'uso di fucili, carabine e pistole di grosso calibro. Si consiglia l'abbatimento di capi giovani per estinguere più rapidamente le razze..."

CONTINUA...

 

 

Anno: 

Mistero Buffo a Milano il 7 maggio al Teatro Carcano

Un grande ritorno: Dario Fo e Franca Rame in MISTERO BUFFO

Dario Fo e Franca Rame
in occasione della grande mostra di Palazzo Reale Lazzi Sberleffi Dipinti
(fino al 3 giugno 2012)

saranno di nuovo in scena con

MISTERO BUFFO
7 maggio 2012 alle ore 21.00 -
Teatro Carcano

 

Dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame misero in scena per la prima volta "Mistero Buffo" a Milano, in un capannone di Porta Romana, è stato replicato migliaia di volte in Italia e in tuto il mondo.

Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.

Dopo quasi mezzo secolo, Dario Fo e Franca Rame tornano in scena con una selezione di testi dal loro spettacolo dei primordi, condita da un'immancabile dose di improvvisazione, da sempre cifra distintiva del teatro di Fo.

"Dovete capire - continua la coppia - per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo spasso e riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare".

Lo spettacolo verrà realizzato in collaborazione con il Comune di Milano.

I biglietti sono in vendita presso il botteghino del teatro e su happyticket.it. Il prezzo del biglietto (platea e balconata) è € 11,50.

 

Anno: 

MAMMA MIA: VOLOOOO!

Da anni tutto ciò che mi passa per le mani, lo conservo.
Ho iniziato da bimbetta: 5 anni?...  Bho.
Qualcuno di voi si ricorda delle arance di una volta?
Le compravi avvolte in carta velina dipinta con disegni strabilianti di mille colori.
Le scartavo con delicatezza... mi prendevo la carta che le avvolgeva… la lisciavo con le dita... e una… e due... e 10... e... Le riserbavo gelosamente: erano le prime cose “mie” da quando ero venuta al mondo. Spesso me le rimiravo.
La grande felicità l’ho avuta quando ho mostrato il mio tesoro alla cara amica Luisa Caccivio.
Sbalordita era!
S’è messa a collezionarle pure lei... Ci scambiavamo le doppie, come fossero rari francobolli antichi.
Ora le vendono nude e crude le arance, in sacchetti di rete rossa... orrendi. Ti scappa la voglia di mangiarle. Le guardo con immensa indifferenza.
Giusto spremute le accetto.
Quando ho espresso a mamma il desiderio di avere un piccolo spazio tutto per me, ha sussurrato tra sé: “Ma che strana bimba!”
Poi è arrivato l’agognato permesso di usare il terzo cassetto del comò.
Spazioso.
Sparsi qua e là ramoscelli di lavanda secca.
Me ne stavo minuti su minuti a occhi chiusi ad assaporarmi quel profumino celestiale.
Terzo cassetto: mio… tutto mio! Mi dava importanza.
Sprizzavo felicità che arrivava dal profondo.
Ci ho ritirato le belle carte delle arance.
Non possedevo altro.
A quell’età è normale, no? Poi sono venuta in possesso di una scatoletta rossa, ornata da ghirigori dorati, con dentro un bigliettino con i nomi degli sposi.
Affascinante!
Confetti finiti. Pazienza.
L’ho vista appoggiata sulla credenza… mi sono aumentati i battiti del cuore.
L’ho curata per almeno una settimana. Quanto mi piaceva!
Mi addormentavo pensando a lei e la prima cosa che facevo svegliandomi era correre a   controllare che nessuno me l’avesse rubata. Non osavo ad azzardarmi a porla in luogo segreto.
“Non è di nessuno - mi dicevo -potrò prenderla?... Sì, la prendo... se qualcuno la reclama la restituirò!  Per adesso è mia.” Non ero certissima di essere nel giusto, ma egualmente me la sono infilata in tasca guardandomi intorno preoccupata.
Dove riporrò il mio tesoro? No, il mio terzo cassetto non era un posto sicuro... chiunque in famiglia avrebbe potuto aprirlo. Mi aggiravo per la casa alla ricerca di un rifugio piombato.
Aperto l’armadio delle scarpe mi scivola dalla bocca una risatina di festa. Brillava tra le altre una scatola celeste intenso. Sollevo appena il coperchio e scopro che è vuota. VUOTAAAA!
La scatola da scarpe, aveva scritto in grande N° 41.
La rimiro: “Bella! Bella! Sei proprio bella!”
Con le matite colorate che mi aveva regalato mamma per Natale  ci disegno sopra fiori in quantità.
“Magnifica!, sei magnifica!”
Un gioiello!
Quante cose belle mi appartengono: le carte delle arance, una scatola da scarpe celeste e una scatolina grande come la mia mano, rossa.
Come un capobanda di prima qualità mi aggiro con lo sguardo a perlustrare il nostro minuscolo appartamento per scoprire il più sicuro nascondiglio per la mia Celestina. Così la chiamavo quando alzavo il coperchio… o anche “mio adorato malloppino azzurro”. Lei molto contenta della confidenza che le davo mi lanciava baci con lo schiocco! “Zitta che ci scoprono…” le bisbigliavo. Si ritirava sotto il coperchio spaventata.
Il posto più “coperto”, per ora è sotto al mio lettino.
E’ chiaro che quello fu il giorno in cui iniziai la ricerca assatanata di scatolette, scatoline... di ogni tipo... rettangolari, quadrate, tonde che assiepavo nella scatola dal piedone N° 41. Maniacale. In poco tempo la scatola madre si riempì sino all’orlo.
Morite dalla voglia di sapere cosa ci ho messo dentro eh?
Scatola rossa: 6 piselli verde pallido ormai rinsecchiti.
Scatolina bianca con rosa con bigliettino di nozze: 7 fagioli borlotti riposti in un sacchettino di tulle dei confetti. I confetti me li ero succhiati uno a uno lentamente, poi stritolavo la buona mandorla o mi precipitavo a sputare quando me ne capitava una amara… Imbroglioni!, gridavo.
Scatolina scozzese con  stuzzicadenti sminuzzati, (ero pazza!).
Scatola verdina con due ovetti pasquali, e così via: pennini, gomme, mozziconi di matite, un tondetto di vetro con le ‘lacrime della Madonna’.
Dicevo le preghiere alla sera prima di dormire inginocchiata davanti al mio vasetto santo. Ricordo quando inizia ad andare a scuola durante i compiti in classe o interrogazioni me lo tenevo sempre in tasca e lo toccavo di quando in quando bisbigliando un Requiem eternam amen.
Avevo anche un bottiglino con su scritto ‘rosolio della mamma’.
Qualche volta ero tentata di ciucciarmelo… ma non ero certissima che l’avesse fatto la mia mamma... aveva una colore strano... violetto... per niente rassicurante. Pareva inchiostro.
Mi dicevo: “Sono piena di cose belle, le più belle della mia vita. Straboccavo d’emozioni.”
Contentaaaaaa!
Peccato crescere.
Cerco di fermare i miei possedimenti di quando ero bimba con le mani, non voglio perderne nemmeno uno. Ci sto mettendo tutta la mia forza... sono certa che se non mi opponessi con questa resistenza forsennata di oggi, in un attimo se ne fuggirebbero da me... Fermi qui! Tortelli di zucca, e la crema fritta... e le chiacchiere con sopra lo zucchero velo, e i dolci e caldi occhi della mamma. Le sue carezze.
Sto cercando di ricordare gli odori, i sapori... il colore del sole… il seme della vita.
Ho voglia di passato... classico del segno del Cancro. Mi sciolgo. Ma che mi succede?... Mi sto sollevando da terra?! Sì, sì… non tanto, ma almeno trenta centimetri sì... ooooohhh che bellezza!
Sbatto le braccia per darmi impeto, impulso, ma non riesco a salire nemmeno di un millimetro.
Fa niente, è già tanto così.
Come sto bene al modo facendo capriole nell’amor che mi circonda!
Ahimè, non so come, all’istante, il volo cessa. Cado, mi ritrovo a battere il sedere proprio addosso al letto. Una delle scatoline che stava sul bordo è caduta a terra e va rotolando sotto il letto.
“Io ti prego scatolina, non nasconderti!”
Allungo la mano, la cerco e la trovo. “Ma non è lei!”. Ritiro la mano. “Oh tu guarda... un orologio! Di quelli antichi che certi uomini si tengono legati a una catena nel taschino del gilet.” Lo guardo “Che bello, dev’essere d’oro!” – lo porto all’orecchio, non dà segni di vita, nessun TIC TIC; lo scuoto, apro il basso coperchio, c’è una rotella sull’orlo... giro... giro... ed ecco che comincia a battere... funziona! Segna il tempo! Si muovono anche le due lancette: sto li a guardarlo tornato in vita. Credo che a ‘sto punto tutti i miei piccoli tesori saranno gelosi di questa sottile cipolla d’oro. Chissà chi l’ha perduta?!
TIC TIC, e si ferma. Lo scuoto, ritorna a battere. TIC TIC TIC, tre volte solo. E’ un orologio ammalato, mezzo rotto. Nascondiamolo, per adesso, un giorno lo porterò ad aggiustare, o forse no, mi piace un orologio che ferma il tempo.
 
 
un bacio
 
 
 
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