XXXI PUNTATA - SESSO?

 

MIO FIGLIO

Oltre ai problemi d'amore non corrisposto c'erano quelli della politica. Con fede cieca nella rivoluzione comunista, prendeva tutto molto sul serio, perdeva il sonno tormentandosi sulla prospettiva della lotta armata! Era certo di rischiare la morte o 20 anni di galera e somatizzava la "fifa" con furibonde reazioni fisiche. La tensione lo divorava. Nel dicembre del '76 quando ci fu l'assalto alla Scala di Milano, ebbe una colica renale per il panico. Noi, eravamo all'oscuro di tutto. Non eravamo d'accordo che lui militasse in Autonomia operaia, trovavamo entrambi demenziale l'ipotesi della lotta armata, teoria portata avanti da quel gruppo... che noi chiamavamo "i ragazzi della via Pal"...  ma imponendogli la nostra volontà avremmo ottenuto l'effetto contrario. Ci arriverà da solo - si pensava. In più lo vedevamo così emaciato che non potevamo pensare che quello sciagurato si occupasse del settore militare dell'autonomia!! Il mio bambino!

Ricorda un modo di far politica "da cretini, come se si trattasse di tifo per l'Inter o per il Milan. Nessuno rispettava i regolamenti. Ci si dava nomi di battaglia e si sapeva il nome di tutti. La fidanzata del capo era anche l'amante del responsabile militare per cui era fonte d'informazioni riservate, si organizzavano incontri clandestini in posti assurdi come chiese e cimiteri, e mai nessuno che arrivasse in orario per cui la riunione era sempre annullata. Una volta che si decise di fare un attentato io arrivai chiedendo di rimandare l'azione di 2 mesi perché volevo partire per il Portogallo con una ragazza che mi piaceva. E loro: va bene. Come se andare a scopare in Portogallo fosse un buon motivo per bloccare tutta l'organizzazione. Negli anni della "disfatta" Ja che non aveva mai sparato in vita sua, scappa per un mese a Parigi, convinto che gli dessero la caccia. Ma non gliela dava nessuno.

Quando l'ha scoperto, c'è rimasto pure male.

 

NOMI E SOPRANNOMI (sinonimi)

Patata, patonza, patagna, fregna, fica, fessura, pesca, pisella, albicocca, rosa, potta, cunna, cudda, paradiso, nido, natura, patacca, buco, micia, topa, boschetto, sesso femminile, clitoride-grandi labbra-vulva-vagina, passera, la bestia, la serratura, il pertugio, galleria, tunnel, favo di miele, castagna, frutto, la pelosa, la fonte, la fontana, frittella, il sorriso verticale, il davanti, la verza, la gnocca, quella cosa là, la cosa pelosa, la madre di tutte le battaglie, la gnasse, la fessa, il fiore purpureo, la pipa, il pozzo, la pissa, la prugna, la tana, firillacchera, casa delle delizie, astuccio, bigné, burrino, la salatina, grilletto, bottoncino.

 

PISELLO, SINONIMI

Pipo, pene, asta, cazzo, minchia, fallo, uccello, fava, belin, bastone, pisino, pirla, pistola, banana, sedano, zucchina, biscione, hulk il perforatore, manico, vermicione, vermetto, salame, melanzana, carota, cannetta, stantuffo, chiave, terza gamba, passero, nerchia, fagiolo, virilità, il duro, chiodo, topino, organo virile, sesso maschile, pestello, batacchio, pendente, attributi (insieme alle due palle), bibi, formaggella, pane, pistacchio, baccello, mazza, funghetto, creapopoli, tubo, lecca lecca, cannolo, bastoncino di zucchero, scalpello, il germoglio, la gettata, razziatore, il nano, il ventunesimo dito senz'unghia, il socio, la spiga, il mattarello, il pesce, il giglio, il piffero, lo zufolo, il ciufolo, il ciuccio, il fischietto, pacco, il goditore, il martello pneumatico, il fringuello, salsiccia, involtino, cannellone, calzone, ghiacciolo, obelisco, batticarne, sfilatino, querciotto, cerquatto.


XXX PUNTATA - SESSO?

 

ZIA E MESTRUAZIONI

Avevo una zia, zia Ida... ammalata, sempre a letto... che passava tutto il suo tempo a leggersi la Bibbia... Non era assolutamente né prude né bigotta... anzi... ripensandoci ora devo dire che era molto aperta... Non apparteneva culturalmente alla gente che la circondava, mia madre compresa... Era spiritosa e azzardata sull'educazione dei i figli. Forse perché non ne aveva. Sicuramente da giovane era stata una birichina.

Mi piaceva stare con lei... le tenevo compagnia e allo stesso tempo mi divertivo perché mi raccontava storie bellissime... Era anche un po' svanita... a volte mi scambiava per mia sorella maggiore... si confondeva... Parlando delle mestruazioni... dio che vocabolo orrendo... diceva: "tu ti sei sviluppata due anni fa e queste cose le sai". Io, per non farla restare male, non le dicevo che non ero mia sorella e che non sapevo un bel niente.

"Fino a quando c'erano solo sassi e bastoni succedeva che gli uomini tra di loro, si picchiassero... ma erano solo scaramucce. Con l'arco un gruppo di abili arcieri può sbaragliare decine di nemici a distanza e rubargli il cibo, gli animali e le donne con pochissimo rischio... sopratutto se gli altri non hanno gli archi.

Così i guerrieri, con il loro arco in mano iniziano a non accettare più l'autorità delle donne e via che inizia il caos.

Che noi li avevamo avvertiti, diceva la zia come fosse vissuta all'Eta della Pietra: "Sì, va bene, avete inventato l'arco... ma non montatevi la testa... attenti che vi fate male!". Ma loro mai che ti diano retta!

Una guerra dopo l'altra, i guerrieri iniziano a comandare loro, nasce la proprietà, il dominio sulle donne e sui figli, la povertà e anche la prostituzione.

Che la storia che fare la puttana è il mestiere più antico del mondo è una gran balla per dimostrare che le donne sono tutte puttane. Nelle società matriarcali tutti andavano a letto con tutti... non dirlo alla mamma... non esisteva proprio il concetto di pagare una donna per fare l'amore. Ci mancherebbe!- e ti lanciava uno sguardo pieno di sfida e prepotenza - Ci si donava per il puro piacere... e gratis!

Addirittura presso alcuni popoli primitivi dell'Africa fino all'arrivo dei bianchi la parola "puttana", nel loro linguaggio non esisteva neanche. Hai capito bambina? Non esisteva!

I guerrieri presero il potere con i loro archi e alle donne cominciarono a girargli un po' le ovaie... Non dirlo alla mamma... E sì... perché non è che da un giorno all'altro passi da essere la madre dell'universo a essere una schiava e non ti incazzi!" Beh, forse zia Ida non diceva proprio t'incazzi... ma il senso era quello.

"È lì che i guerrieri iniziarono a inventarsi storie tremende contro di noi, e quella dell'Eva e della mela, e quell'altra di Pandora che aprendo un vaso riempie il mondo di malattie e cattiverie. Diventiamo malvage, puttane e una volta al mese anche impure. Noi!! Non dirlo alla mamma. Ecco qua... guarda bambina... il sacro libro levitico 15-19 lo dice: la donna mestruata è impura e pericolosissima, è un disastro e qualunque cosa lei tocchi diventa impura e tocca isolarla!"

Qui, alla zia Ida si arrossavano le guancie per l'indignazione e assumeva un'espressione mesta e stupita allo stesso tempo: "E questo è niente... perché se ti capitava di nascere in certe tribù di cannibali della Nuova Guinea, alla prima mestruazione ti sbattevano in una gabbia al buio, ché se vedevi il sole, il sole sarebbe scomparso! Ti tenevano lì segregata per cinque anni... cinque anni!!, potevi uscire solo di notte per darti una lavatina, però dovevi camminare con scarpe fatte con le noci di cocco intere, che se non eri allenata cadevi per terra e ti spaccavi tutta... per non toccare il terreno, altrimenti sarebbero seccati tutti gli alberi nel raggio di mille chilometri. Che poi uscita dalla gabbia ti sposavi subito, ché diventavi per forza una moglie modello, perché dopo cinque anni passati in una gabbia, appesa al soffitto, il peggiore dei matrimoni è Natale tutti i giorni, ché non ne puoi più! Per fortuna che ora nessuno pensa più che siamo impure."

Ora, inorridita, la zia abbassava a voce e con molto orrore, imbarazzo e complicità mi diceva: "Lo sai che ci sono dei popoli che ancora oggi tagliano via la clitoride alle ragazzine... Sai cos'è la clitoride? No...? Be fa niente, lo imparerai al momento opportuno... Tagliavano la .... quella cosa là... perché così non si rischia che ci prendano gusto a fare certe cose! Oddio cosa ho detto! Non dirlo alla mamma."

Poi da me ho approfondito il tema... Per esempio, una volta, per maggiore sicurezza, alle ragazze cucivano le grandi labbra. Il marito, il giorno del matrimonio, le scuciva, così era sicuro che erano proprio vergini. Poi, se per caso doveva fare un viaggio un po' lungo ... una bella ricucitina a punto croce... che non si sa mai.

In Cina invece, fino alla rivoluzione comunista, fasciavano i piedi delle bambine così che crescessero deformi. Così le donne erano veramente inferiori per via che camminavano con ovvia difficoltà e inventavano che erano più eleganti. Ce ne hanno fatte di tutti i colori!

Certo, se si guardano i fatti in questa prospettiva si capisce meglio perché la nostra vita sessuale sia così complicata. Perché ci sia così poco amore in giro.

Guardate che l'amore è una novità!

Cosa sarebbe la vita senza l'amore?

Certo queste sono banalità dette e ridette, però tutti hanno un disperato bisogno d'amore e questo amore non si trova, e quando lo si trova, non si sa come trattarlo.

I film ci hanno insegnato che arriva per caso, già bello e confezionato come una vincita alla lotteria, e quando si rompe è come le calcolatrici tascabili. Non c'è niente da fare: tocca buttarlo via. Si sa tutto di come vestirsi per affascinare, di come sedurre e corteggiare. Poi, dopo il primo bacio ci si trova in un territorio misterioso. Non si sa assolutamente nulla su come si possa tener vivo e far crescere l'amore. Non ci sono films, non ci sono romanzi che ti raccontino l'amore della millesima notte, le delizie della colazione al mattino dopo trenta anni di matrimonio. Un vuoto pazzesco che inizia subito e non finisce mai. A scuola non ti insegnano niente nè sul sesso, nè sull'amore. Poi nella vita si ha raramente il tempo e la voglia di porsi troppe domande. Non ci si chiede: sono capace di amare? Ho veramente voglia di aprirmi, comunicare, dare qualche cosa agli altri? C'è qualche cosa che posso fare per migliorare questo amore? Di che cure ha bisogno l'amore? Devo fargli il tagliando ogni diecimila chilometri? L'amore germoglia in primavera? Va annaffiato e zappettato?

L'amore generalmente è una bieca questione di interesse. Si cerca il meglio e si desidera pagarlo il meno possibile. "Amo Claudia Schiffer!". È facile, ci fai un figurone a portartela a letto. Ma l'amore vero è qualche cos'altro che il semplice desiderio.

Si può parlare di amore solo quando il tuo sentimento per un'altra persona va al di là del tuo vantaggio.

La generosità in amore è molto rara e preziosa.

C'è vero amore quando due persone sono talmente legate, talmente in sintonia, da sentire che il vantaggio per l'altro è più importante di quello per sé stessi.

O meglio: ci fa più piacere far felice l'altro che godere di un "utile" diretto. Un simile sentimento si sviluppa sovente nei genitori verso i propri figli ed è sostenuto da un potente istinto animale di protezione dei piccoli. È invece raro che due amanti si amino così disinteressatamente.

È un vero peccato che ci sia una tale penuria di sentimenti profondi.

Ma che ci volete fare... se non fosse così il mondo non sarebbe il casino che è.

Siamo scesi dagli alberi da troppo poco tempo e fino all'altro ieri l'umanità si divertiva andando a vedere i roghi e le impiccagioni in piazza.

Cosa volete che si capisca dell'amore? Ci vorranno mille anni di telenovelas per inculcare nella testa della gente certe idee moderne. Non dovete pensare che l'idea dell'amore fosse conosciuta tra i nostri progenitori. Per certe cose una volta avevano tempo solo i poeti.

Gli altri facevano matrimoni d'interesse e copulavano ghiozzamente. L'amore e l'erotismo sono figli del tempo libero, delle otto ore, della cultura del week end e dei film romantici.

Siamo i primi nella storia del mondo a porci il problema del nostro piacere (ci sono poi tanti tipi diversi d'amore, l'amore per gli amici, per i fratelli, l'amore universale e l'amore per l'arte, quello per gli animali. C'è persino l'amore per le moto. Troppo ci sarebbe da dire... ma lo faremo un'altra volta.


XXIX PUNTATA - SESSO?

BISOGNO D'AMORE

A parte i sarti bastardi, il maschio e la sua società ce ne hanno combinate di tutti i colori: complessi, tabù, sensi di colpa, così si capisce meglio perché la nostra vita sessuale sia diventata tanto complicata. Perché ci sia così poco amore in giro.

Però tutti hanno un disperato bisogno d'amore e questo amore, quello vero, grande, si trova raramente, e quando lo si trova, non si sa come trattarlo.

E quando si rompe è come le calcolatrici tascabili. Con un amore rotto,  non c'è niente da fare: tocca buttarlo via.

Ogni donna sa come vestirsi per affascinare. Anche ogni uomo sa, più o meno, come sedurre e corteggiare. Poi, dopo il primo bacio, ci si trova in un territorio misterioso. Su come si possa tener vivo e far crescere l'amore siamo tutti dei dilettanti... andiamo tutti a soggetto. Non ci sono films, non ci sono romanzi che ti raccontino l'amore della millesima notte, le delizie della colazione al mattino dopo trenta anni di matrimonio.

Un vuoto pazzesco che inizia subito e non finisce mai. Nella vita si ha raramente il tempo e la voglia di porsi troppe domande.

C'è qualcuno forse che si chiede: "Ma io sono capace di amare? Ho veramente voglia di aprirmi, comunicare, dare qualche cosa agli altri? C'è qualche cosa che posso fare per migliorare questo amore? Di che cure ha bisogno l'amore? Devo fargli il tagliando ogni diecimila chilometri? Cambiargli l'olio?... Dov'è che si cambia l'olio dell'amore? L'amore germoglia in primavera? Va annaffiato e zappettato? Quali concimi gli si dà?".

Niente di tutto questo. Purtroppo l'amore è generalmente una bieca questione di interesse... e non sto parlando di denaro. Si cerca il meglio e si desidera pagarlo il meno possibile.

Si può parlare di amore solo quando il tuo sentimento per un'altra persona va al di là del tuo vantaggio.

È un vero peccato che ci sia una tale penuria di sentimenti profondi.

Ma che ci volete fare... se non fosse così il mondo non sarebbe il casino che è.

Siamo scesi dagli alberi da appena l'altro ieri...

Fino a qualche ora fa l'umanità si divertiva ancora ad andare in giro a godersi  i roghi e le impiccagioni in piazza.

Cosa volete che si capisca dell'amore? Ci vorranno mille anni di "Non è mai troppo tardi per l'amore" per riuscire ad inculcare nella testa della gente idee nuove su sessualità e poesia.

Non dovete pensare che l'idea dell'amore fosse già  conosciuta tra i nostri progenitori. Per certe cose, una volta, avevano tempo solo i poeti... e gli sfaccendati... che poi è la stessa cosa.

Gli altri facevano matrimoni d'interesse e orge da postriboli. L'amore appassionato e l'erotismo sublime sono figli del tempo libero, delle otto ore, della cultura del week end e delle vacanze intelligenti alle Maurizius e alle Sechelles.  Quelli che vanno a Cesenatico copulano ancora come al tempo del sabato fascista.

 

QUANDO SONO NATA

Vi dico la verità che quando sono disperata per qualcosa, quando sono infelice... - capita anche a me - mi stendo sul letto... mi rannicchio tutta... mi faccio piccola piccola... e con un grande sforzo mi rinfilo nell'unico posto al mondo dove sia stata veramente bene: nel ventre della mia mamma.  Lì, mi rilasso... mi sento sicura. Provate anche voi... Sì, ci vuole un po' d'immaginazione... ma se ce la fate...

Mi ricordo tutto, di quand'ero nel ventre della mia mamma... mi ricordo di quando mi rotolavo in quell'acquetta calda al punto giusto... i calcetti che le davo... così, per farmi sentire... e cantavo...  Sì, cantavo sempre nel ventre della mia mamma. Giuro! Mi ricordo benissimo... Voi non ci crederete... ma è vero, cantavo!... Cantavo a squarciagola: "Voglio una vita spericolata...".

Beh, quasi ce l'ho fatta...

Quando sono nata io,mia madre non aspettava più figli... ne aveva già tre, e alti... L'ho sempre sentita un po' imbarazzata quando qualcuno le chiedeva: "Come mai con dei figli già grandi..." - a quei tempi avere un figlio a 39 anni era tardi. Pensa oggi che li hanno a 63! - "Mah... questa bambina, non me l'aspettavo... è stato mio marito che fa sempre affari sballati, che l'ha comperata al mercato...".

A me, 'sta storia di essere stato un affare sballato m'ha creato non pochi complessi. Lei scherzava... ma io ci ho sofferto.

Anche se crescendo avevo capito lo scherzo... per tutta la vita ho cercato di essere il "miglior affare" che la mia mamma avesse mai fatto.

Quando era incinta tutti le dicevano: "Sarà maschio... hai la pancia aguzza...".

L'ecografia, allora non c'era... ma anche se ci fosse stata, mia mamma non si sarebbe mai azzardata a farla.

Mi par di sentirla: "Il Parroco ha detto che è peccato mortale guardare dentro la pancia d'una donna! La zia Maria dice che i dottori che guardano dentro le pance delle mamme sono solo porci e viziosi!… E poi il Signore vuole che sia una sorpresa, come con l'uovo di Pasqua!".

La sorpresa dell'uovo di Pasqua di mia madre ero io.

Ho sempre avuto un gran bisogno di essere coccolata, tenuta, amata... Anche voi?

Da piccola,  avevo 5,  6 anni, e per attirare l'attenzione dei miei... evidentemente mi sentivo trascurata... succede no? Ho rovesciato qualche goccia d'inchiostro rosso nel mio vasino della pipì.

La mia mamma,  sconvolta... "Mio Dio,  s'è sviluppata a sei anni!..." - "No,  no,  forse è un fatto renale... un'emorragia,  chiama il dottore,  chiama il dottore!" Tutti gridavano, piangevano... mi accarezzavano, la mia mamma mi teneva in braccio, stretta stretta... Appagata e felice di tanta attenzione,  ho tirato fuori la bottiglietta d'inchiostro rosso, e hanno capito... M'è arrivato un ceffone dalla mia mamma, che ogni volta che sento l'odore dell'inchiostro, mi tocco una guancia.   Meno male che hanno inventato le biro!


No ad un burattino al Quirinale

dario fo e franca rame

NO, NOI NON CI STIAMO

Come dice Dante: da noi cresce il mal seme d’Adamo. E chi son questi? Coloro che in questo preciso istante si trovano in combutta per distruggere ogni chiara lealtà e con giochi infami s’apprestano a governare truccando leggi e giustizia in orrendo mercato.
L’incontro è già avvenuto, di nascosto hanno patteggiato. Sull’alto colle, hanno contrattato: lassù porranno un loro burattino facile da gestire. I loro solidali stanno frementi pronti ad applaudire, e il popolo che ha votato questi al governo perché sterzassero verso un profondo innovamento, muto resta?
No, noi non ci stiamo, è tempo di urlare tutta la nostra rabbia e lo sdegno.
Attenti, quel che sta succedendo, se non spezziamo questo indegno intrallazzo, cambierà tristemente la storia per un lungo avvenire. Vogliamo lasciarci seppellire dentro il vuoto del nulla?
No, noi non ci stiamo, cominciamo, qualcosa lo dobbiamo inventare. Mettiamo in campo tutta la nostra disperazione, una soluzione la dobbiamo trovare, altrimenti non possiamo poi lamentarci dando colpa alla casualità.
Nella storia dei popoli, nulla è casuale: ogni caduta ed ogni levata stanno nelle mani di noi che ancora liberi viviamo.
No, noi non ci stiamo.

Franca Rame e Dario Fo

Se siete d’accordo con questa nostra protesta sottoscrivetela anche voi.

Argomento: 
Anno: 

XXVIII PUNTATA - SESSO?

SUPERATE LA REPULSIONE
Care ragazze dovete fare qualche cosa per superare questa repulsione che ci è stata inculcata. Esercitatevi. Provate a non pensare che quello lì è il serpentone malefico che i vecchiacci vi mostravano per strada per strada quando eravate adolescenti.
Immaginate che sia una specie di pinguino in via d'estinzione... il pinguinus calvus. È assolutamente vegetariano... si nutre solo di muschio e licheni... ed è cieco.
Saltella tutto solo sulle scogliere ghiacciate continuando ad inciampare con le sue zampette rotonde. Soltanto nelle notti di luna piena allunga il collo e ulula alla luna... un ululato per altro patetico da pulcino abbandonato: "Piiii!Piiii!".
Il suo sogno è quello di nascondersi in certi uccelli volanti, morbidissimi con i quali vive in simbiosi... le patonze volanti. Il sesso dell'uomo fa tenerezza anche perché è totalmente stupido.
È un tipo instabile. A volte è duro come un sasso, a volte è pendulo e molliccio e lo puoi tirare quasi come un elastico. Entrambe le due condizioni del viril membro possono capitare a sproposito. Un'erezione al momento sbagliato può essere molto imbarazzante (ad esempio in spiaggia, mentre lui è in costume da bagno e voi lo state presentando ai vostri genitori).
Altrettanto scioccante può essere il constatare la sua, di lui, cocciuta mollaggine nel momento in cui "voi", dopo mesi di riottosi dinieghi, state finalmente nuda, riversa e scomposta sul letto e gli percuote il torace con i vostri delicati pugnetti urlandogli: "Prendimi! Prendimi! Oh sì, prendimi!".
Certo che se anche dopo questi esercizi mentali, il membro virile continua a disgustarvi è un problema! È inutile che io vi parli di muscoli vaginali, ritmi amatori e delizie dei sensi se per voi quella cosa lì è vomitevole come un topo morto... che per giunta se lo agiti schizza fuori un liquido biancastro... infetto e ingravidante... puzzolino e, probabilmente corrosivo.
Ma se è così, care amiche, rilassatevi. Non ve lo ha ordinato il medico di fare sesso. Potete benissimo rinunciare, oppure prendervi un po' di tempo per pensarci su... magari dieci o vent'anni. Potete diventare una grande botanica e amarvi con le piante o andare in Uganda a aiutare i diseredati. Se invece, un po' ci avete voglia ma un po' vi fa anche schifo... prendetevela con calma.
Il problema è che il sesso non vi piace abbastanza. Paura di darvi, paura di chiedere, paura delle emozioni. Dovete coltivare il desiderio.
Magari rinunciate per un po' al sesso e dedicatevi invece ai bagni caldi, ai pediluvi, maschere di bellezza, idromassaggi, massaggi, cene indiane, cinesi, piemontesi, passeggiate nei boschi, corse sulla spiaggia, partite a ping pong, nascondino, Risiko, guardie e ladri. Passate pomeriggi a dormicchiare, leggere fantascienza, ascoltare Beethoven, guardare films comici.
Crescerà così, con l'esercizio, la vostra capacità di provare piacere e quindi desiderio. È come per la corsa in bicicletta: ci vuole allenamento.
Una via è quella di ribaltare i rapporti con gli uomini.
Cioè usarli come un gioco. Non vi va di fare l'amore ma magari vi da gusto che il vostro partner vi faccia uno sciampo, vi metta lo smalto sulle unghie dei piedi o vi legga le favole per farvi addormentare? Bene. Fatevelo fare!
Allora, secondo me bisognerebbe proprio spostare questa cosa qui.... darsi, iniziare... sperimentiamo cose diverse. Già secondo me se le ragazze imparassero o i ragazzi a chiedere a dire: "guarda mio caro la clitoride non è là assolutamente... è da tutt'altra parte. " Ci sono delle ragazze che non hanno neanche il coraggio di dire a un uomo, amore caro, quello è l'ombelico. C'è una mia amica che ha tutto l'ombelico infiammato.
Ipotesi 2: ti soddisfo sessualmente masturbandoti indossando guantoni da boxe e scafandro antischizzo.
Ipotesi 3: ti faccio toccare una sola tetta, (quella di sinistra che è sessualmente più disinibita) e contemporaneamente ti solletico le parti intime con lo spruzzo della doccia e con la mia paperella galleggiante che si chiama Paperina ed è molto sexy."
Non avete idea di quali livelli di successo mietereste. Gli uomini vanno pazzi per le donne che sanno quel che vogliono e hanno il coraggio delle loro stranezze. Poi magari alla fine vi verrà pure voglia di fottere come pazze. Però vi sarete divertite in modo fantastico comunque.
Il fatto di giocare con il sesso, di non fare le cose tanto per farle e di cercare cosa veramente ci piace è fondamentale anche, anzi, sopratutto per gli uomini che hanno difficoltà a letto.
Prendetevela comoda e coltivate l'attenzione per le sensazioni, l'abbandono e il rilassamento. Piano piano entrerete in uno stato di "non pensiero" e arriverete a perdervi nella comunicazione e nel contatto con l'altra. A questo punto il sesso non sarà più un'esibizione agonistica ma un modo per vivere la comunione con un altro essere e con il creato. Succede così che le difficoltà tecniche si dissolvono. Ci vuole un po' di tempo e la ragazza giusta. La quale per altro, se la coprite di massaggi, grattini, baci e carezze, non sentirà certo la terribile mancanza della vostra capacità copulatoria. Anzi potete avere la fortuna di trovare una pupa che è ben contenta che voi non la stantuffiate come un caterpillar. Ci sono molte ragazze che non trovano nessuna attrattiva nella penetrazione... se voi non ci riuscite sappiate che ce ne sono molti altri che ci riescono benissimo e gli resta tosto a lungo ma sono talmente ghiozzi e sgraziati che le donne non vedono l'ora che abbiano finito. E il dramma è che loro non se ne accorgono assolutamente, felici di avercelo duro come uno scalpello di acciaio tedesco.
Un caffè con la panna servito a letto è molto più ambito di una scopata malfatta.
E poi cari uomini, dovete imparare che anche la mancanza di erezione ha i suoi pregi.
Molti uomini quando gli succede sono così umiliati e preoccupati che non si accorgono che anche in questo stato si possono provare sensazioni piacevoli.
C'é poi la posizione della forbice.
In questa posizione, grazie ai fantastici poteri della forza di gravità il membro maschile può entrare nel bocciolo anche se é in uno stato pietoso.
Vi mettete lì, rilassati, assaporate i profumi, il contatto, il respiro, gustate la piacevolezza della situazione senza ossessionalo continuando a ripetergli "Rizzati! Rizzati! Rizzati!"a un certo punto inizia a piacervi. E allora lui, stando lì al calduccio dopo un po' c'ha come una illuminazione e trac!, capisce. Che lui è un po' stupido ma mica scemo. Che poi, guardate che il rapporto sessuale vero e proprio è la cosa più difficile che ci sia veh!?!
Infilando la spina infatti, potenzialmente, si ottiene, l'unione di due corpi e due anime. Arrivarci realmente è di una difficoltà mitica. Tutto è pieno di ansie che sono lì apposta per rovinare l'amplesso. E ci riescono benissimo.
Figurarsi se la gente ha il tempo di chiedersi quali siano le magiche implicazioni cosmiche dell'unione bioritmica tra due entità energetiche.
Già se arrivano al minimo della sufficienza sono felici come un mussulmano alla fine del digiuno del Ramadam.
Credo però che sia esiziale parlare di cosa sia un vero totale accoppiamento cosmico.


XXVII PUNTATA - SESSO?

DIALOGO CON LA NIPOTE

Poveraccia... non sapevo niente di niente... Ora è diverso.
È per questo che ho deciso di parlare alla mia nipotina... non voglio che cresca un'oca sprovveduta com'ero io.
Le voglio raccontare tutto, informarla con delicatezza su ogni cosa, anche la più scabrosa.
"Nonna, nonna, parlami dell'amore!"
"Va bene... mettiti qui buona... e ascolta.
Diciamo che all'origine fra gli uomini e le donne che vivevano qualche centinaia di migliaia di anni fa... il problema del sesso era molto semplice..."
"Dici di quando stavamo nelle caverne e avevamo i peli come delle bestie?"
"Sì, a quel tempo... Anzi, ti dirò che proprio come gli animali, molto probabilmente quegli umani sentivano il desiderio di fare... le cose lì..."
"Le brutte cose?"
"Non erano brutte cose..."
"La suora all'asilo dice di sì..."
"Ti sembra che il tuo cagnolino quando salta addosso alla cagnolina..."
"Ah, dici quando cuccano?"
"Cuccano?! Ma chi ti ha insegnato certe espressioni?"
"Ma cuccano o non cuccano?"
"Sì, cuccano. Beh, in quel caso ti sembra facciano delle brutte cose? Loro sono innocenti... È come un gioco..."
"Ah ecco... quando lo fanno i cani e i gatti che sono innocenti è un gioco e se cuccano gli uomini con le donne che sono intelligenti diventa una sporcaccionata?!"
"No, neanche... anzi, accoppiarsi è sempre una cosa meravigliosa... dipende con chi e come la si fa.
Insomma dicevo, un tempo anche le donne e gli uomini provavano desiderio di congiungersi... ma una sola volta all'anno."
"E facevano quelle cose lì d'amore una volta sola?"
"Sì, per una mezza dozzina di giorni... di seguito..."
"Come le Olimpiadi?"
"Sì, ecco... quasi..."
"E tutto il resto dell'anno niente giochi del cucco?"
"No, niente."
"Dio, che noia!"
"Come che noia?"
"Dico, se non si cucca... non c'è manco la televisione, Beautiful... il 90° minuto..."
"Ma avevano altro a cui pensare che a Beautiful e al calcio... dovevano procurarsi da mangiare... c'era il problema della sopravvivenza, del difendersi dalle tigri con i denti a sciabola... dai mammut, dalle tribù nemiche..."
"Dal governo..."
"Ma no, non c'erano ancora i governi..."
"Ah no?... Non c'era la televisione, non c'erano le squadre di calcio... non c'era il governo... e allora Berlusconi cosa faceva?"
"Su, su, non dire stupidaggini...
Ad ogni buon conto questo periodo... come dire... ciclico... del fare all'amore, appena la razza umana si è un po' evoluta... è cessato."
"E hanno incominciato a farlo sempre?"
"Sì... quando ne avevano voglia."
"Che bello!"
"Era il tempo delle così dette società matriarcali.."
"Cosa vuol dire?"
"Vuol dire che le mamme avevano tutto il potere."
"Le mamme comandavano?"
"Sì..."
"Beh, più o meno come adesso..."
"Ma no... nel senso che la madre e la maternità erano considerate sacre."
"Come la Madonna?"
"Brava! Solo che la dea madre non era vergine."
"Ah no?"
"Anzi, il sesso, era considerato il seme della vita! E far l'amore era il modo più semplice per unirsi a Dio... l'energia dell'universo."
"Ah, invece di mangiare l'ostia consacrata... facevano l'amore?!"
"Più o meno."
"Ecco perché ho sentito dire 'la comunione dei sessi..."
"Esatto."
"La comunione almeno una volta... la domenica."
"Beh, volendo..."
"A digiuno."
"Cosa?!"
"La comunione si fa a digiuno se no è peccato."
"Ma per quella dei sessi non è d'obbligo."
"Però si fa nudi?"
"Sì, certo.
"Nudi col pelo?"
"Sicuro..."
"In chiesa?"
"Ma no... che chiesa..."
"Però prima dovevano confessarsi."
"Ma che dici?! Non c'erano i preti allora."
"Ah no? E dei confessionali cosa ne facevano? Cabine da spiaggia?"
"Senti, la smetti di fare la spiritosa?... Vuoi che ti racconti o no?"
"Sì, sì, racconta... E fin quando è andato avanti 'sto matriarcato?"
"Fino a quando non sono arrivati i guerrieri..."
"I guerrieri?"
"Sì. Prima gli uomini, tra di loro, si picchiavano ma solo a botte di sassi e di bastoni... poi hanno cominciato con le lance, l'arco, gli scudi, le corazze..."
"Ed è lì che hanno perso il pelo?"
"Come?"
"Le corazze... portando le corazze hanno perso il pelo... ma non il vizio!"
"Può darsi. Ad ogni modo i guerrieri si sono presi il potere e hanno cominciato a comandare sulle donne, sui figli... sono nati gli schiavi, la proprietà... le prostitute..."
"Come dire, le puttane?"
"No, non si dice "puttana"!
"Battona?"
"Nemmeno! Sono espressioni triviali... piene di disprezzo...
"Hai ragione nonna, se è il mestiere più antico del mondo, un po' di rispetto, per dio!"
"Il mestiere più antico? Chi ti ha detto 'ste fesserie?"
"L'ho sentito dire un sacco di volte."
"Beh, sono frottole. 'Sta balla della prostituzione che è il mestiere più antico del mondo l'hanno tirata fuori apposta per convincerci che le donne son tutte puttane."
"Hai ragione... qualcuna ce ne è pure che si salva."
"Senti, nelle società matriarcali non c'era bisogno di prostituirsi... tutti andavano a letto con tutti..."
"Solo durante la comunione però..."
"Ma non è la comunione che pensi tu. Per l'uomo primitivo, l'idea di pagare una donna per farci l'amore era una cosa assurda."
"Ah sì? Le pagavano in natura?"
"Non scherzare! Ci si donava... per il solo piacere... gratis."
"Gratis? Ah, come promozione commerciale!"
"Spiritosa! Pensa che fino ad un secolo fa presso alcuni popoli primitivi dell'Africa fino all'arrivo dei bianchi la parola "puttana", non esisteva."
"Puttana non esisteva?"
"Già... E anche in certe comunità montane del nord Italia fino all'arrivo dei romani..."
"E neanche figlio o figlia di puttana, esisteva?"
"No."
"E allora, con rispetto parlando della sua mamma... come la chiamavano la Tiziana Maiolo?"
Spero che la mia bambinetta ci abbia capito qualche cosa.


XXVI PUNTATA - SESSO?

 

PULCINELLA

In verità si sono inventati anche termini poetici per indicare il sesso femminile. I provenzali, per esempio, la chiamavano parpaja, cioè farfalla... gentile no? I lombardi mugnaghin, cioè albicocca. I napoletani... i più lirici: 'a muscariella-puchiacchia cioè a dire: una zolla di muschio odoroso.

Di questa delicata espressione si serve anche Pulcinella raccontando il suo viaggio sulla luna:

"Abbasta, me so' scucciato de 'sto monno

 e in coppa a' luna me ce vojo annà!

Pigghiaje 'na scala a pioli longa, longa

e issata l'aggio in suso, pontata a 'ritto in faccia a la luna

co' un'altra scala in brazza ce montaie

e in coppa a quella ce l'appiccicaje stringata forte assai co' una fune

quinni, me n'aiette in suso piolo a piolo.

Gionto in su l'ultimo gradino destaccai la scala che steva sotto

e in coppa a chista la ligai e su de novo...

piolo a piolo de novo me ce arrampicai.

Acussì, a notte fonna su la luna c'arrivai.

Ell'era tonda tonda e smorta come latte,

proprio sulla canappia del naso ce 'prodai.

Uno naso grosso come 'o dosso d'un vulcano.

Ell'è evidente che nell'aggraparme a la gran narice della luna

lo solletico je procuraje,

tanto che 'no sternuto teremento j'è sortuto

e me trovaje sparazzato a rotolarce sopra al so' faccione. E lì ho veduto venirme encontro 'na processione

come a chella che facimmu a Piedigrotta

quanno 'o sole pe' 'no jorno solo all'anno

sponta do' mare e lo primo rajo va  a spertusare

proprio in 'sto straforo a galleria in do' monte

e ce se infricca dintra como 'no sperone arruzzolato,

che po' sarebbe il sole che ce fa all'amore assatanato

con la terra tonda tutt'intiera e ce gode tutto lo creato.

Ed  isso è lo jorno primmo de la primmavera.

D'int'a 'sta processione te vedo carri empiegniti de perzone

che danzeno d'embriachi e fan gran festa:

donne, tante, desnude, donne femmine

co'le zinne sballozose e chiappe a girovolta

e appresso me ci appare un cero grande assai

come de quelli che se vede a Nola,

ne la processione che se fa allo santo,

soltanto che no' è fatto a frostaglie 'sto cero lunateco

ne a torciglione e ne manco a pinnacolo

ma è 'na mazza-sana, uno spernazzone fallico de omo, fai conto 'n obelisco de Nerone.

Poi ce vedo passare in processione 'na conchija granda che se move

e par che canta

ma non è 'na valva de paguro... ne mano 'na vongola verace... ci ho indovinato è 'na  stropiccia  de gigantessa,

uno bello portratto de 'na fessa enamorosa.

In poi me so' resvegliato intrammezzo... ch'ero de novo enterrato

no' me recordo de come m'ha capitato 'sto retorno en èsto monno

de fatto gli è che de la luna so' remasto stralunato, ci ho 'na stramba malattia.

Se me vegh' spontà in do cielo un'aquilone appeso a 'nu filo a spola

io, allo posto sojo, ci vegh 'na muscariella  e' femmina che vola

 e lu vento se la porta a strepidare  e se consola. Sempre nel cielo remeranno nuvole e cirri

io nun ce scorgh dragoni, eliofanti e caravelle.

Io ci indovino solo panze e cosce, chiappe tonde e zinnarelle

e' femmene che se vanno arrotolanno a giravolta e spasimo

abbrancati a me.

Sì, vegh tanti Pulicinelli come a me

che fanno smoscammenti e sboltonate all'onda

come gran marosi dint'a 'na tempesta e femmene tutte che fan festa insieme a me.

E nun c'è medicina che da 'sta strania visione me porte via...

E che me frega...!

'Azzo, comm'è bella assai 'sta malattia!


SETTE ANNI, E SENTIRLI di Marco Travaglio

Si avvicina il giorno dell’inventario dei danni fatti in questi sette anni da Giorgio Napolitano.
 
Dalle firme apposte alla velocità della luce sulla peggiori leggi vergogna di B., in gran parte incostituzionali, ai continui moniti a ogni indagine giudiziaria che coinvolgesse il potere (Unipol-Antonveneta, Potenza, Why Not, Salerno-Catanzaro, Rai-Mediaset, lady Mastella, Rifiutopoli a Napoli, Ruby, trattativa Stato-mafia) contro il presunto “scontro fra politica e magistratura” che mettevano sullo stesso piano i politici aggressori e i pm aggrediti.
Dalla riabilitazione di Craxi agli attacchi a Grillo proprio alla vigilia di tornate elettorali.
 
Dal progressivo ampliamento progressivo dei poteri e delle prerogative presidenziali, ben oltre i limiti della Costituzione, fino alla pretesa da monarca assoluto di non essere ascoltato neppure quando parla con un inquisito intercettato.
 
Dalle interferenze nell’indagine palermitana sulla trattativa per conto di Mancino al recente, incredibile diktat ai magistrati (che han subito obbedito senza fiatare) di sospendere i processi a B. per marzo-aprile in nome di inesistenti impedimenti politico-istituzionali.
 
E poi il salvataggio di B. nel novembre 2010 con il rinvio del voto di sfiducia a dopo la finanziaria (intanto quello comprava deputati un tanto al chilo).
E il risalvataggio di B. nel dicembre 2011 con l’idea geniale del governo Monti al posto delle elezioni che avrebbero asfaltato il Caimano. E il rifiuto opposto ai 5Stelle di considerare un premier apartitico (ingenuamente non indicato dai grilli) per favorire l’inciucio Pd-Pdl, con “saggi” incorporati.
 
E la gestione demenziale del caso dei due marò, ricevuti in pompa magna al Quirinale come eroi nazionali.
E, dulcis in fundo, le grazie concesse ad Alessandro Sallusti, condannato a 14 mesi per aver pubblicato su Libero notizie false, mai smentite e gravemente diffamatorie contro un giudice torinese; e al colonnello americano della Nato Joseph Romano, condannato a 7 anni definitivi per il sequestro di Abu Omar e latitante dal 2007. Mai, prima d’ora, l’istituto della grazia era stato usato per sconfessare sentenze definitive appena pronunciate e salvare condannati che non avevano scontato un giorno di pena. 
 
A riprova del fatto che Napolitano è convinto di essere il capo della magistratura, legittimato a impartirle ordini e a raddrizzarne i verdetti se non collimano con i suoi capricci o con le pretese di un “alleato” che tratta l’Italia come il cortile di casa propria, dal Cermis ad Amanda Knox.
Forse non tutti colgono lo scandalo di questa grazia. Romano è stato giudicato colpevole dalla Cassazione per aver rapito nel 2003 – insieme a 27 agenti Cia e con l’appoggio del Sismi del generale Pollari – l’imam di Milano e averlo poi imbarcato della base Nato di Aviano a quella di Ramstein, e di lì al Cairo, dove fu interrogato e torturato per mesi.
Il sequestro – scrive la Cassazione – “venne realizzato per trasportare il prigioniero in uno Stato, l’Egitto, nel quale era ammesso l’interrogatorio sotto tortura, a cui Abu Omar fu effettivamente sottoposto”. E pazienza se “la tortura è bandita non solo dalla leggi europee”, ma anche da mezza dozzina di convenzioni Onu e Ue. Tutte regolarmente sottoscritte dall’Italia, tutte violate dai sequestratori italiani e americani di Abu Omar e dai governi italiani di destra e di sinistra, che dal 2006 a oggi proteggono questi delinquenti col segreto di Stato, con tre conflitti di attribuzioni contro i giudici alla Consulta e col blocco dei mandati di cattura disposti dai giudici per assicurarli finalmente alla giustizia.
 
Chissà che ne pensa la neopresidente della Camera Laura Boldrini, giustamente sensibile ai diritti umani, del sequestro e della grazia a un latitante che non ha scontato un giorno di galera e non rischiava neppure l’arresto.
 
Si spera che al prossimo giro salga al Quirinale un custode della legalità e della Costituzione.
 
Da Il Fatto Quotidiano del 07/04/2013
Argomento: 
Anno: 

SI FA PRESTO A DIRE BONINO di Marco Travaglio

Molti italiani vorrebbero vedere Emma Bonino al Quirinale. Perchè è donna, perchè è competente, perchè è onesta e mai sfiorata da scandali, perchè ha condotto battaglie spesso solitarie per i diritti civili e umani e politici in tutto il mondo, forse anche perchè è sopravvissuta a Pannella e perfino a Capezzone. Insomma, un sacco di ottimi motivi, tutti veri e condivisibili. Ma della sua biografia, in questo paese dalla memoria corta, sfuggono alcuni passaggi politici che potrebbero indurre qualcuno, magari troppo giovane o troppo vecchio per ricordarli, a cambiare idea e a ripiegare su candidati più vicini al proprio modo di pensare. A costo di essere equivocati, come ormai accade sempre più spesso, complice il frullatore del web, li ricordiamo qui per completezza dell'informazione, convinti come siamo che di tutti i candidati alle cariche pubbliche si debba sapere tutto. “Conoscere per deliberare”, diceva Luigi Einaudi, cuneese come lei. Nata 65 anni fa, la Bonino è stata parlamentare in Italia sette volte e in Europa tre volte, a partire dal lontano 1976. Da sempre radicale, si è poi candidata nel '94 con Forza Italia fondata da Berlusconi, Dell'Utri, Previti & C., e col centrodestra berlusconiano è rimasta alleata, fra alti e bassi, fino alla rottura del 2006, quando è passata al centrosinistra. Ha ricoperto le più svariate cariche: deputata, senatrice, europarlamentare, commissario europeo, vicepresidente del Senato, ministro per gli Affari europei nel governo Prodi. Ed è stata candidata a quasi tutto: presidente della Repubblica, presidente del Consiglio, presidente delle Camere, ministro degli Esteri e della Difesa, presidente della Regione Piemonte e della Regione Lazio, alto commissario Onu ai rifugiati, rappresentante Onu in Iraq, addirittura a leader del centrodestra (da Pannella, nel 2000). Nel '94, quando si candidò per la prima volta con B., partecipò con lui e la Parenti a un comizio a Palermo contro le indagini su mafia e politica. Poi, appena eletta, fu indicata dal Cavaliere assieme a Monti come commissario europeo. Il che non le impedì di seguitare l'attività politica in Italia, nelle varie reincarnazioni dei radicali: Lista Sgarbi-Pannella, Riformatori, Lista Pannella, Lista Bonino. Nel '99 B. la sponsorizzò per il Quirinale, anche se poi confluì su Ciampi. Ancora nel 2005, alla vigilia della rottura, la Bonino dichiarava di “apprezzare ciò che Berlusconi sta facendo come premier” (una legge ad personam dopo l'altra, dalla Gasparri alla Frattini, dal lodo Schifani al falso in bilancio, dalla Cirami alle rogatorie alla Cirielli) e cercava disperatamente un accordo con lui. Sfumato il quale, scoprì all'improvviso i vizi del Cavaliere e le virtù di quelli che fino al giorno prima lei chiamava “komunisti” e “cattocomunisti”. Molte delle sue battaglie,referendarie,coincidono col programma berlusconiano: dalla deregulation del mercato del lavoro (con tanti saluti allo Statuto dei lavoratori, articolo 18 in primis) e contro le trattenute sindacali in busta paga. Per non parlare del via libera alle guerre camuffate da “missioni di pace” in ex Jugoslavia, Afghanistan e Irak. E soprattutto della giustizia: separazione delle carriere fra giudici e pm, amnistia, abolizione dell'obbligatorietà dell'azione penale, responsabilità civile delle toghe e no all'autorizzazione all'arresto per parlamentari accusati di gravi reati: perfino Cosentino, imputato per camorra. Alle meritorie campagne contro il finanziamento pubblico dei partiti, fa da contrappunto la contraddizione dei soldi pubblici sempre chiesti e incassati per Radio Radicale. Nel 2010 poi, la Bonino fece da sponda all'editto di B.contro Annozero:il voto radicale in Vigilanza fu decisivo per chiudere i talk e abolire l'informazione tv prima delle amministrative.Con tutto il rispetto per la persona, di questi errori politici è forse il caso di tenere e chiedere conto.
 

Argomento: 
Anno: 

XXV PUNTATA - SESSO?

DIANA - CARLO

È incredibile quello che sta succedendo in Inghilterra dopo l'uscita dei due libri che raccontano le storie d'amore e di sesso della Principessa, moglie dell'erede al trono.

Un popolo così compassato e rispettoso della privacy, travolto da una curiosità morbosa per gli amplessi fra l'istruttore di cavallo e Diana la cacciatrice a cavallo.

La Regina madre sconvolta dalle espressioni usate dal figlio Principe Carlo verso la propria amante: "Bella spaciugona mia, vorrei essere nelle tue mutande!"... Dio! Dio! Un principe mutandaro!

E ancora più incredibile. Secondo gli ultimi sondaggi, i sudditi inglesi sono tutti dalla parte di Lady Diana: se lei si rotola con gli altri uomini la colpa è del Principe che la trascura. L'Economist ha decretato: "Non è lecito, neanche a un Principe, buttar via tanta grazia di Dio.".

Quindi tutti applaudono al caracollare extra matrimoniale della femmina regale e fanno pernacchie alle corna regali del pretendente al trono.

Ma c'è di più. Una recentissima inchiesta ha svelato che i sudditi inglesi sono in maggioranza contrari all'idea d'avere sul trono un re beccaccione.

Ma come può succedere? Fino a qualche tempo fa se un Re scopriva che la moglie era un po' allegra, non c'era problema, bastava tagliarle la testa o allontanarla col ripudio.

Adesso è lui, il Re, che viene ripudiato, se si scopre che la moglie sua è allegra... e dai suoi sudditi!

Ci viene il dubbio che gli anglosassoni siano addirittura ossessionati dal sesso. Specie gli americani, dove tutte le regole della vita sociale e politica sono travolte da incredibili storie di sesso. Là succede che una moglie costretta a subire violenze continue da un marito sadico e ubriacone ad un certo punto si scoccia e gli mozza il piolo, poi butta in un giardino la parte recisa. Ricercatori specializzati ritrovano il mozzo e glielo riattaccano. C'è un processo, la donna viene scagionata. È finita lì?... No. Lui diventa una star... il Mandrake del sesso mozzo, migliaia di donne lo vogliono, lo adorano, i panettieri sfornano perfino uno sfilatino di pane che è il ritratto del suo innesto. Si gira un film dove lui, non il marines, il protagonista, ma il suo piolo riattaccato, è il protagonista. Frankenstein diventa Skarface! Ma la critica lo brucia: (il piolo) personaggio poco espressivo, ripetitivo negli atteggiamenti, monotono nelle perfomances. Ad ogni modo il marines s'è beccato qualche miliardo (di lire n.d.r) . Nello stesso tempo il Presidente (Clinton n.d.r.) degli Stati Uniti rischia di saltare per aver chiesto prestazioni rapide a una ragazza procace al tempo della campagna elettorale, che chiede un risarcimento per qualche miliardo.

Nella suddetta campagna elettorale, un concorrente repubblicano era stato fulminato per un'avventura di sesso con un'aspirante attrice di notevole avvenenza. Questa fragile innamorata figliola aveva venduto la love-story col deputato soltanto per qualche miliardo. Poco più in là finisce in galera Tyson, il campione mondiale dei massimi... una vera e propria macchina da quattrini. L'ha rovinato il desiderio di un rapporto di sesso veloce e occasionale con una ragazzina proprio carina, di colore come lui. Anche lei, dopo aver denunciato il tentativo di violenza, subìto nell'appartamento di lui, dove lei aveva accettato di salire... tanto per bere un drink, alle tre di notte... anche la sprovveduta con 'sto colpetto s'è sistemata mica male.


XXIV PUNTATA - SESSO?

TUTTI FREGOLI

Ogni giorno leggendo i giornali, guardando la televisione, scopriamo attoniti personaggi che, come bachi industriosi, hanno effettuato una stupefacente metamorfosi.

"Incredibile! Ma quell'avvocato lo conosciamo, era nel Soccorso rosso, un'intelligenza e un cuore generosi al servizio della lotta di classe.
E quest'altro insegnava diritto all'università. Ci ha tenuto vere e proprie lezioni sui trucchi della giustizia borghese e sulle false libertà. E ora, entrambi (a pagamento, s'intende) difendono i tangentisti più famosi, da 100 miliardi di mazzette in su. Con disinvoltura inaudita hanno buttato le coccarde libertarie e hanno indossato la livrea e la parrucca del supergarantista a tutto servizio del potere. E quest'altri che si sono trasformati in azzeccagarbugli dei Craxi-telefax e banda? Oh tu guarda i giannizzeri ammazzagiudici al servizio del ministro Biondi! Ma sì, anche questi li conosciamo erano tutte "anime belle" della rivoluzione! Guardatelo quello che sta seduto, anzi accucciato di fronte alla tromba del grammofono della Fininvest, come il fox terrier della "Voce del padrone". È diventato addirittura il portavoce del governo del medesimo! "Bisogna colpire al cuore lo Stato!" gridavano. Oggi si sono accorti che questo Stato e questo potere non hanno cuore... e, a proposito di organi, accettano solo gente disposta ad offrire il cervello, l'animaccia loro, e soprattutto il loro sedere. Siamo così sconvolti da questa sarabanda di Fregoli che quando incontriamo finalmente un uomo o una donna che abbiano mantenuto integri dignità e coerenza morale corriamo ad abbracciarli come fenomenali splendidi sopravvissuti. E perché stupirsi poi? Nulla è nuovo su questa terra... ecco, tanto per gradire, la lezione che Shakespeare fa tenere a un maestro di piaggeria e trasformismo dei suoi tempi: "I nostri corpi, le nostre menti, sono giardini. Puoi piantarci l'ortica e seminarci il sedano profumato. Farci crescere verdure nobili o cardi immangiabili. Il potere e l'autorità dipendono dal nostro volere, dalla rettitudine nostra o dalla nostra bassa scaltrezza. Quindi chi sta con le radici dell'onore piantate nella terra della dignità difficilmente agguanta vantaggi. Bisogna essere mobili e spregiudicati. Nella danza del privilegio, mimare passi e atteggiamenti più diversi e convenienti. Togliere e calzare maschere, variare linguaggio, cadenza e pensiero. È immorale tutto questo? Sì, hai ragione. Ma rimanere affrancati al carro, costretti a spingere e tirare da forsennati, non è forse più immorale per la tua schiena e per i tuoi garretti? Esse membra non applaudiranno di certo la tua buona coscienza né la tua rettitudine. Lecca tranquillo le mani di chi muove la barre del timone. Sbavagli di leccamenti gli stivali. Non temere, non ti graffierai la lingua. La lingua è un agile muscolo che ben s'adatta a forgiare parole d'adulazione e a produrre vischiosa saliva per farle meglio scivolare!".