Milano

[STAMPA] B. secondo il comico "Psiconano truffolo e testa d'asfalto"

di Valentina Gasparro su ilFattoquotidiano di martedì 22/05/12
 
Oggi Silvio Berlusconi studia il "modello Grillo" e le sue parole d'ordine per recuperare un po' di consenso. Ma per anni il comico genovese ha strappato applausi proprio a spese dell'ex premier, dal "nano Truffolo" al celebre "psiconano, quello che straparla di sicurezza nelle piazze con la badante rossa" (27 settembre 2006). Già nel 1989 Grillo spiegava nei suoi spettacoli: "Ha comperato tutto, il Milan, la Standa per metterci la Carrà e anche l'Aids da quando ha saputo che si trasmette facilmente" (6 agosto 1989). Poco più tardi ironizzava sulle promesse del neo presidente del COnsiglio: "Berlusconi offre un milione di posti di lavoro e ci crede pure, cu crede sul serio, lui. Ma avete mai visto un uomo di Stato che giura sulla testa dei suoi figli? Non lo faceva neanche Bokassa, che di figli ne aveva 75". (7 gennaio 1996)
 
Impietoso sui capelli ("Testa d'asfalto") e sul fisico: "Ma lo avete visto al G7? Era il più piccolo di tutti. Un nanetto così in una società civile lo avrebbero messo a decorare il giardino". (7 gennaio 1996). "Lo psiconano è Berlusconi , truffolo è uno spot vivente, non c'è, non esiste, è un ologramma, un venditore di bava", commenta il comico durante un'intervista a Euronews (20 settembre 2007). Il politico-oleogramma alla ricerca di Bersani: Il PDmenoelle è l'assicurazione sulla vita di Berlusconi, è arrivato il momento di non rinnovare più la polizza". (12 luglio 2009)

 

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[STAMPA] Ora Dario Fo va contro Macao: "Diventino più umili"

Macao e l'assemblea all'ex Ansaldo
Il Nobel critica il collettivo dopo la decisione di leggere un comunicato all'assemblea presso l'ex Ansaldo e andarsene. "Devono ascoltare tutti". Boeri: "Stiamo rispondendo bene"

macao

L'assemblea indetta da Boeri venerdì sera all'ex Ansaldo ha visto 200 persone partecipare: ma non i ragazzi di Macao, i più attesi, quelli a cui l'assemblea era in gran parte dedicata. Solo una piccola delegazione, a sorpresa (perché avevano annunciato di non venire): hanno letto un comunicato e poi se ne sono andati. "L'Officina - ha replicato poi Boeri - non è un progetto precostituito, ma vorremmo diventasse uno spazio costantemente aperto, in un percorso di recupero degli spazi vuoti".
 
Il comportamento di Macao non è andato giù ad alcuni di coloro che avevano sostenuto fin da subito l'esperienza della Torre Galfa. Primo tra tutti lo stesso Boeri, che nel sottolineare che - se si fosse trattato di uno spazio pubblico - il comune non avrebbe chiesto lo sgombero, ha anche commentato amaramente la scelta di Macao di non partecipare di fatto all'assemblea: "Mi aspettavo un dialogo - ha spiegato - ma va bene così, noi comunque parliamo a tutti. Stiamo rispondendo nella maniera più giusta alla domanda che questa esperienza ci ha posto".
 
Molto critico il Nobel Dario Fo, che era stato tra i primissimi e più energici sostenitori di Macao. "Se non lasciano questo atteggiamento - ha commentato - e non diventano umili e curiosi di sapere e conoscere le idee degli altri, è difficile che crescano". Una stroncatura pesantissima, visto che peraltro arriva da chi iniziò (insieme a tanti altri) proprio con l'occupazione della Palazzina Liberty per fare teatro e cultura. "Non ci siamo mai alzati e andati via in queto modo - ha ricordato Fo - ci confrontavamo con la gente".
 
E anche Basilio Rizzo, presidente del consiglio comunale, ha voluto in qualche modo dare "consigli" a Macao: "In alcuni momenti - ha detto - bisogna raccogliere le forze e non sciupare le iniziative che le disperdono. Questo movimento aveva uno spirito maggioritario e non minoritario".
 
Intanto è prevista per sabato a pranzo la decisione finale su via Galvani. I ragazzi di Macao sono intenzionati a lasciare il presidio in strada per continuare altrove la loro attività.
 
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DARIO FO RACCONTA LA SATIRA con SALVATORE SETTIS - Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30 a Palazzo Reale

DARIO FO RACCONTA LA SATIRA con SALVATORE SETTIS
Lunedì 21 maggio 2012 ore 18.30
Palazzo Reale, Sala delle Otto Colonne
Ingresso libero (fino ad esaurimento posti)

 

 

Dario Fo incontra Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte, dal 1985 Professore ordinario di Storia dell’arte e dell’archeologia classica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa di cui, per undici anni, è stato anche Direttore. Polemiche le sue dimissioni da Presidente del Consiglio Superiore per i Beni Culturali e Paesaggistici in seguito all’impossibilità dialettica con l’allora Ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi sull’arte e la conservazione dei monumenti. Insieme daranno vita ad un dialogo sulla pittura, a partire dalle tecniche impiegate fino allo studio del tempo in cui hanno operato i Grandi Maestri del Rinascimento come Leonardo, Giorgione, Mantegna, Correggio e Michelangelo

 

Dario Fo ha inaugurato da quasi due mesi a Palazzo Reale la mostra Lazzi Sberleffi Dipinti, nella quale sono esposte oltre 400 opere dagli anni giovanili dell'Accademia di Brera fino alle imponenti tele di satira realizzate appositamente per la mostra. Nel percorso si incontrano pitture e ricostruzioni di opere d’arte che si rivolgono in particolare alla situazione politica ed economica del Quattro e del Cinquecento in Italia. Nel dialogo sarà quasi d’obbligo mettere in evidenza le analogie spesso paradossali della situazione antica con quella a dir poco grottesca che oggi stiamo vivendo.
 
 
Il ciclo DARIO FO RACCONTA LA SATIRA -  si chiude con il dibattito con Stefano Benni il prossimo 28 maggio nello stesso luogo.
 
I partecipanti all’incontro avranno diritto all’ingresso ridotto alla mostra a € 7,5 anzichè € 9
Informazioni: www.mostradariofo.it

Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro [email protected]

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Estratto dal monologo di Marco Travaglio alla trasmissione QUELLO CHE (NON) HO di lunedì 14 maggio su LA7

Stare seduti su una montagna di soldi pubblici, deputati, senatori, sindaci, presidenti di regioni e province, assessori, consiglieri, portaborse, consulenti, banche, enti, aziende, autoblu, aerei blu, elicotteri blu, authority, tv, giornali, chiudere porte e finestre del castello, e poi strillare: “Oddio, un Grillo, prendetelo!”
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[STAMPA] Macao Milano, dopo lo sgombero Pisapia promette l’ex Ansaldo

macao
 
Il sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha deciso di intervenire sulla questione dello sgombero della Torre Galfa. Gli attivisti di Macao hanno protestato a lungo e alla loro voce si sono unite quelle degli utenti della rete, che si chiedevano perché Pisapia non intervenisse sulla questione. La rabbia è stata tanta da parte di coloro che si chiedevano per quale motivo il sindaco ha potuto permettere tutto questo. E in serata è arrivata la risposta del primo cittadino di Milano. Il sindaco ha deciso di intervenire nel corso dell’assemblea pubblica tra via Galvani e via Fara.

macao

Pisapia ha rivolto un saluto ai manifestanti e ha affermato: “Abbiamo delle difficoltà, dei ritardi. E capisco che non sia solo un problema di spazio. Macao è un progetto innovativo, Macao è la risposta della cultura all’incultura. Un progetto che possiamo costruire insieme“.
 
Poi ha promesso di mettere a disposizione del movimento culturale un altro luogo: “Ho parlato con gli assessori e abbiamo trovato una soluzione, un luogo che molto ricorda la storia di Milano. Metteremo a disposizione l’ex Ansaldo, in zona Tortona, un bellissimo spazio, nel giro delle prossime settimane, a chiunque voglia arricchire la città con progetti culturali“.
 
 

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CHIAMATEMI STREGA - un bellissimo Monologo di Barbara Giorgi scritto per Franca Rame

Non importa chi sono. Non importa come mi chiamo. Potete chiamarmi Strega.

Perché tanto la mia natura è quella. Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita, dal primo calcio che ho tirato al mondo.

Sono una di quelle donne che hanno il fuoco nell’anima, sono una di quelle donne che hanno la vista e l’udito di un gatto, sono una di quelle donne che parlano con gli alberi e le formiche, sono una di quelle donne che hanno il cervello di Ipazia, di Artemisia, di Madame Curie.

E sono bella! Ho la bellezza della luce, ho la bellezza dell’armonia, ho la bellezza del mare in tempesta, ho la bellezza di una tigre, ho la bellezza dei girasoli, della lavanda e pure dell’erba gramigna!

Per cui sono Strega.

Sono Strega perché sono diversa, sono unica, sono un’altra, sono me stessa, sono fuori dalle righe, sono fuori dagli schemi, sono a-normale…  sono io!

Sono Strega perché sono fiera del mio essere animale-donna-zingara-artista e … folle ingegnere della mia vita.

Sono Strega perché so usare la testa, perché dico sempre ciò che penso, perché non ho paura della parola pericolosa e pruriginosa, della parola potente e possente.

Sono Strega perché spesso dò fastidio alle Sante Inquisizioni di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici.

Sono Strega perché i roghi esistono ancora e io – prima o poi – potrei finirci dentro.

 

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[STAMPA] Sgomberato Macao, il centro occupato nello stabile di Ligresti a Milano


Le forze dell'ordine sono entrate questa mattina e hanno identificato circa venti ragazzi. Il proprietario dell'immobile ha inviato anche un container affinché potessero trasferire i loro effetti personali. Sul posto anche Dario Fo
di Redazione Il Fatto Quotidiano | 15 maggio 2012

macao sgomberato
Le forze dell’ordine hanno sgomberato questa mattina la Torre Galfa, l’edificio di oltre cento metri d’altezza nel centro di Milano occupato una decina di giorni fa dai lavoratori dell’arte, ispirato all’esempio del Teatro Valle Occupato a Roma. Un’iniziativa che ha voluto attirare l’attenzione sulla mancanza di spazi sociali nel capoluogo meneghino, che ha ricevuto anche il sostegno di Dario Fo e altri artisti. Il premio Nobel è tornato anche questa mattina per esprimere solidarietà ai ragazzi del centro.
 
Carabinieri e polizia sono arrivati intorno alle 6,30. Lo sgombero, secondo quanto riferito dai presenti, è avvenuto nella massima tranquillità. All’interno di Macao c’erano una ventina di giovani, che non hanno opposto resistenza. I ragazzi sono stati schedati dalla polizia, poi sono usciti dallo stabile e si sono spostati dall’altro lato della strada, di fronte all’entrata. Ligresti, proprietario dell’immobile, ha inviato anche un container affinché potessero trasferire i loro effetti personali. Ma i ragazzi hanno dichiarato di preferire mezzi propri.
 

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[STAMPA] Ormai Milano è solo Macao. Fra minacce di sgombero e progetti di espansione

dario fo
 
Ci sono voluti 45 anni per vedere un’altra Palazzina Liberty, ma finalmente qualcosa di straordinario è accaduto. Vorrei avere duecento mani per applaudirvi!!! Noi eravamo 18mila. Continuate così… Il Comune deve aiutarvi!”. È arrivato addirittura il premio nobel Dario Fo, a portare il suo saluto compiaciuto agli “occupanti” della torre Galfa, che stanno monopolizzando le attenzioni dell’artworld “alternativo” con il progetto Macao. Che prosegue la sua attività con crescente fervore di artisti, creativi, associazioni culturali, ogni giorno impegnate in una variegata fase programmatica, tanto che si profila la possibilità di espandere l’occupazione ad un ulteriore piano del grattacielo.
 
Ad appena una settimana dal giorno dell’occupazione (5 maggio), a Macao – fantasma di cemento a due passi dal Pirellone, tra via Galvani e via Fara – crescono le attività di studenti e performer, fra assemblee, laboratori, concerti. nonostante il plauso stesso di molti esponenti del Comune di Milano, resta incombente però la “minaccia dello sgombero”. In tal senso, ricordando l’esperienza degli anni Settanta, Dario Fo ha ribadito ai giovani: “Anche a noi dicevano che dovevamo andarcene per evitare incidenti. Si tratta della solita scusa! E ce lo dicevano anche quelli della sinistra… perché davamo fastidio, portavamo via degli spazi a qualcuno. Ma voi non mollate, il Comune deve aiutarvi, deve capire che è possibile fare qualcosa di diverso in questo palazzo, che altrimenti è solo un catorcio morto, inabitabile e inutile”.
 
- Caterina Misuraca
 
dario fo a macaomacaomacaodario fo assemblea a macao
macaomacaomacaodario fo e macao
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DARIO FO PRESENTA: CHE ASPETTATE A BATTERCI LE MANI? BIMBI E RAGAZZI IN CONCERTO

Dario Fo presenta:

Che aspettate a batterci le mani?

 

Bimbi e ragazzi in concerto

 

Domenica 13 maggio 2012, ore 11

Palazzo Reale

Orchestra giovanile “Diego Valeri” di Campolongo Maggiore (VE)

Domenica 20 maggio 2012, ore 11

Palazzo Reale

Sistema delle Orchestre e dei Cori Giovanili e Infantili in Italia

Nucleo di Reggio Emilia

Sabato 26 maggio 2012, ore 21

Teatro degli Arcimboldi

Fondazione I Pomeriggi Musicali

FuturOrchestra con Ennio Morricone

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SCENE DA UN FUNERALE di Marco Travaglio il Fatto Quotidiano di mercoledì 9 maggio 2012

 

Le interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 



Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 


Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del MovimeLe interminabili esequie della Seconda Repubblica sono uno 
spettacolo impagabile, nel senso che non si paga nemmeno il biglietto: 
basta mettersi alla finestra e godersi lo spettacolo. 

Dopo averlo deriso per cinque anni, dal primo V-Day (25 aprile 2007) 
all’altroieri, ora tutti scoprono Beppe Grillo. Mentre destra, centro 
e sinistra si facevano le pippe sul grande centro, la questione 
settentrionale e quella meridionale, il voto moderato, il partito 
liquido e quello solido, il terzo polo, la sinistra radicale, il nuovo 
centrodestra nel solco del partito popolare europeo, il nuovo 
centrosinistra nel solco della socialdemocrazia blairiana o forse dei 
democrats clintoniani, la maggioranza ABC, il proporzionale corretto 
alla francese con recupero alla portoghese e il maggioritario corretto 
grappa con riporto alla Schifani, il premierato forte, il federalismo 
solidale, la separazione delle carriere, la fase 2, la crescita, le 
grandi riforme condivise secondo i moniti del Colle per arginare 
l’antipolitica, gli elettori fuggivano e Grillo li raccattava, 
riempiendo le piazze da Nord a Sud e piantando negli enti locali le 
prime bandierine del suo movimento. 



Ora che il medico legale, nelle urne funerarie, certifica la dipartita 
dei partiti, i politici e i commentatori al seguito non trovano le 
parole per descrivere quel che sta accadendo. 

Sentite Massimo Franco, estintore capo del Pompiere della Sera: “Il 
trionfo dei ‘grillini’ riflette una protesta trasversale che 
probabilmente pesca oltre i confini della sinistra. È il contenitore 
di un ‘no’ che... rispecchia confusamente, a volte con parole d’ordine 
irresponsabili, la voglia di spazzare via un sistema incapace di 
riformarsi”. 
Protesta? Un ‘no’ che rispecchia confusamente? Parole irresponsabili? 
Ma questo Franco ha mai seguito un’iniziativa del Movimento 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 



Anche i politici hanno capito tutto. Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. nto 5 Stelle? 
Ha mai incontrato un candidato? 
S’è mai accorto che il nome di Grillo non è né nel simbolo né nelle 
liste del M5S? 
Ha mai letto il programma o lo confonde con le battute e le 
provocazioni di Grillo? 
Ci sa dire quali sarebbero i punti “irresponsabili”? 
E quando mai Franco e gli altri pompieri han dato degli 
“irresponsabili” a Culoflaccido B. e a Giuda Bossi quando facevano e 
dicevano quel che han fatto e detto per vent’anni? 

Anche i politici hanno capito tutto.

Il Cainano, dal lettone di Putin, 
fa sapere che “l’esito elettorale è al di sopra delle mie previsioni”: 
forse pensava che, oltre a non votarlo, gli elettori lo menassero pure 
(per questo è espatriato). 

Alfano e Bersani dicono che è colpa di Monti che “doveva ascoltarci di 
più” (così menavano pure lui). 

Si risente persino Fitto, in una pausa dei suoi processi: “Il 
proporzionale, con un quadro già così disarticolato, renderebbe 
instabile il sistema, salterebbe la governabilità”. Parole che salgono 
dall’oltretomba. 

Cesa farfuglia di “fase due”, “rilancio dell’azione di governo”, 
“unire l’area dei moderati” (peraltro deserta), ma – si badi bene – 
“in forme nuove, garantendo le diverse specificità”. 

Verderami, retroscenista del Pompiere, sintetizza mirabilmente la 
vuotaggine del linguaggio di Palazzo: ammette – bontà sua – che “non 
c’è spazio per nuovi predellini”, osserva che “Bersani smonta la 
politica dei due forni” pur temendo che “la maionese possa impazzire”, 
e rivela che nel centrodestra “sembra prender corpo l’esigenza di 
aprire un cantiere”. Me cojoni, direbbero a Roma. 

Bondi, sempre lucido, chiede “unità nell’autonomia”. 
La Finocchiaro trova che “le elezioni anticipate si allontanano”, ma 
pure quelle non anticipate: di questo passo bisognerà rinviarle di una 
ventina d’anni. 

Napolitano l’ha presa bene. Siccome Grillo gli sta antipatico, dice 
che non ha vinto: “Di boom ricordo quello degli anni 60, altri non ne 
vedo”. Anzi, pietrificato a 40 anni fa, non li vuole vedere: “Le 
amministrative sono un test piuttosto circoscritto”. 

Ma sì, dai, non è successo niente. Andiamo a nanna sereni. Clio, 
passami la berretta da notte e stacca il telefono, ché quel Togliatti 
chiama sempre a mezzanotte. 

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[STAMPA] Un'eccezionale visita guidata

Scritto da Marinella Chiorino   
Martedì 24 Aprile 2012 16:46

Il premio Nobel Dario Fo cicerone di sé stesso.

lazzi sberleffi dipintiUn'eccezionale visita guidataPalazzo Reale a Milano: per noi giornalisti l'anteprima della mostra "DARIO FO A MILANO-LAZZI SBERLEFFI DIPINTI" è prevista a mezzogiorno. Ma a mezzogiorno è ancora tutto in alto mare: i plasticoni che ricoprono il pavimento; ragazzi che sistemano i cartellini didascalici a lato di ogni quadro; altri ragazzi che vestono, con costumi di scena, i tanti manichini; operai che installano, martellando, le varie impalcature... io mi aggiro tra i saloni godendomi questa " anteprima dell'anteprima"... in solitaria!!!
 
E Dario? Lui se ne va in cortile dove improvvisa un interminabile monologo con brani tratti dai suoi capolavori teatrali: Ladri, manichini e donne nude; Isabella, tre caravelle e un cacciaballe; Claxson, trombette e pernacchi; morte accidentale di un anarchico; fabulazzo osceno; Sesso? Grazie, tanto per gradire; Coppia aperta, quasi spalancata; Tutta letto, casa e chiesa... la sua voce stentorea giunge, nitida, nell'attigua piazza del Duomo!!!
 
dario fo autoritrattoAlle 18.30 l'inaugurazione: stavolta gli invitati sono talmente tanti che gli immensi saloni sembrano rimpiccioliti!!! Dario, con straripante genialità, inizia a spiegare le sue opere pittoriche!Un'eccezionale visita guidata
 
Tuona contro le ingiustizie del mondo: torture, soprusi, violenze, maschilismo imperante, pedofilia, omofobia, antisemitismo... un vero e proprio spettacolo senza sipario e senza palcoscenico ma profondamente intenso e coinvolgente!!!
 
Informazioni: la mostra chiuuderà i battenti il 3 giugno; il lunedì è aperta dalle 14.30 alle 19.30; il martedì, il mercoldì, il venerdì e la domenica dalle 9.30 alle 19.30; il giovedì e il sabato dalle 9.30 alle 22.30; il più che esaustivo catalogo è delle Edizioni Gabriele Mazzotta; www.comune.milano.it/palazzoreale
 
fonte: iltitolo.it
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[STAMPA] Mistero Buffo Milano: in scena al Carcano, Fo e Rame.

Dario Fo e Franca Rame in occasione della grande mostra di Palazzo Reale Lazzi Sberleffi Dipinti (fino al 3 giugno 2012) saranno di nuovo in scena con MISTERO BUFFO, il 7 maggio 2012 alle ore 21.00, al teatro Carcano di Milano.

dario fo e franca rame

 
Dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame misero in scena per la prima volta "Mistero Buffo" a Milano, in un capannone di Porta Romana, è stato replicato migliaia di volte in Italia e in tuto il mondo.
 
Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.
 
Dopo quasi mezzo secolo, Dario Fo e Franca Rame tornano in scena con una selezione di testi dal loro spettacolo dei primordi, condita da un'immancabile dose di improvvisazione, da sempre cifra distintiva del teatro di Fo.
 
"Dovete capire - continua la coppia - per noi recitare non è solo un mestiere, ma è anche e soprattutto un divertimento. Che raggiunge il massimo del piacere quando riusciamo a inventarci nuove situazioni e buttare all'aria convenzioni e regole. Speriamo di comunicarvi questo spasso e riuscire a sorprendervi, farvi ridere e magari pensare".
 
Lo spettacolo verrà realizzato in collaborazione con il Comune di Milano.
 
I biglietti sono in vendita presso il botteghino del teatro e su happyticket.it. Il prezzo del biglietto (platea e balconata) è € 11,50.
 
Anno: 

LAZZI SBERLEFFI DIPINTI - DARIO FO A PALAZZO REALE

LEZIONE ITINERANTE DI DARIO FO ALLA MOSTRA "LAZZI SBERLEFFI DIPINTI" A PALAZZO REALE

Sabato 5 e Domenica 6 maggio 2012, visto il grande successo di pubblico il Maestro Dario Fo, ripete eccezionalmente la sua performance itinerante negli spazi della mostra.
Uno “spettacolo nello spettacolo”, il Premio Nobel accompagnerà i visitatori tra le opere della mostra animando, le grandi “Tele Parlanti” dedicate alla satira contemporanea, per poi procedere nel lungo percorso dedicato alla Storia dell’arte e rievocando alcuni momenti fondamentali della sua straordinaria carriera artistica. Dario Fo darà vita ad uno spettacolo unico, fedele alla dimensione narrativa della sua pittura e del suo teatro.

Sabato 5 maggio alle ore 16:00
Domenica 6 maggio alle ore 16:00

Ingresso allo spettacolo senza maggiorazioni di sorta sul prezzo: 9,00 euro

Per informazioni: Ufficio Stampa Mazzotta - Stefano Sbarbaro - [email protected]

Produzione: Fondazione Mazzotta http://www.mazzotta.it/

Anno: