Rassegna Stampa

[STAMPA] Dario Fo, la pittura di un narratore

dario fo

Galleria d'Arte Moderna, Udine – Guardare, osservare, ma soprattutto sentire. Per entrare pienamente in contatto con l'universo pittorico di Dario Fo, bisogna saper usare in libertà la capacità della nostra mente di abbattere le rigide barriere che imponiamo troppo spesso alle varie forme espressive, tra reale fisico e irreale immaginato, tra il confine voluto dalla cornice e l'infinito immaginifico che il quadro ci suggerisce.
Abbiamo seguito la sua evoluzione artistica grazie alla visita teatralizzata della mostra Dario Fo, la pittura di un narratore, condotta dalla stessa curatrice Marina De Juli che è una bravissima attrice, regista e collaboratrice di lungo corso del duo Fo-Rame.
Attraverso un percorso cronologico a tappe, la De Juli ha esposto chiaramente e con la giusta verve istrionica i momenti chiave delle svolte tecniche e dell'approccio alla pittura del grande Maestro: stili, influenze, significati si sono sviluppati, chiariti e di nuovo intrecciati in nuove e personali intuizioni/suggestioni di senso, come se quadri, tele e quant'altro fossero dotati di vita propria.
Abbiamo così apprezzato ogni passaggio del tratto fondante la sua poetica, dal periodo post cubista a quello metafisico e oltre, attraversato da (auto)ritratti, riproduzioni di scene mitologiche e di convivi popolari.
E abbiamo sentito sotto pelle il valore narrativo di ogni quadro, la sua volontà di (rac)cogliere il flusso impervio e caotico delle idee e renderlo testo per immagini di quella che poi sarebbe diventata l'evoluzione scenica teatrale.
Per Fo dipingere è un atto istintivo ma tecnico, essenziale e impulsivo, come fissare sulla tela le parole chiave, il dipanarsi del discorso teatrale, il suggerire l'anima del teatro: uno storyboard continuo.
Impressiona la musicalità, lo spostamento quasi ophulsiano di alcune sue opere di massa, baciate dal senso del movimento fluido; un lavoro profondo su se stesso che nasce dall'idea, prosegue con il gesto pittorico e (non) si conclude sotto il nostro sguardo ammirato.
Siamo ugualmente affascinati per i ritratti che colgono sì una somiglianza dei tratti fenotipici, ma soprattuto l'attimo espressivo di un sentimento, di una sensazione, di uno stato d'animo.
Grazie alla visita animata e alla recita di alcuni brani tratti da Mistero buffo e altri capolavori, c'è stato il tempo di respirare il risultato letterario di quanto dipinto, avvertendo per un attimo il brivido di trovarsi nel qui e ora dove l'idea è divenuta immortale e ha trovato la sua forma compiuta: la cristallizzazione del genio (di cui raramente si comprendono le origini e le spinte, ma del quale si apprezzano i frutti).
 
Dario Fo, la pittura di un narratore
curatrice: Marina De Juli
Galleria d'Arte Moderna di Udine
c/o Casa Cavazzini
Dal 17/06 al 26/08/12
Orari: mar-dom, 10.30-19.00
Visite teatralizzate: 21 e 22/07; 18 e 19/08
www.udinecultura.it
 
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[STAMPA] Dario Fo a San Marino

dario fo a san marino
In mostra dal 13 luglio al 14 ottobre 200 opere pittoriche del Premio Nobel Dario Fo.
 
Le opere sono divise in tre diversi allestimenti. Il primo, inaugurato il 13 luglio, si trova a Palazzo SUMS e contiene le opere più recenti, i dipinti acrilici.
 
Dal 4 agosto, invece, saranno visitabili gli spazi allestiti al Teatro Titano e al Museo San Francesco, dedicati rispettivamente alla musica e alla satira della preistoria.
 
Completeranno il percorso pittorico dei montaggi video per consentire al visitatore di tracciare un legame tra l'opera pittorica e teatrale dell'artista.
 
Orari dalle ore 10.00 alle ore 22.00 - Ingresso € 6,00
Per ulteriori informazioni, contattare l'Ufficio Turistico di San Marino: Tel. 0549 882914 [email protected]
 
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[STAMPA] E se non fosse un sogno?

di Franca Rame | 15 luglio 2012
 
Sono su una spiaggia di un’isola tropicale, le onde tiepide mi lambiscono il corpo… Mi stanno cantando in un orecchio… adesso mi parlano fitto-fitto… notizie… Ah sì, è l’auricolare della radiolina… e non sono su una spiaggia… mi sono addormentata con addosso la tuta della realtà virtuale collegata al computer. Su tutta la tuta ci sono migliaia di microscopici palloncini che gonfiandosi e sgonfiandosi di aria tiepida, calda e fresca danno la sensazione dell’acqua e del sale sulla pelle. Il visore sugli occhi, e un dispenser di profumi nel naso, completano la sensazione di essere veramente ai tropici. Questo bisogno di rumore nel cervello m’è rimasto addosso da quando, nel 2011, ho avuto una depressione tremenda. Me ne stavo tutto il giorno a letto, radio-nell’-orecchio-televisione-accesa, testa assente. Né guardavo. Né ascoltavo. Né mangiavo. Alle otto in teatro, a mezzanotte a letto. E via col rumore addosso, dentro, sino al giorno dopo… sveglia, con gli occhi spalancati… un po’ di torpore di quando in quando...
 
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[STAMPA] San Marino. Grande Successo per l’anteprima della mostra Dario Fo. Umberto Eco si presenta a sorpresa

dario fo a san marino
Grande successo per l’inaugurazione della mostra ieri sera, giovedì 12 luglio, inaugurazione  della Mostra  Dario Fo a San Marino presso il Palazzo S.U.M.S., dove da oggi sono visibili  i suoi ultimi grandi lavori, a testimonianza del forte impegno di impegno sociale e civile.
 
Moltissimi intervenuti, un pubblico eterogeneo che ha letteralmente preso d’assalto le sale espositive e ha dimostrato grande entusiasmo per la presenza del noto premio Nobel.
 
Stupore ed   emozione palpabile quando Fo, a sorpresa ha accolto un altro gigante della scena culturale italiana, Umberto Eco.
 
Alla presenza del Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio – SUMS alla presenza di Romeo Morri Segretario di Stato per la Cultura, di Valeria Ciavatta Segretario di Stato per gli Affari Interni e di Ermes Bonini, direttore della mostra per Great Emotions,  Fo ed Eco hanno percorso l’itinerario dell’esposizione seguiti da una folla di ospiti.
 
Dario Fo, con tutto il suo carisma e la sua enorme cultura, ha “raccontato” le sue opere e la sua visione di un presente amaro, con l’ironia, l’acume, la verve che lo contraddistinguono e che  emerge chiaramente  anche attraverso i dipinti: “ L’arte va fatta vivere e non vissuta come semplici spettatori transitanti. Le mostre vanno raccontate perché non si rimanga con un vuoto incolmato”. La copiosa presenza, e la diversità degli partecipanti ha dimostrato quanto l’impegno civile di Fo espresso anche attraverso le sue splendide tele,  sia un  valore fortemente sentito, assolutamente trasversale e univoco.
 
Una serata indimenticabile per la Repubblica che ha potuto essere “testimone e teatro” dell’incontro di due personalità emblematiche e cruciali della scena culturale internazionale.
 
Oggi, venerdì 13 , Dario Fo, ha invece aperto a sorpresa i lavori delle “ San Marino Lectures on Memory,” organizzate dal Centro di Studi sulla Memoria del Dipartimento della Comunicazione, dell’Università degli Studi della Rep. San Marino, con un intervento  sul tema  “Memoria e teatro”, mentre Umberto Eco ha concluso il ciclo di conferenze della mattinata, con dal titolo “La memoria dell’oca”.
 
La mostra, rimarrà aperta tutti giorni dalle10.00 alle 22.00
 
Prevendita on-line www.sanmarinoticket.com
 
fonte: giornale.sm
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Dario Fo, mette in mostra le sue opere a San Marino

 
Torna a San Marino Dario Fo e lo fa con la prima tranche della sua mostra itinerante presentata a Palazzo Sums. Il premio Nobel rende così onore ad un vecchio riconoscimento, quando nel 2002, nella Sala del Consiglio Grande e Generale, ricevette, insieme alla moglie Franca Rame, l’ Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre di Sant’Agata.
 
Forse non tutti sanno che Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, prima di essere un grande drammaturgo, regista e attore, ha iniziato la sua carriera artistica come pittore. Una passione, un primo amore, il cui frutto sarà visibile appunto da venerdì 13 luglio nella piccola Repubblica del Titano.
 
Dario Fo, ha utilizzato da sempre la pittura come linguaggio espressivo primario: il desiderio profondo di essere una sorta di "cantastorie" metropolitano che a quel punto doveva interpretare le figure della realtà.
 
La Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, la Segreteria di Stato per  il Turismo e lo Sport, unitamente alla Fondazione San Marino S.U.M.S – Cassa  di Risparmio della Repubblica di San Marino, e a Great Emotions Entertainment,  in la collaborazione dell’Ufficio Attività Sociali e Culturali, del Musei di  Stato, dell’Ufficio di Stato per il Turismo, celebreranno dunque il noto  artista con una mostra dei suoi lavori.
 
Soddisfazione del Segretario di Stato alla Cultura Romeo Morri, di Fabio Berardi e del Presidente della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio S.U.M.S., Main Sponsor della manifestazione, Tito Masi, che hanno descritto come il connubio tra cultura e turismo rappresenti sempre più un traino per la Repubblica di San Marino e come la presenza di personaggi così autorevoli e rappresentavi, inorgoglisca particolarmente.
 
"Nei suoi quadri si legge la cultura, la formazione e la sua arte è espressione e testimonianza politica e civile, è denuncia sociale e sostegno alle fasce meno abbienti" così Tito Masi spiega con orgoglio l'opera di Fo, ricordando gli aneddoti che legano il Premio Nobel a San Marino.
 
Le sue opere sono monumentali, in acrilico, dai colori fluorescenti, passano da rappresentazioni satiriche ispirate a Milano, all'imbarbarimento della politica (un mercato in cui la merce in vendita è rappresentata da Parlamentari), dalla denuncia dei morti sul lavoro, allo sbarco di Lampedusa, dalla Torre di Babele alla riproduzione della "Strage degli innocenti" di Giotto, senza tralasciare la documentazione degli episodi di corruzione e speculazione edilizia e la mala gestione  delle emergenze nei soccorsi alle zone colpite dai terremoti: questo lo spazio di Palazzo S.U.M.S e in un  secondo momento, (ovvero dal 4 agosto), verranno inaugurate anche le altre due sedi della mostra: gli spazi della Pinacoteca San Francesco (con opere  dedicate alla satira della preistoria) e quelli del Teatro Titano (lavori  dedicati alla musica ed al teatro). Foto e Video Altarimini
 
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[STAMPA] Cesenatico, Dario Fò all'assemblea dei grillini: "Servono parcheggi scambio"

dario fo e franca rame intervengono all'assemblea di Cesenatico del Movimento 5 stelle
Martedi, durante l'Assemblea pubblica settimanale del MoVimento 5 Stelle di Cesenatico, due ospiti d'eccezione hanno partecipato alla serata: il premio Nobel Dario Fo e Franca Rame. "I ragazzi del MoVimento erano molto emozionati e al contempo onorati della presenza - ha esordito Alberto Papperini, consigliere MoVimento 5 Stelle Cesenatico -. Il Maestro Fò ha immediatamente chiarito le motivazione della loro presenza".
 
"Innanzitutto apprezza, condivide e appoggia il nuovo progetto di Democrazia Partecipativa che i ragazzi di Cesenatico e non solo stanno portando avanti in questi mesi - ha spiegato Papperini -. Questo modo di lavorare incentiva la partecipazione, risveglia la passione civica e fa del cittadino una parte essenziale nella vita sociale della propria comunità. Successivamente il Maestro si è soffermato sul nuovo progetto proposto dal MoVimento 5 Stelle riguardo un diverso modo di vedere la mobilità per il nostro Comune".
 
"Più volte ha rimarcato il bisogno di avere parcheggi scambio al di fuori del centro della città con servizio navetta per risolvere problemi di traffico e riqualificare il nostro turismo anche in termini di vivibilità - ha continuato il grillino -. Inoltre ha evidenziato come la soluzione trovata a Cattolica, nella quale il parcheggio è stato totalmente autofinanziato da coperture fotovoltaiche, sia stata lungimirante".

 

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[STAMPA] Dario Fo e Franca Rame ancora censurati

dario fo e franca rame

di Jacopo Fo | 9 luglio 2012

Da quando mio padre ha dato fastidio a Giotto (!) niente più Rai.
 
La storia del rapporto tra i miei e la Rai è molto sofferta. Dal 1962 per 15 anni i loro nomi furono banditi dalla tv di Stato. Avevano osato rifiutare le censure all’ultimo momento (su un testo già approvato). Lo scontro era stato provocato dal fatto che, presentando Canzonissima, che allora era la trasmissione di maggior successo della Rai, avevano mandato in onda uno sketch sulle morti sul lavoro e un altro sulla mafia… Pare assurdo ma è così, il pezzo recitato dai miei non portava accuse ai politici o ai colletti bianchi. Si diceva solo e unicamente che la mafia esisteva e uccideva. Nient’altro… Ma allora non si poteva parlare di mafia… Il senatore Malagodi, che poi diventò senatore a vita, affermò in Parlamento che “Si insultava l’onore del popolo siciliano sostenendo l’esistenza di un’organizzazione criminale chiamata mafia.”
 
I miei furono perseguitati legalmente per inadempienza contrattuale, avendo abbandonato la trasmissione per protesta e persero pure tutti i contratti pubblicitari (allora c’era Carosello). 
Poi, nel 1977, ci fu il grande ritorno con Mistero Buffo. Poi, a fasi alterne, i miei genitori ebbero un minimo di possibilità, realizzando, sempre con molta fatica, alcune  trasmissioni. Dopo il 2000 andarono in onda una serie di puntate sul teatro e sui grandi pittori italiani: Caravaggio, Mantenga, Raffaello, Michelangelo, Leonardo e una serata dedicata al Duomo di Modena.
 
Poi Dario decide di raccontare Giotto e nello spettacolo si svela un segreto di Pulcinella: le meravigliose pitture della navata superiore della basilica di Assisi non sono opera di Giotto. La prova di questa affermazione è realizzata con l’ausilio di immagini proiettate. 
A quei tempi ogni pittore aveva un armamentario di sagome di cartone che venivano utilizzate per velocizzare la stesura del disegno. Ebbene, nella basilica superiore non vi è traccia dei cartoni di Giotto, che peraltro era giovanissimo e difficilmente avrebbe potuto dirigere una simile opera. Ci sono invece le impronte dei cartoni abitualmente utilizzati da un nutrito gruppo di grandi pittori. 
Peraltro la realizzazione dello spettacolo e delle relative riprese della Rai viene concordata col sindaco PdL di Assisi e con i frati Francescani (che lo sanno chi ha dipinto la basilica).
 
Arriviamo a fissare tutti i termini dell’accordo quando improvvisamente il vescovo di Assisi si mette di mezzo e blocca la possibilità di tenere lo spettacolo di fronte alla basilica, censurando il progetto realizzato con i frati, che invece ne erano entusiasti. Faccio una serie di incontri con sindaco e i frati francescani… I frati erano su tutto più a sinistra di mio padre… e il sindaco Pdl ad un certo punto sembrava di Lotta Continua.
 
Ma il vescovo riesce comunque a trionfare: niente spettacolo: non bisogna offendere le convinzioni del popolo, anche se sono sbagliate…
Alla fine, grazie al sindaco Boccali di Perugia si riesce a rappresentare lo spettacolo spostandolo nel capoluogo, di fronte a un’altra stupenda chiesa, anch’essa dedicata a San Francesco.
Realizziamo le riprese ma la Rai si dà uccel di bosco.
E anche gli spettacoli successivi della serie sui pittori non interessano più, nonostante il successo delle precedenti trasmissioni. 
Sinceramente quando Dario ha vinto il Nobel pensavo che le censure fossero finalmente finite.
Invece no.
I ragazzi terribili continuano a essere bastonati.
E alla fin fine va bene così.
Non è difficile essere ribelli a 20 anni, ma se sei considerato ancora un nemico irriducibile dopo gli 80, sei veramente un grandissimo rompicoglioni.
Alla salute cari genitori!
 
Attualmente le trasmissioni realizzate e mai trasmesse da una rete televisiva sono: 
Mistero Buffo (nuova edizione con Franca Rame)
Giotto o non Giotto,
Il Correggio dipingeva appeso al cielo
Ambrogio e l’invenzione di Milano
Dio è nero. Conversazione sul razzismo con Luca Cavalli Sforza
Lezione sull’architettura e il teatro
La vera Storia degli invincibili Seminole con Franca, Dario, Paolo Rossi, Toni Esposito, Modena City Ramblers, Sud Sound System, Sergio Laccona, Mario Pirovano, Jacopo Fo. 
Dario Fo canta le sue canzoni con Fausto Mesolella, i Bandabardò, Marco Zurzolo band, il gruppo A67, Raiz, Ugo Maiorano, Paolo Brancaleoni.
Il ’68, il risotto, il barbera e tutto il resto. Conversazione con Carlo Petrini, fondatore di Sloow Food. 
La nostra storia. Dal Dito nell’Occhio al Premio Nobel e oltre. Video biografia di due guitti pericolosi. 
Per un totale di una ventina di ore di trasmissione che per il momento non vedrete.
 
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[STAMPA] Dario Fo. “Dico perché mi sento attore dilettante e pittore professionista”

[c.s.] Da venerdì 13 luglio avrà inizio nella Repubblica di San Marino, la mostra Dario Fo a San Marino. Nell’antica Terra della Libertà, un grande omaggio dedicato a Dario Fo , con oltre 200 opere pittoriche in un grande allestimento che occuperà tre differenti e prestigiosi spazi espositivi. La Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, la Segreteria di Stato per il Turismo e lo Sport, unitamente alla Fondazione San Marino S.U.M.S – Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, e a Great Emotions Entertainment, in la collaborazione dell’Ufficio Attività Sociali e Culturali , del Musei di Stato, dell’Ufficio di Stato per il Turismo, celebreranno dunque il noto artista con una mostra dei suoi lavori. Si inizierà appunto venerdì 13 luglio con l’apertura dello spazio di Palazzo S.U.M.S dove sarà possibile vedere esposte le opere più recenti, (monumentali dipinti acrilici) mentre in un secondo momento, (ovvero dal 4 agosto), verranno inaugurate anche le altre due sedi della mostra: gli spazi della Pinacoteca San Francesco (con opere dedicate alla satira della preistoria) e quelli del Teatro Titano ( lavori dedicati alla musica ed al teatro) .
 
Conosciuto prevalentemente quale straordinario uomo di teatro e Premio Nobel per la letteratura nel 1997, Dario Fo, è anche un ottimo pittore: diplomato alla Accademia di Brera nei primi anni 50, ha utilizzato da sempre la pittura come linguaggio espressivo primario, frequentandola ancora prima di approdare al teatro ed alla letteratura.
La mostra “Dario Fo a San Marino”, sarà un’importante occasione per comprendere come la satira espressa tramite la pittura abbia costituito un punto cardine nel linguaggio espressivo di Fo.
 
Il curatore della mostra Felice Cappa commenta la sezione che aprirà al S.U.M.S.: “Fedele alla dimensione narrativa della sua pittura, Fo propone alcuni fondamentali momenti politici della storia italiana degli ultimi anni e dei grandi avvenimenti internazionali dell’era della globalizzazione e della dittatura finanziaria. Sono inoltre documentate: la lunga fase del berlusconismo, la deriva e l’imbarbarimento della politica italiana, gli episodi di corruzione e speculazione edilizia, la mala gestione delle emergenze nei soccorsi alle zone colpite dai terremoti e così via. Questa sezione verrà ad arricchirsi con le opere che saranno terminate nella Bottega d’artista”.
 
Una straordinaria documentazione d’archivio ha consentito inoltre la realizzazione di inediti montaggi video, che verranno proiettati su appositi schermi nelle sedi espositive, attraverso i quali è possibile ricostruire il giusto rapporto tra le opere teatrali e pittoriche e il contesto storico, artistico e sociale che le ha ispirate.
 
Orari mostra dalle 10.00 alle 22.00
Sono previste visite guidare per scuole di ogni ordine e grado, gruppi e comitive.
 
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[STAMPA] Dario Fo e i suoi Misteri Buffi

dario fo E’ sempre un onore essere accanto a un premio Nobel, sentirlo parlare come si parlerebbe in una combriccola di amici. Mi sono avvicinato, gli ho chiesto un autografo e pareva lusingato. Poi mi ha detto che ha un nipote molto preparato che si chiama come me. Il Fo anarchico non si è spento, non è domato e non si è perso tra le rughe dell’età. Quando, durante la conferenza stampa, i gioralisti lo hanno incalzato sulla politica Fo ha allungato il collo per sentire meglio la domanda e è brillato il Maestro capace di rivoltarti e sbatterti a terra con una frase e un sorriso. “Appoggio il primo pronto a dimezzarsi lo stipendio, ma chi lo fa? Nessuno”. Come dargli torto.
 
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[STAMPA] Il ‘Paese dei Misteri buffi’ al chiostro di S.Francesco

dario fo
Cesena, 4 luglio 2012 - DARIO FO, Premio Nobel per la Letteratura, attore invidiato all’Italia dal mondo intero, regista, costumista, scenografo, comico e pittore, sarà l’illustre ospite dell’edizione 2012 di “Autori sotto le stelle”, l’evento organizzato dal Comune di Cesena in collaborazione conLibreria Mondadori. Stasera, alle 21.15, nella suggestiva corte del Chiostro di San Francesco verrà presentato l’ultimo libro di Fo, scritto a due mani con la giornalista del Corriere della Sera Giuseppina Manin.
«Il Paese dei Misteri Buffi», questo il titolo dell’opera, verrà presentato dai due autori dopo l’introduzione di Claudio Venturelli, entomologo dell’Ausl di Cesena, appassionato di teatro e grande amico dell’artista. La serata sarà l’occasione per presentare anche la nuova iniziativa di beneficenza in favore dei terremotati di Finale Emilia, comune ‘adottato’ da Cesena dopo il terribile sisma del maggio scorso. Sarà venduta, infatti, al costo di 15 euro, la litografia di un’opera realizzata per l’occasione da Dario Fo. 
 
L’INTERO ricavato, senza alcuna sottrazione, verrà depositato sul conto corrente “Comune di Cesena Solidarietà popolazioni terremotate Emilia Romagna - IBAN IT73 M061 2023 933C C033 0517 296”, che i cesenati generosi possono utilizzare per le proprie donazioni. «Con il sindaco Lucchi e l’assessore alla Cultura del Comune di Cesena Elena Baredi abbiamo deciso di tirare mille stampe di una tempera che ho creato nei giorni scorsi – dice Dario Fo — e che ritengo di grande attualità: dei ciechi seguono un orbo e tutti poi cadono in un baratro.
C’è anche un riferimento al celebre dipinto murale di Leonardo Da Vinci, “La Battaglia di Anghiari”, in cui l’unico morto è caduto da cavallo, un paradosso assurdo. Del resto Leonardo era un maestro della satira». Del libro, Fo parla con ardore: «Io e Giuseppina Manin sei mesi fa abbiamo scritto un testo satirico, grottesco, sarcastico cercando di immaginare come sarebbe stata l’Italia oggi. S’inizia con la scomparsa improvvisa di Berlusconi che va all’Inferno per spiegare al massimo giudice degli inferi da dove provengano le sue menzogne e come abbia fatto a sbagliare tutto. Si alternano, poi, vari personaggi italiani (tutti “non morti” che ogni tanto hanno dei permessi per andare all’Inferno) che insegnano ai diavoli come bisogna comportarsi sulla Terra e che, durante il viaggio, affrontano vari argomenti: dal vero processo fatto dalla Dc a Moro alla tragedia di Ustica, fino allo scandalo delle escort e alla strage di Piazza Fontana. Non si tratta di frottole o di facili ironie, ma di storia».
Cecilia Gaetani
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[STAMPA] Dario Fo porta i "Misteri buffi" al chiostro di San Francesco

dario fo
Il Maestro incontra la città. Il premio Nobel Dario Fo torna sulla scena per un nuovo appuntamento che promette bene. Sono passati 43 anni da quando Fo e Franca Rame hanno aperto il sipario con "Mistero buffo". Oggi si può dire che di acqua sotto i ponti ne è passata. Così, Giuseppina Manin, giornalista del Corriere della Sera, ha proposto al Maestro di ripensare ad altri "misteri" che hanno scosso il nostro paese. Così è venuto alla luce "Il paese dei misteri buffi" che sarà presentato da Fo in persona martedì sera al Chiosco di San Francesco a partire dalle 21.15. E c'è di più.
 
Per l'occasione sarà venduta anche una serie di stampe che riproduce una tempera realizzata dal Maestro. Tutto il ricavato sarà devoluto al comune di Finale Emilia colpito dal terremoto; lo stesso comune che l'Amministrazione di Cesena ha adottato. Qualche anticipazione circa i misteri trattati da Fo e Manin? Un viaggio all'inferno di un volto noto in cui riaffiorano Dc9, il rapimento di Moro e... qualche escort.“
 
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[STAMPA] I giovani della “Paolo Grassi” nel teatro di Fo

Sai intitola "Mistero buffo e altre storie" lo spettacolo dei giovani attori diplomandi della Scuola “Paolo Grassi” di Milano sul teatro di Dario Fo e Franca Rame (sopra un disegno che l’attore-autore a donato alla scuola per l’occasione): un lavoro sul repertorio popolare e politico del Nobel che per l prima volta viene in Italia affrontato da giovani attori, anagraficamente nati dopo che molti di quei testi sono stati scritti. Anche per questo lo spettacolo ha un valore di studio e insieme di sperimentazione in teatro che è farsa, dramma, pantomima.
Lo spettacolo, che ha debuttato in anteprima stasera e poi il 7 luglio sarà al Festival d’Avignon Off 2012, raccoglie i testi più celebri del Nobel, La parpaja topola, La resurrezione di Lazzaro, Il primo miracolo di Gesù bambino, Il tumulto di Bologna e sarà interessante vedere l’impatto di queste storie a contatto con dei giovani di oggi.
“Per attori alle prime esperienze, il confronto con il virtuosismo recitativo richiesto da questo repertorio è una sfida appassionante e un’occasione preziosa per studiare un linguaggio d’alta teatralità” ha spiegato Massimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi che ha curato il coordinamento artistico dello spettacolo affidato alla regia di Michele Bottini- “La presenza disponibile e affettuosa dei due Maestri, che ci sostengono in questo percorso, aggiunge un significato particolare al valore già così forte di questa esperienza: incoraggiare un passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del nostro modo di essere attori”.
Gli allievi in scena sono: Stefano Accomo – Francesca Cassottana – Luca D’Addino – Sara Dho – Alessandro Grima – Caterina Luciani – Marta Mungo – Giuseppe Palasciano – Nazzareno Patruno – Martina Polla – Andrea Romano – Selvaggia Tegon Giacoppo – Emanuele Turetta – Silvia Valsesia
Con la collaborazione degli allievi del corso organizzatori Giulia Iozzi e Emanuela Naclerio
 
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[STAMPA] I giovani attori della Scuola Paolo Grassi incontrano il teatro di Dario Fo e Franca Rame.

28/06: Mistero Buffo e altre storie
 
dario fo pittore
A Milano, un’anteprima dello spettacolo, nato col sostegno e la collaborazione dei due grandi maestri, che debutterà il 7 luglio al Festival d’Avignon Off 2012. Un lavoro sul repertorio del teatro popolare e politico, che  ha il significato di un passaggio di testimone alle giovani generazioni di artisti.
 
28 giugno 2012 ore 19
Milano Teatro Scuola Paolo Grassi, via Salasco 4 Milano
Ingresso libero con prenotazione obbligatoria tel. 02/97152598
 
La parpaja topola, La resurrezione di Lazzaro, Il primo miracolo di Gesù bambino, Il tumulto di Bologna e altri tra i pezzi più famosi del repertorio di Dario Fo e Franca Rame, interpretati dagli allievi diplomandi del corso attori, verranno presentati al pubblico la sera di giovedì 28 giugno alla Scuola Paolo Grassi di Milano, prima della partenza degli allievi per il prestigioso Festival d’Avignon.
 
"Mistero Buffo" dal 1969, anno in cui Dario Fo e Franca Rame lo misero in scena per la prima volta a Milano in un capannone di Porta Romana, è stato replicato migliaia di volte in Italia e in tutto il mondo.
 
Lo spettacolo nacque con l'intento di dimostrare l'esistenza storica di un teatro popolare di grande valore, che nulla aveva da invidiare ai testi di tradizione erudita, che erano espressione della cultura della classe sociale dominante. C'erano monologhi di tradizione popolare, tratti da giullarate e fabliaux del medioevo, non solo italiane, ma provenienti da tutta Europa.
 
A più di quarant’anni di distanza, in un contesto storico-sociale profondamente cambiato, l’impatto di queste storie sul pubblico continua ad essere forte, immediato, capace di far emergere emozioni,  pensieri  e ideali  condivisi di partecipazione.
 
Ne sono la prova i ragazzi che, vedendo oggi  Dario Fo e Franca Rame recitare in teatro,   riscoprono la possibilità di riappropriarsi della ‘Storia’  attraverso ‘ altre storie’, attuali e diverse da quella ‘ufficiale’, proprio come accadde a quella generazione di giovani che vide Mistero Buffo in scena nei primi anni ’70.
 
“Per attori alle prime esperienze, il confronto con il virtuosismo recitativo richiesto da questo repertorio è una sfida appassionante e un’occasione  preziosa per studiare un linguaggio d’alta teatralità”  spiegaMassimo Navone, direttore della Scuola Paolo Grassi “La presenza disponibile e affettuosa dei due Maestri, che ci sostengono in questo percorso, aggiunge un significato particolare al valore già così forte di questa esperienza: incoraggiare un passaggio di testimone tra le generazioni, perché continui a rinnovarsi la tradizione di quel teatro popolare e ‘politico’, che è alla radice della nostra cultura e del nostro modo di essere attori”.
 
L’anteprima dello spettacolo fa parte delle iniziative dedicate ai 60 anni della scuola Paolo Grassi.
 
Lo spettacolo, sarà ospite al Festival d’Avignone Off dal 7 al 28 luglio alla COUR D’HONNEUR DE LA FACULTE DES SCIENCES nell’ambito del progetto dedicato al teatro di Dario Fo e Franca Rame realizzatoin collaborazione con L’Accademia Nico Pepe di Udine e l’Academie Des Arts du Spectacle di Parigi.
 
Mistero Buffo e altre storie di Dario Fo e Franca Rame
coordinamento artistico Massimo Navone
regia  Michele Bottini 
assistente alla regia Lucia Sabba
con gli allievi del terzo anno del corso attori della Scuola Paolo Grassi
Stefano Accomo – Francesca Cassottana – Luca D’Addino – Sara Dho – Alessandro Grima – Caterina Luciani – Marta Mungo – Giuseppe Palasciano – Nazzareno Patruno – Martina Polla – Andrea Romano – Selvaggia Tegon Giacoppo – Emanuele Turetta – Silvia Valsesia
collaborazione drammaturgica degli allievi Eleonora Natilii, Emanuele Aldrovandi
allievi del corso organizzatori Giulia Iozzi – Emanuela Naclerio
luci di Paolo Latini e Simona Ornaghi
elementi scenici di Roberto Pio Manzotti, Alice Capoani, Mattia Franco
costumi Enza Bianchini conNunzia Lazzaro
 
Anno: 

[STAMPA] Il paese dei misteri buffi

dario fo il paese dei misteri buffiDario Fo e Giuseppina Manin “Il paese dei misteri buffi“ (Guanda 2012). Nel 1969 Dario Fo e Franca Rame portarono per la prima volta sulla scena, in un’aula dell’Università statale di Milano, il”Mistero buffo”: una pièce - che irride a “santi e fanti nello stile delle rappresentazioni medioevali, secondo lo sguardo dei diseredati” - che ha conquistato le platee di tutto il mondo e che oggi viene considerata dalla critica un punto di svolta nella storia e nel linguaggio teatrale.
 
A distanza di oltre quaranta anni da quel primo Mistero, Dario Fo ha raccolto l’invito di Giuseppina Manin a riprenderne le fila, ripensando a tutti quei misteri, “pochissimi buffi ma terribili e grotteschi” che hanno scosso il nostro paese nell’ultimo mezzo secolo. Il tema è “tentatore” - dice Fo - dal momento che il periodo in oggetto è un “impasto di follie, menzogne, orrori e bassezze, una sarabanda di storie satiriche e tragiche insieme, dove personaggi degni di tutto rispetto si intrecciano con altri cialtroni, ruffiani e mezze calzette da comprare - vendere al mercato delle vacche”.
 
Ne è uscito un volume in cui il Premio Nobel, insieme con la giornalista del Corriere, intraprende un viaggio della memoria nella nostra storia recente, alla sua maniera, con un percorso “lietamente sgangherato, grottesco e paradossale”, “senza pretese storiche o sociologiche”, “solo con il gusto e la filosofia scanzonata del giullare”. In questo viaggio non viene seguita una sequenza logica o cronologica ma, piuttosto, si preferisce “andare allo scarampazzo, cioè improvvisando gli andamenti a seconda dello spasso che ogni storia riesce a procurarci”.
 
Queste brevi note di presentazione, stralciate dal “Prologo”, credo siano sufficienti a dare al lettore la certezza di imbattersi in una nuova occasione non solo di esilarante divertimento ma anche di sana riflessione, dal momento che l’autore, che dietro la maschera del giullare nasconde quella dell’intellettuale impegnato, trova spesso modo di farci intravedere la sua verità.
 
Dario Fo è nato ottantacinque anni fa a San Giano in provincia di Varese, dove il padre era capostazione. Nell’arco di oltre sessanta anni di attività si è cimentato nei ruoli di drammaturgo, attore teatrale e cinematografico, scrittore, scenografo e costumista. In una recente intervista ad Antonio Gnoli parlando della sua infanzia, della sua formazione e delle sue scelte, ha raccontato: “Sono nato a San Giano, una terra di fabulatori meravigliosi. Da quelle parti c’era una vetreria dove ogni anno si davano appuntamento da tutta Europa i soffiatori di vetro. Arrivavano con le loro famiglie, comunità intere che si spostavano e ciascuna aveva i loro raccontatori. A dieci anni ho capito il valore delle lingue, dei dialetti e delle storie che venivano narrate. Fu un apprendistato, un’educazione all’insolito e al trasgressivo. Ma io volevo dipingere perché questa era al mia passione. Frequentai il liceo artistico e poi l’Accademia. Furono otto anni durante i quali tutte le mattine prendevo il treno per Milano e tutte le sere tornavo al mio paese . Sul treno ho avuto la mia formazione di autore: recitavo su richiesta e mi consideravano bravissimo. Ma non potevo fare a meno della pittura. Frequentavo Brera ma alla fine - anche per una crisi legata ad un malessere interiore - il teatro ha avuto la meglio”. Debutta negli anni cinquanta in un trio, formato da Franco Parenti, Giustino Durano e da lui stesso, recitando con successo testi satirici. E’ l’inizio di una lunga e fortunata carriera che lo porterà, tra trionfi e censure, a venire rappresentato in tutto il mondo con commedie politiche che attingono alla cultura popolare ed alla cronaca di tutti i giorni. “E sa cosa é stato il mio successo?” dice nell’intervista citata “Trasgredire, portare un vento di novità, rompere con i canoni fino ad allora dominanti sul mondo della cultura”. La sua fama è legata ai suoi testi teatrali di satira politica e sociale legati alla cronaca ma che,anche a distanza di anni, conservano intatti la forte carica satirica ed anticonformista. Nel 1997 viene insignito del Premio Nobel per la letteratura.
 
Giuseppina Manin è giornalista professionista. Collabora, con articoli su teatro, musica e cinema, alle pagine dedicate allo spettacolo del Corriere della sera.
 
Autore: Dario Fo e Giuseppina Manin
Editore: Guanda
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo: 15 euro
Pagine: 208
 
 
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