Rassegna Stampa

[STAMPA] Dopo il Valle di Roma, il Garibaldi di Palermo Lavoratori dello spettacolo occupano il teatro

Un centinaio di lavoratori dello spettacolo hanno marciato in corteo prendendo possesso del luogo di cultura, inattivo da un decennio. A sostegno dell'iniziativa, oltre ai ragazzi del Valle e del Marinoni di Venezia, anche Franca Rame, Paolo Rossi, Daniele Silvestri e Mario Venuti
 
teatro garibaldi palernoDopo il teatro Valle di Roma, anche a Palermo i giovani artisti provano a restituire uno spazio culturale alla comunità. Lo hanno fatto occupando lo storico Teatro Garibaldi, uno dei più antichi della città, nel cuore del quartiere della Kalsa. Stamattina un centinaio di lavoratori dello spettacolo hanno infatti marciato in corteo prendendo possesso del teatro, che è inattivo da un decennio. “Uno spazio destinato alla cultura non può chiudere per ragione alcuna” hanno scritto gli occupanti, riuniti in comitato, nel manifesto redatto per l’occasione. Ai cancelli è stato affisso uno striscione con scritto “Teatro Garibaldi Aperto“.
 
La zona si è immediatamente popolata da agenti della Digos in tenuta antisommossa, che si sono schierati all’entrata dello stabile sbarrando l’accesso alla folla di giornalisti e curiosi che nel frattempo si è raggruppata nelle zona. “E’ un occupazione simbolica – hanno spiegato gli occupanti – il Garibaldi è l’ennesimo spazio negato alla città, un luogo che ci appartiene come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte. Vogliamo che il Comune renda noto un regolamento che disciplini l’assegnazione degli spazi teatrali e il costante monitoraggio di tutte le attività finanziate”.
 
Il comitato ha in programma di occupare il teatro fino a domenica, mettendo in scena spettacoli teatrali e musicali durante il week end. Il commissario straordinario del Comune di Palermo, Luisa Latella, ha subito incontrato una delegazione di occupanti proponendo la concessione del teatro per il fine settimana e l’invito a un tavolo tecnico per l’assegnazione dello stabile, che però da domenica sera dovrà essere sgomberato. “Non è una questione di assegnazione specifica del Teatro Garibaldi, è un problema generale e diffuso a Palermo – racconta Giacomo, uno degli occupanti – con questo gesto simbolico vogliamo chiedere un modello lontano dalle nomine di direttori artistici ispirate da logiche partitiche, un modello che fondi le sue basi sull’alternanza delle cariche e che dia spazio alle nuove energie artistiche espresse nella e dalla città”.
 
 
A Palermo i beni culturali chiusi da tempo e dimenticati sono innumerevoli. Una lista lunghissima in cui spiccano i cantieri culturali della Zisa, mai totalmente utilizzati da quando sono stati realizzati. La stessa storia del Teatro Garibaldi è emblematica. Inaugurato per la prima volta nel 1861 dall’eroe dei due mondi in persona, il teatro ha ospitato negli anni artisti come Carlo Cecchi, Emma Dante, Peter Brook,  e Wim Wenders. Adesso è inattivo da un decennio. Nel 2010, dopo un lungo lavoro di restauro, era stato ufficialmente inaugurato e restituito alla città. Da allora però è inspiegabilmente chiuso e inutilizzato. In attesa che l’amministrazione comunale decida cosa farne, è prevista per il prossimo 24 maggio una seconda inaugurazione a cui dovrebbe presenziare addirittura il capo dello Stato Giorgio Napolitano. “Vogliono inaugurare per la seconda volta in due anni lo stesso teatro – tuonano i manifestanti – senza che nel frattempo sia mai stato aperto. Vogliamo sapere che destino avrà questo posto il giorno dopo che verrà il presidente della Repubblica. Vogliamo che in questa città si rimettano in circolo le realtà produttive e culturali della nostra città, prescindendo dall’ingerenza dei partiti, dai ricatti delle clientele, dall’aridità dei finanziamenti a pioggia”.
 
A sostegno dell’iniziativa palermitana, oltre ai ragazzi del Valle di Roma e del Marinoni di Venezia, sono intervenute alcune tra le voci principali della cultura italiana come Franca Rame, Paolo Rossi, Daniele Silvestri e Mario Venuti. Dopo aver sbarrato l’entrata le forze dell’ordine hanno “concesso”, su input del commissario Latella, l’occupazione fino a domenica. “Abbiamo ceduto a questa sorta di ricatto – spiega uno degli occupanti – ma così possiamo far entrare la gente, la cittadinanza deve riappropriarsi dei luoghi che in questa città le sono stati negati perché pochi politici senza scrupoli non riescono trarre un personale guadagno dalla cultura“.
 
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[STAMPA] Come «sopravvivere» alla giornata a piedi

MUSEI GRATUITI Castello Sforzesco, Museo del Novecento, Museo Archeologico, Museo del Risorgimento, Museo di Storia Naturale sono gratuiti e si potrà anche approfittare del prezzo ridotto per vedere alcune mostre da «Tiziano e la nascita del paesaggio moderno» a «Transavanguardia italiana» (6 euro) o al Pac, «Marina Abramovic - The Abramovic Method» (6 euro). Anche «Dario Fo, lazzi, sberleffi, dipinti» avrà un prezzo speciale (7,50 euro), oltre che una sorpresa in più: alle 16 Dario Fo proporrà «Il carro di Tespi», uno spettacolo itinerante, realizzato con una pedana mobile che gira tra le sale della mostra, e darà ai visitatori l'opportunità di avere una «guida premio Nobel» a illustrare le opere.
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[VIDEO] La Pasqua di Dario Fo con i licenziati dei Treni Notte

Una Pasqua a Palazzo Reale per il maestro Dario Fo. Una Pasqua in solidarietà con i lavoratori licenziati dei Treni Notte, per la loro lotta e protesta contro la soppressione di un servizio che, oltre a lasciare a casa centinaia di lavoratori, è sempre stato fondamentale per tenere unita l’Italia permettendo a prezzi accessibili il collegamento tra il Sud e il Nord del paese.
 
Dario Fo ha presentato al pubblico il suo dipinto intitolato “Dobbiamo salire sempre più in alto per farci sentire“, dedicato anche alla protesta del Binario 21 in Stazione Centrale a Milano dove da quattro mesi i licenziati si sono barricati su una torre. Ha spiegato davanti alle telecamere l’importanza della protesta incitando alla partecipazione e all’unità. Al telefono con Stanislao, uno dei due licenziati sulla torre, Dario Fo ha promesso che a breve passerà a trovarli, annunciando iniziative di supporto alla loro causa.
 
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[STAMPA] Pasqua: Milano, grande successo mostre e musei, 6500 visitatori

lazzi sberleffi dipinti

(AGI) - Milano, 9 apr. - Sono stati piu' di 2000 i visitatori che nella giornata di ieri hanno affollato il Polo espositivo e museale di Palazzo Reale-Museo del Novecento in piazza del Duomo a Milano.
 
Palazzo Reale ha accolto  oltre 300 visitatori per la mostra-evento "Lazzi Sberleffi Dipinti". (AGI) Red/Car
 
fonte: agi.it
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[STAMPA] "Lazzi sberleffi e dipinti": Dario Fo pittore in mostra a Palazzo Reale (Milano)

La personale di Dario Fo, in mostra sino al 3 giugno 2012: oltre 400 lavori, realizzati in decenni di attività. Scopri maggiori dettagli.
 
dario fo
 
Forse non tutti sanno che Dario Fo, premio Nobel per la letteratura nel 1997, prima di essere un grande drammaturgo, regista e attore, ha iniziato la sua carriera artistica come pittore. Una passione, un primo amore, che la città di Milano ha scelto di celebrare attraverso una personale organizzata a Palazzo Reale sino al 3 giugno 2012.
 
"Lazzi sberleffi e dipinti": questo il titolo delle circa 400 opere, realizzate in decenni di lavoro, che saranno esposte in una delle gallerie più importanti d'Italia. Non solo tele, ma anche disegni, acquerelli, marionette, maschere e monumentali acrilici. Una mostra che, ove ne fosse necessario, conferma l'assoluta trasversalità artistica di Fo.
 
Svariate anche le tematiche che si succedono cronologicamente approfondendo il discorso satirico-politico e finanziario della storia recente: il berlusconismo, la corruzione e la speculazione edilizia, la cattiva gestione dei soccorsi ai terremotati dell'Aquila e così via muovendosi nell'attualità.
 
Un'esposizione che si pone anche quale doveroso omaggio all'amata compagna di una vita, Franca Rame, e all'Accademia di Brera, da sempre, luogo d'incontro con i maestri Achille Funi, Carlo Carrà e Aldo Carpi.
 
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[STAMPA] Jannacci canta per Dario Fo a Palazzo Reale

'El purtava i scarp del tennis' cantata in coro a Palazzo Reale. E' stato il momento più intenso della mattinata straordinaria per la mostra di Dario Fo 'Lazzi sberleffi dipinti'.
 
Una insolita jam session del duo di Enrico Intra e Franco Cerri ai quali si e' unito prima Enzo Jannacci e poi, una mezz'ora più tardi, ormai inaspettato da molti, Adriano Celentano. Nonostante le sue non buone condizioni di salute, Jannacci ha concesso alla piccola platea, in parte seduta per terra in parte in piedi, il momento più emozionante della mattinata intonando una delle sue canzoni più famose dedicata alla lunghissima amicizia con Dario Fo (video di Luigi Bolognini)
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[FOTO] La grande festa per Fo a Palazzo Reale

Grande abbraccio di folla per l'evento di Palazzo Reale in occasione della mostra dedicata al Dario Fo pittore. Protagonisti di una jam session musicale Enrico Intra e Franco Cerri ai quali si è unito Enzo Jannacci che ha regalato un'emozione speciale al pubblico cantando 'El purtava i scarp del tennis" in coro con tutti i presenti e nonostante le sue condizioni di salute non buone. Presente anche Adriano Celentano
dario fo e enzo jannacci
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[VIDEO] Fo, Jannacci e Celentano ricordano esordi: Enzo canta, Adriano no

Fo, Jannacci e Celentano ricordano esordi: Enzo canta, Adriano no
Al Palazzo Reale di Milano per la mostra dedicata a premio Nobel
 
video dario fo
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Milano, (TMNews) - Dario Fo, Enzo Jannacci e Adriano Celentano insieme per ricordare la Milano che fu, gli esordi musicali alla Taverna messicana e al Santa Tecla, immortalati in un quadro della mostra "Lazzi Sberleffi Dipinti", allestita a Palazzo Reale e dedicata al Premio Nobel. Insieme a loro il pianista Enrico Intra e il chitarrista Franco Cerri, che Fo ha conosciuto 62 anni fa.
 
"Questo è un incontro storico, adesso arriva anche Jannacci che si alza solo per noi, perchè era a letto". Jannacci, nonostate un'operazione chirurgica imminente, non si lascia scappare l'occasione e intona "El purtava i scarp de tennis", una delle sue canzoni più famose. Un'esibizione non prevista, ma molto apprezzata.All'arrivo di Celentano si scatena la ressa di giornalisti e fotografi. Il cantante poi si unisce al gruppo, sempre sotto il vigile sguardo della moglie Claudia Mori: a differenza di Jannacci non canta, nonostante le richieste del pubblico, ma racconta qualche aneddoto del passato musicale in comune.
 
"Addirittura io ho detto, stiamo insieme e facciamo un contratto: se per caso sfondiamo quello che guadagniamo dividiamo in parti uguali, loro avrebbero accettato, lui e Gaber, ma gli altri non hanno accettato e devo dire meno male". Poi Celentano saluta e lascia la sala e il palazzo, accompagnato dalle guardie del corpo.
 
fonte: tmnews.it
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[STAMPA] Anteprima a Bologna per A casa non si torna. Il film sulle donne con lavori maschili

 
Ad accompagnare la presentazione del documentario sulle lavoratrici alle prese con mansioni faticose (guidatrici di tir, operaie edili, operatrici ecologiche, ecc) ci saranno i registi Lara Rongoni e Giangiacomo De Stefani assieme al segretario Cgil, Susanna Camusso
 
a casa non si tornaSono italiane, ma non solo. Il mattino si svegliano prestissimo e non hanno neanche tempo di guardarsi allo specchio. Ognuna è attesa sul posto di lavoro, che sia a svuotare cassonetti o in un cantiere edile, alla guida di un tir o a posizione i fari su un set. Sono le protagoniste “coraggiose” del documentario A casa non si torna – Storie di donne che svolgono lavori maschili, quelle che si sono sentite apostrofare con “commenti allucinanti” dagli uomini e che, una volta esaurito il proprio turno, vanno all’asilo a prendere i figli “perché questa è una bella vita”.
 
Il lungometraggio di Lara Rongoni e Giangiacomo De Stefano (la produzione è della società imolese Sonne Film) sarà proiettato in anteprima “pubblica” (il documentario è già stato visto sul web, n.d.r.) a Bologna domani, 4 aprile, al cinema Europa di via Pietralata 55 alla presenza di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, il sindacato che insieme alla Fondazione Argentina Bonetti Altobelli promuove l’evento. Insieme alla leader dell’organizzazione dei lavoratori, saranno presenti il sindaco di Bologna Virginio Merola e il segretario generale dell’Emilia Romagna Vincenzo Colla, insieme per tenere a battesimo un percorso che condurrà, nel giro di poco tempo, a un’assemblea regionale declinata al femminile.
 
I lavori ‘faticosi’, oggi, come nel passato sono considerati lavori preclusi alle donne… Ma cosa mi raccontate? Le donne li hanno sempre svolti, ma senza che nessuno li riconoscesse”, dice l’attrice e femminista Franca Rame che, tracciando le linee dell’emancipazione femminile dall’Ottocento a oggi, accompagna con la sua voce l’inizio e la fine del documentario, della durata di sessanta minuti. “La capocantiere, la camionista, l’elettricista e tanti altri ritratti di donne sul posto di lavoro”, aggiungono Rongoni e De Stefano, “testimoniano le difficoltà, ma anche l’orgoglio della propria condizione. Nulla è trasformato in esibizionismo e neanche in autocommiserazione, ma è un racconto che consente di capire come queste donne affrontino la vita”.
 
Finanziato dalla Film Commission Emilia Romagna e con il contributo di coordinamento donne Spi Bologna, Cgil nazionale, Cgil di Imola e Cgil regionale, Fondazione Argentina Bonetti Altobelli e Udi (Unione donne in Italia), il documentario è disponibile anche sul sito di ilfattoquotidiano.it dallo scorso 8 marzo “per ricordare le conquiste sociali delle donne, ma anche le discriminazioni che ancora subiscono soprattutto nel mondo del lavoro”.
 
Perché, prosegue la presentazione del film, si vive “in una società disegnata da uomini” per quanto emerga “la volontà di non arrendersi e di vivere la vita felicemente anche attraverso le difficoltà”. Ecco allora le storie di Maria, Licia, Michela, Simonetta, Latifa e Reina, sei voci e sei vissuti “che, nel silenzio generale, continuano a superare i limiti imposti da un malinteso senso comune”.
 
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[STAMPA] GIOVEDI' 5 APRILE 2012 DARIO FO INCONTRA FRANCO CERRI, ENRICO INTRA, ENZO JANNACCI E ADRIANO CELENTANO

Milano, Palazzo Reale accesso dalla mostra

GIOVEDI' 5 APRILE 2012 ORE 10.30
 

DARIO FO INCONTRA  FRANCO CERRI e ENRICO INTRA
e il trio degli studenti dei Civici Corsi di Jazz

Saranno presenti: Enzo Jannacci e Adriano Celentano

Evento si svolge all'interno degli spazi della mostra a Palazzo Reale Lazzi Sberleffi Dipinti
Per l'occasione l'ingresso sarà gratuito dalla ore 9.30 alle 12.00

"Come dice Dario Fo, 'Lazzi Sberleffi Dipinti' non è una mostra, ma uno spettacolo iniziato con la 'Bottega d'artista' , proseguito poi con gli incontri con gli studenti dell'accademia di Brera, in un continuum che andrà avanti, ne siamo certi, fino alla chiusura della mostra" - ha affermato l'assessore alla Cultura Stefano Boeri.

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[STAMPA] Negli spazi della mostra, Dario Fo incontra Enrico Intra e Franco Cerri

 

Ospiti eccezionali Adriano Celentano e Enzo Jannacci

Milano, 3 aprile 2012 – Giovedì 5 aprile, alle ore 10:30, a Palazzo Reale, negli spazi della mostra “Lazzi  Sberleffi Dipinti” dedicata a Dario Fo, il pianista e compositore Enrico Intra e il chitarrista Franco Cerri suoneranno e parleranno con Fo di Milano e delle loro esperienze comuni. Insieme a loro, anche un trio di studenti dei Civici Corsi di Jazz, la scuola del Comune di Milano diretta da Musica Oggi, l'associazione di Cerri, Intra e Maurizio Franco. All’incontro saranno presenti anche Enzo Jannacci e Adriano Celentano.
 
“Come dice Dario Fo, ‘Lazzi Sberleffi Dipinti’ non è una mostra, ma uno spettacolo iniziato con la ‘Bottega d’artista' , proseguito poi con gli incontri con gli studenti dell'Accademia di Brera, in un continuum che andrà avanti, ne siamo certi, fino alla chiusura dell'esposizione”, ha affermato l’assessore alla Cultura Stefano Boeri.
 
Dario Fo e i due popolari jazzisti milanesi si sono più volte incontrati, a partire dagli anni ’60, dando vita a spettacoli di cabaret, combinando con maestria il teatro, la musica e la canzone. Armonie che i tre artisti non mancheranno di far rivivere al pubblico durante l’incontro a Palazzo Reale.
 
Ingresso allo spettacolo è libero con il biglietto della mostra, che per l’occasione sarà ridotto a € 7,50.
 
 
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